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Autore: Aven90    05/04/2013    0 recensioni
[Crossover]
Nuovo caso per L: Voldemort ha contro un Occhio nuovo… ma chi sarà? E perché L deve sempre e comunque “interagire” con personaggi altamente improbabili? Scopriamolo insieme in questa nuova avventura!
NB: linguaggio volgare. Sauron parla.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Crossovers'
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Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

 

“Si dice “Occhio” quella parte del corpo dove ognuno vede, a quanto pare qui avete anche gli occhi dello Shinigami di cui sono a conoscenza perché ho sbagliato strada nell’arrivare, e poi ci sono io! Cosa di preciso non ti è chiaro?”

Erano ore che Sauron stava spiegando a Voldemort il perché della sua scelta di essere un occhio, ma Tom Riddle proprio non ci arrivava.

“Non mi convinci” disse lui, seduto e ricolmo di appunti che variavano da quello che diceva il suo interlocutore alle tette di Bellatrix. “No, perché io, per resuscitare, non ho avuto bisogno di anelli o altro, ma di una semplice pozione che chiunque che desideri il potere può fare!”

Sauron socchiuse l’Occhio: non gli era difficile.

“Allora non hai capito un cazzo! Non! Ho! Le! Mani! E figuriamoci se potessi far fare agli Orchi le pozioni! Morirei!”

Era tipico delle anime dell’Aldilà dimenticare di essere morti.

Giù nella Terra di Mezzo, agli Orchi fischiarono le orecchie.

Voldemort guardò Bellatrix alla sua destra, molto alla sua destra, diciamo seduta su di lui.

”Tu che ne pensi? Ci possiamo fidare?” chiese, anche se la decisione sarebbe stata sua.

Bellatrix leccò le labbra con fare seducente secondo il suo repertorio.

“Ooooh, ssssss….” E si mise a toccarsi. Sauron non aveva mai visto una strega, così gli venne da chiedere.

“Si trovano spesso in questo mondo, Lord Voldemort?”

Lord Voldemort rispose indignato “Non guardare, Guardone! Lei è mia!”

“Sì” rispose Sauron, sorvolando sull’epiteto come solo uno che è stato anni su un pinnacolo sapeva fare. “Comunque io all’inizio ti avevo convocato, sciocco Uomo Serpente…”

“Ouuu! Accura cu’ sta parrata!” (Ti consiglierei di fare attenzione con questo registro linguistico, ndr)

“… volevo chiedere lumi riguardo il sistema del potere qui. È possibile creare un Anello del potere senza che nessuno rompa le scatole?”

Voldemort rimase alquanto deluso sull’entità della domanda.

“Ho anche io un anello” gli mostrò l’anello di Orvoloson che non si capiva come lo aveva lui “però…”

Sauron era stufo e congedò Voldemort, semplicemente andandosene.

A Tom Riddle, che era solo assieme a Bellatrix, non piacque per nulla quell’atteggiamento indisponente.

“Non mi piace per niente questo atteggiamento indisponente” disse, “perciò voglio che TU veda cosa fa l’Occhio”

Bellatrix smise di contorcersi e seguì di soppiatto l’Occhio volante, che non avendo una base su cui stare, volteggiava come un Pokemon a forma di occhio simile.

Salirono da dove si trovavano, ovvero una scarpata laterale ad un vulcano e dopo qualche metro dove Bellatrix dimostrò di essere una strega volando laddove richiesto,  giunsero infine in cima, dove lava e muri di pietra si fondevano in uno spettacolo raccapricciante.

“Questo sì che è un posto bellissimo per pomiciare” commentò Bellatrix in vena di romanticismo, facendo bene attenzione a farsi sentire da Sauron.

Quest’ultimo però era troppo concentrato a prendere un pezzo di pietra, a lavorarlo fino a farlo diventare oro e immergerlo nella lava.

Per una come la Lestrange, questa mossa sarebbe stata senza senso, ma per Sauron, che era un ottimo orafo, il senso ce l’aveva eccome.

Ed ecco che un Anello del Potere completamente sgombro di scritte comparve nel mondo dell’Aldilà.

Galleggiava a mezz’aria di fronte all’occhio con la pupilla nera a fessura e dallo sfondo rosso fuoco, che lo fissava a sua volta con aria avida.

“Ehehe… l’Anello del Potere è finalmente mio! Non pensavo che qui si potesse fabbricare così facilmente!”

