Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Serenity452    28/10/2007    3 recensioni
Mayu è malata, Harlock va all'orfanotrofio per fargli visita, nel frattempo una giovane tenta di scappare dai suoi inseguitori e si nasconde nella camera di Mayu... dopo aver sistemato i nemici, porta con se la bambina ed incontra un uomo che gli chiede la bambina ma lei è diffidente... non sa ancora che quello è Haorlock... il pirata dello spazio...
Genere: Romantico, Mistero, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harlock, Raflesia
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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chappy 4

Ciao a tutti!!! Finalmente sono tornata! Perdonatemi per tutto il tempo che ci ho messo! Ringrazio tutti quelli che hanno recensito! Grazie di cuore!

 

 

Capitolo IV

 

Harlock era lì davanti a lei, e sorrideva maliziosamente, Ayaka abbassò lo sguardo e si umettò le labbra, cercando di inventarsi qualcosa di buono da dire.

-Ciao Ayaka!  Come stai?-Domandò lui poggiando un gomito sulla porta fissando la ragazza.

-Ecco io… io… mi sono ripresa! Sto bene! … e scusami per ieri sera… io, io non ero in me!-Mentì lei.

-Ma smettila di mentire, tu non eri ubriaca al cento per cento, l’hai detto tu no?... ma comunque mettiamoci una bella pietra sopra!-Disse lui seriamente, ed ancora una volta Ayaka si ritrovò a bocca aperta stupita dal fatto che Harlock era riuscito a capire che mentiva.

-Harlock!-Esclamò Mayu andando verso la porta.

-Lo sapevo che tu eri qui… ah!-Disse lui ridacchiando e carezzando la testa della bambina scompigliandole i capelli, e lei ridendo li riordinò.

-Perché non andiamo a fare una passeggiata!?-Domandò Mayu guardando Harlock con gli occhi scintillanti dalla speranza di un si.

-Eh per va bene! Andiamo!-Disse lui.

-Ayaka vieni anche tu?-Chiese Mayu sorridente.

-Ah… io non so…-Borbottò lei.

-Dai! Ti prego! Ti prego! Vieni!-La bambina unì le mani in preghiera.

-Se al nostro Capitano non dispiace…-Harlock alzò le spalle indifferente dal fatto che la ragazza andasse con loro. O forse lo aveva desiderato. I tre si avviarono e percorsero un lungo sentiero di montagna, finche Mayu attirata da una sfavillante farfalla cominciò a seguirla velocizzando il passo.

-Mayu, segui sempre il sentiero! E aspettaci alle panchine! Non andare oltre perché la strada termina lì!-Disse Ayaka affiancata da Harlock che camminava lento insieme alla ragazza.

-Va bene Ayaka! Io vado avanti! - La piccola corse avanti seguendo la farfalla che le girava attorno.

-Dimmi una cosa Ayaka, era da molto che non venivi qui?-Chiese lui come per mettere un argomento in mezzo.

-Infatti, questo posto è molto particolare, guarda lì, oltre quegli alberi di pino, c’è una cascata meravigliosa con un piccolo laghetto, e quando ero piccola mio padre mi portava sempre lì  a fare il bagno e d’inverno il lago si ghiacciava e ci si poteva pattinare e a farlo me lo ha insegnato mia madre… questo posto è l’unico luogo incontaminato dalla mano umana, qui p tutto naturale e nessuno conosce bene questa zona perché è nascosta dalla catena montuosa che fa da barriera…-

-Un nascondiglio perfetto, è come stare in una conca, questo posto è protetto da montagne davanti e montagne dietro in parole semplici!-

-Già!-Rispose lei abbozzando un sorriso. Calò il silenzio per quasi un minuto poi lui prese la parola. Doveva sapere, doveva togliersi quel dubbio dalla mente.

-Perché mi hai mentito?-Domandò lui.

-Cosa!?-

-Perchè mi hai mentito quando ti ho chiesto se conoscevi le mazzoniane?-

-Ma io non le conosco affatto! N0n so nemmeno chi sono queste donne!-Esclamò lei, un brivido le percorse la schiena, deglutì tremolante i denti stretti, aveva voglia di gridare e mettersi a piange, ma no!

