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Autore: Britin_Kinney    02/04/2013    1 recensioni
Artù un giorno, con la scusa di andare a caccia si dilegua da Camelot, scomparendo. Uther, incarica - ovviamente- Merlino di andare a cercarlo. Quello che Merlino non sa è che Artù è scappato per un motivo ben preciso. Un piano che si era prefissato e che riuscirà a portare a termine, proprio per Merlino.
Spero di avervi incuriosito :)
Sarei lieta se faceste un salto :)
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Mi duole così tanto ammetterlo ma... ormai, siamo arrivati alla fine. Questo non vuol dire che non ci sia l'ideuccia di comporre una piccola serie con questa storia... però... chi lo sa! XD
Ora vi lascio al capitolo ... non posso credere d'essere arrivata fino a qui... o.o Bhe, godetevi il finale, ragazzi! :P

A Strategic Way For Us
Capitolo 25




Morgana guardava i cadetti uscire dai grandi archi di pietra, come un fiume rosso Pendragon in piena. Scorrevano veloci, mentre Ygraine le si avvicinava da dietro.
"C'è qualcosa che non va, zia?" le chiese la fanciulla.
"No, amore mio. Nulla" Morgana l'abbracciò e poi le sorrise tenendola per le spalle "Tu, piuttosto, sembri preoccupata" constatò accarezzandole una guancia.
"No, no è che..." cominciò la più giovane "nulla" concluse. È che non vedo Mordred da troppo ormai e non dovevo perderlo di vista.
"Sta' tranquilla, andrà tutto bene. Me lo sento" cerco di infonderle coraggio.
"Lo so" rispose lei. Ma, pur non sembrando tanto convincente, Morgana riuscì a bersela.
"Adesso andiamo, dobbiamo prendere posto nell'infermeria" consigliò saggiamente la castellana.
"Hai ragione, andiamo" convenne la principessa.
 
Artù scese nell'armeria per incoraggiare i suoi uomini seguito da Merlin che praticamente gli stava così appiccicato da passare senza problemi per la sua ombra.
I due Re diedero e ricevettero pacche di incoraggiamento da i loro cavalieri. Merlin sorrise a tutti, solidale.
Artù si sistemò in mezzo a loro con al suo fianco Merlin, entrambi levarono in alto la spada "LUNGA VITA A CAMELOT!" urlarono, imitati da tutti i guerrieri che li attorniavano.
Poi imboccarono l'uscita secondaria dell'armeria e tutti li seguirono, non appena furono all'aperto già le tenebre avvolgevano il regno. Solo la luna e i fuochi sparsi qua e là come bagliori magici potenti, illuminavano il luogo.
Gwen se ne stava tranquilla sul suo bel cavallo a godersi lo spettacolo. Ormai le catapulte erano state preparate, bisognava solo incendiarle e farle scattare.
Gli uomini erano pronti a combattere e i loro inni minacciosi e stonati ne erano una prova.
Mordred si mischiò in mezzo a loro, cercando di intrufolarsi nella città bassa di Camelot, quando fu in disparte, non visto, cercò di infilarsi il mantello della casata dei Pendragon.
Sfuggì agli sguardi curiosi e sgattaiolò senza problemi in mezzo ai suoi "simili".
Si diresse a passo spedito verso Merlino che non appena lo vide trattenne il fiato, sentendo che l'istinto di sollevare la spada e porre fine alla sua vita si faceva largo tra i suoi pensieri.
"Devo parlare con Ygraine" disse poi rivolto a entrambi.
"È nell'infermeria" rispose Artù sorridendogli falsamente.
"Grazie" Mordred diede una pacca amichevole sulla spalla ad Artù e Merlin non riuscì a capire perché il potenziale uccisore di suo marito fosse così... poco minaccioso...
 
