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Autore: LaylaEvercrest    08/04/2013    0 recensioni
Così tante prove e così tante fatiche hanno portato a questo preciso momento. E ora stanno sulla spiaggia, e sperano soltanto di sopravvivere a quest'ultimo viaggio senza che nessuno si faccia male.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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IN YOUR ARMS I BELONG
scritta da LaylaEvercrest, tradotta da Alessia Heartilly
II

"Ti serve da bere?" Una fiaschetta dondolò davanti alla faccia di Squall, mentre aspettavano sulla spiaggia per quella che parve un'eternità. Il sole era tramontato da un pezzo, e i pochi invitati stavano tutti aspettando con impazienza, grazie alle paturnie di Selphie.

Squall alzò lo sguardo dalla roccia su cui era appoggiato e scosse dolcemente la testa, prima di abbassare nuovamente gli occhi. Zell si lasciò cadere accanto a lui, con la giacca della divisa sbottonata. A quanto pareva, aveva già bevuto qualche bicchiere.

Zell sorrise prendendo la fiaschetta da Irvine per fare un brindisi. "Eddai, amico! Stasera si festeggia!"

"Sì, festeggiamo una morte nel club dei celibi. Non posso credere che tu ti stia già mettendo la palla al piede, amico! Abbiamo ancora qualche anno di baldoria davanti!" si lamentò Irvine, mettendosi accanto a Squall.

Zell sbuffò. "Che stai dicendo? Ho sentito Selphie minacciare ferite fisiche se una delle altre ragazze si mette in mezzo al lancio del bouquet. Fattene una ragione amico, sei il prossimo. Io, d'altra parte, stasera sono tutto solo! Ho sentito che i matrimoni fanno impazzire le ragazze!"

"Che altre ragazze?" domandò Squall, non divertito dalla conversazione, quando un pensiero spaventoso gli fece alzare gli occhi perplessi su Zell. "Stai parlando di Quistis ed Ellione?"

La minaccia dell'ira di Squall non andò perduta, e Zell alzò le mani a sua difesa. "Hey - diamine, no! Non è proprio quello che intendo! È tipo un incesto! Sai che ci sono altre ragazze là fuori-"

"Amico, sul serio! Perché non chiudi il becco e basta prima che te lo chiuda io." Irvine gli lanciò un'occhiataccia che fece aprire la bocca all'altro per protestare, quando un rumore attirò l'attenzione di tutti e tre.

Selphie agitava le braccia mimando chiaramente con la bocca 'siamo pronte!' come se nessuno di loro avesse mai fatto prima una lezione di lettura delle labbra.

Squall le annuì prima di guardare i ragazzi. "Immagino che sia il momento."

Fu l'unico ad alzarsi; si sistemò i vestiti e cominciò a camminare verso il gruppo di invitati, quando all'improvviso sentì canticchiare la marcia funebre dai suoi amici.

Voltandosi con un raro sorriso irritato, Squall scalciò la sabbia verso i suoi amici, prima di tornare da Cid, che era occupato a socializzare con Edea al suo fianco.

"Sono pronte a cominciare." Squall annuì a Kiros e Ward, che ricambiarono il gesto.

"Va bene!" L'uomo richiamò l'attenzione degli invitati.

"Pronto, figliolo?" gli chiese lentamente Cid, come per dargli un'altra possibilità di tirarsi indietro.

Appoggiando il peso su una gamba e una mano sul fianco, Squall guardò il suo mentore incredulo.

Cid ridacchiò piano alla risposta non verbale, e accarezzò la schiena di Squall. "Sembra che io abbia dimenticato di aver addestrato un SeeD. Non scapperai nemmeno se hai paura."

Edea prese Squall per le spalle per guardarlo meglio. Nei suoi occhi c'erano ricordi malinconici che minacciarono di farla piangere, rendendo il ragazzo un po' imbarazzato. Un sorriso dolce le comparve sul viso mentre gli scostava i capelli.