-E allora come fai a sapere che sono donne?... tu le conosci Ayaka, so che hai qualcosa a che fare con loro…-

-Ti sbagli! Io non so di cosa tu stia parlando!-Ringhiò lei fermandosi e mettendosi di fronte a lui con i pugni stretti dalla rabbia.

-E allora dimmi se riconosci questo… l’ho trovato nella camera di Mayu la sera in cui ci siamo conosciuti…-Harlock mostrò alla giovane un braccialetto d’orato con un cuore al centro, lei ebbe una reazione spropositata, sgranò gli occhi e fece un passo indietro e si posò una mano sulle labbra il suore aveva preso a battere fortissimo, lo sentiva in gola, di nuovo fu assalita da quel desiderio di gridare e piangere.

-Ayaka… all’interno del bracciale ci sono delle scritte nella lingua mazzoniana… io so che ti appartiene!-Affermò con sicurezza, ormai Ayaka non poteva più mentire infondo con Harlock non ci era mai riuscita. E dal canto suo Harlock si sentiva una misteriosa forza premergli il cuore, era il desiderio sfrenato di sapere chi era lei, che segreto nascondeva, che relazione aveva con le mazzoniane, che la cercava, chi era Gin… lui lo voleva sapere, lo doveva sapere, desiderava saperlo… lui desiderava lei! Arrossendo lievemente per l’imbarazzo Harlock la guardò dritto negli occhi.

-Il bracciale… è mio… lo ho da quando ero bambina, a sedici anni sono scappata dall’istituto in cui ero stata rinchiusa dopo la morte dei miei genitori… due giorni dopo ero sola e disperata, avevo fame, così ho rubato da un negozio, io ero già ricercata perché ero scappata, e quando la polizia mi aveva quasi raggiunto incontrai una donna, era strana, molto bella, si chiamava… Raflesia… lei mi ha salvato, e mi ha portò con se, scoprì in seguito che quelle donne erano extra-terrestri, erano Mazzoniane… donne guerriere, e che volevano invadere la terra, passai ben tre anni al fianco di Raflesia, mi hanno insegnato la loro cultura, l’arte della guerra, dell’inganno e così lavoravo come infiltrata sulla terra, rubando oggetti che mi indicavano loro, spesso erano dei vasi e roba simile… ma una sera… mentre andavo da Raflesia, la sentii parlare con un’altra mazzoniana, l’argomento ero io, il comandante Ginger insisteva sullo sbarazzarsi di me perché temeva che io le tradissi, ma Raflesia non voleva, io ero contenta per questo, però Raflesia disse una frase: “ Non verrà mai a conoscenza del fatto che siamo state noi Mazzoniane ad uccidere i suoi genitori! Perché dovrebbe tradirci!” sentendo quelle parole, io ero sconvolta così presi un aliante e scappai via…-Finito il racconto Ayaka abbassò lo sguardo tristemente e concluse.

-Ecco è tutto… desideri qualcos’altro?!-

-Si tre cose! Primo, sapere cosa c’è scritto nel bracciale!-

-Ehei non sono affari tuoi!-

-Avanti rispondi o lo accartoccio come un volgarissimo pezzo di carta!-Minacciò il pirata. Ayaka spalancò la bocca sconvolta.

-Non osare! Nel bracciale ci sono scritti quattro nomi, Gilda è quello di mia madre, Kyoshiro è quello di mio padre, Raflesia… e … e quello di Gin!! Ora dammelo!-Disse lei avvicinandosi.

-Aspetta! La seconda domanda… chi è…-Harlock volva saperlo, doveva sapere chi era Gin! Ma perché gli interessava così tanto! Poteva anche fare a meno di saperlo, e purtroppo “ è una persona che amo molto!” rimbombava nella sua testa come un fulmine che si ripeteva all’infinito cadendo sempre nello stesso punto, sul suo cuore… ed ora lui lo sentiva.

-Dimmi chi è Gin!-Ordinò lui. Ayaka sgranò di nuovo gli occhi innervosita.

-È una persona a me molto cara… ma non mi va di parlarne…anche perché lui non c’è più… Ora dammi il mio bracciale!-

-Vieni a prendertelo…-Provocò lui.

