Victoria nel fare ritorno a casa prese una
decisione : prendere una settimana per sè e la sua bambina.
L'avrebbe portata con sè in quella
che si sarebbe rivelata la ricerca piu' difficile e dolorosa della sua vita.
Entrando in casa, dopo aver accompagnato Debra in
camera sua, si diresse verso la cucina per preparare il pranzo dato che Dan
sarebbe tornato da lì a pochi minuti... non sapeva ancora come
raccontargli quanto aveva scoperto, nè tantomento spiegargli cio' che
provava e cio' che intendeva fare.
" Amore sono a casa " la
voce di Dan risuonò forte nella casa avvolta nel più totale
silenzio
" Dan sono in cucina.. " gli
rispose senza distogliere l'attenzione dai fornelli " Come è
andata? " gli chiese poi baciandolo con passione
" Sicuramente ora va meglio " fu
la risposta ammiccante di Dan" Deb dov'è? " le chiese
poi non vedendo la furia devastatrice della sua bambina per la casa
" E' ancora in camera sua" gli
rispose Victoria " Vai a chiamarla che qui è quasi pronto!
" continuo' con fare scherzosamente severo
" Agli ordini capitano.. vado a prendere la
recluta e sono subito da lei " le rispose con cenno di
saluto militare
Victoria seguì con lo sguardo il marito.
Aveva paura della sua reazione, paura
che non avrebbe realmente
capito quanto sentiva dentro,quanto dolore c'era nel suo cuore. il senso di vuoto che provava da quando
anni fa si era svegliata dal coma, un senso di vuoto che avrebbe voluto colmare
da tantissimo, troppo tempo.
" Mammaaaaaa ho fameeeeeeeeee " urlò
Debra correndo giù per le scale e saltando in braccio alla madre
" E tu dicevi che non ti assomigliava "
disse Victoria a Dan ammiccando
" Simpatica! Veramente simpatica! " fu la
risposta sarcastica del marito.
Il pranzo proseguì come da routine. Debra
che non si fermava un minuto, Victoria che cercava, in ogni modo, di farla
mangiare come un essere umano, ma inutilmente e Dan che rideva come un pazzo
assistendo a questo siparietto domestico.
" Ridi, ridi " gli
disse Victoria prendendo in braccia la figlia " Tua figlia sembra
posseduta da qualche spirito rivoluzionario " continuo' sorridendo
" Vic ma perchè mai quando è
pestifera diventa MIA figlia, mentre quando è giudiziosa o un angioletta
diventa, magicamente, NOSTRA? " chiese lui incrociando le
braccia in segno di sfida
" Semplicemente perchè in simili
momenti ti assomiglia terribilmente amore mio " gli
rispose sorridendo compiaciuta " Deb " disse poi rivolta alla
figlia " perchè non porti il papà a giocare così
la mamma finisce qui? "
" Sì sì " le
rispose entusiasta " Daiiiiiiiii papà andiamo!! " disse
poi rivolta a Dan tirandolo insistentemente per la mano
" Questa me la paghi lo sai? " fu la
risposta minacciosa di Dan verso la moglie
" Certo tesoro!! "
disse lei iniziando a governare la cucina
" Papà facciamo il cane? Papà
giochiamo ai cowboy? Papiiiiiiii giochiamo con le tazzine?? " Victoria
sorrideva compiaciuta nel sentire quanto si stavano divertendo nella sala
accanto.
Lei, invece,
si dedicava completamente alle varie faccende domestiche cercando di
dimenticare le mille domande e i mille dubbi che non le davano tregua.
Mezz'ora piu' tardi raggiunse il marito e la
figlia in salotto. Dan era steso sul divano intento a seguire una vecchia
partita di football , mentre la piccola Debra dormiva beata in braccio al
padre.
" Vado a metterla a letto " disse
Vic prendendola in braccio " Torno subito "
Dan sorrise senza staccare gli occhi dal televisore.
Vic, salendo le scale, si domandava come sarebbe riuscita a far staccare il
marito da quella macchina infernale.. non poteva certo parlargli a quelle
condizioni.
Stese dolcemente la piccola sul suo letto, la
bacio' sulla fronte e chiuse la porta alle sue spalle.
" Dorme come un angioletto "
disse poi raggiungendo il marito sul divano " Senti che silenzio "
" Come quando eravamo fidanzati, noi due
soli " le rispose Dan baciandola con passione "
Non sembra nemmeno di essere a casa "
" Vecchi tempi e ormai passati amore mio "
disse lei sorridendo " Ormai abbiamo un vulcano attivo per casa " continuo'
appoggiando la testa sopra la spalla del marito.