"So che sarai in buone mani," riconobbe, poi lo baciò dolcemente sulla guancia. Cid spostò sua moglie per potersi mettere davanti agli invitati, che si sistemarono lungo la specie di navata creata con sassi bianchi costeggiati da conchiglie e candele in bicchieri da cocktail.

Squall si prese un momento per riempirsi i polmoni d'aria di mare, sperando che dissolvesse lo stress che iniziava a sentire. Personalmente, incolpava tutti gli altri che l'avevano stressato su quella giornata dicendogli come avrebbe dovuto sentirsi. Fino a quel momento era stato sereno; dopo tutto, sapeva da un po' che quello che voleva era una vita con Rinoa. Se fosse stato davvero onesto con se stesso, l'aveva saputo fin da quando l'aveva trovata nello spazio. Questo era ciò che voleva, e non c'era ragione di essere nervoso per questo. O almeno così pensava, finché gli altri gli avevano detto il contrario. Ora poteva sentire i pensieri correre in ogni direzione.

Questo era esattamente il tipo di cose che non voleva succedesse. Un matrimonio era un circo, e lui sarebbe stato l'attrazione più importante. Gli strani saluti, i pianti imbarazzanti per emozioni che non sapeva come gestire. Ancora peggio, tutti lo avrebbero guardato da vicino per il tanto atteso primo bacio. Selphie aveva persino tentato di coreografarlo, così sarebbe 'stato più di impatto'. Fortunatamente, Rinoa aveva ucciso quella parte del piano senza che lui dovesse dire una parola, ma era troppo tardi per dimenticare di essersi reso conto che quel momento non sarebbe stato privato. Sarebbe stato trattato come uno spettacolo. Di cui la gente più tardi avrebbe parlato con altri. Era quasi abbastanza per fargli mandare a monte tutto.

Comunque, non si trattava più solo di lui. Doveva considerare quello che voleva Rinoa. Era qualcosa che avrebbe dovuto imparare a fare per il resto della sua vita, quindi tanto valeva iniziare subito. Lei non si sarebbe accontentata di firmare e basta i documenti nell'ufficio di Cid, come lui aveva immaginato. Voleva il matrimonio in grande, ed era stato allora che avevano dovuto trovare un felice compromesso.

Il compromesso era stato un piccolo matrimonio di notte, in cui avrebbero scelto due testimoni e sei ospiti ciascuno. Personalmente, lui aveva cercato di convincerla che gli andava bene stare da solo e non voleva ospiti. Rinoa, comunque, aveva insistito.

Sul lato sinistro, gli ospiti di Rinoa si allinearono impazienti. Nida era in piedi tra Zone e Watts, cercando di capire in che ordine dovevano stare. Avrebbero lasciato lo spazio sufficiente per il Colonnello, che li avrebbe raggiunti dopo aver portato sua figlia all'altare.

Dal lato di Squall, Laguna era accanto ai suoi compagni, Ward e Kiros. Avevano tutti completi molto eleganti che li mettevano chiaramente a disagio: scrollavano le spalle nelle giacche e si tiravano i colletti. La Madre ed Ellione erano più pazienti: erano bellissime nei loro abiti color lavanda coordinati, e ogni tanto lanciavano a Squall occhiate rassicuranti.

Squall si mise accanto ai suoi testimoni, mentre Cid era al suo posto per celebrare la cerimonia.

Irvine si sporse verso Squall, sussurrandogli furtivamente all'orecchio per non farsi sentire, "La Lagunarock è parcheggiata proprio sulla collina... sai... non si sa mai."

Squall fece una smorfia, desiderando che questa dannata cosa fosse già finita. L'idea era che tutta la faccenda fosse veloce e finita prima che lui se ne rendesse conto. Sapeva che era impossibile che il tempo si fermasse, ma di certo sembrava che fossero passati un anno o due prima che Quistis apparisse all'improvviso.

