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Autore: LauraJoe    18/10/2007    5 recensioni
"A.A.A. Cercasi fidanzato. Di aspetto accettabile. Con conto in banca sostanzioso e di notevole popolarità. Possibilmente single. Astenersi gay e perditempo"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!!!!!!!!!

Chiedo umilmente scusa, ancora una volta sono in ritardo mostruoso….

Come sempre grazie mille per le bellissime recensioni a :

disenchanted_vale: grazie per la recensione, in effetti greg e mj sono due insensibili al massimo…fammi sapere cosa pensi di questo nuovo capitolo….baci!

Ika_LiL ReBel: ciao! Se leggi vedrai cosa succede tra frankie e holly…anche se per ora non è molto ( e io non dovrei anticiparvi niente) greg e la barbie mi fanno schifo come personaggi ma erano idispensabili…bè, dimmi come ti è sembrato questo capp!!!un bacio!

Elyrock: ciao stella!! Come al solito grazie per la bellissima recensione….direi che siete tutte un po’ d’accordo a voler uccidere quel povero cameriere…che poveretto, stava solo facendo il suo lavoro!!!ehmmmmm….aggiornare presto non è un concetto che fa proprio parte del mio DNA, ma cerca di capirmi, tra la scuola, l’esame di guida che si avvicina sempre di più (ARGH!) e impegni vari non trovo mai un secondo libero….spero che l’attesa per questo capitolo non ti deluda. Fammi sapere, come sempre. Un bacio!

Bell_Lua: ciao anche a te! Greg è…si, è scemo. Lo odio, anche se l’ho inventato io, ma mi era proprio indispensabile, senò con Frank non succedeva niente!!ehhehhh….di gatte morte c’è pieno il mondo, anche dalle mie parti abbondano e le uccidere tutte a una a una personalmente…grazie infinite per i complimenti e a presto! Baci ps:l’Inghilterra è un sogno!!

Gufo: ciao!! Grazie per gli auguri, sono contenta che ti sia piaciuta la mia storia! Spero che anche questo capitolo non sarà da meno. Fammi sapere! Un bacio!

Martunza: ciao anche a te!! Greg è un bastardo, lo so. Io l’avrei ucciso….grazie per gli auguri e fammi sapere!!un bacione!!!

E con questo concludo. Spero davvero che il prossimo capitolo arriverà in fretta, ma purtroppo non dipende da me. A presto!!!! Baci baci a tutti!!!

 

5. FOURTH DAY: A CHOCOLATE KISS

 

Holly aprì la porta, entrò, la richiuse.

Solito miagolio da parte di Johnny, poi posò la borsa sul tavolino dell’ingresso e si guardò intorno.

Nessuna traccia di Emily.

La sua testolina vagliò in fretta tutte le possibilità di luogo i cui potesse trovarsi al momento la sua inquietante coinquilina.

I casi erano due: o era in bagno o come al solito rinchiusa in camera sua a intossicarsi i polmoni e a perforarsi i timpani con gli auricolari che le sparano nelle orecchie la musica a tutto volume.

Escluse la cucina, Emily non ci entra mai se non per mangiare, con la paura che Holly le rifili qualcosa da fare.

E comunque, la cucina era vuota.

Probabilmente sarà in camera sua, pensò Holly, non fa altro da mattina a sera.

Si, Emily è disoccupata.

E Holly non la scaccia di casa solo perché in fondo è sua amica e poi, particolare non trascurabile, l’affitto lo paga pure lei, grazie a mammina e papino che mensilmente le mandano i soldi.

Holly si voltò diretta in camera di Emily, con Johnny che le trotterellava di fianco.

L’occhio, però, le cadde su un foglietto posato nell’ingresso.

Sopra c’era scritto “X HOLLY”

Lo aprì, incuriosita.

Holly, sono  in giro con Gerard. Non provare a chiamarmi. Ci vediamo stasera (forse). Emy

P S: Norah ha portato il suo vestito da sposa. È in camera mia.

Holly squadrò il messaggio con occhio critico.

Sono in giro con Gerard.

Ma quel Gerard non era fidanzato?

Le sembrava di ricordare qualcosa a proposito di una certa Kat, cos’era questa storia, adesso?

Non le andava che la sua migliore amica si andasse a cacciare nei casini.

