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Autore: Aven90    05/04/2013    0 recensioni
[Crossover]
Nuovo caso per L: Voldemort ha contro un Occhio nuovo… ma chi sarà? E perché L deve sempre e comunque “interagire” con personaggi altamente improbabili? Scopriamolo insieme in questa nuova avventura!
NB: linguaggio volgare. Sauron parla.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Crossovers'
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L arricciò le labbra, stizzito. Non solo lo aveva ricoperto di notizie insulse, ma neanche sapeva che cos’era l’Anello e chi ce l’aveva in quel momento!

Quello che bisognava fare per porre rimedio a quell’incresciosa situazione era assolutamente organizzare una squadra di ricerca, si disse addentando un cannolo bigusto (una parte ricotta, un’altra parte cioccolato. L’ho inventato adesso, se non dovesse esistere, ndr)

Ma chi chiamare? Non c’era molta scelta, la manica di incompetenti che lo attorniavano lo spaventava. Ma sarebbe stata anche un’ottima scusa per levarseli di torno una volta per tutte.

Così prese un foglio e compilò una lista di possibili candidati per formare la Compagnia dell’Anello, che sarebbe stata composta da nove elementi, i quali in tre gruppi di tre avrebbero cercato tale monile e lo avrebbero consegnato ad L, che avrebbe deciso l’effettiva pericolosità ed eventualmente distruggerlo.

Nel frattempo Saruman e Voldemort stavano discutendo sulle possibili destinazioni dell’oggetto del desiderio.

“Secondo me, potrei anche dire Accio Anello e farlo mio” propose il potente Mago Oscuro. “Tu cosa ne dici, Severus?”

Il professor Piton, che era sempre con lui, quindi anche se non lo nomino all’inizio è comunque appiccicato ai lembi neri della veste del Riddle nazionale, rispose “non saprei, signore”, come da contratto.

“Piton, sei talmente prevedibile… guarda, anche Codaliscia risponderebbe in maniera diversa”

L’altro essere francobollato a Voldemort tremò di paura. “N-n… s-sì, signore, come volete Voi, Signore”

“Visto?” Voldemort si era ringaluzzito senza motivo. “Adesso posso anche richiamare l’Anello con l’incantesimo di Appello”

Ma Saruman lo fermò scuotendo la testa. “Se fosse così facile, lo avrei fatto anche io, non credi?”

Voldemort sbiancò. Gli capitava spesso, da quando era morto.

Saruman non aveva finito. “No, l’Anello deciderà autonomamente quando rivelarsi, e quando lo farà, noi saremo pronti ad afferrarlo e diventare i padroni di questo orribile posto. Non è vero, Vermilinguo?”

Quest’ultimo era molto simile a Codaliscia, ma nessuno lo fece notare, per timore di ritorsioni e rallentamenti nella trama. In ogni caso annuì vigorosamente, ma non appena Saruman il Bianco tornò a parlare con Voldemort, sputò per terra.

Minus gli chiese lumi “Perché hai sputato per terra?”

Vermilinguo rispose “Non t’impicciare. Ho problemi con Saruman. A scuola non ne posso più, i pomeriggi senza lui, studiare è inutile, tutte le idee si affollano su lui”

(mi ricorda orribilmente qualcosa…)

“Questo è lo scotto di noi passivi, caro mio” disse Peter/Minus/Crosta/Codaliscia/qualche altro nome? con fare saggio. Vermilinguo ebbe paura e tornò a sognare la sorella di Éomer, che sarebbe Eowyn, purtroppo per lui viva.

E meno male per tutti gli altri, of course.

Comunque, evitando di divagare, l’Anello era stato preso da Gollum, che, felice come una Pasqua per aver ritrovato il suo tesoro, lo aveva messo al sicuro in una grotta, diversa da quella che avevano scelto Voldemort e Saruman per complottare.

Il Signore Oscuro disse al Bianco “Sai, ho più paura di L che dell’Anello”

Saruman si incuriosì “Chi sarà mai questo L?”

“Sarebbe un detective, ma in realtà gode di poteri illimitati, facendo le veci del Sommo Kaioshin. È allucinante, lo so” rispose Voldemort, dovendo ammettere la superiorità del ragazzo che lo ostacolava sempre.

“E anche piuttosto inverosimile. Tu sei un mago, a giudicare dalla bacchetta, e per giunta un mago Oscuro, eppure non sei riuscito a piegare un Uomo? Mi deludi, Lord Voldemort, titolo del quale non sei degno”

Voldemort voleva davvero distruggerlo, ma era morto, quindi non gli avrebbe dato soddisfazione, e così si limitò ad annegare i suoi dispiaceri torturando Codaliscia.

