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Autore: _nottedimezzaestate_    25/03/2013    9 recensioni
- Harry? - Disse Hermione, non appena lui rispose.
- Senti, per quello che è successo l’altro giorno, io...
- Ti amo. - Disse lei semplicemente.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Da Epilogo alternativo
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I died for you.

A Sara, che mi ha aiutato con il titolo. A Gaia che l'ha letto per prima. A Linda che mi ha fatto un banner stupendoso *-* A Giovy perchè le voglio tanto bene. A Nani perchè  ho voglia di dedicargliela. ♥


Harry era sposato ormai da anni con Ginny.
Era un uomo, un auror e un padre.
Cresceva i suoi tre figli felicemente e portava la figurina delle Cioccorane con sopra la sua faccia nel portafogli.
Hermione aveva lasciato Ron da tempo, e viveva sola.
Lavorava al ministero della magia, nel Dipartimento della Regolazione della legge Magica.
Era una delle streghe più conosciute e potenti del mondo magico.
Si era tagliata i capelli, e indossava sempre gonne nere e camicie colorate.
 
Entrambi avevano capito di appartenersi.
Ricordavano perfettamente il giorno in cui tutto era iniziato.
Era una soleggiata mattina di luglio.
Si erano incontrati in ufficio, casualmente.
 
- Ciao Harry - Disse Hermione con nonchalance.
- Hermione! Qual buon vento ti porta qui? - Esordì Harry, allegro.
- Emh, veramente ci lavoro, sai?
- Davvero? - Si era finto stupito. - Non lavrei mai immaginato.
Risero.
- Vuoi un thè? - Chiese Hermione.
Harry annuì, e entrò nell’ufficio della donna.
Una stanza relativamente piccola, le pareti erano interamente occupate da ogni sorta di libri, da quelli che usavano a Hogwarts (- Non si sa mai, potrebbero sempre servire! - Aveva detto lei), a altri che Harry non aveva mai sentito nominare. La sua amica era sempre stata una lettrice accanita.
Al centro della stanza cera una grossa scrivania, occupata da foglio ordinatamente impilati e ordinati in ordine alfabetico e da alcune foto.
Una del suo figlioccio James Sirius, figlio di Harry, insieme ai fratelli Albus Severus e Lily Luna, laltra era una vecchia fotografia che avevano fatto a Hogwarts, erano immortalati i tre amici - Harry, Hermione e Ron – all’ultimo anno, l’ultimo giorno di scuola, sorridenti.
- Allora, come va la vita in famiglia? - Chiese la donna.
- Bene, grazie.
Silenzio.
Si guardarono.
Sorrisero.
Si alzarono.
Si baciarono.
 
Era successo tutto stranamente in fretta quel giorno. Non una parola, solo un bacio. Subito dopo Harry se nera andato.
 
- Harry? - Disse Hermione, non appena lui rispose.
- Senti, per quello che è successo l’altro giorno, io...
- Ti amo. - Disse lei semplicemente.
Harry aveva annuito, ben sapendo che Hermione non poteva vederlo.
Ma lei aveva capito.
 
Si erano visti molte volte da allora, erano passati quasi due anni.
Si erano incontrati a volte di notte, altre a casa di Harry, quando la moglie era fuori per lavoro, spesso da Hermione.
Harry aveva usato qualunque tipo di scusa per sottrarsi alla vita famigliare diventata ormai soffocante.
Hermione invece non doveva giustificarsi con nessuno, da quando aveva lasciato Ron. Non si era mai pentita di quella scelta.
 
Allora vivevano insieme.
Era una piovosa domenica pomeriggio di ottobre.
Hermione era tesissima.
- R-Ron? – Aveva balbettato.
- Si?
- Io non posso più continuare così. – Aveva detto. – Non voglio nascondertelo, sarò sincera con te. Non sento più quello che sentivo anni fa, quando eravamo a Hogwarts. Mi dispiace moltissimo, ma per me è arrivato il momento di smetterla.
 Lui era rimasto a bocca aperta.
 L’aveva capita, ed erano rimasti amici.
Però non tutto era come prima, quella relazione aveva lasciato una profonda cicatrice sui cuori di entrambi.
 
Poi Ron si era sposato con Lavanda, e avevano avuto una figlia, Rose. Ron aveva sempre voluto chiamare una figlia Rose, gliel’aveva detto.
 
