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Autore: Shira    26/10/2007    1 recensioni
Ecco la mia nuova FanFiction ^^, alloooora, C18 è fidanzata con Crilin e decide di trovarsi un lavoro, viene assunta, ma si troverà a lavorare con una persona...diventeranno amiche o rimarranno rivali?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Yamcha
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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qualkosa

6:40

La sveglia suonò facendo sussultare C18, non si ricordava di averla messa così alta.

Con un salto fu fuori dal letto e si vestì più in fretta che potè, quindi si pettinò i capelli per darsi un aria più curata e si recò al lavoro.

 

Atterrò nelle vicinanze dello stabilimento e guardò l’orologio

6.50

Era in anticipo di dieci minuti, fece un bel respiro profondo riempiendosi i polmoni di aria pura e sicurezza, prima di avventurarsi in quella giungla che è il mondo del lavoro.

Strinse i pugni ripensando a Crilin, era ancora infuriata con lui, ma non voleva che tra loro finisse tutto per una litigata sciocca.

Un'altra boccata d’aria le diede la determinazione sufficiente a varcare la porta del palazzo.

 

Si sentì smarrita, davanti a lei una scalinata enorme portava agli uffici, ma non sapeva a che piano e a quale ufficio andare.

Una mano sulla spalla la fece sussultare e si girò in fretta.

Davanti a lei vide una ragazza con lunghi capelli rossi

“Ciao! Tu devi essere quella nuova!”

“S-sì…”

“Vieni!”

La ragazza la condusse su per le scale fino ad una porta a vetri con la targa in oro sulla porta.

La rossa bussò delicatamente ed una voce da donna le rispose

“Avanti!”

Aprì l’uscio e fece un cenno col capo ad una donna seduta dietro una scrivania

“Capo, c’è la nuova segretaria”

“Falla entrare”

La rossa si rivolse a C18

“Entra pure, cara”

La cyborg entrò timidamente e si avvicinò ad una donna con i capelli neri che le sorrise

“Io sono la proprietaria, ossia il tuo capo diretto”

“S-sì signora”

“Non essere spaventata, non ce n’è motivo! Non so se lo sai ma la Steel Corporation sta avviando una fusione con la Dinamique, un’altra azienda dello stesso settore”

“Sì, signora”

“Bene, il tuo compito sarà lavorare insieme alla segretaria del direttore”

“Bene…qui?”

“Sì, l’edificio rimarrà questo, Marzia ti scorterà fino al tuo ufficio, che condividerai con la segretaria della Dinamique”

“D’accordo!”

 

Marzia era la rossa di prima, che la prese per un braccio e la trascinò su per le scale, finchè raggiunsero un ufficio grande ed illuminato da una finestra grande quasi come un intera parete, a fianco vi era uno schedario doppio.

Due scrivanie erano posizionate vicino, una davanti alla finestra ed una sul lato opposto, ma posizionate diagonalmente, in modo che quasi si toccassero.

 

“Quando conoscerò la mia collega?”

“Oggi, ma non so a che ora arriverà”

“Ok, grazie”

 

La bionda si diresse al piano basso, verso la macchinetta del caffé.

Infilò qualche moneta e selezionò una cioccolata calda, che però le rimase indigesta quando vide l’ultima persona che avrebbe voluto vedere.

 

Una ragazza dai capelli azzurri si diresse verso di lei

“Ciao, biondina! Ti ricordi di me?”

“Sei…indimenticabile, Marion”

La diretta interessata lo prese come un complimento e fece una faccia compiaciuta

“Che ci fai qui?”

“Ci lavoro” ringhiò 18, quella ragazza non le piaceva per niente

“Ohh, che bello! E che lavoro fai?”

“Segretaria della proprietaria”

“Ma allora dovremo lavorare insieme! Io sono la segretaria della Dinamique!”

18 si trattenne a stento da sputare un sorso di cioccolata in faccia alla ragazza.

“Ah…bene…” disse arrendevolmente.

