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Autore: Sylvia Ruth    28/03/2013    1 recensioni
Il cuore di Dave Gahan si è fermato per tre minuti... Questa è cronaca...
Ma se non fosse tutto qui?
Se la sua morte fosse stato solo un nuovo inizio?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Dave torna all'attacco. "Quanti di questi...esperimenti... hai condotto?" Chiede con gli occhi ridotti a due fessure.
"Solo un altro e..." Il suo viso si contrae in una smorfia. "Non voglio nemmeno pensarci."

"Perchè?" Dave se lo stringe addosso. "Non ti è piaciuto o, peggio, lui non è stato... gentile?"
"Un po' di uno e un po' dell'altro." Ammette a malincuore. "Voglio continuare a fingere che non sia mai successo... Altre domande?"

Dave abbozza un sorriso semitriste. "Tu hai sopportato ben altro. Se e quando ti sentirai pronto a sfogarti... sono qui."
"Posso... posso permettermi un'altra domanda?" Lo guarda incerto. "Come... Come è andata con Kit?" Butta fuori tutto d'un fiato.

"E' complicato da spiegare... Ho sentito una spinta fortissima a... baciarlo." Dave ha lo sguardo perso, lontano, nel passato. Martin ascolta con i pugni serrati. "In un primo momento mi ha respinto. Non voleva accettare quello che era evidente. Sono stato io a insistere e così mi ha ricambiato..." Apre le braccia in un gesto che dice tutto. "E' stato bello!"
Martin chiude con forza le palpebre e digrigna i denti. Dave lo accarezza dolcemente.

"Ho avuto la fortuna di incontrare un compagno migliore. Sapevo che per Kit provare attrazione o desiderio per un altro uomo è del tutto indifferente."
"E' bisex..." Si picchia una mano in fronte. "Dovevo capirlo dalla priva volta che l'ho incontrato... In quella clinica..."
"Per l'appunto." Dave lo fissa serio. "E noi... cosa siamo? Come possiamo... definirci?"

"Non lo so... Quello che provo per te è del tutto straordinario. Unico." Borbotta Martin, al massimo della confusione.
"Se non avessi incrociato Chris... E sa il cielo quando vorrei che non fosse mai accaduto..." Picchia il pugno con forza su un ginocchio. Martin lo fissa sbalordito. "D'altra parte però non avrei scoperto quello che provo per te. Ti voglio bene Martin. Con tutto il cuore."
Dopo questa sua dichiarazione a Martin sembra di essere incorporeo e di galleggiare per la stanza.

"Ma... Esistono dei ma, dei però, pesanti come macigni." Dave è come stordito. Il dolore che prova si riflette nei suoi occhi, si legge sul suo viso.
"Jenny?" Il nome esce soffocato dalla bocca di Martin che si è buttato contro il petto di lui.

"Jenny è importante, ma non quanto Jack... E per te Ava e Viva..."Lui sembra restare indifferente. "Avresti il coraggio di uscire allo scoperto? Di annunciare al mondo "Amo Dave Gahan e lui mi ricambia?"
Martin si scosta bruscamente.

"A quel che vedo no. Kit ha ragione. Il mondo, a parole, non ci condannerebbe. Pagherebberò degli innocenti. Per cui ti chiedo di nuovo... Che facciamo?"
"Oh, dio... Saperlo..." Dave continua a guardarlo con occhi comprensivi... scuri... luminosi... e Martin si perde in essi.
Con un coraggio insospettato gli prende il viso tra le mani e lo attira per un lungo bacio profondo; dimenticando tutto il resto del mondo. Dave non può fare altro che gemere e pronunciare il suo nome. Il cuore gli batte all'impazzata e le sue mano lo stanno già spogliando.

"Martin, aspetta..." E' senza fiato, come se avesse corso una maratona. "Aspetta." Lo supplica. Gli stringe i fianchi e, con gran fatica, lo allontana. "Cosa vuoi da me?"

"Solo te... Per piacere..." Gli sussurra. "Oh... per favore." Martin ha le guance in fiamme e lo sguardo pieno di desiderio. Si morde le labbra e Dave non riesce a dire nulla.
Come se avesse la forza di resistere alla sua preghiera!
Lo afferra e gli preme le labbra sulla bocca. "Ti desidero da impazzire ma andrò avanti solo se lo vuoi anche tu."
"Per favore." Ripete sommessamente. "Ti voglio David." Dice con voce bassa ma ferma, gli occhi lucidi.