"Ygraine!" chiamò il moro una volta arrivato in infermeria.
"Mordred, che succede?" domandò lei con il cuore in gola.
"Ho bisogno di parlarti per qualche istante" mormorò lui non appena lei le fu di fronte.
"D-d'accordo" balbetto la ragazza "Zia?" Morgana di voltò nella sua direzione e non appena scorse Mordred annuì.
"Certo, tesoro. Fa' pure" rispose la sorellastra di Artù.
"Che succede?" bisbigliò la principessa una volta che entrambi furono al riparo da orecchie indiscrete.
"Ho bisogno di sapere la verità" motivò lui, fissandola negli occhi con un intensità non indifferente. Sua madre fin da bambino l'aveva convinto che quella ragazza, la principessa di Camelot, fosse una rovina per il loro futuro.
Blaterava sempre di intrighi, ingiusti tiri mancini e vendette ai danni di Merlin m
a, sua figlia... Ygraine, come poteva essere pericolosa?
"A che proposito?" domandò lei, confusa.
"Tu, sei figlia leggittima di Merlin e Artù Pendragon, giusto?" chiese lui.
"Sì" rispose lei annuendo vigorosamente.
"In che modo?" continuò Mordred.
"Dopo il matrimonio mio padre è stato trasformato in donna da una certa Jen o Gwen..." spiegò lei e Mordred sentì un brivido percorrergli la schiena.
"E... questa Gwen ha mai sposato tuo nonno? Re Uther?" a quella domanda Ygraine fece una smorfia.
"Ma che diavolo ti salta in mente?! Gwen voleva mio padre, Artù, ma purtroppo per lei loro si erano già conosciuti e innamorati. Mio padre, quando era ancora un principe, scappò da Camelot per far capire a mio padre, Merlin, a quel tempo servo di Artù, quanto lo amasse e quanto soffrisse per la costrizione che rappresentava Camelot e mio nonno, Re Uther. Ad ogni modo, approfittando della lontananza del principe, ovvero mio padre Artù, un sicario si infiltrò a Camelot e tentò di assassinare il Re. L'attentato fu sventato ma mio nonno riportò una grave ferita di cui morì poco più tardi. I miei padri ritornarono a Camelot per sposarsi ma la sera del banchetto in onore del loro fidanzamento, quella Jen o Gwen, avvelenò mio padre, Merlino, sparendo da Camelot e credendo di averla fatta franca. Per fortuna il drago nei sotterranei di Camelot riportò in vita mio padre ed entrambi si sposarono. La notte di nozze mio padre Merlin fu trasformato in donna e grazie a questa trasformazione nacqui io" spiegò arrossendo leggermente.
"Ma se questa Gwen era innamorata di tuo padre, come mai tuo padre è ancora così giovane mentre questa Gwen è... sarà vecchia, ormai?" domandò.
"Perché mio padre, il co-Re, ha fatto un incantesimo ad entrambi: non invecchieranno mai" raccontò incrociando le braccia al petto, soddisfatta della sua spiegazione.
"Oh... questo spiega tutto" sibilò furibondo, lasciando la presa sul braccio della ragazza.
"Spiega tutto cosa?" domandò lei vedendolo allontanarsi a grandi passi dalla stanza.
Ygraine fece spallucce e tornò dalla zia.
Chissà perché fosse così avido di quelle informazioni?
 
Mordred si rituffò nuovamente in mezzo alla battaglia vedendo che sua madre, ormai, avanzava inesorabilmente in direzione dei due Re, facendosi largo a via di incantesimi e maledizioni.
"Lascia fare a me, madre!" urlò Mordred contrapponendosi tra Gwen e i due Re.
"Sì, figlio mio, infondo sei nato per questo destino" disse Gwen compiaciuta lasciando campo libero al figlio.
Mordred puntò la mano contro Merlin ma... nel momento in cui l'incantesimo fu scagliato Artù si gettò tra la nube magica e Merlin, assorbendo il maleficio in pieno... 
Artù rimase in piedi, fin quando Merlin non lo prese da sotto le braccia mentre l'altro gli scivolava addosso.
"M-mer...li...n" biascicò Artù mentre il marito cercava di slacciare l'armatura per farlo respirare meglio.
"Sono qui, amore mio... sono qui... sono..." la voce di Merlin si incrinò mentre trafficava febbrilmente con le fibbie dell'armatura, poi fu come se una forza invisibile infondesse debolezza all'interno delle sue membra.
Alzò lo sguardo appannato e vide indistintamente la figura di Gwen con la mano puntanta contro di lui e più lei si avvicinava e più la debolezza aumentava... sembrava quasi che la vita gli stesse scivolando di dosso.
"Lascialo stare, maledetta!" Ygraine si mise in mezzo sollevando la mano, pronunciò con tutta l'energia che possedeva in corpo un incantesimo letale che colpì Gwen e che la fece evaporare sul posto.
L'effetto magico su Merlin si dissolse e Mordred era già fuggito via dai loro sguardi, sperando vivamente che Merlin fosse senza dubbio il vero amore di Artù ma, a quanto aveva visto, non c'erano dubbi al riguardo. Quindi, nell'andare via, si sentì meno in colpa. Aveva fatto la cosa giusta.
 
