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Autore: VictorianPuppet    02/04/2013    4 recensioni
Pain ha affidato un compito a Sasori e Deidara: catturare un ostaggio per poter ottenere alcune informazioni su Konoha...
Beh, la scelta dei due ragazzi non poteva cadere su una persona più sbagliata!
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Akatsuki, Deidara, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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I Can do Better!

 

Goodbye.




Una manciata di minuti dopo, Avril era seduta su uno scomodo sgabello nella stanzetta vicino all'ingresso, quella dove Itachi aveva cercato di nasconderla poco prima. Di fronte a lei, separato solo da un tavolo, c'era Pain che la squadrava con i suoi strani occhi viola formati da sei cerchi concentrici. Il famigerato ninja era ben diverso da come se l'era immaginato la ragazza, molto più giovane e umano di quanto si fosse aspettata, ma tuttavia emanava un'aura di autorità e potenza non indifferente.

La Chunin di Konoha ricambiava imperterrita il suo sguardo, anche se dentro di sè sentiva il suo cuore battere appena, come per paura di produrre il minimo rumore.

Deidara, Sasori e Hidan erano stati placcati da Itachi e Kisame che, d'accordo con Pain, ora li stavano tenendo alla larga dall'interrogatorio.

- Sasori e Deidara hanno fatto un buon lavoro. Mi sembri una che sa il fatto suo.- spezzò improvvisamente il silenzio il Nukenin.

- Ci puoi giurare!- confermò la ragazza, traendo coraggio dal suo complimento. - Ma basta perdere tempo, dimmi subito quello che vuoi da me.-

Il leader dell'Akatsuki la fulminò con uno sguardo glaciale, e Avril si pentì immediatamente di tutta quella spavalderia. Ma le era sembrata un'ottima idea affrettare le cose, in modo da concludere il prima possibile quella facenda, per quanto male potesse finire.

Poi Pain parlò.

- In realtà, nulla.-

- Cooosa?- esclamò Avril sbilanciandosi in avanti sullo sgabello per sporgersi verso di lui. Esaminò attentamente i suoi lineamenti per scoprire anche il minimo indizio che le rivelasse che stava scherzando; lui parve non gradire la cosa.

- Ma come non ti servo a nulla?- rincarò allora la dose.

Pain sospirò, come infastidito da tutta quella insistenza.

- In realtà non mi fidavo troppo di Deidara e Sasori, così, prima di tornare al covo, ho fatto tappa a Konoha, e ho raccolto le informazioni necessarie.-

Avril scattò in piedi, furiosa.

- Tu hai fatto cosa?! Se solo hai osato toccare uno dei miei concittadini, io...-

- Stai seduta.- la bloccò Pain con la sua voce pacata e ferma.

- No che non sto seduta! L'ostaggio sono io! Io ho sopportato tutto questo e ho deciso di sacrificarmi per il mio Paese. E ora, se hai torto anche solo un capello a qualcuno di Konoha, non ti lascerò vivere un minuto di più!-

Improvvisamente, gli occhi viola del ninja brillarono nella penombra, impregnandosi di una luce letale e crudele. Avril sentì il suo corpo venir preso da una strana sensazione, come se mille corde sottili l'avessero avvolta e la stessero trascinando verso il basso. Per la potenza dell'arte oculare, venne letteralmente sbattuta sullo sgabello, che si ribaltò, facendola rovinare a terra. Gemette, massaggiandosi la schiena, mentre i lacci immaginari si dissolvevano pian piano.

- Ti ho detto di star seduta.- ripetè Pain con lo stesso tono calmo di prima. - Non mi piace la gente che urla.-

- Non mi importa di quello che...- iniziò a contrattaccare la ragazza alzandosi, ma il leader la fermò di nuovo.

- Se mi lasci parlare, potrò spiegarti che, grazie alla mia arte oculare, il Rinnegan, non ho avuto bisogno di nuocere a nessuno del tuo villaggio per estorcere le informazioni di cui avevo bisogno. Ero solo e andavo di fretta, non sono stato così stupido da condurre un attacco fisico; i tuoi amici se la caveranno al massimo con un leggero vuoto nella memoria e qualche ricordo alterato.-

Avril fece una smorfia al pensiero di quegli occhi viola che manipolavano la mente dei suoi compagni, ma almeno era rincuorata del fatto che nessuno ci avesse rimesso più del necessario. Sempre che Pain non avesse mentito.

- Dici sul serio?- provò a sincerarsene.

