Quando sei vicino alla morte, non riesci a capire se è vera o no.
Soprattutto se prima eri immortale. È strano, perché se pensi che i tuoi cari sono andati, il tuo cervello rifiuta l’idea. È… Frustrante.
Ma è quello che sta provando Aibhill, immobile, in piedi, in mezzo a quel lago di sangue. Gli occhi sono sbarrati, fissi nel vuoto, mentre lei lascia cadere la pistola, ormai senza munizioni. Comincia a sussurrare qualcosa, ma non si capisce bene, e molte di quelle parole non hanno senso.
Sean è ai suoi piedi, con gli occhi aperti e una mano sulla pancia, mentre l’altra e tesa verso Aibhill. Chace, invece, è per metà sotto una motocicletta.
Lei barcolla, e scavalca Sean, sempre con gli occhi sbarrati, e il viso sporco di sangue.
Non ha le scarpe, i pantaloni sono strappati, la maglietta lo stesso. I capelli sono sporchi di fango e sangue, e le ferite sono abbastanza gravi. Ma lei cammina.
Si ferma solo quando ormai è a metà strada tra i corpi dei ragazzi, per dare un’occhiata a Sean. Poi lo sguardo si rivolge a Chace.
Decide di chinarsi prima sul ragazzo dai capelli castani, quello che l’ha salvata… E gli bacia la fronte, nonostante manchi un pezzo del cranio.
Poi passa all’altro, di cui può vedere stomaco e intestino, e fa lo stesso.

“Scusatemi.”

Mormora, mentre, con ancora gli occhi sbarrati, prende la pistola dalle dita di Chace, e si rialza.
Si ferma in mezzo a quello spiazzo, e guarda i nemici avvicinarsi, lentamente. Ma prima che loro la feriscano, con il rischio di lasciarla vivere… Lei mette in bocca la pistola, e preme il grilletto.

"Addio, Sean… Addio, Chace.
Vi sono grata per tutto… Ogni singola cosa."

-Fine.-