Rimasero in silenzio per qualche istante "
Dan ti devo parlare " disse poi chiudendo la televisione " E'
importante "
Dan cambiò espressione improvvisamente,
suo padre glielo aveva sempre ripetuto " Quando una donna usa le
fatidiche parole " Ti devo parlare " , fidati non è nulla di
buono " , mai prima d'ora Victoria aveva detto quella frase, era semplicemente
terrorizzato.
" Che ho fatto?? "
chiese istintivamente guardando smarrito negli occhi la moglie.
" Cosa? " fu la
risposta stupita di Victoria " Che vuoi dire? "
" Hai detto di volermi parlare.. ho
combinato qualcosa? " il viso di Dan era da copertina, Victoria
scoppiò a ridere.
" No, no stai tranquillo " a
queste rincuoranti parole Dan riacquistò il suo naturale colorito "
Ma vista la tua reazione devo intuire che mi stai nascondendo qualcosa.. "
continuo' lei puntando l'indice con fare interrogatorio
" N-no certo che no " rispose
lui frettolosamente " Allora cosa c'è? " chiese
cercando di portare il discorso fuori argomento
" Oggi sono stata da zia Claire " iniziò
lei incrociando le gambe " dovevo mostrarle una foto e una lettera di
mia madre e .. " Victoria iniziò a raccontare al marito quanto
successo nella mattinata, fin dal principio.
Victoria porse la lettera e la foto al marito
dopo aver terminato il lungo racconto, Dan era visibilmente allibito, come se
non volesse credere a quanto aveva udito.
" Sei veramente sicura ? " le
chiese scetticamente " Magari ti sei semplicemente confusa, in certe
situazioni è normale "
Victoria cambiò improvvisamente
espressione, era chiaramente delusa dalla reazione di Dan.
" No, non fraintendermi " si
corresse lui accortosi del cambiamento della moglie " Non metto in
dubbio la tua parola, ma capisci anche me.. non è semplice credere a
quanto mi hai detto. Sai come la penso su queste cose. " le disse
accarezzandola
" Lo so, Dan. Non è stato facile
nemmeno per me, mi sembrava talmente assurdo ed impossibile. Ma è lei.
Dopo aver sentito le parole di Zia Claire, poi la foto, la lettera.. non ho
dubbi! " gli rispose guardandolo negli occhi
" Cosa vuoi fare? " le chiese,
Victoria era determinata e testarda come pochi, certamente aveva già un
piano ben delineato in mente.
" Vorrei trovarla Dan " gli
rispose semplicemente " Trovarla, inginocchiarmi e pregare per lei.
Ringraziarla per avermi riportato dalla mia famiglia. Ne ho bisogno.. " continuo'
abbassando lo sguardo
" Non ti ostacolerò se è
questo che temi " fu la risposta decisa di Dan "
Se hai bisogno di fare tutto questo, sono con te, come sempre " disse
tenendola forte a sè " Ti amo " le sussurrò
dolcemente
" Grazie amore mio " gli
rispose sorridendo e lasciandosi cullare dolcemente tra le braccia del suo
uomo.
" Quando hai intenzione di partire? "
le chiese poi staccandosi da lei
" Penso la prossima settimana " gli
rispose " Forse martedì. E volevo portare Debra con me " continuo'
cercando una risposta negli occhi del marito.
" Sì certo, lo capisco" le
rispose sorridendo " Vuol dire che dovrò fare a meno di voi per
un po'.. già pregusto l'odore di libertà " continuo' sorridendo,
cercando di mascherare il suo profondo senso di timore e paura , non doveva
soffrire ancora.
" Non per molto tesoro " lo
interruppe lei ammonendolo " Al massimo 4/5 giorni e non combinare guai
in mia assenza " gli disse stendendosi accanto a lui
" Cercherò di fare il possibile " le rispose baciandola con
dolcezza e passione
Si addormentarono abbracciati, uno accanto
all'altra.. o almeno tentarono. Visto che l'uragano- Debra si era svegliato
proprio in quel momento.
" Papi, mami "
disse Debra facendosi spazio in
mezzo ai genitori
" Eccola qua il nostro terremoto personale
" le disse Dan prendendola in braccio
" Deb che ne dici di fare un viaggettino con
mamma la prossima settimana? " le chiese poi Victoria
prendendo il suo visetto tra le mani " Io e te da sole, senza
papà tra i piedi "
La bambina non riuscì a trattenere
l'entusiasmo.
" Vedo che ti dispiace molto lasciare il tuo
papi qui in piena solitudine " disse Dan scherzosamente
imbronciato " Questa me la ricordo, promesso!! "
Debra non rispose, ma regalò al padre uno
di quei sorrisi capace di sciogliere qualsiasi cosa o persona.
" Sei proprio tua madre " Vic
e Deb sorrisero all'unisono scambiandosi uno sgurdo complice.
Passarono le due ore successive in quel divano,
da soli, abbracciati, felici e sereni. Come una vera famiglia.