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Autore: fri rapace    03/04/2013    9 recensioni
Piton non viene colpito dall'Expelliarmus di Harry, Ron e Hermione, cattura Black e Lupin e li conduce verso il castello.
Terza classificata al Contest di Rosmary 'Ad ogni citazione una storia'.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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“La vendetta è dolcissima,” sibilò Piton a Black. “Quanto ho sperato di essere io a catturarti...”

“Rischi di nuovo di passare per stupido, Severus,” sibilò Black. “Se questo ragazzo porta il suo topo al castello,” e fece un cenno verso Ron. “Ti seguirò senza far storie...”

“Al castello?” disse Piton suadente. “Non credo che dovremo andare così in là. Non devo far altro che chiamare i Dissennatori, una volta usciti dal Platano. Saranno felicissimi di vederti, Black... così felici che ti daranno un bacetto, credo...”

Quel poco di colore rimasto sul viso di Black svanì.

“Tu... tu devi ascoltarmi,” disse con voce roca. “Il topo... guarda il topo...”

(Citazione tratta da: 'Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban')

 

***

 

Piton stava risalendo il tunnel scavato sotto al Platano Picchiatore, tenendo Black e Lupin sotto tiro. I due, il corpo stretto da diversi giri di fune, avanzavano a minuscoli passi, l'equilibrio mantenuto grazie alle pareti del tunnel che, angusto, li abbracciava con le volte fangose.

“Il Bacio del Dissennatore,” sibilò Piton, pregustando l'attimo in cui giustizia sarebbe stata fatta.

Il tunnel si allargava in prossimità dell'uscita e al primo inciampo Black e Lupin caddero, finendo l'uno sopra l'altro.

“In piedi!” sbraitò Piton, convinto che la caduta fosse solo una messinscena, ma il massimo sforzo che ottenne da loro fu l'agitarsi come vermi.

Perso nel proprio delirio d'odio e desiderio di vendetta, tastò con un piede il polpaccio ossuto di Black, rammentando tutte le volte che, da ragazzi, l'assassino aveva calpestato la sua dignità, facendola franca ogni volta.

Silente, che aveva sempre favorito i Malandrini, avrebbe sicuramente accettato di ascoltare qualunque folle storiella Black e Lupin avessero inventato.

Da mesi cercava di convincerlo della pericolosità del lupo mannaro, ma il preside respingeva risolutamente ogni suo avvertimento perché preferiva Lupin a lui, così come accadeva quando cercava di farlo ragionare sulle deplorevoli azioni del giovane Potter.

Non poteva permettere che se la cavassero impunemente: Lily, la sua amata Lily, era morta a causa loro!

Percorse il tratto calpestando il corpo dei due uomini e, una volta rimessi i piedi a terra, Appellò i capi delle funi, trascinandoli con un incantesimo fino all'uscita del tunnel, dove ordinò ai ragazzi di tornare immediatamente alla scuola.

Quell'arrogante di Potter osò aprire bocca ma, piuttosto che ringraziarlo per avergli salvato la vita, preferì abbozzare una ridicola difesa in favore di Lupin. Piton non aveva alcuna intenzione di ascoltare le sue fandonie e avendo requisito loro le bacchette, i tre sciocchi ragazzini non ebbero altra scelta che quella di obbedirgli.

Lupin quella sera non aveva bevuto la Pozione Antilupo e sarebbe stato troppo rischioso introdurlo nel castello, si giustificò Piton, anche se sotto sotto era consapevole di avere di proposito tralasciato di portare il calice con sé nella Stamberga Strillante.

I ragazzi sarebbero subito corsi a informare Silente, ma i Dissennatori erano a caccia quella sera e avrebbero presto annusato la fetida mente di Black.

Forse Piton non sarebbe arrivato a chiamarli come aveva minacciato di fare, ma la velocità con cui li raggiunsero gli evitò di porsi il problema.

Appena avvertì la loro presenza, Black emise un gemito straziato.

“Severus, devi ascoltarci!” ansimò Lupin, mortalmente pallido.

Piton imputò alla presenza dei Dissennatori il fremito d'orrore che provò nel sentirlo supplicare: lo stavano gelando dentro.

Mentre si sforzava di zittire la propria coscienza, si rese conto che Black era scomparso. Dovette abbassare lo sguardo per individuare l'intrico di funi che avevano stretto l'evaso: ora penzolava attorno al corpo di un enorme cane nero.

Black era un Animagus!

'Il topo...' l'aveva implorato Black. 'Guarda il topo...'

I Dissennatori, confusi, veleggiarono verso l'apparentemente più umano Lupin e uno di essi abbassò il cappuccio, l'unica apertura del viso che si apriva, avida.

Il cane, approfittando dell'atroce dubbio che aveva reso Piton meno vigile, lo atterrò per cercare di sottrargli la bacchetta con le fauci.

Piton desiderava ardentemente che Black fosse il colpevole, doveva essere stato lui, pensò, Schiantando il cane e Evocando il proprio Patronus quasi in un unico gesto.

