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Autore: f9v5    30/03/2013    2 recensioni
Sonic e co. si ritroveranno, ancora una volta, ad affrontare Eggman; il folle scienziato mira, per l'ennesima volta a conquistare il mondo, ma stavolta può contare sull'aiuto di qualcuno di inaspettato. E possono sempre esserci altri nemici che tramano nell'ombra.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Spero di non averci messo troppo ad aggiornare, ho fatto prima che ho potuto!
Allora, in questo nuovo capitolo ci troveremo in un momento di pausa dagli scontri, che sia beninteso, non sarà un capitolo di coccole e abbracci.
Intanto, immagino che molti vi starete chiedendo se i Chaotix sono ancora vivi, in questo capitolo vedrete. Liberarmi dei loro fan è stata più dura del previsto, avevano la pellaccia dura quegli esaltati, ma alla fine ho vinto io!
A proposito, ricordate quando, nel capitolo tre, dissi che qualcosa vi avrebbe scioccati, per ammettere subito dopo che scherzavo? Bè, ve lo ridico: in questo capitolo avverrà qualcosa che potrebbe scioccarvi!
Se sto scherzando di nuovo? Chi può dirlo?(Knuckles –Tu potresti anche farlo, sai?! >_<)
Sta a voi leggere il capitolo e scoprirlo!




Fortuna che esistono gli amici.
(cda:Robin, Cyborg e BB giocano vivacemente ai videogame, sotto lo sguardo divertito di Stella e quello annoiato di Corvina.)