Con un sorriso piacevole ma discreto e un abito azzurro senza spallini, Quistis camminava lentamente e a piccoli passi verso di lui, con un bouquet di fiori selvatici di Centra legati attentamente da un nastro. Era sicuro che stesse camminando piano di proposito, solo per assicurarsi che la cosa per lui fosse il più dolorosa possibile. Sentiva gli sguardi degli invitati su di sé, pronti a cogliere una sua reazione. Tenne attentamente a bada le sue vere emozioni e mantenne l'espressione stabile di un soldato, ma dentro stava collassando quando lei arrivò infine a destinazione.

Selphie svoltò l'angolo come un proiettile sparato da un gunblade. Incapace di nascondere la sua eccitazione, corse avanti con un sorriso imbarazzante e macchie nere sotto gli occhi. Cercò di incontrare lo sguardo di tutti almeno una volta mentre correva per mettersi accanto a Quistis. Confuso, Squall inarcò le sopracciglia cercando di capire perché avesse lo strano aspetto di una che aveva pianto. Il momento di preoccupazione svanì quando lei fece un disturbante occhiolino a Squall. Poi lui decise che era meglio abbandonare ogni preoccupazione e fingere che non fosse mai successo.

Scrollandosi di dosso quella strana visione, spostò il peso, sapendo che poi avrebbe visto Rinoa. L'idea gli sparò dentro fuochi d'artificio d'emozione che non era in grado di capire, al momento.

Era davvero pronto per questo?

Erano pronti per questo? E se in futuro fossero arrivati a rimpiangere quel momento? Era davvero preparato a prendersi cura di Rinoa a quel modo?

Di nuovo, il tempo era troppo lento. Perché le parole di Laguna lo perseguitavano adesso? Pregò chiunque fosse là sopra di avere pietà della sua anima tormentata e accelerare quella cosa prima di convincersi a mollare tutto e quindi fare una figuraccia davanti a tutti.

Ma fu allora che vide Rinoa. All'inizio lei aveva gli occhi bassi, preoccupata di inciampare mentre scendeva sul sentiero. Ringraziò Hyne che fosse così, perché gli diede il tempo che gli serviva per ricomporsi mentre la meraviglia lo travolgeva abbastanza da abbassare la guardia davanti a tutti.

La luna la illuminava alla perfezione, rendendola un angelo bianco in un abito che aveva insistito a tenere segreto. Ora capiva perché. Se avesse saputo quanto mozzafiato gli sarebbe sembrata con l'abito addosso, i capelli neri in morbidi riccioli, pieni di perle, non avrebbe mai accettato di avere testimoni. La voleva tutta per sé.

Lei alzò gli occhi e colse i suoi all'improvviso, e un sorriso le si allargò sulle labbra, con una luce che lui non le aveva mai visto prima. Voleva darne la colpa alla magia, ma nel profondo sapeva che era ciò che affascinava tutti.

Respirare non era una priorità rispetto al guardare la sua sposa che andava verso di lui, con il vento e il mare come unico sottofondo musicale. Ora si maledì per aver scoperto troppo tardi cosa fosse davvero quel momento. Tutto succedeva troppo velocemente; davvero troppo velocemente perché lui lo cogliesse appieno. Ora implorava il fato di dargli solo un altro po', per poter ricordare quel momento che parve finito in un batter d'occhi.

*~*~*~*~*

Rinoa cercò di scrollarsi fisicamente il nervosismo dalle braccia, sapendo che toccava a lei. Era sciocco sentirsi così adesso. Dopo tutto quello che avevano passato, questo era il passo più naturale per loro come coppia, e qualcosa che lei voleva davvero. Eppure, il pensiero di aggiungere Leonhart al suo cognome la intimidiva. Sapeva che la vita che conduceva lui era impegnativa, e ci si aspettava molto da quel cognome.

Fu allora che suo padre le offrì il braccio, come per dirle 'ora o mai più'.

"È ora. Sei ancora sicura di voler andare fino in fondo? Sono sicuro di poter richiamare quella dannata nave al volo, se serve," le disse Caraway, scherzando solo a metà.