- Sì.-

- Giuralo.-

Il ninja sospirò infastidito.

- Che tu ci voglia credere o no è così. Punto. Io ho finito.- concluse, e si alzò per andarsene.

Avril lo seguì, tirandosi in piedi di scatto, e lo afferrò per un lembo della cappa nera a nuvolette rosse.

- Aspetta! E adesso io che faccio?-

Pain si voltò a guardarla, ma stavolta, nei suoi occhi, non c'era aria di minaccia.

- Non saprei, non avevo pensato all'eventualità di un ostaggio. Per quanto mi riguarda, puoi andartene. A patto che gli altri non ti abbiano spifferato troppe cose sull'organizzazione.-

Gli occhi azzurri della ragazza si spalancarono per la sorpresa: poteva tornarsene a Konoha? Era libera? Così?

- E se invece... volessi restare?- sentì la sua voce domandare con una punta di esitazione.

- In tal caso, sei la benvenuta.- concluse Pain abbassando la maniglia della porta e uscendo dalla stanza, lasciando Avril sola con il cuore che batteva più forte del solito.

 

- E così ho deciso di rimanere.- concluse con allegria Avril il racconto del suo colloquio con Pain, una mezzoretta dopo. Era seduta sul divano della sala, in braccio a Deidara. Appena era riuscita a realizzare che era libera e che sarebbe potuta rimanere con i suoi nuovi amici era corsa fuori dalla stanza per fiondarsi fra le braccia di Deidara; con Sasori, invece, dopo una breve esitazione aveva scambiato una timida stretta di mano, mentre il ragazzo si congratulava per "come fosse riuscita a cavarsela". Hidan era stato un po' meno contento ms le aveva promesso che prima o poi l'avrebbe sacrificata al suo dio per non rendere vana la sua cattura.

- E' fantastico, uhn!- commentò Deidara con un sorriso sornione. - Ce la spasseremo da morire insieme.-

- Già.- approvò Avril schiacciando il cinque al ragazzo.

Hidan, stravaccato sul divano accanto a loro, sbuffò rumorosamente.

- Una scocciatura in più da sopportare. Come se questo non fosse già un covo di matti.-

- E' bello sapere che mi vuoi tanto bene.- replicò la ragazza con una punta di sarcasmo nella voce, anche se si sentiva troppo felice per mettersi a discutere con l'albino.

- E' sempre un piacere...- concluse lui striracchiandosi e tirando un pugno alla spalla di Deidara, che lanciò un esclamazione infastidita e si mise a inveire contro il compagno.

Avril ne approfittò della loro distrazione per guardare di nascosto Sasori; il rosso era seduto su una sedia di fronte a loro, intento a fissare il pavimento con aria assorta. Non era certo il massimo della compagnia, ma la ragazza era comunque contenta che avesse deciso di fermarsi lì con loro invece che rinchiudersi nella sua camera.

Lo Scorpione sembrò avvertire il suo sguardo, perchè sollevò gli occhi nocciola per guardarla. Il cuore di Avril mancò un colpo e, mentre sentiva le sue guance tingersi di porpora, si voltò di scatto. Tuttavia, le parve di scorgere sul viso del ragazzo il delinearsi di un sorriso.

Nervosa, tornò a stuzzicare il povero Deidara scompigliandogli i lisci capelli biondi.

Passarono così, praticamente l'intera giornata, fino a notte fonda, scherzando e ridendo come se fossero stati liberi da ogni altra preoccupazione.

 

La mattina dopo, Avril fu svegliata da qualcuno che le picchiettava con insistenza sulla spalla.

- Mmm?- mormorò infastidita, ancora a metà fra il sonno e la veglia. Quando aprì le palpebre, la luce del sole le ferì gli occhi e fu costretta a richiuderli, ma non prima di aver notato qualcosa di arancione che occupava buona parte del suo campo visivo. - Pain?- esclamò stupita, riaprendo gli occhi.

Il ninja si portò un indice alle labbra e le fece cenno di seguirlo.

Avril ci mise qualche istante a ripigliarsi e a capire dove si trovava. Doveva essersi addormentata sul divano; gli altri erano spariti.

- Allora, che c'è?- domandò non appena Pain si richiuse la porta della stanza dove erano appena entrati alle spalle. Odiava essere svegliata. Era una cosa che la faceva rimanere di pessimo umore per tutta la giornata.

Il leader sembrò non farci caso.

- Ti ricordi che ieri ti ho detto che saresti potuta rimanere?-

- Certo!- esclamò Avril, all'improvviso ben attenta e sveglia.