-Ah si la metti così…d’accordo!-Ayaka si avvicinò a lui. Molto vicino, lui sorrise come se fosse quasi soddisfatto, ma non lo era del tutto, voleva di più.

-La terza cosa che desidero… è…-Ayaka posò la mano su quella di Harlock con lo scopo di afferrare il bracciale, che lui inaspettatamente gli infilò al braccio e tenne la sua mano nella sua, lei sentiva la stoffa dei guanti rosso del capitano contro la sua pelle e nonostante il tessuto, riusciva a percepire il calore e quella strano sensazione che le dava quel contatto, i loro sguardi si erano incatenati e senza accorgersene fu presa dal desiderio di avere di più di un contatto così banale. Si avvicinarono e i loro corpi furono a stretto contatto, ed allora perché aspettare, perché esitare, fu questo il pensiero che passò nelle menti di entrambi e proprio come se l’uno fosse stato nella mente dell’altro potendo percepire quel pensiero avvicinarono i volti e lasciarono che le labbra si sfiorassero in un gioco d’attesa e trepidazione satira e struggente, finché non spezzarono quella tensione colmando ciò che sembrava un innaturale desiderio e chiusero gli occhi lasciandosi all’abbandono.

Lui baciava bene, era ardito, esperto e sapeva come muoversi, il suo bacio era come l’esplosione di un fuoco che si accendeva all’improvviso, una colata di lava dove lei poteva sciogliersi e restare solo calore.

Anche lei ci sapeva fare, baciava bene, impavida nel destreggiarsi assieme a lui, senza mostrare la minima esitazione in quel bacio che gli ricordava le onde in tempesta che colpivano la nave che lui era.

Il capitano prima di staccarsi sfiorò di nuovo le sue labbra, e spostando il volto e riaprendo gli occhi osservò lei cercare lui e quando si rese conto che non ci sarebbe stato un altro bacio riapri gli occhi arrossendo.

Nel frattempo da dietro un cespugli a pochissimi metri di distanza una bambina guardava estasiata Harlock e Ayaka sorridendo felicemente, Harlock e Ayaka si erano dati un bacio! Pensò sorridendo e diventando rossa allo stesso tempo.

Tra i due adulti era calato il silenzio e nessuno parlava, così Mayu decise di fasi vedere e fingere che non fosse successo nulla.

Quando i tre si furono riuniti tornarono al cottage ed il pomeriggio seguente, Ayaka salì a bordo dell’Alkadia, e fu accompagnata nella camera di Harlock perché lui le doveva parlare. Senza nemmeno bussare Ayaka ebbe la presunzione di entrare.

-Mi hai mandato a chiamare Capitano?-Disse lei chiudendo la porta.

-Ma non ti hanno insegnato a bussare?-Disse lui incrociando le braccia al petto.

-Si, ma mi pesava farlo!-Rispose lei presuntuosamente, Harlock osservò l’abbigliamento della ragazza, portava dei sandali estivi, con un tacco a spillo assai alto, con una mini gonna rosa a pieghe e un top dello stesso colore con disegnato al centro una stella, i capelli erano legati in due treccine, la guardò negli occhi chiedendosi come aveva deciso di affidare Mayu ad una donna così trasgressiva… ma bella, troppo bella.

-Allora, perché mi ha fatto venire fin qui?-

-Volevo parlarti… ho… come dire… deciso… che se per te va ancora bene Mayu potrà restare con te… sempre che l’offerta sia ancora valida…- Lei rise, e si guardò attorno, era una bella stanza pensò, ma tutto sommato anche il proprietario era molto bello. Sorrise maliziosamente, nessuno le riusciva a resistere, però stranamente nemmeno lei riusciva a resistere a lui, quello sguardo sempre fiero e sicuro, e quell’ velo di mistero che lo avvolgeva gli conferiva un fascino divino.

-Per me va bene, accetto volentieri di prendermi cura di Mayu… ormai ci siamo affezionate l’una all’altra… -Disse lei sorridendo. Ora capiva perché si questa mattina si era fatta abbindolare come una sciocca, lui gli piaceva.

-Ne sono felice…-Rispose Harlock alzandosi dalla sedia e prendendo due bicchieri per poi versarci del alcool che offrì ad Ayaka che accettò.