Alzando gli occhi al cielo, lei gli prese il braccio e fece un grosso respiro, come cercando di disperdere il nervosismo rimasto. Abbassò gli occhi sul suo bouquet di morbidi fiori bianchi, che aveva scelto in onore della madre di Squall. Erano state aggiunte piume bianche, ed era tutto legato insieme da un nastro di seta con l'anello nuziale di sua madre sul fondo. Entrambe le loro madri ci sarebbero state quella sera, anche se solo nello spirito.

"Non ce n'è bisogno," disse mentre guardava suo padre negli occhi per confermare la sua forza. "Questo è l'unico posto a cui appartengo, stasera."

La sconfitta si prese il viso del Colonnello per un attimo, prima che annuisse e indossasse un'espressione neutrale. Lei sapeva che era troppo chiedergli di essere felice per lei. C'era ancora troppa colpa su come aveva avuto i suoi poteri magici, ma il suo cuore sperava che questo fosse proprio il passo giusto per voltare pagina, tutti.

Eppure il primo passo era sempre il più difficile. Ma tutti quelli che lo seguirono sembrarono via via più semplici, e più semplici, finché svoltarono l'angolo e lei vide per la prima volta il luogo della cerimonia, e cosa più importante, la persona che la aspettava.

La spiaggia bianca era piena di candele in bicchieri da cocktail che, con la luce bianca della luna piena, illuminavano tutte le persone che amava in un morbido abbraccio.

Quando lo guardò negli occhi, fu come se l'avesse liberata ancora una volta dalla dimora della strega. Era lì, nei suoi occhi, a bruciare come un fuoco che cercava di essere contenuto. Amore. Protezione. Onestà. Lui era in piedi, nella sua uniforme SeeD, ma il mercenario professionista non c'era. Invece, c'era un sorriso discreto che gli sorse sul volto come la marea, e all'improvviso il cognome di quest'uomo non ebbe importanza. Non stava più sposando il Comandante. Stava sposando Squall, il ragazzo di Winhill, l'uomo che poteva farla ridere o piangere con facilità con una sola frase. Lo stesso uomo che preferiva saltare nello spazio che vivere un altro giorno senza di lei.

Non poteva distogliere lo sguardo da lui. Voleva ricordare ogni dettaglio del suo viso, persino il modo in cui i capelli svolazzavano al vento. Le ci sarebbe voluta una vita per ricordare ogni momento, ma cercò disperatamente di farlo mentre suo padre la portava dall'uomo che amava. La voce di Cid fu l'unica cosa che poté farla scendere da quella nuvola.

"Chi è che dà in sposa questa donna?"

Il cuore di Rinoa balbettò per un attimo, mentre tornava a guardare suo padre, rendendosi conto ora che non aveva risposto a Cid e stava invece prendendo tempo.

Il Colonnello stava guardando Squall, che osava rispondere al suo sguardo intenso. Rinoa era certa di stare per avere un infarto proprio quando suo padre disse al giovane SeeD, "ti affido l'unica cosa al mondo che conta per me."

Lo sguardo intenso di Squall si addolcì di comprensione, e le offrì il braccio prima di dire, "la sua fiducia non è malriposta. Ha la mia parola."

Soddisfatto, il braccio del Colonnello lasciò andare Rinoa, liberandola del tutto dalla sua presa. Lei guardò ancora suo padre per sorridergli, prima di prendere il braccio di Squall e avvicinarsi a Cid.

Cid rimase fermo, orgoglioso nella sua divisa da Preside, per lasciar comprendere il momento. Dovette aggiustarsi gli occhiali prima di guardare le parole nel libro. Non aveva bisogno di leggerle;le aveva imparate a memoria sin da quando Squall gli aveva chiesto di celebrare il rito per loro. Non si era mai aspettato un tale onore, ma era lusingato da quella richiesta.