Seaside Hill - Giorno 1, ore 12:30


Un’immensa quantità di macerie andava a formare quella che, fino a pochi minuti prima, era la sala centrale del palazzo di Seaside Hill.
Lo scenario di desolazione, già deprimente di suo, era acuito ancor di più dall’agghiacciante silenzio, tipico di quel luogo.
Il crollo del tetto aveva reso quella stanza a cielo aperto e, adesso, era illuminata dalle luci, calde e confortanti, del sole di mezzogiorno.
Ma ciò non bastava a sminuire l’aura cupa che quel posto emanava; la reputazione, già pessima, di quel posto, che contrastava completamente, con quella delle spiagge all’esterno, avrebbe subito un ulteriore smacco, non appena si sarebbe venuti a sapere che lì, proprio lì, tre vite erano state stroncate.
Era stato proprio in quella stanza che, nello svolgimento del suo compito, il Team Chaotix aveva detto addio al mondo dei vivi.
Per cosa poi erano morti?! Per uno smeraldo?!
Certo, non era un semplice smeraldo, questo lo sapevano anche loro, ma era ugualmente assurdo il fatto che tre esseri viventi avessero rinunciato alla propria esistenza per una gemma.
Evidentemente, era quello che pensava anche una qualche divinità in cielo, perché l’unico modo per spiegare cosa accadde dopo, poteva essere definito solo col sostantivo “miracolo”.
In quel cumulo desolato di macerie, ci fu un punto in cui cominciarono a sentirsi strani rumori.
Al centro della sala, le rocce stavano tremando!
Era come se qualcosa, al di sotto di esse, stesse facendo forza per uscire alla quella prigione rocciosa; il tremolio divenne, via via, sempre più costante e vibrante.
Alla fine, con un urlo liberatorio, Vector the crocodile, allargando le braccia al massimo della forza, scostò definitivamente quei massi da sopra il suo corpo e riuscì ad uscire da quell’inferno.
Una volta che fu fuori, venne rapidamente seguito da Espio e Charmy; tutti e tre presentavano delle minime ferite in diverse parti del corpo ma, considerando la perdita effettiva che avevano rischiato,si poteva dire che erano stati davvero miracolati.
Anche se, in realtà, questo miracolo prendeva il nome di Espio the chamelion: non appena aveva capito che il tetto sarebbe esploso, il rettile viola si era subito precipitato ad avvisare i sue colleghi e, una volta avvenuto il crollo, lui e Charmy si ripararono sotto l’imponente figura del coccodrillo, che fece da scudo ai due amici, ma fu, anche, ben attento, a mettersi in una posizione che lo avrebbe danneggiato il meno possibile.
Una volta accertatisi che il crollo fosse finito, il verde iniziò a spingere massi su massi con la sua invidiabile forza e, alla fine, ne vennero fuori.
-Accidenti, ragazzi, ho visto tutta la mia vita scorrermi davanti…bé, considerato che ho solo 6 anni, non mi ci è voluto molto.- borbottò Charmy, infastidito dalla difficilissima situazione, dalla quale, per fortuna, erano usciti.
Espio non se ne lamentò più di tanto; con la sua solita calma, il camaleonte prese a darsi delle leggere botte per togliersi di dosso la polvere.
Vector la prese un “tantino” peggio -PORCA P*****A, SE SCOPRO CHI C’HA FATTO QUESTO SCHERZO, GLI RESTITUISCO IL FAVORE, CON TANTO DI INTERESSI!-
Espio, allora, con gli occhi socchiusi, anche se la cosa non aveva certo fatto piacere neanche a lui, gli diede una leggere pacca sulla schiena, indicandogli di guardare avanti, verso l’altarino -Ehm, probabilmente è lo stesso, o la stessa, che ha fatto quello!-
Quando Vector alzò lo sguardo, vide il realizzarsi di un incubo:lo Smeraldo del Caos non c’era più!
Per quanto avventato, Vector era pur sempre un detective, non gli ci volle molto per fare due più due a capire come erano andate le cose:l’esplosione, con conseguente frana sulle loro teste, era stata volontariamente provocata da qualcuno; lo stesso qualcuno che poi, approfittando del trambusto, gli aveva fregato la gemma da sotto il naso.
Questo era quello che stava pensando, ma all’esterno non si sarebbe potuto dire; perché, esternamente, il caro Vector era fermo e imbambolato, con la bocca spalancata e gli occhi non certo da meno.
E non accennava a muoversi.
-Vector?! Ci sei?- Charmy, vedendo che il verde sembrava ormai una statua a tutti gli effetti, si alzò in volo, fino a trovarsi di fronte al viso, o, più che altro, al lungo muso del rettile, toccandolo con un dito.
Come fosse stato un manichino, Vector si inclinò, cadendo rovinosamente al suolo, svenuto; ormai anche il suo cervello si era disconnesso, lo shock si fece sentire.
-Fantastico, come lo portiamo sull’auto questo sacco di patate di 200 chili?- 
Insomma, la situazione del Team Chaotix era questa:lo Smeraldo, ormai, l’avevano perso, il loro leader era svenuto come un imbecille, Espio ne rimase alquanto seccato e Charmy alquanto divertito; avrebbe riso meno se avesse saputo la fatica che avrebbero dovuto fare di lì a poco per trascinare il, non certo leggero, peso del rettile, da lì fino alla loro auto.
Raggiunta finalmente la Chaotix Car, il camaleonte e l’ape adagiarono il coccodrillo nei sedili posteriori(malgrado Charmy avesse proposto di infilarlo nel bagagliaio per fargli uno scherzo), incontrando qualche problema di stazza, dato, soprattutto, dalla coda di Vector, che aggiungeva ulteriori centimetri ai già tanti che Vector possedeva.
Sistemato il leader, Espio e Charmy occuparono i posti davanti, col camaleonte alla guida.
-Ehy, Espio, una volta arrivati a Jump City, sarà meglio che il nostro datore di lavoro non sappia di questa...“gita non programmata”, eviteremo una brutta figura.- 
Lanciando un segno d’assenso, Espio mise in moto, ripartendo per la loro meta iniziale; quella fermata a Seaside Hill avrebbe ritardato un po’ l’arrivo, ma vi si poteva facilmente rimediare.



