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Autore: You_are_my_sunshine    22/03/2013    2 recensioni
Dal capitolo 1:
Era davvero bellissima. Portava i capelli lunghi,lisci e biondi sciolti e indossava il suo cappellino grigio che le valorizzava gli occhi , anche essi grigi, o meglio azzurro-grigi. Le sue labbra erano carnose e incurvate in un sorriso, e Harry non poté far a meno di sorridere notando il piccolo neo vicino al labbro inferiore. Era veramente una bellissima ragazza, ma lei non ci credeva.
È una storia d'amore, un po' travagliata ma non noiosa o triste. Se siete delle romanticone, vi piacciono le storie sentimentali e siete delle normali adolescenti incasinate, leggetela per favore. Mi farebbe tanto piacere!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Finalmente la primavera! Da dicembre potevo dirmi pienamente felice e soddisfatta della mia vita, e ora che era arrivata la primavera sembrava tutto ancora più bello. Sapete no ? I fiori, le belle giornate, il caldo, il cambio di vestiti.. tutte cose che personalmente mi hanno sempre messo di buon umore. Uscire di casa, vedere una bella giornata di sole, gli alberi verdi e fioriti, sentire il calore del sole sulla pelle.. tutte queste piccole cose riescono a migliorare una giornata. E in quel periodo la mia vita era già perfetta. La primavera gli dava solo quel tocco di perfezione in più.  Inoltre avevo deciso di trovarmi un lavoro per mettermi dei soldi da parte. Eleanor lavorava alla Hollister, ma non era il genere di lavoro che faceva per me sebbene lei avesse insistito fino alla nausea per convincermi a sostenere un colloquio. Io invece avevo preferito andare a lavorare all’asilo vicino a casa mia. Per l’esattezza si trattava del mio asilo. Avevo moltissimi ricordi legati a quel posto, inoltre amavo i bambini e l’idea di passare alcuni pomeriggi con loro, aiutando le maestre, mi attirava parecchio. Così avevo preso qualche informazione, e verso l’inizio di marzo avevo iniziato a lavorare lì come aiuto maestra. Oltre a divertirmi come una pazza devo dire che nemmeno la paga era male. L’unica cosa negativa era che lavorando passavo un po’ meno tempo con Harry. Ma ci si deve accontentare nella vita , no? 

Era esattamente il 27 marzo. Avevo il turno dalle 14 alle 18. Mi ero preparata un gioco da far fare ai bambini quel giorno, e sinceramente mi sentivo particolarmente esaltata. Molto spesso capitava che io mi divertissi quasi più dei bambini durante quei pomeriggi. Ad ogni modo, quel giorno Harry aveva deciso di venirmi  a prendere al lavoro, per poi passare un paio di ore insieme prima di vederci con Eleanor e Louis. In tutti quei mesi il nostro rapporto non aveva fatto che crescere, e io di questo ero semplicemente grata.

 Erano le sei, stavo aiutando uno dei bambini a prepararsi e stavano arrivando alcuni dei genitori.