-Bene, brindiamo a questo accordo!-Esclamò lui sorridendo di lato ma in modo sincero.

-E l’accordo sarebbe solo questo...?-Lui rise quasi come se se lo aspettasse e si avvicinò ad Ayaka posò una mano sul tavolo e l’altra sul fianco, mentre lei sorrideva con soddisfazione e guardava il capitano come una smorfiosa e posò una mano sul forte petto dell’uomo.

-Non lo so a te la scelta…-Lui per tutta risposta le si avvicino al collo e sussurrò qualcosa.

-Qualcosa… che andrà bene anche a te…-E tornando a guardarla negli occhi avvicinò stavolta il viso a quello di lei che fece lo stesso fino a posare le proprie labbra sulle sue ed Harlock pensò al resto, separò le labbra ed infilò la lingua nelle labbra di lei che subito si divisero per accettare e ricambiare il gesto mentre lasciava che il proprio corpo aderisse a quello di Harlock che mise una mano dietro la schiena di lei stringendola a se, il bacio fu lungo e subito dopo ne seguì un altro ed Harlock fece qualche passo indietro costrinse anche lei a fare lo stesso, e sbattendo contro il tavolino uno dei bicchieri cadde attera e si ruppe, i due guardarono prima il bicchiere rotto ma Harlock dando poco peso al bicchiere, tornò a baciare la ragazza infilando la mano sotto la maglia carezzandogli  la lisci schiena, Ayaka sentendo ancora una volta il contatto inebriante della stoffa dei guanti di lui contro la sua pelle non ci vide più, era follemente attratta da Harlock e lo desiderava. Per portare a vanti il gioca, lei si staccò in modo pignolo e camminò all’indietro fissandolo maliziosa, in prossimità del letto, il capitano dell’Alkadia la seguì intento a proseguire il lavoro iniziato. Ormai anche Harlock era certo del fatto che desiderava ardentemente quella ragazza, la sua bellezza e la sua sfacciataggine la rendevano unica, combatteva contro le mazzoniane giorno dopo giorno per proteggere la terra e gli umani, adesso, infondo qualcosa se lo meritava. Almeno per quella notte avrebbe dimenticato tutto ciò che si trovava fuori da quella stanza. Ogni cosa.  

Tornò a baciarla, si accese in poco la scintilla che li portò ad osare. Harlock lasciò scendere la sua mano sul fondo schiena della ragazza che prese l’altra mano dell’uomo e gli sfilò il guanto, poi prese quella opposta e fece lo stesso e prendendolo per il collo del mantello lo tirò a se ed indietreggiando si sede sul letto, lui la seguì e si lasciò sfilare il mantello, i baci si facevano intensi, ormai si era capito dove si voleva arrivare, e nessuno dei due si voleva negare.

Ardente, Harlock si spostò e tolse la maglia e mentre lo faceva Ayaka lo fissava divertita, ma pronta a fare altrettanto, lui tolse anche la cinta con la spada e la pistola lasciando che cadessero a terra e guardò lei che tirava su la maglietta senza alcun timore.

-Allora? Cos’è hai cambiato idea vuoi scappare?-Chiese provocandolo.

-Non ci penso nemmeno… -Disse lui, guardando il petto perfetto della giovane, raggiungendola sul letto e posando le mani sulle lui braccia la baciò spingendola in basso facendola stendere, Ayaka si coricò e si strinse al capitano passandogli le mani sulla schiena seguendo le linee del forte dorso lo fece rabbrividire, il pirata cominciò a baciarla sul collo facendole alzare il capo e socchiudere gli occhi però proprio in quel momento un rumore lì destò, il frastuono si riudì Harlock guardò la porta e riuscì a connettere, stavano bussando alla porta, quasi arrabbiato, ma di certo innervosito strinse i denti, e fu costretto ad alzarsi ed Ayaka senza protestare lo lasciò andare ad aprire, e rendendosi conto di non essere presentabile raccolse il mantello da terra e se lo mise addosso per coprirsi anche se era in biancheria.