Cid guardò gli invitati e iniziò, "sono orgoglioso di stare qui, tra familiari e amici, per condividere questo momento, mentre uniamo in matrimonio Squall Leonhart e Rinoa Heartilly. Può essere stato il destino a intrecciare questi due viaggi, ma non è un caso che si siano innamorati. Entrambi hanno conosciuto una grande perdita fin da piccoli, hanno provato tradimenti oltre ogni comprensione, e soprattutto hanno trovato l'amore. Oggi celebriamo quell'amore."

Cid sorrise, prendendosi un attimo per calmare le sue emozioni, prima di tornare alle persone davanti a lui. "Gli sposi hanno chiesto di scrivere i loro voti."

Rinoa guardò Squall, e vide che lui la stava già fissando. O forse non aveva mai distolto gli occhi, tanto per cominciare? Poteva percepire l'ansietà e quanto lui fosse travolto attraverso il legame. Con attenzione, incanalò la sua calma nella speranza di aiutarlo.

Squall annuì il suo apprezzamento schiarendosi piano la gola prima di abbassare gli occhi sul cartoncino su cui aveva scritto i voti. "Rinoa, prendo te come mia moglie. Prometto di darti il meglio di me e di non chiederti più di quello che puoi darmi. Prometto di rispettarti e di capire che i tuoi bisogni e desideri non sono meno importanti dei miei. Prometto di essere sincero e aperto con te. Di lasciarti vedere attraverso le finestre del mio mondo le mie paure più profonde."

Rinoa sapeva quanto fosse difficile per lui fare quelle promesse. Spesso lottavano per trovare un buon compromesso tra la loro vita e quella di un SeeD.

Lui deglutì forte prima di guardarla negli occhi e dire il resto senza l'aiuto del cartoncino. "Rinoa, non sono un uomo perfetto. Ho difetti profondi. Ma prometto di consolarti nella tristezza, di aiutarti a sopportare i tuoi fardelli, e non lasciar mai che un momento felice passi inosservato. Te lo prometto... nel bene e nel male, con tutto quello che ho da dare, nell'unico modo che conosco... completamente e per sempre."

Illuminata dalla luna, Rinoa poté vedere ogni promessa riecheggiargli feroce negli occhi. Dovette ritirare la mano un momento per asciugarsi la lacrima che le sfuggì, prima di rovinare il duro lavoro di Quistis. Era chiaro da quante persone tiravano su con il naso dietro di loro che non era stata l'unica a commuoversi nel sentire quell'uomo solitamente stoico abbassare le barriere. E ora toccava a lei.

"Squall," iniziò, "io prendo te come mio marito. Prometto di darti il meglio di me e di non chiederti più di quello che puoi darmi. Prometto di esserti di supporto e non trarre conclusioni affrettate. Vedrò la verità nella tua anima, e terrò il cuore aperto per te nei momenti di bisogno. Ti lascerò conoscere tutti i miei segreti, anche quelli a cui tengo di più."

Fece un respiro e lo guardò negli occhi, e all'improvviso il resto dei voti fu facile.

"Squall, conosco la mia debolezza. I miei impulsi sono la mia debolezza, ma prometto di essere il sole del tuo mondo che ti scalda, la terra che ti sostiene, e l'aria che continuerà a farti battere il cuore. Ti prometto questo, nel bene e nel male, con tutto ciò che ho... per sempre e sempre."

Un piccolo sorriso toccò le labbra di Squall mentre Cid guardava i testimoni. "Gli anelli?"

Zell si mise una mano in tasca, togliendo un sottile anello di platino e passandolo a Squall.

"Squall, questo anello è un simbolo della tua fedeltà?"

"Sì," confermò lui mentre il suo sguardo intenso la bruciava.

"Allora ripeti dopo di me. Io, Squall Leonhart."

"Io, Squall Leonhart."

"Ti do questo anello, Rinoa, come simbolo del mio amore eterno e della mia devozione..."

Squall sorrise, tentandola a fare la stessa cosa mentre parlava. "Ti do questo anello, Rinoa, come simbolo del mio amore eterno e della mia devozione..."

"Un segno della promessa che ti ho fatto stanotte, perché tu la tenga per l'eternità."