<< Ecco fatto Tom, vedi la mamma? >> dissi abbottonando l’ultimo bottone della sua giacchetta.  << è lì! >> il bambino indicò una donna alta che doveva essere sua madre. Sorrisi intenerita e lo spinsi verso il punto che aveva indicato. << Ciao Maddy! >> gridò quel magnifico bambino prima di uscire dalla porta mano nella mano con la mamma. Tom era uno dei miei bambini preferiti. A parte il fatto che aveva dei bellissimi occhi verdi che mi ricordavano moltissimo quelli di Harry, era un bimbo particolarmente simpatico. Vivace ma educato, determinato e veramente bello. Avessi avuto quattro anni giuro che ci avrei fatto un pensierino.  Sorridevo come una stupida mentre sistemavo le ultime cose, i bimbi erano usciti quasi tutti ormai, quando sentii una voce chiamarmi.  << Madison ? Madison Clark? >> mi girai stranita per l’insolita domanda.  << Si? >> chiesi notando un ragazzo poco distante. Fu proprio quel ragazzo che come risposta sfoderò un gran bel sorriso. Era alto, capelli neri , occhi azzurri e con un accenno di pizzetto sul mento. << Madison Clark! Allora sei tu! >> quasi urlò il moretto. Lo guardai incuriosita.. quegli occhi non mi erano nuovi. Lui si accorse della mia curiosità. << Insomma Mad, non mi riconosci? Così mi deludi però! Sono David! David Russo! >> Ecco perché quegli occhi mi erano famigliari! Ora aveva tutto molto più senso! << Dave! O mio dio quanto tempo! Come stai? >> << Alla grande! E tu? Tua madre? >> << Noi anche stiamo bene! Ma che ci fai qui? Non vivete più a Milano? >> << No, siamo tornati qui a Londra l’anno scorso. Sai, papà è andato in crisi dopo .. >> .. dopo la morte di mio padre. Si ne ero consapevole. Josh , il padre di Dave , era , per così dire, il migliore amico di mio padre. Si conoscevano dai tempi del college ed era stato anche il suo testimone di nozze. Le nostre famiglie si sono frequentate per molto tempo, ma un paio d’anni prima che papà si ammalasse Dave e la sua famiglia si erano trasferiti a Milano per motivi di lavoro. Josh lavorava per un azienda molto grande la cui sede principale si trovava appunto in Italia. Da allora non eravamo più riusciti a vederci, se non al funerale di papà. Sapevo che Amanda, la mamma di Dave, chiamava spesso mia madre per chiedere notizie, ma data la grande distanza ci era impossibile vederci . Comunque io e Dave eravamo praticamente cresciuti insieme. Nei dieci anni di vacanze in comune e cene ogni week end ci eravamo uniti molto, e lui aveva addirittura confessato di avere una cotta per me. Ma dopo la loro partenza avevamo perso i rapporti, e ora vederlo lì in piedi davanti a me, così .. bello, era abbastanza traumatico.