Bellatrix, da donna, le piacevano questi ninnoli, e le sarebbe piaciuto inoltre infilare quell’anello al suo padrone, come d’altronde lo aveva chiamato nel DVD porno numero 33, quello che tutti hanno visto almeno una volta nella vita.

Sì, tutti.

Perciò con estremo senso del dovere tese la bacchetta e urlò “Accio Anello!”

Sauron si voltò per guardarla e, non capendo cosa voleva dire, non arrivò a pensare che lei voleva l’Anello, che puntualmente volò verso la strega, ma il diabolico Mago oscuro si concentrò al massimo per respingere l’incantesimo e farlo volare via.

L’Anello rotolò giù per il picco ad una velocità disarmante e spinto dall’inerzia continuò a rotolare per chilometri senza che nessuno riuscì a fermarlo, esattamente come quei rotoloni che passeggiano per il mondo.

Avanti che anche tu li hai visti e hai fatto finta di niente!

In ogni caso, l’Anello del potere creato da Sauron davanti a Bellatrix, poté finire fra le mani di una sola persona.

O meglio, un Hobbit, che faceva parte della razza Sturoi, abitanti dei fiumi.

“Il… miiiio…. Tesssssssssssssssssooooooorrrrrooooooooo…”

Un’ora per dire tesoro, era logico dedurre che Word me l’avrebbe sottolineato.

Ma non divaghiamo.

Stava di fatto che Gollum fuggì via e si nascose nel buio di una caverna, apparentemente senza dare nell’occhio nel tragitto.

Ma niente, nell’Aldilà, non dava nell’occhio. Tutti erano a conoscenza dei fatti di tutti, perché quello era il mondo del male.

Che si differenzia dalla Zone del Bene solo dal nome e da chi ci abita.

Voglio dire che se un giorno la fazione del bene si trasferisse in quella del male e viceversa non cambierebbe nulla.

E nel famoso Circolo del Male fortemente voluto da Grindelwald si discuteva dell’Anello del Potere e della sua ormai immortale corsa verso le mani di un perfetto sconosciuto.

“Secondo me è un anello potentissimo” osservò Grindelwald a chi lo ascoltava, ovvero nessuno a parte una piccola telecamera che Silente aveva nascosto nelle mutande di Gellert per vedere le cose all’interno. “Voglio dire, se un Occhio spunta dal nulla e la prima cosa che fa è fabbricarlo… voglio dire”

Parlava davvero da solo: Light stava confabulando con Misa e Mikami riguardo L e i suoi fantomatici punti deboli, Piton era seduto a giocare a solitario con al posto dei semi alcune espressioni di Lily, e naturalmente Voldemort doveva tornare dal colloquio con Sauron.

Era stato lui, qualche ora prima, ad avvisare il Club che c’era un nuovo adepto, ma a nessuno importava dell’altro nuovo adepto, che fece il suo ingresso aprendo la porta senza abbassare la maniglia.

“Buon giorno a voi.” Esordì.

A parte il bastone, sembrava la copia sputata di Silente, solo più vestito e di un bianco intenso.

E senza gli occhiali psichedelici (non si diceva appariscenti?) che usava mettere da quando era morto.

Logico quindi che a Light Yagami venne da esclamare “Albus Silente! Che cosa ci fai qui? Non avevamo forse detto che i buoni dovevano stare fuori da questo posto orribile? Che fra l’altro da anche il cibo gratis?”

Chi cucinava? Non ne ho idea.

Lo stregone fissò con interesse il ragazzo che era stato un dio per un certo periodo di tempo. “Silente? Non conosco nessuno con quel nome. Io mi chiamo Saruman il Bianco, e sono bianco. Mi avevano detto che avrei trovato un certo Lord Voldemort qui. È per caso presente fra voi un Lord con tale nome così improbabile da risultare un po’ rimbambito?”

“Son io Lord Voldemort”

Smaterializzazione. Dall’alba dei tempi fa venire infarti alle persone.

Un umanoide senza naso e senza capelli, ma dotato di due occhi inconfutabilmente incazzati, fissava Saruman oltremodo astioso.

“Oh, siete voi, dunque! Lo avevo chiesto solo perché avevo visto il Nemico confabulare con voi, e quindi volevo sapere che relazione intercorre tra voi”

Aveva detto tre volte voi.