T-tower - Giorno 1, ore 18:00


Non le aveva più rivolto la parola, per tutto il pomeriggio l’aveva ignorata:non rispondeva se cercava di parlargli, prendeva una strada diversa quando avrebbero dovuto incrociarsi per i corridoi e voltava lo sguardo quando lei cercava un contatto tra i loro occhi.
Se c’era qualcosa che faceva soffrire Stella in maniera esorbitante, quella era l’essere ignorata da Robin, perché, ogni volta che accadeva, era perché tra i due era successo qualcosa di grave.
In quel momento, la giovane Tamariana stava contemplando, con malcelata tristezza, il panorama esterno, ormai al tramonto, attraverso la vetrata della sala principale della torre, che, in pratica, era salone, area tv e cucina messi insieme.
Stava pensando a cos’era accaduto quella mattina, dall’incontro con quello scienziato fuori linea, allo scontro con quell’echidna rossa.
Mentre era assorta nei suoi pensieri, non si accorse di Corvina che, malgrado non volesse farlo notare, era preoccupata e le si era affiancata, rimanendo in religioso silenzio.
La maga attendeva che fosse la rossa la prima a parlare, a lei non piaceva aprire le discussione, malgrado fosse lei a dover consolare.
Stella, avendo capito le intenzioni dell’amica, decise di non perdere più tempo.
-Corvina, credi che, adesso, Robin mi odi?- l’unico effetto della domanda fu far innalzare un sopracciglio alla taciturna, chiaro che era convinta di tutt’altro.
-Stella, ricorda che Robin ti ama; il problema è che prende troppo seriamente il suo compito, e a volte finisce per prenderci troppo la mano. Devi solo dargli del tempo per calmarsi.-
Stella sembrava convinta da quelle parole, eppure non completamente, quindi non le restò che chiedere ancora -E se non fosse cosi? Se dopo quello che ho fatto oggi avesse cominciato a vedermi in un’altra maniera?-
Corvina non fu infastidita da quell’ennesima domanda; poteva immaginare che, nella condizione in cui Stella si trovava, si potesse venir colti da insicurezza.
-Stella, come ti ho già detto, Robin ti ama! Tu ami lui?!- chiese la giovane maga, convinta già di sapere la risposta e, infatti, ne ebbe subito dopo la conferma, quando Stella annuì con convinzione e senza la minima incertezza.
-Allora, tutto quello che devi fare è aspettare. Capirete insieme quando sarà il momento giusto per parlare. Si risolverà tutto!- annunciò Corvina, rivolgendo un lieve sorriso, che per lei era già tanto, all’amica.
Confortata da quelle parole, all’apparenza disinteressate, la rossa fece un’espressione speranzosa, confidando che le cose si sarebbero davvero aggiustate.
Situazione all’incirca analoga stava avvenendo nella stanza degli allenamenti.
Il ragazzo-meraviglia, alias Robin, stava esercitandosi col suo sacco da boxe, nel contempo parlava con Cyborg.
-GLI HA PERMESSO DI ANDARSENE, LO CAPISCI?!- urlò nervosamente mentre sferrava un calcio destro.
-E certo che lo capisco, non fai altro che urlarmelo da almeno venti minuti buoni.- spiegò, con leggera ironia, Cyborg; proprio come Robin, anche lui stava allenandosi, usando uno speciale bilanciere, che il mezzo robot aveva appositamente costruito, al fine di sviluppare la sua forza e resistenza.
Se c’era un obbiettivo comune nelle loro teste, era sicuramente quello di migliorarsi per la prossima volta che avessero incontrato Sonic e la sua banda; se dovevano aspettare, tanto valeva approfittare del tempo a disposizione.