<< Certo lo capisco.. >> dissi per evitargli l’imbarazzo di rievocare la morte di mio padre. << Mia madre l’aveva detto alla tua, pensavo lo sapessi.. >> disse confuso. << No non mi ha detto nulla. Va bè ma è bellissimo sapere che siete tornati! Come sta Meg? E i tuoi? >> chiesi in un ondata di eccitazione. << Tutti bene! Meg è rimasta a Milano, ha trovato un lavoro là.. >> Mentre parlava mi resi conto del fatto che Dave stesse tenendo per mano .. Chris. Un bellissimo bambino dagli occhi nocciola. << E.. come mai sei qui, con Chris? >> chiesi confusa. << Lui è l’ultimo arrivato nella nostra famiglia. Ha quattro anni, non abbiamo nemmeno fatto in tempo a dirvelo.. ma tua madre sapeva anche quello. >> disse ancora più confuso di me. Sinceramente non mi stupiva il fatto che mia madre non mi avesse più detto nulla della famiglia Russo, sapevo quanto le faceva male ripensare ai vecchi tempi tutti insieme, e Josh, Amanda, Meg e Dave non facevano altro che ricordarle mio padre. << Ecco Dave, per mamma non è molto facile parlare di voi… sai tuo padre le ricorda costantemente mio padre. >> dissi distogliendo lo sguardo. << Immagino. Anzi scusa.. comunque mi ha fatto stra piacere vederti Mad! Che ne dici di un caffè? >> << Volentieri! Ma non oggi, sono di fretta.. >> dissi sbrigativa. Nel frattempo vidi una chioma riccia, fin troppo conosciuta , avvicinarsi alla porta dell’aula. Mi girai e scorsi Harry appoggiato allo stipite della porta guardarmi con un espressione estremamente seria.  << Oh, bene allora mi dai il tuo numero? >> chiese Dave facendomi spostare l’attenzione su di lui. Merda, sapevo che Harry avrebbe sicuramente frainteso quella frase. Infatti lo vidi avvicinarsi speditamente a noi. << No Dave sono di corsa.. >> dissi decisa prendendo la borsa, poi sussurrai << Cercami su facebook. >> e mi diressi verso il riccio prima che arrivasse nella mia precedente postazione. Presi la mano di Harry, lanciai un ultima occhiata verso i due ultimi rimasti in aula , feci un cenno di saluto e uscii fuori. Harry stringeva saldamente la presa e guardava dritto davanti a sé. Percorremmo tutto il tragitto fino alla macchina in silenzio. Non osavo parlare. Sapevo di non avere alcuna colpa, ma in quel momento mi sentivo tremendamente in imbarazzo. << Harry.. >> cominciai titubante quando mise in moto, rendendo coraggio da non so dove. Lui non parlò, rimase concentrato sulla strada. Non riuscii a parlare per il resto del viaggio. Arrivammo sotto casa mia, il piano era di stare là prima di uscire. Parcheggiò, mi fece scendere e salimmo in casa, tutto rigorosamente in silenzio. La casa era vuota. Mia madre era ancora al lavoro e Jennifer era a Milano per gli studi. Harry si diresse subito verso camera mia, e quando lo raggiunsi lo trovai seduto al fondo del mio letto che guardava un punto indefinito con un espressione decisamente arrabbiata sul volto. << Harry potresti rivolgermi la parola per favore? >> chiesi esasperata. Nulla. Silenzio. Dio quel diavolo di silenzio mi stava facendo impazzire! << Harry Styles che diavolo! Parlami ti prego! >> sbottai infuriata. Finalmente Harry si degnò a rivolgermi uno sguardo . I suoi occhi erano freddi, la sua espressione dura, e tutto quello mi spezzò il cuore. << Cosa vuoi? Vai a dare il numero in giro va! >> sbottò . << Harry, prima di arrivare a conclusioni affrettate ascolta la mia versione dei fatti per piacere. >> Lui distolse lo sguardo. << Per piacere.. >> quasi lo supplicai. << Ti ascolto >> disse infine, ma senza guardarmi. Posai la borsa e mi sedetti dall’altro capo del letto. << Il ragazzo con cui mi hai vista prima di Chiama Dave Russo. È il figlio di Josh Russo, il migliore amico di mio padre. >> vidi Harry muoversi impercettibilmente. Sapevo che quel nome non gli era del tutto estraneo. Quando ero più piccola gliene avevo parlato, anche se superficialmente. Per me non c’era mai stato paragone tra Harry e David, erano sempre stati entrambi importanti, ma Harry.. Harry è sempre stato il migliore. << Non so se ricordi, ma io e Dave siamo praticamente cresciuti insieme. Fino ai 12 anni ci vedevamo ogni santo week end e poi lui e la sua famiglia si sono dovuti trasferire a Milano per motivi di lavoro. Da lì non ci siamo mai più rivisti se non al funerale di papà. E non ho più avuto sue notizie Harry, fino ad oggi , quando l ‘ ho incontrato a scuola. Era venuto a prendere il suo fratellino, di cui ho scoperto l’esistenza oggi. E mi ha chiesto se ci vedevamo per un caffè, per raccontarci gli avvenimenti di questi anni. Tutto molto innocentemente Harry, è un amico di infanzia che non vedo da 6 anni, mi ha chiesto solo un caffè ed io ho accettato. >> Mentre pronunciai le ultime parole mi avvicinai a lui. Harry continuava a tenere il viso rivolto verso il basso. << Harry.. >> provai ancora. Lo presi dal mento e tirai su il suo bellissimo viso per far incrociare i nostri sguardi. Aveva ancora la mascella contratta , ma il suo sguardo era meno duro. Gli lasciai un dolce e veloce bacio sulle labbra. Cercai la sua mano , la presi e incrociai le mie dita con le sue. << Posso avere un bacio? >> chiesi flebilmente. Vidi un mezzo sorriso comparire sul suo volto. Poi si girò verso di me e mi regalò un bacio stupendo. Quando sentii la sua lingua chiedere accesso sorrisi sulle sue labbra e approfondii il bacio.Non era più arrabbiato. Harry poi si staccò a malincuore, mi sorrise. << Scusami.. >> cominciò a dire. << è solo che quando vi ho visti nell’aula da soli ho iniziato a pensare al peggio, poi ho visto che gli sorridevi e mi sono ingelosito e quando ti ha chiesto il numero non ci ho più visto. >> quasi sussurrò. Era così tenero quando si scusava! Mi lasciai scappare un sorriso. Infilai le dite tra i suoi ricci ribelli e gli stampai un bacio sulla guancia. << Quindi tutto perdonato? Posso andare a prendere un caffè con Dave uno di questi giorni? >> chiesi cauta. Harry mi guardò intensamente. << Sì. Ma io mi ricordo bene che lui aveva ammesso di avere una cotta per te! >> disse poi. A quelle parole spalancai gli occhi. Come diavolo faceva a ricordarsi una cosa successa 7 anni prima? << Harry, come diavolo fai a ricordartelo? >> << Ei, ho sempre tenuto a te. Ricordo tutto ciò che ti riguarda. >> disse quasi offeso dalla mia domanda. Sorrisi. << Si ma sono passati 7 anni, le cose sono cambiate.. >> << E tu sei diventata più bella che mai. Il caffè te lo concedo, ma non troppi spazi che sicuramente lui avrà già notato quanto sei bella. >> disse in tono possessivo. << Sì signor capitano. Ma piuttosto, deve ritornare un amico di infanzia per farmi dire tutte queste belle cose da te? >> chiesi provocante. Harry sfoderò uno dei suoi sorrisi più sexy. << No baby, io sono sempre dolce, ma la gelosia tira fuori il mio lato sensibile. >> disse con voce roca. << Mmm che ore sono? >> chiesi avvicinandomi. << Le sette meno un quarto.. >> .Merda, era tardi!  Gli stampai un bacio molto rapido. << Devo farmi la doccia! >> quasi urlai , spaventandolo. << Possiamo farla insieme se ti va.. >> azzardò ammiccandomi. Io scoppiai in una fragorosa risata. Ma perché no? << Mmm, non vedo buoni motivi per dirti di no.. >> risposi fingendo indifferenza. Sentii Harry irrigidirsi per lo stupore, poi mi diressi in bagno e nemmeno due minuti dopo Harry mi raggiunse.