"Va tutto bene?" Chiede Dave, scombinandogli i capelli.
"David... E' che... E' che... Non l'ho... Non so cosa fare!" Esala in un sospiro, il corpo scosso da violenti brividi.

"Rilassati, tesoro... e lascia che sia io a dimostrartelo." Sussurra spingendolo sull'ampio letto. Scoprire di essere il primo lo riempie di una profonda tenerezza e si costringe a raddolcire i suoi gesti, a dominare l'impulso di agire con l'irruenza che il desiderio gli detta... A dedicarsi a lui con tutto l'amore che sente e merita.


Più tardi Martin si ritrova a sbattere le palpebre e a fissare il soffitto. Ha appena avuto la più incredibile esperienza della sua vita ed è stato bello quanto aveva sognato. Si sente rilassato, languido, quasi indolente. Ha gli occhi spalancati e giace supino, ancora coperto dal corpo caldo di Dave. Si sente divinamente bene. Tra di loro esiste una nuova intimità e... complicità profonda. Ora Dave respira con regolarità; il suo respiro è calmo, diverso da pochi minuti prima. Incapace di resistere, gli accarezza la schiena e lui si stiracchia per godere maggiormente delle sue carezze con un sospiro godurioso.

"Soddisfatto della tua prima volta?" Gli chiede scoccandogli un bacio sulla punta del naso.
"Non ho parole." Improvvisamente scoppia a ridere. "Mi sento tanto una tremebonda e tenera verginella." Lo fissa con aria fintamente impaurita. "Chissà che razza di opinione ti sarai fatto adesso di me!"

"Che sei stupendo." I suoi occhi ammiccano, provocanti, scrutando ogni centimetro del corpo nudo di lui. "Vorrei avere il tempo e la forza per ricominciare da capo."
"Sei in vena di complimenti?" Le mani di Martin sembrano calamitate dalla sua pelle calda.
"Dico sul serio. Mart... svegliati. Primo: siamo qui per lavoro e ci verranno a cercare. Secondo: mi hai prosciugato..."Lo solletica. "Verginella..."
Ridono insieme, abbracciandosi e facendosi reciprocamente il solletico.

"Dobbiamo proprio scendere?" Si lamenta Martin.
"Ci conviene. Non voglio trovarmi davanti Andrew Fletcher nelle vesti di genitore furioso." Scherza Dave.
"Andrew!" Martin si mette seduto. "Dovremo dirglielo!!"
"Dobbiamo?" Lo guarda ironico. "Lo scoprirà appena ti vede."
"Sono così trasparente?" Mugugna colpito.

Lui lo studia con attenzione affettuosa. "Sprizzi gioia ed i tuoi occhi sono... sereni... luminosi... splendenti." La sua voce si fa bassa, roca, sensuale. "Ti... mangerei."
"Di baci, spero. Con quei canini." Sospira.

Dave li tocca con l'indice. "Perchè?"
"Sembrano cresciuti... appuntiti. Ti donano un aria... inquietante, ma tremendamente sexy."
La sonora risata di Dave lo riempie di gioia. Da quanto non la risentiva.

"Doccia, Mr. Gore." Si inchina. "Agli ospiti la precedenza. Il dovere ci chiama."
"Uffa. Uffa. Uffa!!" Brontola l'altro. "Dovere. Lavoro. Che noia, che barba. Che barba, che noia!!"

Mentre si insapona l'acqua continua a scendergli lungo il corpo. Martin sospira e inclina ancora di più la testa per riceverla sul viso, ad occhi chiusi. Dave ha ragione, ma in questo momento vuole solo godere di quegli attimi felici e non pensare al mare di problemi che li aspettano.

"Speravo mi raggiungessi." Dice rivolto a Dave seduto a gambe incrociate e con gli occhi rivolti al soffitto. La paura si impossessa di lui. "E' la maniera per farmi capire che è... finita... o che è stato... un errore?"

Si sente avvolgere da un abbraccio possessivo. "Penso che ci apparteniamo e che dobbiamo stare insieme, finchè durerà." Dave gli sorride e si abbassa per baciarlo, lentamente e con tenerezza. Lui contraccambia senza esitazioni, intensificando il bacio, fino a quando entrambi rimangono senza fiato. "Vestiti. Ci aspettano."

