04/04/2013
2 recensioniAvvertenza: Come detto nella descrizione questo testo è un istante della FF di lokied, the end of revenge, in particolare tratto dal capitolo 9, vi consiglio di leggerla (anche per capire). In attesa della benedizione dell'autrice della FF originale... Buona lettura ^^
Improvvisamente il gigante si fermò. Non c’era parte del corpo di Tony che non gli facesse desiderare la morte, ma doveva resistere, per i suoi compagni... per Pepper. Il cavaliere fece un profondo respiro tentando di riprendere lucidità. Se solo la testa non gli avesse fatto così male... L’elmo aveva impattato su dio-sa-solo-cosa, squarciandosi. L’immonda bestia lo teneva alto davanti a lui quasi faccia a faccia, ma Tony non riusciva a distinguerlo chiaramente. C’era qualcosa che gli offuscava la vista. Lottando contro il dolore lancinante alzò la mano per pulirsi il viso. Fu allora che lo riconobbe: sangue.
“Ti prego, fa che sia mio”
Quel pensiero, così spontaneo, lo spaventò. Non era mai stato un uomo religioso, per quanto la situazione fosse disperata, non aveva mai avuto bisogno di un aiuto superiore. Stese le braccia, l’energia era al minimo, sarebbe stato il suo ultimo colpo.
“Jarwis, dai fondo all’energia”
Sarebbe morto, sì, ma avrebbe portato quel bastardo con lui. L’A.I. non rispose, ma un’intensa luce azzurra gli illuminò i palmi. Iron Man alzò lo sguardo, l’avrebbe guardato negli occhi, mentre crepava. I lineamenti del gigante erano distorti come se... Sorridesse. Prima che potesse reagire si ritrovò in aria. Il suo corpo roteava senza controllo. Ogni movimento era un dolore lancinante. Contrasse i muscoli, attivando i raggi propulsori nel tentativo di fermarsi, ma una gamba cedette. Entrambe divampavano dal dolore e prima che riuscisse a capire quale delle due l’avesse tradito il suo corpo s’abbatté sul cadavere di un grattacielo. Schegge di vetro esplosero attorno a lui ed una spranga di metallo, uscita chissà da dove, gli squarciò il fianco. Riverso a terra la bocca gli si riempì di sangue. Era stanco, ogni fibra del suo corpo bruciava, ma non si sarebbe arreso, non lui. Del guanto d’acciaio ormai restava solo la parte a protezione del palmo, Tony non se ne curò e si aggrappò con tutte le sue forze all’ultimo braccio buono, per rimettersi in piedi. Sopra la sua testa, uno scricchiolio sinistro gli fece alzare lo sguardo. La S composta da led azzurri penzolava su di lui e fu con una fitta al cuore che si accorse di conoscerla. L’ultimo gancio metallico che la teneva sospesa si spezzò. Tony Stark chiuse gli occhi giurando a se stesso che se fosse sopravvissuto la prossima insegna avrebbe avuto meno lettre.