 

Erano le nove e mezza, eravamo in una pizzeria poco lontana da casa di Louis e avevamo appena finito di mangiare. Harry aveva abilmente evitato di parlare del mio incontro pomeridiano con Dave, e ogni volta che si accennava al pomeriggio cambiava discorso. Lo trovavo irritante e tenero allo stesso tempo. Ma poi lo guardavo in quei magnifici pozzi verde smeraldo e mi scordavo qualsiasi cosa. Ma la magia degli occhi di Harry veniva quasi sempre interrotta da qualche battibecco tra Eleanor e Louis. Non avevo idea di quello che stava accadendo a quei due! Negli ultimi mesi non facevano altro che litigare, e sapevo che la cose stava seriamente preoccupando la mia amica.  Ma quella sera sembravano più irritati del solito. Louis continuava a messaggiare, cosa che irritava a dir poco Eleanor. Ma la parte più.. bella? Ma sì diciamo così.. ecco la parte più bella è stata quando Louis ha letteralmente detto alla sua ragazza : “ Dio El, sei una pressa! Scollati! “ . Inutile dire che Eleanor andò su tutte le furie , gli urlò come risposta un “ Mi scollo, ma tu ammazzati di seghe!” Per poi prendere e uscire. Ovviamente gli occhi di tutte le persone presenti nel ristorante erano puntati su di noi, e per la prima volta la colpa non era mia. Il che mi rendeva estremamente fiera, ma allo stesso tempo non avevo idea di come risolvere quella situazione piena di tensione. Così provò a pensarci Harry. Volete sapere la sua idea geniale? Andare in discoteca. Io non condividevo, ma sia Lou che El accettarono di buon grado, sopsettavo una specie di vendetta che stava prendendo forma nella bella testolina della mia amica, e la cosa mi preoccupava. Così verso mezza notte ci ritrovammo in una delle discoteche più frequentate di Londra. Era un posto in cui andavamo spesso e si trovavano sempre facce conosciute. Entrammo senza molte difficoltà, e una volta dentro decisi di trascinare Eleanor in pista per farla scaricare. Ci dimenammo come non mai, ballavamo sentendoci libere e sensuali. Lanciai più volte occhiate in direzione dei nostri ragazzi. Gli occhi di Harry erano costantemente fissi su di me, mentre Louis non sembrava prestare grande attenzione alla sua ragazza, e la cosa iniziava ad irritare anche me. Ma insomma, che diavolo aveva in testa? Mentre ero mentalmente impegnata a insultare il migliore amico del mio ragazzo, un paio di ragazzi si avvicinarono a me ed Eleanor. Iniziarono a ballarci molto,ma molto vicino. Uno , quello incollato a me, era biondo, alto con gli occhi verdi, il ragazzo appresso ad Eleanor era sempre moro  con dei magnifici occhi azzurri. Ad essere onesti erano davvero due gran bei ragazzi, ma sembravano particolarmente sversi e non si fecero molti problemi ad allungare le mani. Lanciai uno sguardo nella direzione di Harry e notai che non si trovava più ai divanetti. Mi preoccupai, ma la mia preoccupazione svanì quando sentii una voce profonda e magnificamente familiare provenire da vicino a me. Mentre mi dimenavo per staccarmi dal biondino Harry disse << Levati dal cazzo, non vedi che non ti vuole? >> Era decisamente irritato. Il ragazzo che continuava a ballare attaccato a me lo ignorò palesemente, il che non fece che aumentare l’irritazione del mio bel riccio. Gli lanciai un occhiata supplicante. Nel frattempo Eleanor, leggermente sversa , quasi non si rendeva conto di cosa stava succedendo. Ma poi notò Harry, e realizzò la situazione. Iniziò a dimenarsi per staccarsi dalla presa dell’altro ragazzo. << Andatevene via dal cazzo o vi spacco il culo >> disse un Harry decisamente infuriato. I due ragazzi gli lanciarono un'occhiata. Il moro  allungò nuovamente le mani,  palpò poco gentilmente il sedere di El provocandole un urlo infastidito. Harry scattò in avanti e mollò un pungo in faccia a quell’idiota, poi prese sia me che Eleanor e ci trascinò fuori dal locale. Io mi gettai tra le bracciai di Harry. << O dio Harry grazie mille! >> disse sconvolta Eleanor.  