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Autore: Lelusc    22/03/2013    1 recensioni
1791, dopo una decisione difficile che la porterà ad una nuova vita, Dafne va incontro a un travolgente cambiamento e non solo di paese,ma anche nello di stile di vita e nel comportamento e in altro, tutto dipende da... non lo dico,dovrete scoprirlo voi. Cosa accadrà mai?
Scopritelo e vi spronerei a farmi delle recensioni, qualunque esse siano,anche di due righe, per chi normalmente non le fa, o non piace farle. grazie per le vostre future recensioni Lelusc.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono i giorni e alla fine scesi a Parigi e non vedevo l’ora di andare All’opera de Pari per festeggiare il mio compleanno come abbiamo sempre fatto, anche se ormai da sola, ma innanzi tutto dovevo trovarmi una stanza  dove alloggiare e degli abiti adeguati al teatro.
Avevo studiato francese e me la cavavo abbastanza bene, quindi non mi fu difficile trovare un hotel che fosse il meno caro possibile tra gli appropriati e non di certo le pattumiere.

Entraii in uno e mi trovai davanti una donna  “vorrei una stanza per favore” “certo”disse immediatamente,forse perchè vide l’abito che indossavo e pensando che avessi soldi da spendere “mi direbbe i prezzi per cortesia” alla fine scelsi una stanza ne troppo sciatta ne troppo costosa e lasciai insoddisfatta e un tantino delusa la signora del bancone,ma a ma non mi poteva interessare per niente,pensate un po’ adesso.

Non avevo voglia di rinfrescarmi o riposarmi ero troppo eccitata, quindi posai le valige in stanza,ridiedi la chiave alla donna e corsi fuori dal hotel,le strade era gremite di persone e carrozze e c’erano straordinari profumi,avevo preso un mazzetto di soldi dalla borsa ed ero pronta ad entrare in negozi,entrai per prima cosa, visto che avevo appetito in una panetteria e li vidi una cosa fantastica,pane appena sfornato, dolci di ogni genere, anche quelli che non avevo mai visto e poi c’era un profumo così buono,guardai la donna dietro al bancone che mi guardava gentile e con un caldo sorriso sulle labbra “desidera?” “vorrei quel panino lì e quella fetta di torta lì” “altro?” scossi la testa dopo esser uscita presi il panino e gli diedi un morso,era fragrante e morbido, ottimo e dissi addio per qualche minuto al bon ton.

Continuai a camminare lungo le strade e alla fine avevo mangiato tutto, avevo veramente fame, alla fine entrai in una Boutique, si direbbe di questi tempi,c’erano stoffe e degli abiti davvero meravigliosoi,ma troppo agghindati,volevo qualcosa di semplice ma elegante per andare a teatro e fu quello che dissi alla “commessa” che mi mostro diversi abiti, uno meglio del altro e a prezzi astronomici,alla fine scelsi e uscii dal negozio canticchiando a bocca chiusa con un pacco tra le mani.

Ero così euforica allora, anche se poi tutto sarebbe crollato come un castello di carte colpito da un alito di vento, comprai poi delle scarpette appropriate all’abito e infine decisi di riposarmi all’ombra di un bellissimo albero di un parco pubblico dal nome che ignoravo,poggiai il capo sul tronco e mi rilassai stringendomi al petto la borsetta per evitare eventuali furti.

Dopo un po’ decisi di fare una lente e calma passeggiata,fermandomi di tanto in tanto a rimirare le aiuole con estrema calma, sempre con un bellissimo sorriso sulle labbra,non ci credevo che ero a Parigi, poi decisi di ritornare all’hotel e stranamente mi ricordai la strada,entrata chiesi la chiave alla donna.Avevo tutto il tempo di cercare una villa e un lavoro,anche perché i soldi sarebbero finiti prima o poi.
A quanto pareva avevo una visione molto chiara della vita che avrei avuto davanti, fino a che non successe quello che mi lasciò spaventata e indifesa, sempre tra vita e morte e imprigionata, se proprio vogliamo dire così, ma dipende anche dall’umore e i punti di vista.