Alla morte di Gwen, l'esercito fu come se si risvegliasse da un sogno. Tutti si guardavano attorno sbalorditi, come a chiedersi che diavolo ci facessero lì, con una spada in mano a offendere un forte e rispettato regno come Camelot.
I cavalieri fecero convogliare tutti fuori, i mercenari lasciarono le terre dei Pedragon in modo assai sconcertato.
"M-merlin" balbettò Artù, prendendo il viso di Merlin tra le mani.
"Non c'è un modo in cui possiamo guarirlo?" domandò Ygraine, singhiozzando disperata.
"Era il suo destino" concluse Merlin con le lacrime che scendevano bagnando il viso del Re.
Mentre la luna veniva oscurata e cominciava a piovere, come se anche il cielo piangesse la sorte di Artù.
"Vi amo... v-vi amo entrambi. N-n-non, dimen...ticate...lo" mormorò Artù a tutti e due, mentre la pioggia, insieme alle sue lacrime gli bagnava il viso.
Qualche secondo dopo, sotto un acquazzone violento, il Re si spense.
"NO!" Strillò Merlin.
I cavalieri accorsero a quel grido, raccogliendosi tutti intorno ai loro sovrani.
"Artù!" urlò Merlin, contro il mantello del marito, strillava sempre più forte mentre singhiozzava seguito dalla principessa.
"Sire, dobbiamo portarlo nelle vostre stanze" propose Leon, a disagio.
"No!" strillò Merlin sempre più forte aggrappandosi con tutte le forze al mantello di un Artù esanime.
"Merlin..." cominciò Gwaine avvicinandosi al moro e prendendolo dalle spalle.
"No!" urlò di nuovo il moro, Gwaine lo abbracciò e Merlin strillò singhiozzando contro il suo petto, lasciandosi cullare dalle braccia dell'amico.
Un vuoto si faceva largo nel suo petto... urlava e piangeva tra le braccia di Gwaine, mentre Ygraine andava dietro il Re trasportato nelle sue stanze dagli altri cavalieri.
"Non ce la faccio" gemette Merlin a voce alta...
"Merlin, ti prego non fare così" tentò di consolarlo Gwaine.
"Non posso andare avanti senza di lui... non posso... non posso" continuava a ripetere, sgranando gli occhi spaventato, mentre le labbra gli tremavano così forte che Gwaine ebbe paura che da un momento all'altro Merlin impazzisse.
"Andiamo da lui, forza" Gwaine sollevò Merlin da terra che non appena fatto un passo si dimostrò incapace di poter camminare. Allora il cavaliere lo prese in braccio a lo condusse negli appartamenti reali, mentre Merlin sussurrava continuamente il nome di Artù con le lacrime che scivolavano copiosamente sul suo viso.
 