-Comunque, Robin, non pensi di aver un tantino esagerato?- chiese educatamente il ragazzo, immaginando, ugualmente, la reazione che avrebbe avuto Robin.
-COME?!- infatti! Il caro leader, infastidito dalla domanda, perse la concentrazione e si beccò il sacco dritto in faccia, con conseguente caduta al suolo.
Sul suo volto svettava una comica espressione di dolore, sulla testa di Cyborg, invece, prese prepotentemente posto una goccia di sudore stilizzato.
Il ragazzo in calzamaglia, ripresosi dalla botta, si sostenne con i gomiti,al fine di riavere un contatto visivo con l’amico -AVREI ESAGERATO?! Scusami tanto, ma non sono stato io quello che si è frapposto fra noi e loro, intimandoci di smettere e lasciandoli andare, o sbaglio?-
Testardo come un mulo, Robin era sempre il solito!
Cyborg si lasciò andare ad un lieve sospiro, poi riprese a parlare -Voglio dire, d’accordo che lei ha voluto che lo scontro si fermasse, ma, da quanto mi ha detto Corvina, tu non hai fatto chissà cosa per contraddirla.-
Robin, in un primo momento sul punto di ribattere, si rese conto che, da ribattere, non c’era nulla.
Visto che Robin non sembrava voler capire come stavano le cose, Cyborg provò a chiarirgli le idee, sperando che stavolta capisse.
-Robin, se ci sono arrivato io, che non ero neanche presente quando è successo, dovresti arrivarci senza problemi anche tu; sei sempre stato un tipo sveglio, dopo tutto.-
In verità, Robin aveva già intuito il perché del comportamento della ragazza, solo che la sua reazione faceva pensare il contrario.
La motivazione era un’altra!
-Cyborg, guarda che l’ho capito, che li ha fatti andare via perché non voleva coinvolgere nessuno, ma è per questo che mi sono arrabbiato:se lasciamo che questa storia si protragga per le lunghe, il rischio che qualcuno rimanga ferito sarà più elevato. Dovevamo risolvere la cosa oggi stesso e non ci sarebbe stato più alcun pericolo!-
Adesso sembrava proprio che la ragione fosse dalla parte del moro.
Cyborg, a quel punto, sospirò sconsolato -Ho capito! Se vogliamo metterla sotto questo aspetto, hai più ragione tu che lei. Ma prova a metterti nei suoi panni, nella situazione i cui si è ritrovata. Ha dovuto agire tempestivamente e ha fatto la scelta che ha reputato più giusta. Cerca di capirlo!-
Quell’ultimo ravvedimento sembrò funzionare:inizialmente confuso, il leader lanciò all’amico un segno di assenso, poi entrambi ripresero il loro allenamento.
-A proposito…dov’è BB?-
Nessuno poteva immaginarlo:in quel momento, il trasformista dei Teen Titans era in camera sua indovinate per fare cosa? Stava studiando!
No, non avete letto male, né siete sotto l’effetto di qualche droga che vi hanno infilato di nascosto nell’acqua potabile.
Il verdino era proprio occupato a studiare una strategia “Accidenti! Quel riccio blu è stato incredibile; non sono riuscito a rispondere ai suoi colpi. Devi farmi venire in mente qualcosa per metterlo all’angolo.”
Immagino che questo, però, potrebbe rovinarvi l’impressione che avete sempre avuto di lui; insomma, lui è il classico ragazzo burlone e mangione che sta alla larga dallo studio come se fosse peste.
Tranquilli, la vostra impressione non cambierà!
-Sonic the hedgehog…io…io riuscirò…A FARE DELLE BATTUTE MIGLIORI DELLE TUE!-
E che ci si poteva aspettare?(non ditemi che c’avete davvero creduto? BB che studia strategie di battaglia?!)