“Severus” ordinò mentre Minus stava contorcendosi meglio di una ginnasta sovietica dei bei tempi(d’altronde, nella Russia Sovietica gli anelli sollevano TE!!), “Va’ a vedere cosa sta facendo L e dimmelo. ORA!”

Piton si inchinò, avendo anche le farfalle nello stomaco. Stava per rivedere Lily, la quale abitava ancora a casa di Potter e quindi era abbastanza usuale che facesse la doccia con la finestra aperta.

Come lui ben sapeva.

E quindi gli bastò Smaterializzarsi per comparire nel Quartier Generale di L, che era pieno di gente.

Per l’occasione, Watari, che era vestito ancora di cenci per aver permesso a Silente di interferire con la linea privata, aveva preso un tavolo di quelli che si usano nelle scampagnate, perché è assolutamente verosimile che in un palazzo di 75 piani non si potessero permettere tavoli più lussuosi.

In ogni caso, L era a capotavola, con ai lati le sue due veline, e tutt’attorno altri sette soggetti.

“Bene, direi che ci siamo tut… eh? Che minchia vuoi?” L si interruppe perché James Potter alzò la mano.

“Vorrei sapere perché Mocciosus è qui non invitato” chiese lui, notando Piton nascosto nel buio. Per uno che lo aveva insultato per sette anni era uno scherzo trovarlo.

“Oh, Ramoso, come sei acuto” lo adulò Sirius Black, il quale più che seduto alla sua destra era appollaiata/o sulla coscia destra del partner, esattamente come Bellatrix all’inizio della storia.

L cercò di sovrastare le note del Tempo delle Mele che nel frattempo partirono e spiegò il motivo di quella riunione.

“Dovete sapere che…”

“Un momento” lo interruppe Vegeta. “Vorrei sapere chi diavolo è sto figgh’i pulla (Figlio di meretrice) che mi sta di fonte!”

Un uomo con una barba incolta si indignò e brandendo la spada che aveva al fianco rispose altero “Non è semplice spiegare chi sono”

L lo fece per lui. “Lui è Boromir, e ci aiuterà nella rincorsa all’Anello”

Silente si eccitò, come sempre quando parlava “Ooooh, ma non c’è bisogno, mio caro, ho già l’Anello pronto. Mi manca solo la band e il fotografo”

L scosse la testa bevendo il caffè. Solo lui poteva farlo senza farlo ballare dentro la tazza. “Non mi riferivo al tuo matrimonio, ma all’Anello forgiato da un occhio misterioso. Siccome so che con lui c’era anche Bellatrix, ne deduco che anche Voldemort sia sulle sue tracce. Dobbiamo stare molto attenti, perché è la prima volta da quando sono morto che mi sto trovando molti punti oscuri su questa vicenda”

Boromir annuì e disse “Non è semplice impadronirsi dell’Anello”

Goku chiese ad un certo punto “Ci sarà da combattere?”

L scosse la testa “… No, vi dividerete in gruppi di tre e cercherete l’Anello, poi lo butterete nel vulcano dove è stato forgiato”

Light propose “E se lo usassimo contro Voldemort?”

Matt e Mello si misero a ridere, autorizzati da L, che prese una cassatina di quelle piccole e rispose “No, solo gli stupidi usano gli anelli”

Silente emise un verso piccato, ma Boromir arrossì. Ricordava perfettamente come aveva corteggiato Frodo per impadronirsi dell’Anello del Potere ed essere morto per quello, ed essere definito stupido per via traversa era un’ottima scusa per tacere ed evitare di iniziare le frasi sempre con un “Non è semplice”.

Che da anche fastidio visivamente.

“Bene, quindi direi di sciogliere la seduta e andarvene fuori dai piedi” disse L.

“Ma se non sappiamo dove si trova, come facciamo a trovarlo?” chiese Goku.

Il più grande detective del secolo fece spallucce. “Cercàtelo, dunque”

E fu così che si formarono tre mini gruppi da tre persone: Goku, Boromir e Silente (Boromir gli aveva stretto la mano e aveva detto “Non è semplice assomigliare a Gandalf” e Silente “Gandalf? È forse un uomo figo?”);  James Potter, Sirius Black (guai a separarli! Stai scherzando?) e Vegeta, tanto per spezzare un po’ la caratterizzazione, e infine Light Yagami, Mello e  Matt, ai quali serviva, secondo L, questo tipo di missione, per “temprare il carattere”.

In realtà era una punizione in piena regola. Stava di fatto che qualche giorno prima (se di giorni, mesi ed anni si può parlare in un luogo senza tempo come L’Aldilà) L aveva sentito dei rumorini provenire dalla stanza di Matt. Niente di strano, qualcuno penserà dal palco, sennonché Watari aveva detto che non riusciva più a contattare Mello.