Incrociò involontariamente lo sguardo di Lupin: la cerva d'argento si rifletteva nelle sue iridi vitree. 
Il lupo mannaro, riverso a terra, abbandonò la testa da un lato e le sue labbra violacee ebbero un ultimo fremito.

Lily.”

Piton non scoprì mai se l'avesse sentito veramente pronunciare il suo nome.











 

Note (più lunghe della storia): naturalmente Sirius non si trasforma in cane per indirizzare i Dissennatori su Remus, vuole la bacchetta di Piton per Evocare un Patronus e salvare sia se stesso che l'amico.

In teoria non dovrebbe sapersi trasformare senza bacchetta, ma lo fa anche nel libro, suppongo che in situazioni estreme un mago capace riesca a piegare la magia alla sua volontà anche senza bacchetta.

Su Piton: sono sicura che se fosse stato in sé non avrebbe permesso ai Dissennatori di attaccare Sirius e Remus a questo modo, avrebbe delegato al Ministro della Magia l'ordine di dare il Bacio, ma Piton in questo passaggio del terzo libro pare folle. Non ascolta nessuno e, pur sapendo che Remus non ha preso la sua pozione, non gliela porta nella Stamberga Strillante, anche se sa cosa ciò avrebbe comportato. E' come se si fosse procurato, non so quanto consapevolmente, un alibi per lasciar fare ai Dissennatori ciò che desiderava succedesse, senza l'intralcio di un Silente che avrebbe potuto, ancora una volta, 'favorire' i Malandrini. Piton è una persona estremamente gelosa, lo dimostra sia con Lily che con Silente e inoltre il preside non aveva espulso Sirius e gli altri Malandrini neppure per il famoso 'scherzo' che l'aveva quasi ucciso.




Terza classificata “Un altro ‘Lily’ sulla coscienza” di fri rapace con 48.3/55

Grammatica: 9.3/10
La grammatica è ottima, solo qualche svista:
“Percorse calpestandolo il corpo dei due uomini”: -0.25; l’espressione così scritta è errata e poco chiara. Puoi creare un inciso, introducendo una virgola prima ed una dopo “calpestandolo” oppure sostituire “calpestandolo” con “calpestando”; così facendo, l’idea che dai è quella di Piton che “percorre” il corpo dei due.
Se invece l’idea che vuoi dare è quella di Piton che nel percorrere il tunnel calpesta anche i due, dovresti introdurre l’oggetto del “percorse”, ad esempio “percorse il tratto calpestando il corpo” o simili. “immediatamente nella scuola.”: -0.10; è preferibile sostituire “nella” con “alla”, poiché più corretta, esprimendo il moto a luogo.
“bocca ma, piuttosto di ringraziarlo per avergli”: 0.10; l’espressione corretta è “piuttosto che”.
“introdurlo nel castello, si giustificò, anche se sotto”: -0.10; è consigliabile inserire il soggetto, così da chiarire maggiormente il passaggio.
“Dovette abbassare lo sguardo per individuare l'intrico di funi che l'avevano stretto”: -0.15; anche qui, va specificato che il soggetto è Sirius oppure il periodo va formulato in modo meno oscuro, ad esempio “per individuare l’intrico di funi con cui credeva di averlo legato” o simili.

Stile e Lessico: 7.5/10
Il lessico adottato in questa storia è veramente notevole: variegato, giusto, coerente al tema trattato. Hai saputo giostrare bene il tuo vocabolario, adoperando la scelta giusta ogni volta. Un lessico così ben scelto ha fatto in modo che anche lo stile risultasse più scorrevole e lineare, quindi davvero complimenti.
Passando allo stile, mi complimento ancora, poiché nel complesso hai saputo giostrare una narrazione piuttosto difficile, poiché ricca di descrizioni e di azione. Il punteggio assegnato è 7.5/10 poiché la scorrevolezza del testo è stata condizionata da un susseguirsi di descrizioni che risultano quasi un elenco di azioni, un elenco poco narrato e molto esposto, per così dire. Un effetto probabilmente dovuto anche alla scelta di lavorare con periodi piuttosto lunghi ed articolati.
Proprio in riferimento ai periodi complessi, va detto che tendi ad utilizzare pochi soggetti espliciti e molti soggetti sottintesi e questo, quando si è alle prese con periodi molto articolati, può creare confusione.
Sono stata molto dibattuta sul punteggio da assegnarti, proprio perché hai, tutto sommato, ben gestito la scelta stilistica, e la scelta lessicale ha molto contribuito a rendere piacevoli quei tratti contraddistinti da una certa freddezza, figlia di tanti eventi descritti l’uno dopo l’altro. Alla fine, ho optato per il 7.5/10, ritenendolo una giusta sintesi di quanto detto, premiando, allo stesso tempo, la tua bravura.
Il passato e la terza persona sono molte volte i migliori strumenti per la narrazione, offrono svariate opportunità all’autore, ma allo stesso tempo, similmente ad una lama a doppio taglio, quando ci si ritrova a dover narrare molto in poche righe, la terza persona, più che il passato, può divenire veicolo di distacco tra l’autore e la storia e quest’ultima rischia di venire offuscata da un tocco di impersonalità.
Al di là di questi dettagli, comunque, la lettura è gradevole. Credo proprio che il maggior problema sia stato il dover racchiudere la scena che avevi in mente in cinquecento parole e non posso che sentirmi in parte colpevole per questo, perché se avessi avuto a disposizione più righe, sono sicura che l’effetto “elenco” (lo chiamo impropriamente così, giusto per essere chiara) non ci sarebbe stato.
Riguardo alla gestione dei dialoghi, devo dire che fai sempre un ottimo lavoro, bene inserendoli nella narrazione. Hai un buon equilibrio da questo punto di vista, un qualcosa di non facile da trovare.