"Un segno della promessa che ti ho fatto stanotte, perché tu la tenga per l'eternità," disse, mettendole con facilità l'anello al dito.

Cid sorrise d'approvazione al suo figlio adottivo, prima di guardare Selphie che stava già cercando di passare l'anello a Rinoa.

Rinoa prese nervosamente l'anello di Griever. Aveva una paura mortale di farlo cadere nella sabbia e perderlo per sempre. Guardò Squall che sorrise, comprendendo il pensiero che aveva avuto. Ovviamente non era stata l'unica ad avere incubi la sera prima.

"Rinoa, questo anello è un simbolo della tua fedeltà?" domandò Cid.

"Sì," rispose Rinoa, mentre le si allargava il sorriso per la gioia di poter pronunciare quei voti.

"Allora ripeti dopo di me. Io, Rinoa Heartilly."

"Io, Rinoa Heartilly."

"Ti do questo anello, Squall, come simbolo del mio amore eterno e della mia devozione..."

"Ti do questo anello, Squall, come simbolo del mio amore eterno e della mia devozione..." disse, sentendo un senso di irrealtà a quelle parole.

"Un segno della promessa che ti ho fatto stanotte, perché tu la tenga per l'eternità."

"Un segno della promessa che ti ho fatto stanotte, perché tu la tenga per l'eternità," sussurrò quasi, temendo di scoppiare a piangere.

Gli infilò l'anello al dito e lui le prese immediatamente le mani tra le sue.

"Squall Leonhart, prendi Rinoa Heartilly come tua sposa? Nel bene e nel male, in ricchezza e povertà, in salute e malattia, per amarla e onorarla al di sopra di tutto il resto?"

"Sì," rispose Squall.

"Rinoa Heartilly, prendi Squall Leonhart come tuo sposo? Nel bene e nel male, in ricchezza e povertà, in salute e malattie, per amarlo e onorarlo al di sopra di tutto il resto?"

Gli occhi di Rinoa passarono da Cid all'uomo davanti a lei. "Sì."

"Allora, per il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie."

"GUARDATE!" La voce di Selphie interruppe la cerimonia, indicando il cielo con la mano.

Rinoa e Squall guardarono in alto e videro una stella cadente attraversare il cielo, seguita subito da un'altra. Ben presto, iniziarono ad attraversare il cielo notturno numerose stelle cadenti, sempre di più ad ogni secondo che passava.

Rinoa abbassò lo sguardo da quella vista stupefacente e vide che lui la stava ancora guardando. Con un sorrisetto, Leonhart la prese velocemente tra le braccia per baciarla, mentre la gente intorno a loro era ancora distratta dalle stelle cadenti.

*~*~*~*~*

Leonhart era seduto sulla spiaggia tra le braccia della sua bellissima sposa, ad ammirare la luna piena mentre le onde che si infrangevano a riva riempivano il silenzio. Era meravigliosa la pace che si poteva trovare semplicemente stando accanto a una persona. Nessuno dei due sentì il bisogno di dire nulla nel silenzio; erano entrambi contenti di godersi il seguito degli avvenimenti della notte. Lui odiava ammetterlo, ma Laguna aveva ragione. Il matrimonio aveva cambiato tutto per il meglio. Se avesse saputo che si sarebbe sentito così in pace, le avrebbe chiesto di sposarlo anni prima.

"Hey, voi due!" disse una voce allegra da sopra le rocce.

Rinoa e Squall alzarono gli occhi e videro Selphie che si sporgeva oltre le rocce. "Siamo tutti pronti ad andare!"

Squall si risistemò tra le braccia di sua moglie, disposto a ignorare la ragazza a favore della pace che avevano trovato.

"Siete sicuri di non voler rifare il primo bacio? Non posso credere di essermelo perso. Che cosa dirò a tutti quando tornerò a casa?"

"Non esiste proprio," ribatté Squall. Era felice che le stelle cadenti avessero distratto tutti dal loro primo bacio come marito e moglie. Ora stava davvero considerando di credere a un potere superiore, per quello.