Jump City - Giorno 1, ore 20:30


Il sole era ormai calato sulla città, lasciando spazio ad una luna brillante, i cui tenui raggi illuminavano lievemente il paesaggio.
Peccato che una giornata, quando finisce, non porti anche la fine degli avvenimenti avvenuti durante il suo corso;se così fosse stato, i cittadini di Jump City avrebbero trascorso quelle ultime ore della giornata tranquilli e sereni, tanto il giorno dopo tutto si sarebbe aggiustato e la loro vita avrebbe ripreso a scorrere normalmente.
Purtroppo, però, le cose non vanno così!
Gli eventi di quel giorno, difficilmente, avrebbero lasciato le menti delle persone, ormai vi si erano stampati a fuoco e ce ne sarebbe voluto di tempo, prima che la normalità tornasse a fare da padrona alle loro giornate.
Quel giorno, infatti, la solita monotonia della città era stata sconvolta, una nuova minaccia(loro, almeno, pensavano che lo fosse) si era presentata all’orizzonte:Sonic the hedgehog!
Quel mostro, così lo avevano etichettato gli abitanti, era giunto, insieme alla sua banda a portare il caos tra di loro, neanche l’intervento dei loro eroi, i Teen Titans, era bastato a fermarli.
Ma, per fortuna, era servito perché il trio mobiano venisse allontanato, anche se tutti ritenevano fosse solo una cosa temporanea; come si suol dire, una pausa, prima che l’inferno si riscatenasse.
Insomma, quella sera, i cittadini di Jump City non avrebbero dormito sonni tranquilli.
Il trio di eroi animali(anche se lì non li vedevano in quel modo), in quel momento si trovavo sulle colline poco fuori dalla città, nascosto tra gli alberi della foresta.
Seduti attorno ad un piccolo fuoco, acceso per riscaldarsi e far luce contro l’oscurità notturna, vi erano Sonic, Tails e Knuckles.
-Un chili-dog non sarebbe stato male in questa situazione.- protestò Sonic addentando una mela; pochi minuti prima, infatti, Knuckles era andato in cerca di cibo nella foresta, tornando con una buona dose di frutta, con il disappunto del riccio blu, abituato a cibi sicuramente più…sostanziosi.
-Dai, Sonic, non lamentarti, d’altronde non potevi pretendere di trovare dei chili-dog in un bosco. E poi la frutta fa bene, quindi, analizzando la situazione, non è andata poi così male.- lo redarguì, gentilmente, Tails, per poi dare un piccolo morso ad una banana, masticando con calma per digerire bene.
-Uff, e va bene, suppongo di dovermi accontentare, per stavolta.- alla fine, il blu si convinse e smise di fare i capricci culinari.
Una situazione del genere uno se la immaginerebbe al rovescio:il sedicenne Sonic a redarguire e controllare il novenne Tails, invece era il contrario, con il volpino a tenere a freno il focoso spirito del più grande e impedirgli di fare sciocchezze.
Alla fine, i due amici inseparabili scoppiarono in una sana e genuina risata;da quando si erano incontrati, quando Tails aveva ancora cinque anni e Sonic dodici, l’avventura e il rischio erano entrati a far parte, con prepotenza, della vita di Tails; quando il suo “fratellone” andava a cacciarsi in una delle sue spericolate follie, lui, che lo volesse o meno, ci finiva sempre dentro; il risultato finale, però, ripagava tutti i rischi corsi:la loro amicizia ne usciva ogni volta più salda che mai!
E, infatti, eccoli lì!
A scherzare tra di loro, malgrado la situazione non fosse delle migliori, consapevoli di poter contare l’uno sull’appoggio dell’altro.
Ma c’era qualcuno che, a differenza loro, non riusciva a stare tranquillo:Knuckles, intrappolato nei suoi pensieri, non stava minimamente notando ‘amichevole discussione tra i suoi due amici, non stava neanche mettendo qualcosa sotto i denti.
-Ehy, Knuckster, che ti succede? D’accordo che sei il campione mondiale dell’immusonirsi, ma su con la vita!- 
Quelle parole, pronunciate con pura allegria dal porcospino, lo smossero dai suoi pensieri.
-Cosa? Ah, scusate, stavo pensando ad una cosa.- disse l’echidna, per giustificare il suo silenzio.
-E a cosa stavi pensando? Vuoi parlarne con noi, magari?- propose gentilmente il più piccolo del gruppo.
Visto che non aveva senso tenersi dentro quei dubbi, il rosso decise di vuotare il sacco.
-Non vi è sembrato strano lo svolgersi degli eventi? Intendo dire, quei ragazzi che abbiamo affrontato oggi, in questo il nome non mi viene in mente, non sembravano animati da cattive intenzioni; che abbiano agito credendo di essere nel giusto?-
La spiegazione dell’echidna faceva trasparire i suoi dubbi, portando un po’ di insicurezza anche a Sonic e Tails.
-Quindi, Knuckles, fammi capire:tu pensi che ci abbiano attaccato perché pensavano che fossimo malvagi. Ho capito giusto?- alla domanda del blu, il rosso rispose con un cenno affermativo.
-Può anche darsi, ma come facevano a sapere che saremmo arrivati, qualcuno deve averglielo detto, altrimenti non saprei come spiegarlo. Ma chi può avere interesse a metterci sotto una cattiva luce per crearci problemi?- la soluzione di Tails venne ritenuta la più corretta, ma restava il dubbio sull’identità del misterioso informatore bugiardo.
E’ più corretto dire che il dubbio rimase per qualche secondo; un lampo attraverso la mente dei tre e, in un istante, trovarono il colpevole.
-EGGMAN!-