Hermione si sedette su una panchina del parco, chiedendosi cosa aveva Ron da dirle di così importante da non poterglielo dire per gufo.
Indossava una camicia salmone sotto un tailleur nero, un paio di orecchini di diamanti e un cerchietto nero tra i capelli.
Vide in lontananza una macchietta rossa, e scattò in piedi.
- Ron! - Esclamò, balzando in piedi. – Allora, cos’è successo?
Lui sorrise nel vederla.
- Siediti, dài. Allora, come sai io e Lavanda stiamo insieme…
Hermione lo sapeva fin troppo bene. Per tre mesi l’amico non aveva fatto altro che parlare della sua amata Lavanda, di come erano felici insieme, della loro stupenda casa…
- E ci sposiamo!
Per poco la donna non cadde da dove era seduta.
- Che? – Esclamò, sorpresa.
Tra le altre cose Ron aveva sempre detto che non si sarebbe mai sposato, che per lui era una cosa troppo definitiva.
Pensando a questo Hermione alzò le sopracciglia.
Lui diventò del colore dei suoi capelli, intuendo cosa stava pensando.
- Emh… Sai con Lavanda sono così felice…
Lei scoppiò a ridere, e si abbracciarono.
Le raccontò di come lui l’aveva chiesto a Lavanda, di come lei gli era saltata al collo.
 
Hermione sorrise pensando a quel giorno.
Era il giorno del sesto compleanno della terzogenita di Harry, Lily Luna.
Fissò i fogli ancora da ordinare accatastati sulla sua scrivania, e iniziò a darsi da fare.
 
Erano ormai due ore che la donna riordinava moduli in ordine alfabetico, quando un gufo le atterro sulla spalla.
Lo riconobbe come quello di Harry.
 
“Ci vediamo oggi da te? Devo parlarti.
Va bene alle quattro?
Harry”
 
Hermione aggrottò la fronte. Perché Harry voleva vederla?
Scribacchiò sotto un veloce “si, mandami gli auguri a Lily.”con una penna che aveva da quando era a scuola, poi si riimmerse nel lavoro, dimenticandosi del quesito che si era posta poco prima.
 
Quel giorno indossava una camicia verde mela con delle ruches sul davanti, una semplice gonna nera ed era leggermente truccata.
Sentì suonare alla porta, e andò ad ad aprire, in pensiero.
- Allora, cosa succede? – Chiese a Harry.
Lo guidò nel salone, e entrambi si sedettero sui divani color panna.
Lui sospirò pesantemente.
- Herm. Allora. Stamattina stavamo festeggiando il compleanno di Lily, quando mi ha chiesto se voglio bene alla mamma. E io ci ho pensato. Ci ho pensato sul serio. E subito ho pensato a te. Alle tue labbra, al tuo sorriso, al tuo corpo. E poi ho pensato a Ginny, a quando eravamo a Hogwarts, a quanto l’amavo. Al fatto che stavo crescendo tre figli con un’amante.
E mi sono sentito infelice. Tremendamente infelice e stanco. Stanco di mentire a tutti, anche a me stesso.
Hermione, basta.
Harry aveva pronunciato le parole che la donna temeva di più.
Lei non pianse.
Perché era una signora.
E si sarebbe dovuta comportare da signora.
Lui si alzò e se ne andò, senza una parola.
Per lei era stato come morire dentro.
Perché amava davvero Harry Potter.
Andò avanti altre settimane, dove non sembrava nemmeno rendersi conto di dov'era, dove combattè tutto il tempo contro l'ardente volontà di andare da Harry e supplicarlo di tornare con lei, dove andava a dormire piangendo e si svegliava bagnata delle sue lacrime.
Poi un giorno decise di andare al parco.
Era una giornata soleggiata, e faceva abbastanza caldo.
Si sedette tranquillamente su una panchina nascosta tra gli alberi, e iniziò a riflettere.
Penso che era una donna con un cervello, che non poteva ridursi così solo per un uomo, che si sarebbe dovuta riprendere. E in fretta pure.
Ma poi vide Harry.
Con tutta la sua famiglia.
E sorrideva, e sembrava felice, e le ombre che gli solcavano da mesi la parte sotto gli occhi erano sparite.
Capì di essere sempre stata solo un fardello per lui. Un piacere all’inizio, un modo per sfogarsi, ma poi un peso.
Senza farsi vedere prese la borsa e si diresse velocemente verso casa sua.
E, come in trance, una di quelle trance dove ti chiedi chi sei e cosa ci fai al mondo, dove cadi in un oblio senza fine, dove ti sembra di essere solo una figura evanescente tenuta insieme dal desiderio ardente di rimanere viva, che appena abbassata la guardia si dissolve in tante volute di fumo, Hermione si diresse in cucina, chiuse la porta a chiave e prese in mano un coltello.
Non ne uscì mai più.



#BUONSALVE.
Alleur, vi chiedo di essere clementi, questa è la mia prima ff in assoluto, sono emozionata *si asciuga la lacrimuccia*
Ok non so cosa dire, il che è raro per me, credetemi LOL
Comunque vi chiedo di lasciarmi una recensioncina, vorrei sapere cosa ne pensate per migliorarmi :)
Grazie :33
Ali ♥
  
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