Invece Harlock aprì la porta senza curarsi del fatto che fosse a petto scoperto, e si trovò davanti Meet e Tadashi, l’aliena arrossì lievemente, ma notò subito il turbamento dell’uomo mentre Tadashi prese subito la parola.

-Capitano scusaci se ti disturbiamo, abbiamo appena terminato di riparare il motore! Quando volete partire?-Chiese Tadashi entusiasta, ma la risposta da Harlock non arrivò affatto e i due guardarono la faccia del loro capitano strabuzzarono gli occhi, questo era assai scontento del disturbo.

-Andatevene subito! Si parte domani mattina! E preparate una camera per Mayu! Smammate!!!!-Tadashi e Meet guardarono dietro Harlock e intravidero la figura femminile di una giovane, basto poco a fare due più due per capire che quella era Ayaka e il giovane arrossì, mentre Meet rimase quasi a bocca aperta, sconvolta dal fatto, subito pensò che non era da Harlock farsi abbindolare da una donna anche se bella.

-Sc-Scusi capitan Harlock! Andiamo via subito! Ah la cena è pronta!-Disse il ragazzo indietreggiando, ma per tutta risposta Harlock gli sbatté la porta in faccia.

-Credo sia meglio non disturbarli Meet… andiamo!-Disse Tadashi rosso come un peperone.

Nel frattempo Ayaka si era tolta i sandali e vedendo Harlock fermo a metà strada si alzò raggiungendolo gli stampò un bacio sulle labbra, discendendo giù per il collo mentre le mani del pirata la tenevano per i fianchi. Con un dito seguì il bordo superiore della gonna arrivando al bottone sganciandolo ed essa cadde al suolo, lei portò le mani alla vita dell’uomo tirandolo ed indietreggiò verso il letto con dei passi leggeri, quasi come se seguisse una danza classica, una volta raggiunto lasciò che i baci si facessero più spinti fino a che il pantalone del pirata non cadde dal letto, il desiderio era al limite, non si poteva più aspettare, le carezza si fecero più ardue i baci scendevano, e a poco a poco quel che restava degli indumenti dei due si era riversato a sul pavimento come il resto degli abiti, i respiri erano diventati pesanti e sempre più vicini, i loro cuori ora erano tamburi che correvano come auto impazzite nella notte, il pudore era letteralmente scomparso e mentre la notte andava un pirata spaziale e una giovane dal passato turbolento, si regalavano l’uno all’altro, senza timori ne dubbi.

 

Il sole batteva forte sul telaio della potente astronave Alkadia, Harlock era seduto sulla sua imponente sedia nella sala dove c’era il timone che fissava distrattamente. Erano appena le otto di mattina e lui era lì già da mezz’ora in attesa di qualcuno. Solo un quarto d’ora dopo, si sentirono voci e frastuoni e una campanella, che come lui sapeva bene indicava la colazione, si alzò e andò nella sala dove come tutte le mattine il suo equipaggio si riuniva per nutrirsi e come raramente faceva prese posto alla tavola, dove c’erano soltanto Tadashi e Yukie, che diedero il buon giorno al loro capitano che ricambiò. A seguire si aggiunsero Yattaran e altri commensali e Mayu accompagnata da Meet.

-Buon Giorno piccola!-Disse lui sorridendo alla bambina che si avvicinò a lui.

-Buon… gior-no!!-Disse lei ancora assonnata.

-Stai ancora dormendo non è vero!!?-Scherzò lui ridendo.

-Mayu siediti qui!-Disse Tadashi facendo cenno all’intera tavolati di scalare un posto per far sedere Mayu accanto ad Harlock.

-Ma Harlock come mai questa notte ho dormito qui? Ayaka dov’è?-Chiese la bambina, Harlock non rispose subito e metabolizzò una risposta adeguata e convincente.

-Ayaka sta… nella sua camera, ieri sera abbiamo parlato fino a tardi e vi ho fatto restare qui… ma adesso bevi il latte!-Disse Harlock per cambiare argomento, ma questo si capì subito.

-Ma Harlock… il latte non lo hanno ancora portato…-Spiegò la bambina, l’intera tavolata guardò il capitano a bocca aperta e lui li guardò sbigottito, stava entrando davvero nel pallone a causa di quella ragazza.