Si lasciò andare a un sospiro contrariato, decidendo di fare una bella chiacchierata con Emily non appena fosse tornata.

Si diresse in camera di Emy per vedere l’abito da sposa di Norah, e ne rimase incantata.

Era l’abito più bello che avesse mai visto.

Bianco, candido, con una lunga gonna di seta ricamata con tulle e perline, un corpetto tutto ricamato e le maniche di pizzo, il tutto contornato da un lungo velo bianco sostenuto da una coroncina di gigli.

E Norah l’avrebbe indossato di lì a due giorni.

Le vennero le lacrime agli occhi, al pensiero che la sua migliore amica stesse per sposarsi.

Con Matt, un ragazzo dolcissimo che conosceva da una vita.

Erano stati vicini di casa da piccoli. Poi compagni di classe, colleghi all’università…e ora marito e moglie.

Si lasciò andare a un sospiro, pensando se mai lei avrebbe indossato un abito bianco.

Non che fosse pessimista o cosa, semplicemente vedeva assolutamente irrealizzabile la prospettiva di un matrimonio, per come andavano le cosa in quel periodo.

I suoi pensieri andarono veloci a Frank, prima che lei potesse fermarli.

Ridicolo, si disse.

Lascia stare Frank,Holly. Lui non fa parte della tua vita e mai lo farà.

Anche se non potè fare a meno di pensare al giorno prima, a quando l’aveva portata a sfogarsi nel cioccolato.

Era stato così dolce,con lei.

Nessuno era mai stato tanto premuroso nei suoi confronti.

Tranne forse sua madre, ma era un discorso a parte.

E anzi, a parte l’incidente iniziale, doveva ammettere che Frank era sempre stato molto gentile con lei, in quei giorni.

Davvero strano.

Un vero peccato che di lì a pochi giorni probabilmente non l’avrebbe mai più rivisto.

Ripensò a quello che aveva detto a Emily e Norah, convincendosi che non era possibile che succedesse qualcosa tra di loro.

In nessun modo.

E se mai dovesse trovare l’uomo della sua vita…bè,avrebbe colto al volo l’occasione, naturalmente.

L’occasione di una vita migliore. Felice. Come la desiderava da tempo.

Lasciò il vestito appeso all’armadio di Emily e andò a farsi un bagno rilassante.

Riempì la vasca d’acqua e ci versò dentro una dose generosa di bagnoschiuma rigenerante agli estratti di riso o cosa cavolo erano, immergendosi e chiudendo gli occhi.

Dio, che pace.

Che sensazione meravigliosa.

Da tempo non trovava un secondo libero per rilassarsi.

Tra il matrimonio di Norah, il lavoro e “l’incidente mamma”, come lo chiamava, di tempo ne aveva avuto davvero pochino.

Passò lo shampoo sui capelli, massaggiandoli con cura, e godendo di ogni singolo attimo.

Si sciacquò i capelli e si appoggiò la testa sul bordo della vasca.

Dio,ti prego, fa questo momento duri per sempre.

Ti prego, fa che quest-

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnnnnnnn!!!!!!

Porca puttana!!!

È il caso di dirlo.

Perché proprio adesso,perchèèèèèèè???????????????

Con molta riluttanza, Holly uscì dalla vasca, si avvolse alla bell’e meglio in un asciugamano e si affrettò ad andare ad aprire, con i capelli gocciolanti e la faccia incazzosa, pronta a dirne quattro allo scocciatore di turno.

“Heilà,ciao!” fu il saluto che le giunse non appena aprì.

Oddio.

Oh. Mio. Dio.

No.

Ti prego, fai che sia un sogno.

Anzi, un incubo.

“Tutto a posto? Hai una faccia…”le chiese radiografandola per bene dalla testa ai piedi (non avrà la vista a raggi x???????), osservando interessato il minuscolo asciugamano bianco che in teoria doveva servire a coprirla e i capelli bagnati che gocciolavano sul pavimento.

Mi chiede se è tutto a posto???

Oddio, ma perché?????

Che ci fa qui lui?

Che ci fa qui quel…ehm, Frank.

“C- ciao!” tentò di salutare, ma la voce le uscì un po’ più stridula del previsto.

“Che…ehm…ci fai qui?”

“Come, te ne sei dimenticata? Sei stata proprio tu a dirmi di venire qui, oggi. La torta…”

Merda.