Sciolsi l’abbraccio per andare a stringere forte la mia amica. Era agitatissima, e vidi il suo sguardo farsi sempre più interrogativo . << Harry. >> disse seria guardando il mio ragazzo. << Perché sei venuto tu a difendere anche me? Dove è Louis? >> chiese, la voce leggermente agitata. La sentii irrigidirsi sotto la mia stretta. Harry evitò il suo sguardo, prese il telefono in mano e compose un numero. Si avvicinò il cellulare all’orecchio. Eleanor non distoglieva lo sguardo da lui. << Dove cazzo è Louis? >> chiese irritata e spaventata. << Lou, esci. Subito >> furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Harry.  Poi calò il silenzio. Io tenevo la mano di Eleanor, cercando di calmarla, Harry ci guardava fisso. Gli lanciai uno sguardo interrogativo, chiedendogli spiegazioni e lui mi rivolse uno sguardo esasperato. Poco dopo uscì Louis dal locale. Era leggermente sverso, ma lucido. << Hei amico che c’è che succede? >> chiese Lou divertito. Lo sguardo di Eleanor divenne glaciale. << Dove cazzo eri? >> gli gridò contro. Louis la guardò confuso. Sicuramente aveva notato che qualcosa era successo. << Ero dentro, mi pare ovvio! >> rispose. Eleanor lasciò la mia mano, io mi avvicinai a Harry. << E cosa stavi facendo dentro, si può sapere? >> Gridò furiosa dirigendosi verso il suo ragazzo.  << Ero andato a prendere da bere!>>  si difese lui. << Harry che succede? >> chiesi in un sussurro. Lui mi strinse forte. << E c’era qualche bella ragazza, Louis? >> chiese Eleanor, diventando glaciale. Il suo tono era calmo ma terribilmente freddo. Sinceramente, mi faceva paura.  Louis spalancò gli occhi, quasi ad ammettere la sua colpa. << Cristo Louis! Tu eri al bar a provarci con qualche ragazza mentre la tua fidanzata era in pista e stava venendo infastidita, e non poco , da un maniaco del cazzo che ha pure allungato le mani! >> gridò poi furiosa, dando libero sfogo a tutta la sua rabbia. Louis spalancò maggiormente gli occhi. Sul suo viso passarono mille emozioni. Senso di colpa, paura, realizzazione, rabbia, gelosia. << Che cazzo è successo? >> gridò a sua volta. << è successo che due coglioni ci si sono avvicinati e non volevano andarsene. Hanno allungato le mani Louis, ci stavano costringendo a stare con loro . poi però è arrivato Harry. E per fortuna che è arrivato! Perché è stato  lui che quando uno di quei due vermi mi ha letteralmente infilato una mano sotto il vestito, a mollargli un bel pungo in faccia facendoci andare finalmente via. Era lui là a difendere la sua e la tua ragazza da due coglioni, mentre tu eri al bar! Ignorandomi totalmente!  >> Eleanor scoppiò in un pianto disperato. Mi avvicinai in fretta a lei. Le circondai le spalle con un braccio. Lei si voltò verso di me e mi strinse forte. Provai una tenerezza smisurata nei suoi confronti in quel momento. Mi sentivo totalmente inutile. << Io.. >> Louis non riusciva a parlare. Provò a iniziare una frase circa 15 volte, senza successo.  Harry mi si avvicinò. << Amore andiamo a prendre le nostre cose, poi usciamo e torniamo tutti a casa. >> disse, calmo. Io annuii, ma Eleanor mi bloccò per un polso. << Stai qui con me , ti prego >> mi chiese con uno sguardo disperato. Mi si strinse il cuore. Harry capì e ci lasciò soli, mentre tornò dentro a prendere le cose di tutti e quattro. Louis ci lanciò un occhiata incomprensibile e seguì Harry, lasciandomi totalmente senza parole. Ma che diavolo aveva intesta quel deficiente? Eleanor si gettò tra le mie braccia e cominciò a piangere. Cercai di rassicurarla in ogni modo, ma mi sentivo semplicemente inutile. Louis aveva praticamente confessato di averci provato con un'altra, di averla ignorata, cosa potevo dire per farla sentire meglio?  