- Ecco... cambio di programma, devi andartene.-

- Coooome?-

La ragazza afferrò Pain per la cappa, guardandolo dal basso dei suoi centocinquantacinque centimetri con aria scioccata.

- Ti prego, dimmi che stai scherzando!-

- No, non sto scherzando. Ma non dovresti essere felice di tornartene al tuo villaggio?

- Sì, ma... No, cioè...- iniziò a farfugliare la ragazza, cercando inutilmente la risposta dentro di sè. Dal momento in cui era stata rapita non aveva fatto altro che pensare a come tornare a casa e ora scopriva che, dopotutto, non era ciò che voleva.

- Sono stato contattato dall'Hokage. In cambio della tua restituzione rimanderanno l'apertura delle ostilità. Mi dispiace, abbiamo bisogno di tempo.- le comunicò e nella voce aveva una sfumatura di quella che sembrava tristezza.

Avril sentì il mondo crollarle addosso.

 

Pioveva quando uscii dal rifugio.

Una pioggia leggera e fredda scendeva dal cielo plumbeo come le lacrime silenziose che il mio cuore avrebbe voluto piangere, ma invano. Non ci riusciva.

Kakashi mi attendeva lì fuori, sotto la pioggia, a distanza di sicurezza, calmo e deciso come sempre, ma non appena mi vide il suo voltò si scompose in una maschera di apprensione, come se temesse che potessi essere ferita, o peggio.

- Avril.- esclamò e mosse qualche passo verso di me.

Cercai di sorridergli, ma la mia gola venne improvvisamente bloccata da un nodo doloroso, e così tutto ciò che riuscii a dedicargli fu una smorfia triste.

Cercando di ricacciare indietro le lacrime che pizzicavano i miei occhi con sempre più insistenza, mi voltai verso Sasori e Deidara, che mi avevano scortata fin lì.

- Grazie ragazzi.- mormorai mettendoci tutti i miei sforzi per sembrare spontaneamente allegra; tuttavia non potei fare a meno di gettare le braccia al collo di Deidara e stringerlo forte, come se avesse potuto svanire da un momento all'altro.

- Ci mancherai.- mi sussurrò lui accarezzandomi i capelli lungo la schiena.

Dovetti mordermi le labbra per soffocare un gemito di tristezza.

- Anche voi.- mi limitai a rispondere staccandomi da lui. Lanciai un sorriso veloce a Sasori e, girandomi, mi affrettai a raggiungere Kakashi.

Tutti e tre sapevamo che quello non era altro che un addio: una volta tornata a Konoha avrei dovuto adempiere ai miei doveri di ninja e, in una futura guerra contro l'Akatsuki, avrei dovuto battermi contro di loro. Rimandare la mia partenza non sarebbe servito a nulla.

Raggiunsi il Sensei con un sorriso fasullo stampato in faccia.

- Allora, andiamo?-

Kakashi annuì e, con un cenno del capo, salutò i due Nukenin.

Ma, mentre mi avviavo con tutta la convinzione che ero riuscita a racimolare verso Konoha, non potei fare a meno di avvertire un paio di occhi nocciola che mi guardavano fisso.

In barba a tutti i miei buoni propositi, mi voltai, mentre, nella mia mente, iniziavano a risuonare le note di una canzone sentita tempo prima.

Goodbye, goodbye, goodbye my love...

( Addio, addio, addio mio amore...)

Il mio sguardo intercettò quello di Sasori e, nonostane la distanza, dietro quella maschera di indifferenza che indossava come sempre, con ostinazione, vidi una sfumatura di tristezza. Il mio cuore accelerò i battiti e i miei occhi ricominciarono a bruciare per le lacrime. Tornai a guardare avanti. La pioggia mi batteva con insistenza sul viso.

I can't hide what is come: I have to go, I have to go and leave you alone.

But always know, always know that I love you so.

( Non posso nascondere ciò che è accaduto: devo andare, devo andare e lasciarti solo.

Ma sappi sempre, sappi sempre che ti amo.)

" Sasori, non posso lasciarti." gemetti dentro di me, mentre la strada si faceva sfocata per le lacrime che, oramai avevano preso possesso dei miei occhi.

Goodbye brown eyes, take care of yourself.

( Addio, occhi marroni, prenditi cura di te.)

I suoi occhi. Dovevo vederli un'ultima volta!

Mi girai nuovamente, anche se quella mossa improvvisa mi fece inciampare nei miei stessi piedi.