La torta.

Holly si diede mentalmente della cretina.

La torta.

Quella stupida torta.

Ecco cosa succede quando spari cazzate sotto l’effetto stupefacente di un doppio gelato al cioccolato.

“Certo, la torta…è solo che mi stavo facendo la doccia…entra, comunque.”

Lo fece entrare e chiuse la porta, maledicendo mentalmente tutto il mondo.

“Siediti pure, e fai come se fossi a casa tua. Io vado a mettermi qualcosa addosso e torno! Dieci minuti!” gli disse prima di schizzare via diretta in camera sua.

 

Dieci minuti ( e passa) più tardi, Holly tornò in salotto, vestita e con i capelli asciutti, e trovò Frank sul divano insieme a Johnny.

“Oh, sei tornata!”fece lui, sorridendole. “Carino, il tuo gatto. Com’è che si chiama?”

“Johnny”

“Johnny?”

Holly annuì.

“Ma non è un nome da gatto!”

“No, ma è un nome da figo. Johnny come Johnny Depp”

“Non ci posso credere! Hai dato al tuo gatto il nome di quell’attoruncolo borioso e snob?”

“Johnny Depp non è un attoruncolo borioso e snob!” si offese Holly guardandolo storto.

“Si, che lo è. L’ho incontrato, una volta, e ti assicuro che non è come sembra”

“L-l’hai incontrato?”gli chiese lei fermandosi di colpo “Hai incontrato Johnny Depp?”

“Si, a una premiazione per non mi ricordo cosa…”

“Oh, lo sapevo io che avrei dovuto fare la star di Hollywood e non l’avvocato, così potevo conoscere tutte le star del mondo…”

“Come Depp? Non capisco perché tutte le ragazze gli sbavano dietro…insomma, che ha di speciale?”

“Bè, è il più bell’esemplare di fauna maschile in circolazione, innanzi tutto. Ma perché, scusa, che t’importa? Non sarai un po’ geloso?”

Inarcò le sopracciglia con fare molto allusivo.

“Neanche per idea!”

Holly ghignò, per niente convinta, ma lasciò correre.

“Allora, questa torta?”chiese Frank impaziente?

“Un momento…prima va preparata, poi cucinata, e poi te la puoi mangiare”

“Non credevo ci volesse così tanto!”esclamò lui mentre Holly passava in rassegna il frigo.

“Hai mai cucinato in vita tua?”

“Ho la faccia di uno che cucina?”

“Bè, oggi lo farai”

Gli mise sotto il naso un quadernetto rosso aperto alla pagina “Torta di Nonna Sally

“Ma non l’ho mai fatto!”protestò lui, invano, perché subito lei gli mise in mano una grossa ciotola gialla e un cucchiaio di legno.

“Cè sempre una prima volta. Dovrai imparare a farlo, prima o poi, non si vive di sola musica” sentenziò lei.

Frank sbuffò indignato, preparandosi a quel supplizio.

In quel momento sentirono la porta aprirsi nell’ingresso e alcune risate soffocate.

“Questa è Emily” disse Holly tirando fuori dalla credenza una bilancia.“Solo lei ha le chiavi.”

“Andiamo a salutarla, allora!” propose Frank, felice di poter distogliere Holly dall’intenzione di fargli cucinare.

Uscirono dalla cucina e si diressero nell’ingresso, pochi istanti prima di vedersi passare davanti Gerard ed Emily.

Correvano ridendo, completamente persi nel loro mondo, una mano della ragazza trascinava Gerard tirandolo per la cravatta rossa. Passarono davanti ai due senza nemmeno degnarli di uno sguardo, e sempre ridendo, corsero in camera di Emily e ci si chiusero dentro.

Holly e Frank rimasero immobili in mezzo al corridoio a fissare il vuoto con espressione attonita.

“Hai…visto anche tu…quello che ho visto io?”chiese Holly a Frank senza muoversi di un millimetro.

“Ho paura di si” rispose lui, prima di voltarsi verso la ragazza.

“Meeeeowww” Johnny andò verso di loro, uscendo dalla camera di Emily, proprio mentre dalla stanza cominciavano a sentirsi rumori sospetti.

Holly lo prese in braccio.

“Johnny che stanno facendo quei due di là?”

“Meeeeeeeeeeeoooooooowwww!!”