Originalità: 3/5
Anche qui un punteggio alto e tutto meritato! La storia è sicuramente originale, tratta un finale alternativo per il “Prigioniero di Azkaban”, ma non per questo meno coerente. Sei sicuramente stata originale nella scelta stessa della citazione e nella sua trattazione. Ad ogni modo, hai ripercorso, per ovvi motivi, molto di quanto narrato dalla Rowling, modificandone l’ultima parte. Allo stesso tempo, nel finale alternativo da te creato, con l’introduzione di quel riferimento a Lily, che è sicuramente emozionante e coerente alla tua storia, hai posto l’attenzione su un tema molto presente nel fandom, che è l’amore di Severus per Lily ed il legame tra Lily e i Malandrini. Questi ultimi due motivi mi hanno costretta ad assegnarti 3/5 anziché un punteggio più alto.
L’idea è sicuramente innovativa, mi ripeto, e l’hai ben sviluppata, ma non posso non tenere in considerazione che vari elementi, tra cui Lily e l’odio di Piton per i Malandrini (che molto interessa la tua storia) siano importanti all’interno della trama.

Coerenza e trattazione in riferimento alla citazione: 10/10
Assolutamente 10/10! Non avrei potuto darti meno neanche se l’avessi voluto, sul serio! La coerenza c’è tutta, sviluppi la citazione in modo esemplare, il tuo scritto potrebbe tranquillamente essere confuso con una pagina del libro, hai sviluppato tutto quello che poteva essere sviluppato in sole cinquecento parole, quindi molto brava.
Sempre in relazione alla coerenza con la citazione, devo confessarti che ho trovato più coerente il tuo epilogo che la scelta della Rowling. Non credere sia un’eresia, ma oggettivamente è molto più credibile che un mago come Piton disarmi tre tredicenni, in un momento come quello, piuttosto che i tredicenni in questione riescano a metterlo fuori gioco con un semplice incantesimo di disarmo. Ma, come si suole dire, quella della Rowling è un’ovvia esigenza di trama. Tutto questo per motivarti al meglio il punteggio assegnato, perché l’hai meritato tutto.

Caratterizzazione ed IC personaggi: 10/10
In questa voce devo veramente complimentarmi con te. Sei stata bravissima nel caratterizzare non uno ma tre personaggi, con tre personalità piuttosto complesse.
Remus e Sirius sono esattamente coerenti alla caratterizzazione originale, perfetto il terrore causato dai Dissennatori e perfetto l’escamotage trovato da Sirius per tentare di salvare Remus. Ottimo anche il fatto che Remus, dinanzi la cerva, pensi immediatamente a Lily, dopotutto in una sola serata è stato costretto a rivivere gli orrori del passato, quell’amicizia perduta e a rivedere le certezze che l’hanno accompagnato dopo la morte di James.
Riguardo a Piton, invece, non avresti avuto bisogno della specificazione nelle note. Piton è il Piton descritto dalla Rowling: arrabbiato, frustrato, incattivito dall’odio. È lui. Ogni azione che descrivi è coerente al personaggio, persino quando lasci trasparire un barlume d’umanità in Severus, persino quando, nel finale della tua storia, questi si ravvede, capendo che forse sta sbagliando.
Molto bella la lucidità spaventosa che, nonostante tutto, accompagna Piton, capace di mettere insieme i tasselli persino dinanzi i Dissennatori, mentre l’odio lo sta praticamente divorando. Hai ben gestito la conflittualità del personaggio, sempre in bilico tra passato e presente. Nel complesso, quindi, hai reso sicuramente ogni personaggio IC.

Titolo: 5/5
Il titolo è coerente a quanto scrivi, dunque al tema della tua storia. Racchiude in sé il significato che vuoi lasciar trasparire dal racconto e questo è il motivo del 5/5.
Con un titolo simile offri diversi elementi circa il contenuto della storia, particolare che può rivelarsi fondamentale nello spingere un qualsiasi lettore ad aprire il tuo racconto.

Gradimento personale: 3.5/5
La storia mi è piaciuta, ma credo si sia capito! Ciò che più mi ha colpita è stata la credibilità del tuo scritto, che, come già detto, ho trovato anche più coerente del tratto originale. Purtroppo, quello che me l’ha fatta amare meno è stato il finale più che tragico per Remus, non morto ma svuotato (di peggio non posso immaginare), e lo stile in taluni tratti un po’ impersonale, come già ti ho spiegato in “lessico e stile”.
Per il resto, mi complimento ancora con te, è stata una piacevole lettura!

Totale: 48.3/55
   
 
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