Voldemort chiese in un sibilo “Cos’è, sei geloso?”

Una voce da dentro Grindelwald emise un verso eccitato. “Mmmh… gelosoooo…”

Saruman non si scompose e disse “So molte cose sugli Anelli del Potere, e voglio averlo mio. Ora, so che la tua sottoposta ha saputo impedire che il Nemico lo avesse tutto per sé, e così ti chiedo se vuoi unirti a me per recuperarlo”

Voldemort soppesò quella richiesta. “Che cosa mi offri in cambio?”

“In cambio ti offro tutto quello che mi chiedi e questo Palantìr” offrì una sfera luminosa dall’apparente inutilità.

Voldemort scosse la testa e propose lui un patto “Tu mi aiuti a recuperare l’Anello e in cambio mi eleggerai nuovo Capo del posto! Sono stato chiaro?”

Saruman ritenne conveniente quel patto: tanto, con l’Anello fra le dita tutte le velleità del Riddle inglese sarebbero svanite come un panino con la milza dopo che è passato Aven.

“Chi altri vuole unirsi a noi?” chiese Voldemort alla marmaglia.

Nessuno rispose, evidentemente sapevano che con Voldemort non sarebbe cresciuto niente di interessante.

“Non godi di una grande stima” osservò Saruman, che non poteva abbandonarsi allo sproloquio in quanto Stregone, ma tutti sappiamo che voleva dire “non conti un cazzo”. In ogni caso Voldemort non rispose nulla e andarono a  cercarsi una base segreta, possibilmente attigua a quella di Sauron, che però non aveva alleati, a parte la talpa che gli aveva messo Voldemort alle calcagna, ovvero Bellatrix.

Talpa nel senso di persona nascosta, non che a forza di “fare” abbia perso il senso della vista.

Questi movimenti non passarono inosservati, purtroppo per Saruman e per Sauron.

L osservava tutto, e siccome aveva Albus Silente dalla sua, quest’ultimo gli riferì tutto in una conversazione molto interessante.

Il più grande detective del secolo stava impilando zollette di zucchero davanti alla fila di schermate (tanto sapevano che fra poco sarebbero state mangiate, quindi il loro umore non era tanto allegro), e sicuramente non gli era sfuggito ciò che era ormai di dominio pubblico: Voldemort si era alleato con un misterioso personaggio bianco.

“Quello che non so” rifletté parlando da solo, “è lo scopo. Qual è il movente?”

“Saruman parlava di un anello” intervenne una voce che non era Watari.

Purtroppo.

“Watari, ti avevo chiesto di filtrare le chiamate” disse L, con una punta di astio.

“Mi spiace L. andrò a fustigarmi nell’angolino dei ceci”

“Faresti bene!” esclamò Silente, poi tornò a parlare con L “Senti, L! Sei troppo bello per essere vero!”

“Hai parlato di un Anello! Vuoi smetterla di girarci attorno e dirmi di che si tratta?” chiese L, allontanandosi con la sedia girevole come se Silente avesse potuto scavalcare il monitor.

Silente sai eccitò: “Adoooowo quando sei sevewoooo…”

“Cosa c’è? C’è Silente? Prendo l’idrante?”. Mello irruppe nella stanza, irritato dalle vocine che faceva il preside emerito di Hogwarts.

“No, rischieresti di bagnare (“Oooh sì! Bagnare!” disse Silente, toccandosi i capezzoli in un suo fare tipico) i monitor! Silente! Parlaci di questo Anello!”

Silente rispose  col tono petulante da zitella in procinto di sposarsi “Sì, avevo pensato ad un anello con brillanti, ma poi ho pensato anche che Gelly sarebbe stato troppo gnocco se glielo avessi infilato, così ho optato per..”

“Non m’interessano le tue sottigliezze da matrimonio!” lo interruppe L, prendendo un po’ della torta nuziale, fattagli pervenire in anticipo alla data di nozze per convincerlo a venire. “Voglio sapere dell’anello! Dov’è? Com’è?”

Silente rispose “Non lo so, giò (abbreviazione di gioia, ndr). Può essere andato ovunque”

 

 

 

Fine Prima Parte! Nuovo caso per il nostro L, l'Aldilà è un posto talmebte imprevedibile e grande che è assolutamente possibile una cosa del genere! La seconda parte è a seguire!

   
 
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