“Okay, non lo voglio sapere!”

“E se andassimo a magiare quella famosa torta da un’altra parte?” propose Frank, guardando inorridito la porta chiusa della camera di Emily.

“Mi sembra un’ottima idea. Johnny viene con noi, non mi fido a lasciarlo con quei due”

“Okay”

“Aspetta un attimo! Ma Gerard non era fidanzato?”

Frank si strinse nelle spalle, come a dire “problemi loro”.

Holly annuì pensierosa. S’infilò la giacca e prese in braccio Johnny.

Frank aveva appena preso in mano le chiavi, quando sentirono distintamente Gerard cantare il ritornello di “Emily” dei From First To Last.

’Cause there’s no one in the world like Emily

Si guardarono per un secondo negli occhi, entrambi inorriditi, prima di mettersi a ridere e correre verso la macchina.

 

Quando Holly mise piede in casa di Frank, non riusciva a credere ai propri occhi.

Le sembrava tutto irreale.

Dalla sua prospettiva di ragazza normale, o”comune mortale”, come amava definirsi lei, aveva sempre reputato le case delle star di fama mondiale come irraggiungibili. Questo, però , non le aveva impedito di immaginarle come luoghi al di fuori della conoscenza umana, super tecnologiche, super lusso, e con una miriade di servitori pronti a toglierti il cappotto di mano o a porgerti un bicchiere di champagne anche solo dopo averlo pensato.

Dovette ricredersi.

La casa di Frank era…bè, era una casa.

Una semplice casa: quattro mura dipinte, porte, finestre, e accessori interni.

Okay, i divani erano molto eleganti e immacolati, i mobili erano freschi di pulizie e regnava quella sensazione di calma che le mancava così tanto a casa sua, ma era comunque una casa.

Una casa normale, e chi non sapeva chi ci abitasse avrebbe detto che dentro ci stava una persona come tante.

Era tutto in ordine, c’erano fiori freschi in un vaso nell’ingresso. Un grande orologio alla parete segnava le 18:34 di un altro freddo pomeriggio di ottobre.

Holly si guardava attorno, spaesata e sorpresa al tempo stesso.

Non aveva la più pallida idea di cosa dire. Nel suo personale bagaglio di esperienze e frasi da adottare in situazioni comuni mancava decisamente “visita a casa di Frank Iero un normale pomeriggio che io credevo avrei passato a casa a mangiare pop corn davanti alla Tv e a farmi la manicure”.

Guardò Frank: stava sistemando una foto sul mobile.

Frank guardò lei: si guardava intorno come in cerca di qualcosa da dire, Johnny tra le braccia che si dimenava per scendere, l’espressione di chi è lontano anni luce da lì.

Con un ultimo balzo felino, Johnny riuscì a liberarsi dalle braccia di Holly e saltò sul divano, giustamente appropriandosi del cuscino per farsi una bella dormita, non curante di quello che poteva succedere alla sua proprietaria.

Frank si schiarì la voce.

“Ehm…la cucina è di la…se vuoi ancora….”

“Oh, certo certo! Eri venuto per questo, tu!”

Holly fu contenta di trovare qualcosa da fare. Lo seguì tranquillamente in cucina, dove si fermò.

“Okay, premetto che non entro molto in questa parte della casa…ma comunque dovrebbe esserci tutto, non sono così sfornito!”

Si grattò la testa con una risatina, mentre Holly si diede da fare per passare in rassegna tutti i  mobili per trovare l’occorrente.

Quindici minuti dopo, l’elegante tavolo di legno era occupato da pentole, ciotole, bilance e oggetti di ogni genere, sacchetti di farina, zucchero, latte, una barretta di cioccolato fondente, un barattolo di cioccolato in polvere, tre cucchiai di legno, e per completare il tutto, quattro uova erano appoggiate sul ripiano di marmo in equilibrio precario, con il rischio di cadere per terra e fare una bella frittata ancora prima di iniziare a preparare il tutto.

Frank, da un lato del tavolo, guardava allucinato tutti quegli strani oggetti che occupavano il suo tavolo.

Holly, dall’altro, aveva un’espressione serena e decisa.

“Molto bene!” esordì “C’è tutto. Quindi possiamo cominciare!”

Possiamo?” chiese timidamente Frank. Niente da fare, era ancora intenzionata a fargli provare l’esperienza della cucina.