"Difficile. Con te nudo davanti..." Protesta.
"Mi chiudo dentro, a scanso di ulteriori tentazioni." Dice sulla porta del bagno.
Per disgrazia di Martin mantiene la promessa.


Andy distoglie lo sguardo dallo schermo del televisore e segue i suoi movimenti. "Capelli umidi ma stessi indumenti... Per il motivo che sospetto?"
Martin piega le labbra in una smorfia sardonica. "David ha ragione. Per te sono come di vetro."
"Sei felice?"

"Al settimo cielo, ma... ci sono molte nuvole nelle vicinanze." Risponde lasciandosi cadere al suo fianco e appoggiando la testa sulla sua spalla. "So che è difficile, però... sforzati di capirmi."
"Lo faccio da più di vent'anni... E aiuterò anche l'altro pezzo di somaro." Dice con un sonoro sospiro.

"Nessuna curiosità? Niente interrogatorio?"
"Prima o poi saprò anche quello che non ci tengo a sapere." Gli arruffa i capelli. "Vi conosco meglio di quanto crediate e so che Dave, in questo preciso istante, sta rimuginando sul domani e tu, invece, sei immerso nel presente."

"Lo fai sembrare... sbagliato." Mormora pensieroso.
"Ho detto questo?" Ribatte lui con calma. "Siete, per alcuni punti, molto simili e per altri, completamente diversi. Tienilo presente, se vuoi andare avanti." Martin lo ascolta in silenzio. "David sarà sempre tormentato dal suo passato. Sa di aver commesso degli errori e se ne assume l'intera colpa..."
"Mentre io vivo alla giornata e mi è sempre andata bene, tanto da non provare a cambiare." Lo dice in tono fintamente scherzoso.

"Noi abbiamo avuto un figura maschile a guidarci. Anche se ci dava fastidio." Spiega pazientemente Andy. "A lui è mancata troppo presto e chissà quante volte si è sentito rinfacciare "Sei il fratello maggiore, dovresti essere d'esempio..."" Fa una pausa. "Balle che ci hanno condizionato, anche se meno. Questo lavoro ci ha tirato fuori dalla marea di obblighi, dalle responsabilità familiari. Tu metti piedi in banca solo per prelevare..." Martin si allunga con aria soddisfatta. "Io evito persino di aggirarmi nella strada dove lavoravo." Scherza Andy.

"Ma Dave no. Dave sale sul palco e deve... DEVE ESSERE DAVE GAHAN dei Depeche Mode... Muoversi, agitarsi, cantare, trascinare il pubblico... E' quello che si aspettano, che pretendono gli spettatori. Hanno pagato e vogliono divertirsi... E se una sera avesse mal di denti... un raffreddore... mal di pancia... Credi che verrebbe a dirci: Sto male. Salta tutto.?"
Martin scuote la testa. "Non lo ha mai fatto..."

"Canta e poi crolla. Lo abbiamo visto fin troppe volte. Basta ambulanze chiamate d'urgenza." E' evidente che sta pensando ad un'altra persona. "Detesto le sirene!!" Esclama con la gola stretta dall'angoscia. "Finiamo l'album e concediamoci... una pausa. Niente Tour. Niente viaggi." Si guarda le mani. "Non ce la faccio. Voglio vedere crescere i miei figli... Ripulirmi la faccia dalla pappa sputacchiata e... non dal rossetto di una sconosciuta che per un quarto d'ora mi ha impedito di pensare." Alcune lacrime brillano dietro le lenti. "Ho già perso abbastanza della vita della mia famiglia." Conclude sottovoce.

"Capisco quello che provi e so bene che non possiamo tornare ai ritmi di una volta." Gli batte affettuosamente una mano sulla spalla. "David ha dei progetti di cui evita di parlarci. L'ho capito dal suo atteggiamento." Andy solleva lo sguardo ed è colpito dalla sua pacatezza. "Non sarò d'ostacolo alla vostra pace. Mai. Ho corso il rischio di perderlo per sempre e... dopo oggi... Non sopravvivrei alla sua mancanza." Soffoca la sua esclamazione con un gesto. "Calma. Fisicamente andrei avanti... Per Ava, per Viva e, sì, anche per Susy... ma... Chiuderei la mia carriera di musicista. Comporrei quando e se ne ho voglia. O se qualche amico si ricorderà delle mia capacità. Non sarebbe più lo stesso... senza David."