"Stupida pioggia di meteore..." borbottò Selphie prima di chiamarli di nuovo. "Beh, promettetemi solo che ci penserete mentre vi sbrigate! Non possiamo fare tardi!"

Squall socchiuse gli occhi, confuso. "Che fretta c'è, Selphie?"

"Doh! Dobbiamo sbrigarci se vogliamo arrivare al Garden per la FEEESTAAAA!"

Nulla di tutto quello aveva senso per Squall, e guardò Rinoa per avere chiarimenti, senza ricevere risposta.

"È solo una cena, Selphie," rispose cercando di indovinare perché sua moglie stesse fingendo che non ci fosse alcuna conversazione. "Il cuoco può aspettare qualche ora."

Fu allora che Selphie smise all'improvviso di saltellare e si voltò immediatamente per allontanarsi.

L'attenzione del Comandante tornò direttamente su sua moglie, che sembrava guardare l'oceano con un po' troppa innocenza. "È solo una cena, giusto?"

Rinoa fece un profondo respiro, pensandoci su.

Squall perse un battito. "Rinoa, era l'accordo che avevamo con Selphie. Niente addii al celibato o al nubilato... niente ricevimento... volevamo un matrimonio intimo e una semplice cena che poteva organizzare lei. Il patto era quello."

"E lo è ancora," sorrise lei cercando di fingere di rassicurarlo.

"Che cosa sai tu che io non so?" domandò, sapendo che stava per succedere il peggio.

Rinoa fece una piccola smorfia. "Potrebbero esserci più persone di quante pensavamo-"

"Quante di più?" chiese lui, non permettendole di cavarsela così facilmente.

Rinoa sospirò prima di guardare a disagio l'amore della sua vita. "Dai, Squall. Sai come vanno queste cose a volte. Una persona invita una persona, che invita un'altra persona, che ha invitato un cuoco e un'orchestra di venti persone..."

Squall spalancò gli occhi. "Signora Leonhart... sento di essermi avventurato in questo matrimonio su false rassicurazioni."

Rinoa lo colpì scherzosa prima di accoccolarsi di più sotto il suo braccio, per stringerlo più forte. "Dichiarerò che sono anch'io una vittima di questa fregatura e non ero coinvolta."

Squall grugnì frustrato, mentre la attirava a sé per baciarla. Prima innocente, ma poi iniziò a diventare qualcosa di completamente diverso.

"Comandante!" boccheggiò sorpresa dalla sua audacia, scoprendo che la sua mano era scesa un po' e aveva iniziato a sfiorare certe zone che lui voleva esplorare.

"Ho un albergo che ci aspetta, a Balamb," disse brevemente, e Rinoa si ritrasse ridendo. Dovette persino ammettere che gli era uscita più come un ordine.

"Oh, davvero?" disse lei, con gli occhi pieni di tentazione.

"Davvero," rispose lui sfiorandole la pelle sensibile del collo.

Rinoa lo guardò con un sorriso diabolico. "Un'ora. Poi ce la filiamo e ricominciamo da dove ci siamo fermati?"

Squall sospirò, scostandole i capelli dalla spalla per poterla toccare con le dita.

"Un'ora," disse accettando il compromesso, "e poi me ne frego di chi mi vede. Ti porto nel posto a cui appartieni."

*****
Nota della traduttrice: in effetti questa storia riguarda tutta il matrimonio. Nulla di speciale.
Come al solito, ringraziamenti alla mia beta Little_Rinoa e ogni commento verrà tradotto e inoltrato all'autrice originale, e ogni eventuale risposta sarà ritradotta e inserita come risposta alla recensione nei siti che lo permettono. Inoltre, piccolo momento di "promozione" personale: ho aperto anche una pagina Facebook mia, dove segnalo gli aggiornamenti delle traduzioni - tutte, anche di altri fandom - e delle mie storie (i cui aggiornamenti sono più rari, ma vabbè...): la pagina è questa :) Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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