Mi rinfrescai e chiusi per bene la porta, le borse le lasciai su una sedia, tirai fuori il libro che non avevo ancora finito e mi sdraia a letto,ma aimè per via di tutta l’agitazione mi addormentai stanca.Mi svegliai non so bene di preciso quando, ma decisi di provare ad andare alla grande e stupenda Operà de Pari, così indossai l’elegante ma non troppo raffinato abito che avevo comprato,cioè un abito blu notte con semplici decori celesti e le scarpette in tinta,mi pettinai i capelli lasciandomi sciolti e uscii dalla stanza chiudendola,scesi di sotto ridiedi la chiave e mi diressi a forza d'indicazioni verso il teatro estremamente impaziente.

Mentre mi dirigevo all’uscita notai le persone mangiare quindi doveva essere ora di cena e quindi l’operà era aperta di sicuro,entrai in quel negozio mentre passavo e comprai un'altra fetta di torta che finii come niente, poi continuai spedita fino all’operà e dopo tanto camminare senza pensare di prendere una carrozza, arrivai davanti al grande edificio in estasi, felice di poter festeggiare come si deve il mio diciottesimo compleanno.   
Entraii e mi guardai intorno spalancando gli occhi sorpresa,era tutto così meraviglioso,ed ero pronta  per il balletto e fortunatamente stavo hai piani alti e mi ci diressi,mi sedetti al mio posto impaziente di vedere il balletto che avrebbero presentato,ed ecco che comincia,giusto in tempo.
Era tutto così leggero,dolce, raffinato ed elegante in maniera semplice e mentre lo guardavo rapita le lacrime  scendevano lungo le mie gote, cadendomi sulle mani che tenevo posate in grembo,una volta finito posai la schiena sulla spalliera e chiusi gli occhi felice,era stato tutto divino e dolce,il balletto era fantastico e leggiadro e io mi sentivo felice.

Una volta uscita mi asciugai con il dorso della mano gli occhi e m’incamminai verso l’hotel, era tutto buio ma riuscivo comunque a camminare distratta dallo splendente spettacolo che avevo assistito con estrema gioia,all’improvviso mi guardai intorno,smarrita poi ricordai la strada,stavo andando bene,era tutto chiuso e buio, cominciai a avere paura e quindi accelerai il passo,all’improvviso però sentii freddo e mi senti come osservata, mi guardai intorno spaventata,alla mia destra avevo il porto con armeggiate le navi e le barche, dal altra parte la strada e le case,non c’era assolutamente niente,mi guardai indietro e vidi l’ultimo pezzetto d’operà che stava sparendo.

 Molto più tranquilla, mi girai per riprendere il cammino,ma appena lo feci vidi due occhi rossi e cacciai un urlo il più forte che avessi mai fatto,anche per l’unico che avessi mai fatto, sconosciuto anche alle mie stesse orecchie,poi fui trascinata in un vicolo sconosciuto e all'improvviso senti un forte dolore al collo e piano a piano le forse abbandonarmi e il qualcosa di liquido colarmi già per il collo bagnandomi il vestito nuovo,ma purtroppo non riuscivo a vedere bene quello che mi stava davanti ,poi cominciai a vedere appannato e a sentirmi ancora più stanca e debole e stranamente qualcosa ,forse la luna m’illuminò,allungai con tutta la forza rimanente l’altro braccio e toccai quello che mi stava attaccato e afferrai qualcosa tirandola con tutta la mia rimanente forza,poi tirai un calcio all’aria e cominciai a muovermi,chiamatelo anche istinto di sopravvivenza se volete,ma stranamente funzionò,perché la cosa attaccata al mio collo infastidita si fermò e mi guardò.

 Vidi un viso d’avorio e due occhi iniettati di sangue con una sostanza scura colargli lungo la bocca e il collo e dei capelli scuri,era un uomo e quella fu l’ultima cosa che pensai prima di svenire. 

 

 
  
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