Andy lo fissa con viva sorpresa. "Tu... Senza musica? Senza una chitarra in mano? Impossibile! Ci dormi persino insieme!"
Martin fa spallucce. "Esiste quella degli altri. Ho già cantato delle cover. Brani legati a ricordi personali. Miei e solo miei. Potrei farlo ancora. Oppure... boh? Trasformarmi in DJ..." Risponde con indifferenza, ma nei suoi occhi è apparsa quella luce determinata che l'altro ha imparato a conoscere. Sta dicendo la verità.


"Annoiato?"
Con grande sorpresa Dave si ritrova quasi stritotato dalle braccia di Andy. "Grazie! Grazie!!"
"Per cosa?" Riesce a bofonchiare.
"Di esistere." Fletch si allontana fischiettando.

Dave fissa Martin con un sopracciglio inarcato. "Che gli hai detto?"
"La semplice verità. Su di me. Si di noi."
"O...ok..." Lo scruta dubbioso.

"Goditi il suo buon umore... Finchè dura." Lo prende sottobraccio. "Hai telefonato a Jennifer?"
"Come tutti i giorni. Parlare con lei mi riporta con i piedi per terra." Gli confida.

"Andrew me lo ripete da anni." Commenta. "Ma se i miei piedi sono incollati al terreno, i miei pensieri..." Agita una mano come se fosse un ala. "Volano beatamente e... in questo momento... svolazzano su di te. Su di te e su... una bella aragosta." Conclude con una risatina. "Sono affamato e, ancora di più, assetato."
Dave si blocca e lo afferra per le spalle. "Promettimi che berrai poco. Tre o quattro birre al massimo."
"Ma perchè??"
"Perchè preferisco fare l'amore con chi si rende conto di quello che gli sto facendo."
"Fare... Stasera?" Chiede con aria biricchina.

Dave sorride. "Sempre se ti va... Se non hai trovato di meglio..."
"Tienimi." Risponde serio. "Tienimi alla larga." Quasi gli ordina. Gli occhi di Dave si spalancano. "Rischi che ti salti addosso, strappandoti i vestiti, davanti a tutti."

Dave ride divertito. "Ho già assistito ad una scena simile. Ma quello nudo ed appeso ad una schiena era un certo biondino malefico di mia conoscenza... O che credevo di conoscere." Martin diventa di tutti i colori e arretra. "Ma devo ammettere che... preferisco quello che ho davanti."

"Finalmente vi rivedo ridere e scherzare." Anton muove le lughe gambe come una cicogna. "David, amico mio." Lo alza quasi di peso. "Sai dove è finita Margareth? Sono ore che le telefono e mi risponde quel vecchio gufo "Madame Zelle è assente. Non so quando farà ritorno." Sembra una stupida macchinetta che ripete la stessa frase." Si lamenta.

"Anton..." Lancia un'occhiata ammonitrice a Martin, che cerca in qualche modo di soffocare una risata. "Maggie non è a Londra. E' partita." Le labbra di Anton si piegano all'ingiù. "Per venire qui..."
"QUI??" Lo interrompe, preso dalla frenesia. "Fiori. Tantissimi fiori. La sua stanza ne deve essere piena. Cioccolatini... Chissà se qui si trovano i suoi cioccolatini belgi preferiti..." Si chiede, parlando da solo. "Mi ha consigliato di assaggiare dei dolcetti locali che le erano piaciuti... Una pasticceria..." Alza la voce. "L'indirizzo della migliore pasticceria della città! Che significa "E' tardi ed è chiusa?" Fatela riaprire!!"

"Se Maggie non si sbriga a dargliela impazzisce del tutto." E' il commento di Martin, allibito per il comportamento del regista.
"Mmmh... Penso che intenda sbizzarrirsi con lui ancora per un bel pezzo." Ribatte lui. **Vero, Mata Hari?**

**Verissimo, piccolo. Detesto interrompere i giochi quando mi divertono.**

Martin lo spinge in un angolo appartato. "Da quanto sei così... intimo... con lei??" Sibila.
Dave si guarda attorno, prima di stringerlo tra le braccia. "Sei un vero Otello!"
"RISPONDIMI!!" Gli intima minaccioso.
   
 
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