Poco dopo i ragazzi uscirono . Harry era visibilmente deluso, e Louis sembrava mortificato. Rimasero a una certa distanza l'uno dall'altro. Poi  tornammo a casa, e rimanemmo completamente zitti per tutto il viaggio. Harry riportò a casaper prima Eleanor. Sapevo bene che aveva intenzione di gridare dietro al suo migliore amico quanto fosse idiota , ma per farlo aveva bisogno che Eleanor non ci fosse. Decisi però di fermarmi a dormire da lei, non me la sentivo a lasciarla sola in quelle condizioni. Harry capì, forse questa mia assenza avrebbe permesso a quei due di parlarsi ancora più chiaramente. Louis non ci salutò. Guardava il vuoto con sguardo vitreo. A un certo punto non capii più se ciò che provavo per lui era collera oppure pietà. Ignorai tutti quei pensieri e mi preoccupai solo della mia migliore amica. 

 

*spazio autrice*

CHIEDO UMILMENTE SCUSA! Scusate, scusate, scusate se ho aggiornato così tardi, ma ho avuto die problemi in famiglia.. e non ho avuto molto tempo per scrivere. :( 

Per farmi perdonare cercherò di aggiornare super in frettissima il prossimo capitolo! 

Ma bando alle ciance: che ne pensate bella gente? Lasciate una recensioncina per dirmi come vi è sembrato questo capitolo? Non so io non sono troppo convinta. :( 

Dai, siete state magnifiche e siete riuscite a farmi avere tre recensioni nello scorso capitolo, riusciamo a fare arrivare a 3 anche questo? Anche 4 non sarebbe male :D 

Love you so much bellezze <3 

   
 
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