Egg-fleet - Giorno 1, ore 21:00


Considerato tutto, poteva dire che quella giornata era stata più positiva che negativa, certo, non aveva ancora nessuno Smeraldo del Caos tra le sue mani, ma la cosa importante era che non né avesse nemmeno Sonic; inoltre, Knuckles aveva gettato lo Smeraldo Gigante nelle fogne di Jump City, privando, quindi, il suo gruppo di una potentissima arma.
Eh sì, quella giornata era andata davvero bene…e non era ancora finita.
Se pensate che il dottor Eggman sia uno che ama alloggiarsi sugli allori avete ragione, ma vi conviene sapere anche che lo fa solo quando ha la certezza di poterselo permettere.
In quel momento, la sua posizione era relativamente tranquilla:i Teen Titans lo credevano il buono e si erano offerti di aiutarlo, Sonic e compagnia erano stati messi in fuga e non avevano la benché minima idea di dove fosse nascosto.
Certo, quando Tails aveva scoperto il suo piano, per un istante, vide tutti i suoi progetti crollare come un castello di carta, dovette addirittura ricorrere ad una delle sue armi segrete per evitare complicazioni.
Alla fine, però, il problema venne risolto, il suo piano avrebbe dovuto ricevere qualche minima modifica, ma si poteva stare tranquilli che tutto sarebbe ugualmente filato liscio.
Era questo che pensava il baffuto scienziato, mentre si recava nella sala principale dell’Egg-shark.
Si sedette sulla sua poltrona, e con un sorriso malvagio e crudele, completamente insolito, rispetto ai sorrisi bizzarri e ridicoli a cui ci ha abituato, premette un singolo pulsante, che andò ad attivare un segnale di trasmittenza.
-E’ ora di preparare la prossima fase! I Teen Titans sanno già, per merito mio, della natura malvagia di Sonic, ma è giunto il momento che vi assistano per non avere più alcun dubbio. -



Jump City - Giorno 1, ore 21:05


-Sì…si, certo…tutto come da programma, dottore.-
Nell’oscurità della foresta, l’agente di Eggman stava ascoltando, con minuziosa attenzione, ogni singola parola che gli arrivava dall’altro capo della ricetrasmittente.
Il piano, studiato nei minimi dettagli, era semplice, come idea, ma estremamente complesso da applicare; un solo errore avrebbe compromesso ogni cosa.
Se la sua identità fosse venuta a galla prima del previsto, o nel momento meno opportuno, avrebbe dovuto confrontarsi di persona con Sonic the hedgehog.
Non che la cosa gli dispiacesse, con quel maledetto riccio aveva un conto in sospeso da troppo tempo, farlo fuori anche prima del previsto non gli avrebbe fatto che piacere.
Ma doveva tenere a freno il suo istinto vendicativo, aveva bisogno di Eggman ancora per un po’; poi, una volta ottenute le informazioni di cui necessitava, Eggman avrebbe potuto andare anche a farsi fottere, non gliene sarebbe importato più di tanto.
Ma, al momento, il dottore gli serviva, quindi, tanto valeva assecondarlo; e poi, doveva riconoscerlo, quel piano non era affatto male.
La misteriosa figura, coperta dall’ombra di un grosso albero, che la mimetizzava perfettamente nel buio della sera, si lasciò scappare un sadico sorriso, dovuto al piacere datogli dalla notizia appena ricevuta.
-Eheheheh…con piacere. Non si preoccupi, dottore, dovrò solo aspettare che quei due imbecilli sprofondino nel mondo dei sogni e mi recherò subito da lei per effettuare i preparativi. Chiudo!-
La trasmissione venne interrotta, la figura cominciò a spostarsi e si spostò in direzione di un falò dove due figure discutevano.
Una di queste la notò e la prese, scherzosamente, in giro -Ehy, Tails, ti ci è voluto tutto questo tempo per fare pipì?! Cos’è, ti eri fatto fuori un’intera cisterna d’acqua?!-
Illuminata lievemente dalla luce del focolare, la figura di Tails Prower si andò a riunire a quelle di Sonic the Hedgehog e Knuckles the echidna e, col sorriso timido che lo contraddistingueva, si giustificò così -Chiedo scusa, se ci ho messo un po’ troppo…la stavo trattenendo da molto.-
I due gli rivolsero un sorriso comprensivo, come per dirgli che non importava; non lo fece, per non destare sospetti, ma avrebbe tanto voluto sorridere, in quel momento.
La situazione procedeva alla perfezione, nessuno dei due nutriva il minimo dubbio, chissà le loro facce quando sarebbero venuti a sapere la verità.







Angolo dell’autore:
Che mi dite, vi ho scioccato? Sinceramente chi di voi si sarebbe mai aspettato che Tails avrebbe potuto rivoltarsi contro Sonic e Knuckles e schierarsi anche lui con Eggman, con l’intenzione di usarlo, per giunta?
Scommetto nessuno, e mi immagino già le vostre facce quando scoprirete cos'è accaduto davvero.
Quale potrebbe essere il motivo dell’odio di Tails(?) verso Sonic? Robin e Stella riusciranno ad appianare le loro problematiche e a tornare la coppia romantica-divertente che tutti conosciamo?
Se volete saperlo, non dovete far altro che attendere il prossimo capitolo di “Teen Heroes”!
  
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