-Hmm… ma allora Masu-san!? Ci sbrighiamo che dobbiamo partire!-Affermò il capitano, e con una rapidità impressionante in meno di cinque minuti fu servita la colazione.

Intanto Ayaka cominciava schiudere gli occhi e quando fu sveglia guardò fuori, e si rese conto che all’incirca dovevano essere le otto e mezza, e come un fulmine gli passò nella mente una frase che Harlock gli aveva detto prima di uscire: “la colazione è alle otto e mezza”.

Scattò dal letto e cercò la biancheria e la indossò velocemente e mise gli abiti, e per far prima allacciò uno solo dei sandali mentre l’altro cercava di abbottonarlo con una mano e con l’altra tentava di abbottonare la gonna che continuava a sganciarsi. Una cosa impossibile quella che stava facendo, aprì la porta saltellando su una gamba sola e per giunta su un tacco a spillo piuttosto alto, mentre usciva ed era intenta a guardare il cinturino della scarpa sbatté in qualcosa e cadde all’indietro rimanendo seduta, e guardando davanti a se vide una donna dai lunghi capelli e gli occhi gialli.

-OH! Scusami è tutta colpa mia! Perdonami!-Disse Ayaka cercando di alzarsi, Meet l’anticipò e la guardò sconvolta dalla testa ai piedi, Ayaka si mise in piedi ma appena lo fece le cascò la gonna, arrossendo per la vergogna si calò a raccoglierla cercando di richiuderla, senza riuscirci. Insistendo nel tentativo il bottone si staccò e cadde. Ayaka spalancò occhi e bocca sconvolta.

-Hmmm… sono cose… che possono capitare a tutti ehehe…ehhe… ora ti saluto!-Disse lei scappando via, Meet rimase a fissarla finché non la vide più e guardò la porta della camera di Harlock, da dove era uscita lei…

Ayaka era riuscita legare il sandalo slacciato, ma la gonna la doveva tenere unita con una mano. Arrivò all’ingresso e guardò la sala che era piena di gente, non poteva entrare così, arrossì, era tutta colpa di Harlock, lui gliel’aveva rotta! D’improvviso un uomo che stava uscendo passò accanto a lei, ed allora Ayaka ne approfittò.

-Ehi tu! Fermo!-Il tipo si girò a guardarla con volto interrogativo.

-Fa uscire con urgenza la signora Masu-San! Muoviti!-L’uomo acconsenti e subito dopo apparve l’anziana signora, Ayaka le chiese aiuto per riparare la gonna. Ci volle poco ed insieme tornarono nella sala, lei prese posto vicino a Tadashi dove si era liberato qualche posto, visto che molti erano andati via, la signora Masu-San le diede una tazza di latte e qualche biscotto.

-Avevo detto che la colazione era alle otto e mezza… sono le nove!-Disse Harlock con un tono di rimprovero.

-Ho avuto un piccolo imprevisto!-Spiegò lei.

-Oh Taddy (letto con la A) mi passeresti lo zucchero!-Tadashi sobbalzò rendendosi conto che “Taddy” era lui.

-C-cosa? Taddy?-Chiese lui rosso.

-Bel soprannome no? Io avevo il peluche di una papera che si chiamava così quando ero bambina, solo che un giorno lo feci cadere nel fiume qui vicino e non lo trovai più…allora me lo passi sto zucchero!-Il ragazzo passò il recipiente con lo zucchero e poi il caffé alla ragazza, passarono solo dieci minuti che la sala si svuotò. Harlock scese a terra assieme a Mayu ed Ayaka, e quando i due furono soli cominciarono a parlare.

-Promettimi che ti prenderai cura di Mayu!-Disse lui fissando la ragazza negli occhi.

-Su questo puoi stare sicuro…-

-Bene, quella bambina è la persona che amo di più, è come se fosse figlia mia!-Spiegò lei.

-Ti posso capire, mi ci sono molto affezionata, ti prometto che la proteggerò… -Harlock annuì soddisfatto, poi la voce di Mayu lo fece voltare sorridendo alla bambina che aveva colto dei fiori.

-Guarda Harlock! Ti ho portato dei fiori!-Disse la bambina, mostrando alcuni fiori al capitano.

