L’arrivo in Giappone non fu dei migliori. Per tutto il viaggio Ichigo non era riuscita a dormire, e quelle volte che si addormentava, faceva incubi su Ryan. Doveva occuparsi dell’azienda, e soprattutto cercare altri fornitori, ma lei non le aveva le forze e delegò tutto al suo assistente migliore.
Dal momento che erano saliti sull’aereo, Ichigo aveva smesso di rivolgere la parola anche a Mark. Non riusciva proprio a parlare. Arrivati in Giappone, le sue amiche preoccupate andarono a trovarla, ma a causa degli accordi di riservatezza siglati con l’FBI in America, i due coniugi non poterono dire loro niente.
Ma in quell’accordo venne siglata una clausola dettata da Mark: solo Yukiko Tanaka, la psicoterapeuta di Ichigo, poteva venire a conoscenza di tutto per poterla curare.
E ben presto Ichigo ricominciò la psicoterapia: poco a poco riprese a mangiare e a parlare e nel giro di due settimane trovò anche la forza di andare a lavoro e da li per Mark fu un ritorno al passato. Ichigo lavorava 24 ore su 24, in ufficio, a casa, non importava dove: faceva solo quello. Le uniche pause erano per la psicoterapia e per dormire,ma duravano poco. Incominciò a saltare la psicoterapia, andava a letto alle 2/3 di notte e si svegliava ogni giorno alle 6. Molte volte si addormentava in ufficio, ma tanto poco le interessava dormire: dormire significava rivedere Ryan e oramai non era più una bella cosa, nemmeno rivederlo in sogno. Faceva incubi su incubi e si svegliava in continuazione durante quelle poche ore di sonno. Mark, che credeva oramai di aver vinto il cuore della moglie, si rese conto che in realtà questa cosa gli aveva allontanati ancora di più.
- Ichigo - disse Yukiko durante una delle sedute - perché sei qui? – oramai Ichigo si stava riprendendo, e aveva deciso di iniziare la fase di attacco.
- Come, perché sono qui? È ovvio no? Sono qui per superare la morte di Ryan! –
- Ichigo, Ryan non è morto e tu lo sai bene… lo hai detto pure tu, ha solo un altro nome. –
- Come posso fidarmi di lui? Mi ha mentito, lui è un completo estraneo ora! –
- Ti ha mentito per farti un torto o per salvarsi la vita? –
- Bhe… per salvarsi la vita, ma… -
- Ma, cosa? –
- Ecco lui poteva dirmelo… -
- E per quale ragione? Sei stata tu a dirmi che lui era tornato in America perché non sopportava l’idea di vederti con Mark. Non c’era niente tra voi prima della sua partenza, nemmeno tu sapevi di amarlo. Anzi, tu amavi un altro. –
- Ma… ma quando l’ho rivisto mi ha mentito spudoratamente! –
- Ichigo, ti ricordi i documenti dell’FBI che hai firmato? Ti ricordi quante clausole hai accettato pur di tornare in Giappone? –
- Ehm… si, erano tante e molto dettagliate… -
- Per entrare nel programma protezione testimoni, bisogna dire addio a tutto! Ancora non mi capacito, di come abbiano permesso a Ryan di continuare a frequentare Kylie! Devi pur capire che la sua è stata una scelta obbligata… Ichigo te lo richiedo di nuovo… perché sei qui? –
- Quindi? –
- Sono qui per superare la notizia di Ryan ancora vivo… -
- Qui con me? –
- Beh… certo… lei è la mia psicoterapeuta –
- Ma Ryan è vivo, a quest’ora potresti stare in America a parlare con lui. Potresti fargli delle domande, potresti passare del tempo con lui e vedere se è ancora il Ryan della quale sei innamorata. –
- E se rifiutasse di farlo? –
- Sono certa che non lo farà… avete entrambi allungato il brodo con la storia del contratto, con il semplice scopo di passare del tempo insieme. Tu lo facevi per avere l’illusione di avere Ryan al tuo fianco, ma lui lo ha fatto sapendo benissimo chi fossi tu. Ancora adesso porta la tua foto con se. –
- E Mark? –
- Lo ami quanto ami Ryan? –
- Ora io non so cosa rispondere. –
- Secondo me lo sai benissimo. E al posto tuo andrei a casa a fare le valigie e prenderei il primo volo per l’America. –
Grazie a tutti per le recensioni del capitolo precedente, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi auguro una buona Pasqua :)