“Eddai, Frank! Non è poi la fine del mondo!”

“Se lo dici tu…”rispose lui scettico togliendosi la felpa, rimanendo solo con una maglietta dei My Chemical Romance.

“Okay possiamo fare così: io comincio con la farina e le uova mentre tu metti a tritare il cioccolato. Okay?”

“Sicuro”rispose lui, con l’espressione di chi non aveva capito un accidenti delle ultime parole.

Holly lo guardò da sopra il sacchetto della farina.

“Hai capito quello che ti ho detto?”

“Bheeee…..”

Holly sospirò pesantemente.

“Dio, voi rockstar non sapete proprio come si cucina!”

“Senti, non l’ho mai fatto in vita mia, è naturale che incontro difficoltà”

“Frank ti ho solo chiesto di mettere il cioccolato nel tritatutto e di accenderlo. Non di pilotare un aereo!”

“Oh, insomma, d’accordo!”

Frank si girò, con la barretta in mano, verso il tritatutto.

“Taglialo a pezzi! Non metterlo intero!” lo avvertì Holly.

“Certo…stavo giusto per…farlo”

Holly roteò gli occhi, sorridendo. Roba da matti! Sarà anche una rock star ma proprio non  vede che è impossibile mettere una barretta intera in quel minuscolo tritatutto? Tornò a mescolare farina e uova nella sua ciotola, mentre Frank armeggiava davanti a lei.

“Frank, forse è meglio se ci aggiungi un po’ di nutella….è più facile”

“Ah ok”

Agguantò il barattolo della nutella e ne versò dentro parecchie cucchiaiate, dimenticando di chiedere a Holly la quantità esatta.

Sbuffò, già stanco di quella fatica inutile, e premette il tasto di avvio, proprio mentre Holly passava di lì con l’intenzione di prendere dell’acqua.

Uno schizzo potentissimo di nutella e pezzetti di cioccolato partì a velocità spaziale dal tritatutto andando a macchiare qualsiasi oggetto che trovava nei paraggi, inclusi, ovviamente, loro due.

“Spegni!Spegni!”urlò Holly , cercando di mettersi ai ripari dai qui proiettili di cioccolato.

“E come?” urlò lui di rimando. Nel tentativo di bloccarlo, cadde per terra. Holly si avvicinò e lo spense, con Frank che la seguì poco dopo.

Holly scoppiò in una risata.

Frank la guardò allibito: la cucina era tutta sporca, avevano sprecato l’unico cioccolato disponibile, avevano nutella fin sopra i capelli e lei….rideva?

“è tutto a posto?”

Holly annuì, tra le risate. E lui si ritrovò a sorridere, nel guardarla. Si unì ala sua risata, sentendosi davvero felice, dopo tanto tempo.

Avrebbe detto che solo il tempo lo avrebbe fatto sorridere di nuovo, e ora eccolo lì, a ridere con una perfetta sconosciuta del casino che aveva combinato.

Holly si calmò. Lo guardò negli, occhi, asciugandosi gli occhi dalle lacrime.

“Sei proprio…un impiastro!”gli disse, la voce che ancora tradiva le risate.

“Io ti avevo avvertito!” le rispose stringendosi nelle spalle.

“Si, ma non credevo che fossi incapace fino a questo punto! Se per accenderlo hai tolto il coperchio perché poi non lo hai rimesso?”

“Oh, che diavolo ne so io! Tu continuavi a stressarmi!”

Holly scosse la testa.

“Vabbè, và! Oggi non è proprio giornata per quella torta. Cambiati, che vediamo di rimediare! Guarda, hai cioccolato anche nei capelli!”

Si avvicinò per togliergli la scheggia di cioccolato che si era andata a infilare nella cresta di capelli neri del ragazzo, ridendo. Grosso errore. Solo allora si rese conto della vicinanza tra di loro.

“E tu hai…nutella…in faccia” le sussurrò lui, a pochi centimetri dal suo viso.

Holly arrossì lievemente, cercando di autoimporsi un respiro e un battito regolare, con il cuore che le batteva all’impazzata nel petto.

“Da-davvero?”

Frank, annuì, fissandola negli occhi, prima di posare le labbra sulla guancia della ragazza e leccarle via il cioccolato.