-Adesso devo partire, Mayu ma tu resterai con Ayaka… sei contenta?-La bambina fece il muso lungo, ma infine sorrise con fare scaltro.

-Va bene! Mi dispiace che parti di già, ma sono contenta di restare con Ayaka… questi fiori li regalo a te, e adesso ne vado a cogliere altri  per metterli in casa! Torno subito!-Disse la piccola correndo via, furbamente si nascose dietro un albero di pino, sicura che ne Harlock ne Ayaka la vedessero, cominciò a spiare i due adulti che parlavano.

-Allo mi raccomando, prenditi cura di Mayu…-Il pirata non riusciva a trovare altri argomenti da cacciar fuori, fissava la ragazza in piedi davanti a lui, e si perdeva in un mare.

-Non ti fidi ancora di me? Eppure ieri sera ti fidavi…-Disse lei provocando la scintilla che avrebbe fatto traboccare il vaso.

-Che c’entra, non è che io non mi fidi di te, ma si tratto di Mayu...-

-E io ti ho già rassicurato, lei resterà con me finche tu non deciderai che fare, una bambina non può sempre vivere così, come se fosse una nomade… e ha bisogno di affetto… a me spesso è mancato dopo la morte dei miei cari, ma io ho trovato consolazione in Raflesia… per adesso Mayu ha te… e me…-Harlock annuì ancora una volta.

-E riguardo a ieri sera… forse io mi sono comportata un po’ da sciocca, di solito non mi do così facilmente al primo che capita…-Disse lei arrossendo lievemente. Era stata un po’ frivola a concedersi a lui senza riflettere se era la cosa giusta da fare.

-Non importa, quel che è stato è stato, e se stai pensando che io ti consideri una facile stai tranquilla che non è così… più o meno…-

-COSAAA!?-Disse lei avvicinandosi a lui guardandolo negli per poi essere troppo vicini per non capire quello che gli stava accadendo, le labbra tremarono, il cuore accelerò o battiti, lo sguardo divenne insistente, ma nessuno dei due cedeva.

Nel frattempo Mayu osservava entusiasta, ripetendo nella sua mente “Dai, baciatevi! Avanti! Che aspettano! Baciatevi! Su Harlock bacia Ayaka!” ma d’improvviso una mano sulla sua spalla la fece sobbalzare e voltare e vide Tadashi, Meet e Yukie.

-Mayu… che sta succedendo?-Chiese il giovane sotto voce, la bambina si posò l’indice sulle labbra.

-Shh… adesso si baciano! Guardaa!-I tre rimasero sconvolti e guardarono il loro capitano, quasi abbracciato ad Ayaka, finché non la tirò a se e le loro labbra si sfiorarono per poi unirsi e mescolarsi appassionatamente, la pressione era al massimo lui la teneva stretta tenendogli le braccia mentre lei teneva le mani posate sulle spalle, le gambe incrociate, il baciò durò per svariati e lunghi secondi per poi lasciar allontanare i due che si guardarono per un secondo e si riattaccarono. Infine dopo aver terminato Harlock si voltò e disse con parole semplici quello che meno Ayaka si aspettava.

-Ci rivedremo presto Ayaka… -La ragazza stava per proferire parola ma lui la fermò ridacchiando.

-Stai tranquilla, lo so che me la darai anche la prossima volta…-Disse lui ridendo sonoramente. Ayaka rimase a bocca aperta. Non ci poteva credere era attratta in modo folle da quell’uomo, e a quanto pareva anche lui era perfettamente sedotto. Infondo anche se non c’era amore almeno c’era attrazione fisica, cosa che stranamente le andava più che bene. Ed Harlock dal canto suo, benché non fosse mai stato da lui ragionare così, aveva capito che non riusciva a resistere all’attrazione di quella ragazza. Rapidamente raggiunse l’alkadia e una volta che tutti furono a bordo, partirono.

Ayaka e Mayu osservarono la nave svanire nel cielo, entrambe con la speranza di rivederla presto.

 

Fine IV Capitolo.

 

Anche questo capitolo si è concluso! Mi raccomando continuate a seguirmi, perché presto ne vedrete delle belle! Recensitee!

 

Kiss Serenity

   
 
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