L allora decise di andare (cioè, a portare lui e la sua sedia girevole) a vedere e vide Matt e Mello che dibattevano su una ragazza, per la precisazione Misa Amane.

L rimase talmente scioccato da quello che si dissero, che variava da quanti centimetri prendeva negli orifizi più improbabili alla sua voglia focosa (e che qui non riporterò) che decise di sbollire i loro bollenti animi a pulire i cessi del palazzo.

E infine a stare con Light Yagami, il che è assolutamente peggiore come confermato da nove medici su dieci. Il decimo non ha sentito la domanda perché stava operando.

Per quel che riguarda il primo gruppo, presero la via a destra. Nessuno aveva mai preso la via a destra del Quartier Generale di L, quindi era del tutto nuova.

Nel senso che nessuno l’aveva mai esplorata. La ricerca dell’Anello, per Goku, Boromir e Silente sarebbe partita da un luogo estremamente infido. 

 “Dimmi un po’, Boromir” esordì dopo un po’ il mago che era stato preside di Hogwarts per il bene superiore. “Ma questo Gandalf, voglio dire… è disponibile?”

Boromir scosse la testa. “Non è semplice definire disponibile”

“Sì, ecco… diciamo che Goku è disponibile a mangiare, e quindi Gandalf (Word cerca di essere spiritoso quanto me: fra i suggerimenti mette Gandolfo! Dai, ma si può?) è disponibile al… hai capito, no?”

Boromir scosse la testa. “Non è semplice rispondere affermativamente”

Goku nel frattempo si stava ingozzando di arancine e sembrava del tutto estraneo alla vicenda.

Nel frattempo stavano camminando rigorosamente a piedi (Goku poteva volare, Silente volendo pure e volendo essere proprio pillicusi (pignoli, ndr) poteva rendere Boromir o più piccolo o più leggero e portarlo con loro in volo) quando si ritrovarono di fronte a una baia.

“Che posto è mai questo?” chiese Silente, rivolto ai suoi due compagni che ne sapevano quanto lui.

“Non è semplice definirlo, ma si direbbe un porto” disse Boromir, tenendo fede al suo stile.

“Naaa! Che dici? Non lo vedi che è un fiume gigante?” disse Goku, sputacchiando riso everywhere.

Non aveva mai capito la differenza fra un fiume e il mare, a parte la presenza di sale.

In ogni caso erano arrivati giusto in tempo per vedere una nave arrivare.

“Vediamo chi è arrivato?” chiese Silente, del tutto dimentico della missione.

“Non è semplice capire chi è arrivato” rispose Boromir, volendo sottendere la sua affermazione. Goku era forse il più fesso?

Li seguì anche lui, of course.

Dalla collinetta non sembrava, ma la nave era molto grande.

Se si aspettavano tante persone, furono smentiti: il numero dei soggetti che scesero era di molto inferiore alle aspettative.

E la maggior parte non erano conosciuti al grande pubblico. Voglio dire, c’erano Barbabianca, Ace e genitori (Satch non c’era… che voglia dire qualcosa?), ma gli altri che sbarcarono Silente e Goku non avevano idea di chi si trattasse.

Tranne Boromir, che saltò dalla gioia e andò loro incontro.

“Non è semplice aspettarsi di vedervi qui! A cosa devo questa inaspettata sorpresa?”

Erano un essere alto e un altro nano. Gli opposti si attraggono, avrebbe detto qualcuno, non necessariamente io.

Quello alto allargò le braccia e lo salutò in elfico, nel linguaggio del Bosco Atro perduto da generazioni “Talé cu’ccè! U me compare Boromir! Comu stamu?” (Oh, guarda chi si vede in queste lande desolate! Il defunto compagno Boromir, caduto in battaglia! È un piacere rivederti!)

Boromir scosse la testa e rispose desolato “Non è semplice capire l’elfico, Legolas, ma sono anche io contento di vederti”

Il Nano scosse la testa disgustato. Non si sapeva bene come mai, ma era sempre corrucciato.

Mentre Boromir e Legolas si scambiavano impressioni, Silente salutò Barbabianca come un vecchio amico.

“Salve, Edward… mmmh… mi piace questo nome”

Barbabianca si rivolse a Roger, il re dei pirati “Roger! Non mi avevi detto che avremmo incontrato anche lui!”

Roger fece spallucce “Chi se ne frega! Brindiamo e facciamo festa, no? Noi dovevamo solo portare  questi due coglioncelli dai Porti Grigi al mondo incantato degli elfi, ma a quanto apre abbiamo sbagliato strada. Questo perché?” chiese rivolgendosi al figlio, che facendo finta di non conoscerlo cadde in un torpore.

 

 

Una cosa dietro l'altra e finisce già la Seconda Parte! La Terza Parte sarà ancora peggio, vedere per credere!

   
 
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