Esattamente qualche clessidra più tardi le campane di Camelot producevano un suono continuo e cupo che durò fino al giorno seguente. Nessuno dormì quella notte.
Il funerale di Artù era stato programmato per quel dì.
Ygraine, vestita di nero entrò nella sala seguita dalla zia, abbigliata nel medesimo modo.
Merlin invece era rimasto in piedi sulla figura del marito, adagiata in mezzo alla sala su una base riccamente decorata, vestito di tutto punto, con la sua corona adagiata sul capo, la spada lungo il corpo e il mantello rosso, l'orgoglio di tutta Camelot, sulle spalle.
Merlin non si era voluto scollare da quella sala, quella enorme sala che era stata un tempo teatro di banchetti e danze e festini di ogni genere, adesso, ospitava la figura di suo marito morto. L'unica persona che avesse mai amato insieme ad Ygraine.
Ricordò quando Artù era scappato da Camelot, la loro prima notte d'amore, il loro matrimonio, l'incoronazione di Artù e l'emozione provata in quell'istante, la nascita di Ygraine e le sue minacce dovute al dolore del parto (Merlin sorrise dolcemente con le lacrime agli occhi, accarezzando la fronte del marito per lasciarvi un bacio delicato) l'espressione emozionata di Artù alla vista della bambina, le sue lacrime quando Merlin aveva annunciato il suo nome, Ygraine, come la madre di Artù. Come quella madre che non aveva mai conosciuto ma che era orgogliosa di loro, del loro amore.
Merlin sorrise ancora tra le lacrime.
"Padre" soffiò Ygraine al suo fianco, mentre Morgana piangeva silenziosamente, in disparte.
"Amore mio" mormorò Merlin attirandola nel suo abbraccio.
"Morgana" chiamò il co-Re e la cognata gli si fece vicina. Merlin passò le braccia intorno alla vita di entrambe e le strinse a sé. Le due donne poggiarono la testa sulle sue spalle.
"Grazie di esserci, entrambe" mormorò loro, lasciando un bacio sulla fronte a tutte e due.
In quel momento le porte si aprirono e il popolo, i cavalieri, i servi, tutti entrarono per rendere omaggio al loro Re.
Tutti i bambini formarono una grande fila, lasciando a turno dei fiori bellissimi sul corpo di Artù.
Merlin li ringraziava mentalmente o a voce, a seconda delle loro origini, druide o meno. Gli accarezzava una guancia e gli sorrideva, commosso da tutto ciò che si prestavano a fare.
Quando anche l'ultimo bambino della fila, adagiò il suo fiore sul corpo del sovrano, Merlin parlò.
"Siete dei sudditi meravigliosi. Davvero" cominciò.
"Voi siete meraviglioso, sire. Noi teniamo a voi, poiché voi ci siete vicino come nessun Re lo è mai stato prima di voi" disse un anziana signora seguita da mormorii di assenso.
"Ad ogni modo, vi ringranzio di tutto cuore" continuò sorridendo dolcemente al popolo.
"Lo facciamo con piacere, sire" disse un vecchio con una fisionomia stranamente familiare... "E ricordate, maestà: l'amore può sconfiggere anche la morte" sentenziò per poi scomparire.
Merlin rimase interdetto per qualche secondo come del resto tutti gli altri.
Poi si chinò sul viso di Artù per dargli l'ultimo saluto e lo baciò sulle labbra, profondamente, mentre una lacrima scendeva giù, tuffandosi tra le vesti pregiate del sovrano.
Merlin si allontanò insieme ad Ygraine che dopo aver dato un bacio sulla fronte del padre lo seguì anche Morgana gli baciò la fronte e andò dietro i due. Man mano che passavano in mezzo ai sudditi li sentivano mormorare incantati e stupiti.
"Che succede?" domandò Merlin voltandosi indietro, scorse alcuni cavalieri attorno alla figura di Artù...
"Sembra che si muova" sentì Merlin bisbigliare ad una donna.
"Non è possibile" sussurrò... che stesse impazzendo? Merlin tornò indietro in fretta e furia, seguito da Ygraine e Morgana.
Artù fece quasi venire un infarto a Merlin, sollevandosi dalla base che lo sosteneva, inarcando la schiena. Quando rilassò il busto, respirava affannosamente (Merlin ricordava la sensazione che aveva provato quando il drago lo aveva riportato in vita) il co-Re quasi non ci voleva crede. Intanto Artù respirava sempre più forte, con gli occhi spalancati: stordito e confuso.
"Merlin!" esclamò il biondo "Dove sei?"
"Sono qui. Sono qui" si affrettò a rispondere il mago avvicinandosi titubante.
"Ero... ero m-"
"Shh, ora sei tornato... Oh mio Dio!" esclamò Merlin piangendo, non ci poteva credere.
"Ti amo, ti amo" ripeteva Artù contro i suoi capelli mori.
"Oh, amore mio grande" mormorò Merlin contro il suo collo.
Ygraine sorrise con le lacrime a rigarle il viso.
Merlin afferrò le labbra di Artù tra le sue, baciandole con tanta energia e amore da sentirsi quasi estraneo al suo corpo.
"Non mi lasciare mai più. Mai più, mai più" ripeteva Merlin baciandolo ad intervalli.
"Mai più, te lo giuro. Te lo giuro, amore mio: mai più" sussurrava Artù stringendogli il viso tra le mani e baciandolo con foga e tanto amore da credere che il cuore sarebbe scoppiato da un momento all'altro.
Ygraine produsse un suono pari ad un gridolino soffocato e Merlin capì che qualcosa non andava.
"P-padre" lo richiamò lei, senza distogliere gli occhi da ciò che l'aveva sorpresa in modo del tutto negativo.
"Che cosa c-" Merlin si interruppe e non appena vide Mordred, sfoderò la spada di Artù avventandosi su di lui.
"Fermo! Fermo!" Mordred cercava di parare gli affondi pieni di odio di Merlin "Ascoltami, ti prego!" esclamò il figlio di Gwen, messo alle strette. L'occasione di ucciderlo fu servita a Merlin su un piatto di argento.
"PADRE! FERMATEVI!" esclamò Ygraine "Ascoltatelo" sentenziò la principessa, Merlin ritrasse lentamente la spada e la gettò lontano.
"Non volevo ucciderlo. Ho pianificato tutto" cominciò a spiegare Mordred "La maledizione che ho lanciato avrebbe dovuto colpire te. Per convincere Ginevra della tua morte. Purtroppo Artù si è messo in mezzo e i miei piani sono stati scombinati. Per fortuna l'hai baciato e la maledizione si è spezzata" concluse sorridendo ad Artù.
"Questo non spiega perchè sei fuggito via" continuò Merlin.
"Non potevo farmi uccidere dai cavalieri, non mi avrebbero nemmeno lasciato il tempo di spiegare" motivò egli, sollevando le spalle.
"Ha ragione. L'avrei ammazzato con le mie mani senza dargli il tempo di implorare perdono" confermò Gwaine, con un espressione divertita.
Merlin lasciò perdere l'espressione autoritaria e poi rilassò le labbra in un sorriso grato.
"Bhe, ti ringrazio" si avvicinò a strinse l'avambraccio a Mordred che ricambiò.
"Avrei un favore da chiedervi" cominciò guardando Ygraine che arrossì e si nascose dietro Morgana.
Mordred avanzò verso di lei, Morgana si scostò e la principessa sorrise timidamente a Mordred.
"Vorrei procedere in un fidanzamento con voi, maestà" mormorò Mordred prendendole la mano e voltandosi verso Merlin e Artù.
"Vorrei chiedere la vostra benedizione, se, ovviamente, la principessa è d'accordo" Continuò sorridendo dolcemente in direzione della ragazza, Ygraine annuì.
Merlin sorrise ma Artù, sceso dall'altare su cui era sdraiato, voltò gli occhi al cielo incrociando le braccia al petto.
"E dai, non fare l'asino geloso!" lo riprese Merlin dandogli delle piccole gomitate di incoraggiamento, alcuni risero, Artù lo abbracciò da dietro e lo strinse a sé.
"E va bene! Avete la mia benedizione!" sentenziò sorridendo.
"Anche la mia" convenne Merlin, annuendo con vigore.
Ygraine scoppiò a ridere e Mordred la prese in braccio facendola girare e baciandola sulle labbra. La principessa gli strinse le braccia intorno al collo.
"Ahimè! Sono rimasta zitella!" si lamentò Morgana.
"Non direi proprio..." commentò Lancelot avvicinandosi a lei "Sarebbe un onore per me corteggiarvi" disse lui con sguardo scherzosamente languido.
"Smettila, cretino! Credi che non sappia che tu ed Elyan avete un debole per entrambi?!" esclamò.  
Lancelot mise su una faccia offesa e tutti scoppiarono a ridere.
 