Holly si irrigidì da capo a piedi, mentre le labbra del ragazzo arrivavano piano a contatto con le sue, unendole in un dolcissimo bacio…al cioccolato.

Holly dapprima incredula, si ritrovò a rispondere al bacio di Frank, ormai il cervello era stato completamente scollegato dal resto del corpo.

Mmmh.

Bhè…

Come si può descrivere il fatto di stare baciando una star di fama internazionale conosciuta solo da pochi giorni?

Una vocina lontana, da qualche parte nella testa di Holly, cominciò a dirle: “Smettila…non va bene quello che stai facendo. Lui tra un po’ non lo rivedrai più e si dimenticherà di te come ti ha conosciuto”

Holly se infischiò alla grande, assaporando quel bacio come il più bello della sua vita. Sentiva il sapore di Frank unito a quello del cioccolato e sperò che quel momento durasse per sempre.

“Sei…”le sussurrò a fior di labbra. “…bella”

Holly sorrise, prima di annullare nuovamente la distanza tra di loro e baciarlo di nuovo.

Non riusciva a crederci. Lo aveva detto, lei, che era surreale.

Driiiiiiiiiiiiiiiinnn!!!

Ecco. Appunto.

“Il cellulare…”mormorò lei.

“Fregatene”rispose lui.

“Aspetta…è Emily”

Si staccò a malavoglia da Frank, che continuava a sorriderle, e rispose, cercando di avere un tono di voce normale.

“Ehm…pronto?”

“Hollyyy! È successa una cosa tremenda!” la voce squillante e spaccatimpani di Emily le arrivò alle orecchie interrompendo quello stato di trance di poco prima.

“Cosa…cosa è successo?” chiese, allarmandosi, cercando di non pensare a Frank.

“Il…vestito di Norah….”

 

Holly aprì la porta violentemente, finendoci contro.

Un attimo dopo, Frank e Johnny entravano trafelati seguendola fino in cucina.

“Emilyyyyy! Dove cazzo sei?” cominciò a urlare Holly.

“Forse è meglio se ti dai una calmata…”le suggerì Frank, che ancora non aveva capito perché Holly l’avesse fatto tornare immediatamente a casa.

Le uniche parole che gli aveva detto, con l’espressione terrorizzata, erano state: “Emily…vestito….Norah…matrimonio”

Holly corse al piano di sopra, con Frank alle calcagna che le intimava di mantenere un po’ di autocontrollo ed entrò in camera della ragazza, trovandola in piedi accanto a Gerard.

Emily era sconvolta e guardava un qualcosa di bianco e immacolato sul letto.

Holly si avvicinò, cauta, prima di rischiare di svenire alla vista.

Una grossa, marrone e appiccicosa macchia di caffè faceva bella mostra di sé sul bianco candido dello strascico dell’abito.

Emily si voltò verso la coinquilina, già aspettandosi minacce di morte o cos’altro.

Sorprendentemente, Holly rimase placida a fissare lo scempio davanti a sé, prima di girarsi verso la mora, l’espressione sempre calma, ma lo sguardo che tradiva una certa voglia di vendetta.

“M- mi dispiace…”sussurrò Emily.

Holly esplose.

“TI DISPIACE????? EMILYYYYYYYY!!!!! TI RENDI CONTO, SI O NO, CHE QUELLO E’ IL VESTITO DA SPOSA DI NORAH! ANZI ERA!”

“Mi dispiace” ripetè lei. “Ma non l’ho fatto apposta!”

“E CI MANCAVA PURE CHE LO FACESSI APPOSTA!!”
“VUOI ABBASSARE LA VOCE? TI HO GIA’ DETTO CHE MI DISPIACE!!!”

“Okay”sospirò Holly, ancora incazzatissima. “Manteniamo la calma. Ci sono ancora tre cose che possiamo provare per rimediare”

“E sarebbero?” chiese la mora,con la speranza che le si riaccese negli occhi.

“Uno: provare a smacchiarlo in meno di un giorno, considerato che noi domani non ci siamo”

Emily deglutì a fatica “Dio, è vero! L’annuale gita in bicicletta di Norah”

“Due: trovi un vestito esattamente identico e sperare che Norah non si accorga dello scambio”

Emily deglutì di nuovo.

“Okay”disse “E la terza cosa?”

Holly la guardò a lungo, l’espressione più tranquilla che mai.

“Fai testamento”

  
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