‘Parala, Trunks!’
Goten diede un forte al calcio al pallone che…superò il piccolo portiere e andò a sbattere contro un albero. L’albero ai piedi del quale sedeva Vegeta. Vegeta, che osservò i bambini con un’occhiata tutt’altro che benevola.
Gli occhietti neri si riempirono di paura.
‘Trunks, valla a riprendere tu!’
L’amico incrociò le braccia. ‘Ma sei stato tu a mandarla lì, devi andare tu a riprenderla’
‘Ti prego, Trunks!’, sembrava disperato, ‘io ho paura di tuo papà…’
Il pargolo della famiglia Brief sbuffò. Era abituato a essere servito e riverito e non aveva proprio voglia di sentire la ramanzina del padre.
Improvvisamente, sorrise. Marron stava correndo, incantata, dietro una farfalla.
‘Marron!’, la bimba si voltò. ‘Marron, vieni un po’ qui!’
La piccina si avvicinò, stranita. Solitamente i due bambini tendevano a escluderla un po’, sessisti com’erano.
‘Marron, puoi prenderci il pallone, per favore? È andato a finire vicino quell’albero…’, guardò l’oggetto del desiderio e…scoprì, accidenti, che era custodito dal padre. Il padre, che lo guardava con aria di sfida.
La bimba sorrise. ‘Va bene’, cinguettò, allontanandosi.
Goten guardò il compagno di giochi. ‘Sei stato proprio cattivo!’
 
‘Posso prendere quella palla, per favore?’
Vegeta la osservava con serietà.
‘Trunks mi ha chiesto di portargliela…’
Voleva avvicinarsi, ma non aveva ma parlato con quel signore e aveva un po’ paura.
‘Trunks può venire a prendersela da solo’, si sentì dire.
Esitò qualche istante. ‘Lo so’, affermò sicura, ‘ma io non voglio farlo stancare’
Il saiyan alzò un sopracciglio. Tuttavia, non sembrava voler cedere.
La piccola decise di farsi coraggio. ‘Per favore’, ripeté, ‘se io gli porto il pallone, lui forse mi fa giocare’
L’uomo s’incuriosì.
‘Non ti lascerebbe giocare, altrimenti?’
‘No’, fu la risposta istantanea, ‘Trunks dice che le femmine non devono giocare con i maschi’, assunse un’espressione triste, ‘perché non sono forti’
La palla scivolò lentamente sull’erba. ‘Dì a Trunks di fare poche storie’, tuonò con fare minaccioso, ‘statevene insieme tutti e tre e non tornate più a scocciarmi’
Marron afferrò l’oggetto e corse via, felice.
‘Tesoro!’
Quella voce. Era possibile che stesse sempre nei paraggi?
‘Ah, amore mio’, Bulma gli si sedette accanto, ‘ti vedo proprio bene con una bambina, lo sai?’
 
‘Dai, Trunks, fai giocare un po’anche me!’
Il fratello non staccava gli occhi dallo schermo, né le mani dalla console.
Bra sbuffò. ‘Marron!’, le tirò l’orlo della gonna, ‘ti prego, fallo smettere!’
La ragazza si avvicinò, braccia conserte. ‘Trunks’, sibilò, fredda, ‘non essere infantile, fa’ giocare tua sorella’
Bra annuiva, felice: sapeva che quella tecnica di solito funzionava.
‘Non sono infantile’, disse, senza rivolger loro uno sguardo, ‘ma questa non è roba da femminucce’
La piccola assunse un’aria sdegnata; ‘Marron!’, esclamò, indignata, ‘sgridalo!’
La ragazza stava appunto per ribattere, quando…
‘TRUNKS!’
La voce di Vegeta li fece tremare, tutti.
Il giovane saiyan si voltò.
‘E’ così che perdi tempo?’, avanzava minacciosamente, ‘è per questo che non puoi allenarti?’
Trunks si mise in piedi, scattando come se fosse un soldato.
‘Papà!’, accennò una sottospecie di sorriso, ‘io…ecco, non sono venuto ad allenarmi perché…non mi sembrava il caso, c’è Marron qui…’
‘Non mi pare tu le stia facendo compagnia’, lo interruppe.
La ragazza si avvicinò al fidanzato.
‘Oh, in realtà stava per accompagnarmi a casa’, mentì, ‘ceniamo lì…vero, Trunks?’
Annuì. Bra, intanto, aveva colto la palla al balzo e si stava dedicando al videogioco.
Vegeta diede loro le spalle. ‘…e non essere più così maschilista con tua sorella’
Uscì dalla stanza.
Bulma lo accolse, ferma dietro la porta, con un sorriso sarcastico.
‘Oh, tesoro’, esclamò ironica, ‘chissà chi è stato a mettergli in testa certe idee, eh?’