Merlin e Artù uscirono dalla sala del trono e Artù per strada si spogliava e gettava via gli abiti pesanti quali la cotta di maglia, piegò il mantello sul braccio e si incamminò con la mano stretta a quella di Merlin negli appartamenti reali.
"Questa stanza è un disastro" commentò, arricciando il naso.
"Bhe, ieri sera non lamentavi del disordine" gli fece presente Merlin.
"Ieri sera ero morto" gli appuntò il Re, scherzosamente. Merlin scoppiò a ridere pur ricordando come si era sentito. Si buttò in braccio ad Artù stringendolo forte.
"Non potrei vivere senza di te. Non riesco proprio ad immaginare una vita in cui tu non ci sia" mormorò Merlin e Artù gli sorrise sollevandogli il mento con l'indice in modo che lui lo guardasse in viso.
"Ma per fortuna è tutto finito. E grazie a Dio, siamo vivi. Tutti quanti" sussurrò.
"Ma..." 
"E sta' zitto!" Esclamò giocosamente Artù pizzicandogli un fianco, Merlin rispose con uno schiaffetto sulla spalla. Artù gli fece il solletico e Merlin strinse una mano attorno a...
"Merlin!" esclamò imbarazzato Artù.
"Mi stavo solo vendicando, non ti illudere" ribatté Merlin sollevando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto. Si voltò e fece per andarsene.
Artù lo afferrò dalla vita e Merlin rise, mentre il Re lo trascinava sul letto.
I loro sguardi felici si incontrarono.
"Ti amo" soffiò Artù.
"Ti amo anch' io" Merlin sorrise.
E finalmente Artù lo baciò con tutta la forza e l'anima, sorridendogli sulle labbra.