Marzia arrivò in quel momento

“Marion, eccoti! Vieni, ti mostro il vostro ufficio”

18 avrebbe voluto scoppiare a piangere… quel “vostro” non le piaceva per niente!

 

Squittendo di gioia, Marion si appropriò di una delle due scrivanie, mentre 18 si accomodò sull’altra, prendendo in mano un foglio sul quale era appuntato ciò che dovevano svolgere in giornata.

“Allora, Marion, ascoltami…”

“Ti ascolto”

L’aveva detto in un tono da bambina dell’asilo, cosa che irritava non poco 18.

“Oggi dovremo ricopiare queste dieci pratiche al computer, poi spedire dei fax agli indirizzi scritti in questa lis-”

“Tu l’hai mai fatto?”

La cyborg si bloccò e si voltò verso la collega

“Fatto…cosa?”

Marion la guardò incredula

“Cioè…sei mai andata a letto con un ragazzo?”

18 spalancò gli occhi e la bocca…quella ragazza non era così bambina come sembrava! Iniziò a preoccuparsi…e se quella ragazza e Crilin avessero…scosse la testa, era impossibile! Non sapeva se Crilin era vergine, non gliel’aveva mai chiesto…ma di certo non si era sprecato con una tipa del genere!

“No…tu?”

“Come no?! La mia era solo una domanda per attaccare discorso, com’è possibile che….ma quanti anni hai??”

“Bel modo di attaccare discorso” pensò l’interessata, ma replicò “26 anni”

“E ancora sei vergine???!!!! Oh, mio Dio!”

“Senti, può succedere! Non mi sono mai innamorata prima di Crilin, e per il momento non mi sento pronta nemmeno con lui…ma non potremmo cambiare discorso?”

“Troppo santa o troppo piccola?”

“Piccola??!!”

“Sei più piccola di me, se hai 26 anni…”

“Perché, tu quanti ne hai?”

“30”

18 si stupì nuovamente, quella bimba cresciuta aveva trent’anni? Ne dimostrava la metà!

 

“Non sono piccola, e non sono santa! Semplicemente voglio aspettare l’uomo giusto!”

“E non è Crilin?”

“Sì, ma questo non significa che gli salti addosso subito! Ma, ripeto, potremmo cambiare discorso??”

Stava iniziando ad alterarsi e Marion se ne accorse, così accese il computer e cominciò a lavorare, senza rivolgere più la parola alla bionda.

 

Alle sei di sera una campana segnalò la fine dell’orario di lavoro e 18 si sbrigò a raccogliere le sue cose e se ne andò senza salutare Marion, che invece aveva aperto la bocca per dirle un ciao.

All’uscita trovò ad attenderla Crilin.

 

“Perché sei qui? Abbiamo litigato, no?”

“Sì, ma questo c******e vuole farsi perdonare…” dicendo così mostrò un enorme mazzo di rose rosse, prendendolo dal sedile posteriore e 18 sorrise, perdonandolo.

“Uhm…d’accordo, sei perdonato…ma non dire più cose simili!”

“Ma più! Ti amo!”

“Anche io…indovina chi lavora  con me!”

“Chi?”

“Marion!”

Crilin la guardò con gli occhi sbarrati, ma lo sguardo disperato di 18 mostrava che non stava scherzando.

 

Il viaggio fino a casa di 18 trascorse in silenzio, e solo quando entrambi furono saliti da lei e si furono accomodati sul divano per guardare un film, 18 prese coraggio e gi rivolse la fatidica domanda.

“Crilin…tu...hai mai fatto…qualcosa con Marion?”

“Qualcosa, cosa?”

“Bè…qualcosa…”

Crilin la guardò, mettendole un braccio intorno alle spalle

“Intendi quel qualcosa?”

“Sì”

Lui rise “Io sono vergine!”

18 sorrise e si appoggiò a lui, gustandosi il film, con il cuore più leggero.

 

 

 

 

 

 

 

  
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