Sasori era ancora lì, a guardarmi. Le sue labbra abbozzarono un sorriso e in quel momento mi sentii morire. Sì, sarei morta lì.

Io e Kakashi svoltammo a destra per girare attorno a un modesto rilievo roccioso e il covo dell'Akatsuki scomparve dalla mia vista. Per sempre.

Lu-lullaby, distract me with your eyes, lu-lullaby...

( Ninna-ninna nanna, distraimi con i tuoi occhi, ninna-ninna nanna...)

- Kakashi...- mormorai con la voce rotta.

Il ninja si fermò e mi si piazzò di fronte.

- Avril...- mi chiamò posandomi le mani sulle spalle. Abbassai gli occhi, non volendo fargli vedere che stavo piangendo. - Avril, guardami.-

Mi morsi le labbra e ignorai la sua richiesta, così fu costretto a sollevarmi il volto mettendomi un indice sotto il mento. A giudicare dal suo sguardo, ciò che lesse sul mio viso doveva essere tutt'altro che positivo.

- Torna indietro.-

Le sue parole arrivarono improvvise e inaspettate, tanto che spalancia gli occhi, convinta di aver sentito male.

- Ma... io devo...- protestai debolmente, ma Kakashi mi bloccò.

- Tu non devi nulla. Devi solo fare ciò che ti senti dentro. Nessuno vuole costringerti a tornare a Konoha, se non è ciò che desideri.-

- Ma io sono una ninja della Foglia! Il mio dovere è servire il mio Paese, altrimenti sono una traditrice.-

- Il tuo dovere è innanzitutto essere felice facendo le scelte che trovi giuste. Ho visto come guardavi quel ragazzo, e ho capito che se ti costringerai a tornare a Konoha non potrai mai avere pace.-

- Ma l'Hokage, la tregua...-

Kakashi mi fece un occhiolino.

- Con Tsunade ci parlo io. Forza, vai.-

Mi guardai indietro, verso il rilievo che avevamo appena passato. Improvvisamente le lacrime erano svanite, e nel mio cuore la tristezza aveva lasciato spazio solo a un senso di eccitazione e di gioia.

- Grazie Kakashi, grazie!- esclamai saltando in braccia all'unico amico che avevo mai avuto, stringendolo con tutte le mie forze, piena di gratitudine. L'abbraccio durò pochi istanti: subito saltai giù e iniziai a correre veloce come il vento nella direzione del covo, mentre i miei piedi colpivano le piccole pozzanghere create dalla pioggia spruzzando tutto attorno gocce d'acqua.

Sorpassata la collina rocciosa il rifugio tornò ad essere visibile, e con lui i suoi abitanti: notai che Deidara se ne era andato, ma con un tuffo al cuore vidi che Sasori era ancora lì, fermo nella stessa posizione in cui lo avevo lasciato.

I suoi occhi si spalancarono per la sorpresa quando mi vide comparire.

In pochi secondi avevo raggiunto il rifugio; salii di corsa i tre gradini di legno che portavano alla veranda e, senza un briciolo di timore o esitazione, mi gettai ad abbracciare il ragazzo.

Le braccia di Sasori, inaspettatamente, ricambiarono la stretta, attirandomi al suo torace con forza e passione, come credevo non sarebbe mai potuto accadere.

Affondai il viso fra i suoi capelli rossi, riempiendomi del loro profumo.

- Avril.- mi sussurrò, e all'improvviso i suoi occhi furono di fronte ai miei, fronte contro fronte.

- Sono tornata.- sorrisi. - Per sempre.-






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Hola gente!!
Ecco qui (finalmente .-.) il capitolo conclusivo.
Voi direte:" Bello schifo!" e non posso darvi tutti i torti... Purtroppo non sono un granchè con i finali! T.T

Spero che però, nel complesso, la fanfiction vi sia piaciuta almeno un pochino! ^^ E che vi abbia lasciato qualche ricordo positivo!
Purtroppo non riuscirò a scrivere un seguito, ma se volete sto scrivendo anche altri racconti:
* uno è sempre una fanfiction sull'Akatsuki, fatto a sei mani con due mie amiche: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1569733&i=1
* uno è un fantasy (l'inizio fa schifo, ma poi diventa carino...): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=998171&i=1
* e poi c'è uno storico sull'antica Roma, per gli appassionati: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1695292&i=1

Bene, spero di leggere i vostri commenti! :D
Grazie mille di cuore a tutti quelli che hanno seguito la storia,
Bacioni!!! <3
VictorianPuppet

  
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