Per molto tempo, Camelot non avrebbe avuto problemi con cui confrontarsi. La vita continuava inesorabile, senza mai fermarsi.
I sudditti continuarono ad adorare i sovrani di Camelot, soprattutto quando Merlin si servì dell'incantesimo di trasfigurazione per diventare nuovamente donna e dare alla luce un fratellino per Ygraine, il piccolo erede al trono Balinor.
Era stato accolto dal popolo con grida di giubilo e schiamazzi di gioia.
Merlin era tornato nelle sue sembianze solo dopo aver allattato per un tempo necessario il neonato, ogni volta ad Artù faceva un po' impressione il fatto che il piccolo mordicchiasse i capezzoli di Merlin. Ma lui voltava gli occhi al cielo, discutendo per ore ed ore con lui sulla normalità di quell'atto.
"Si chiama allattamento, Artù" lo riprese Merlin.
"Lo so, ma... mi fa impressione" rispose Artù.
"Papà è un Asino" canticchiava Merlin al piccolo Balinor scuotendo la piccola e paffuta manina saldamente ancorata al suo indice.
"Non è vero!" esclamava Artù, ma poi entrambi scoppiavano a ridere.
"Anche se sono un asino mi ami" sentenziò Artù incrociando le braccia al petto.
"Da sempre" soffiò Merlin e quando il piccolo si addormentò lo adagiò all'interno della culla "Per sempre" sussurrò sedendosi sulle ginocchia del Re di Albion.

FINE.

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Ebbene sì... è finita *faccia da funerale* u___u"
Uffa-
Vabe' se la guardo da un lato positivo penso che prima o poi ne comincierò un'altra più lunga di questa! XD MH. <.<
Spero vi sia piaciuta davvero =)
Ringrazio tutti quella che l'hanno apprezzata, seguita, recenzita, messa tra le preferite ma anche chi ha seguito in silenzio =) 
Ringrazio mia sorella per avermi sopportato ad ogni capitolo nuovo! XD (Ti amo, sorellina!) <3
Ringrazio mia nonna per avermi sopportato quando prendevo a testate lo schermo e imprecavo contro l'ispirazione che aveva fatto le valigie.
E infine ringrazio Merlino e Artù, perché sopportano tutto quello che li constringo a fare! XD MUAAHAHAHAH! ù.ù
Un bacio, A.
:*

PS: Aspetto con ansia la quinta stagione di Merlin su Italia1!!!!!!!!!!
  
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