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Autore: Trick    08/04/2013    4 recensioni
«Il mondo non è diviso in brava gente e Mangiamorte».
Raccolta di drabble, flash-fic e one-shot di mediocre pretesa spudoratamente a caso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Prompt fregati un po' a Ferao, un po' a Charme e un po' cascati a caso. (:



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Niente si sa, tutto si immagina
RemusxLily
149 parole

«Dimmelo ora».
Remus rivolge un'occhiata di vaga confusione alle sue spalle candide. Il bustino candido dell'abito le fascia il corpo delicato come il bocciolo di un giglio – e sì, forse è una poesia stupida, forse è un po' quell'aria fresca che finalmente può respirare in quel tempo di fango e guerra, ma a Remus lei sembra davvero un fiore.
Lily volta appena la testa, sposta la chioma rossa e assottiglia le palpebre. C'è una malinconia nei suoi occhi verdi del tutto inopportuna su quel volto da giovane sposa. Remus non riesce a capire.
«Sei innamorato di me, Moony?».
Resta immobile e se ne stupisce, perché d'improvviso nel suo stomaco sembra essere deragliato un treno. Si schianta nella sua testa e lo paralizza, lo tramortisce, gli fa male.
«Stai per diventare la signora Potter».
Un commento gentile, un sorriso affabile, eppure Lily sospira affranta e scuote il capo.
«Già».


*
Circumnavigazione
MacNair, Remus Lupin (Pre-saga)
170 parole

È solo un dannato ragazzino, ed è una constatazione che rimbomba nella testa di MacNair come il rullo di mille tamburi a guerra.
Bum. Bum. Bum.
Ed è il suono del suo cuore, è il suo sangue, è quella caccia serrata che martella incessante nelle sue vene a spingere ogni suo passo nel fango – ed ogni passo è sempre più vicino alla sua preda, ogni passo è sempre un passo in meno dalla vittoria.
È solo un dannato animale.
Uno come tanti altri.
L'aria è densa dell'odore della pioggia, di paura, di sudore – la sua paura, la sua fine. Si nasconde come un cane, il piccolo bastardo, ma tu sei un cacciatore d'alto lignaggio, sei il boia dell'Oscuro.
Puoi uccidere ogni cosa, MacNair.
Eppure Remus Lupin – il ragazzino, il bastardo, l'animale, quello da stanare – compare alle tue spalle troppo in fretta, con troppa forza, con troppa tenacia, e tu sei già lì, con le ginocchia nella melma e l'adrenalina che si dissolve in un istante.
Mai dare la caccia a un cacciatore.
Bum.

*
Coperta
Oliver Baston
211 parole

L'importante è vincere, non partecipare.
Puoi vincere il Campionato di Quidditch, ma per farlo devi sputare sangue e fiele. Tu sei la scopa, tu sei la mano, tu sei l'aria e la terra e il gioco – e lo sai, lo senti, è parte di te. Puoi vincere il Campionato di Quidditch, puoi invitare a Hogsmeade quella graziosa Tassorosso di nome Johanna, ma poi dovrai ritagliare tempo al tempo, spazio allo spazio; dovrai scegliere, dovrai capire, dovrai volare un po' meno.
Non si può avere tutto dalla vita – puoi provare a tirare gli angoli della coperta perché hai freddo alla testa, ma i piedi spunteranno comunque fuori.
C'era una guerra da vincere stasera – ed era un po' come una partita di Quidditch fatta di gente che cade e non si rialza. C'era una guerra da vincere che alla fine è stata vinta, e quasi quasi torneresti negli spogliatoi con il capo alto e fiero – tu sei un campione, d'altronde, sei nato per vincere.
Ma il piccolo corpo di Colin Canon pesa fra le tue braccia come mille partite perse, e c'è una dannata coperta che non riesce a coprirti né la testa né i piedi.
La differenza fra vincere e partecipare non ti è mai sembrata tanto nulla.

*
In Noctem, Harry Potter Soundtrack 
Rolanda Bumb
188 parole

«Rolanda?».
La voce di Minerva fende l'aria come il tuono. Rolanda si stringe nelle spalle e serra feroce le palpebre, conficca i denti nelle labbra sottili e per un istante dimentica di essere stata una studentessa Grifondoro – e di essere ancora lì, nonostante tutto. Nonostante il trascorrere degli inverni e delle estati, nonostante le tempeste che si sono succedute, nonostante le nubi oscure che hanno avvolto i torrioni più alti, Rolanda è rimasta al suo posto.
«I confini a ovest devono essere protetti».
Annuisce debole e volta finalmente il capo verso la strega più anziana. Minerva sembra una statua di impietosa freddezza, ma è buio, la notte fa paura, e Rolanda non può vedere il terrore soffocato nei suoi occhi brillanti.
«Non entreranno nel castello».
Il suo sussurro è debole, ma lei resta lì, resta ancora al suo posto. Le dita di Minerva affondano nella sua spalla – una stretta graffiante, disperata.
«Non lo permetterò».
È una notte in cui bisogna volare per davvero, quella – forse è proprio una di quelle dalle quali bisognerebbe volare lontano.
Rolanda rimane al suo posto in attesa del fischio d'inizio.


*
Highway to hell, AC/DC
Cross-over folle – Wolverine, Fenrir Greyback
188 parole

Il più alto dei due uomini porta la bottiglia di Budweiser alle labbra e ne scola l'ultimo goccio in un'unica sorsata profonda.

«Merda. Ho bisogno di una vacanza» ringhia stizzito. «E di un'altra dannata birra».
L'altro storce il naso in una smorfia disgustata, si passa una mano fra i capelli incrostati e sputa un grumo di catarro.
«Odio gli zombie. Sanno di topo e fogne».
«Eh, un po' come il tuo fiato, amico».
Fenrir emette un verso a metà fra uno sbuffo e un ringhio gutturale. Wolverine getta nell'erba la bottiglia vuota e imbraccia la mitraglietta. Il roco mormorio dei morti viventi che si avvicina a loro si fa sempre più chiaro e distinto. Il più audace di loro barcolla a pochi passi dal muricciolo sul quale si sono seduti.
«Mira alla testa» lo informa con un sogghigno. «È quella che sta in alto».
«Ma vaffanculo, Logan».
BANG!
Il cervello del primo zombie si sparge in una poltiglia verdastra sull'asfalto. Si voltano entrambi verso il punto dal quale è giunto lo sparo: Remus Lupin sta già ricaricando il fucile a pompa.
«Sei sempre in ritardo, ragazzo».
«Ma vaffanculo, Fenrir».

*
Leggenda
Neville Longbottom
168 parole

«Ehi».
Neville solleva la testa di colpo e per un istante scruta la moglie come se non riuscisse a vederla davvero. Poi alza distratto la mano, scuote il capo con un sorriso leggero e appoggia il mento al palmo.
Hannah lancia lo strofinaccio umido sul bancone del pub e inarca appena un sopracciglio.
«Che è successo?».
Lui sospira con una smorfia tenera.
«C'è un ragazzino di Grifondoro di nome Robin...».
«Bene. Vuoi che lo adottiamo?».
Neville ridacchia fra i baffi e si rigira fra le mani il bicchiere di Whisky Incendiario.
«È timido, inciampa, non è sicuro di sé... ed è un disastro praticamente in ogni cosa cerchi di fare».
Sul bel viso paffuto di Hannah si dipinge un largo sorriso nostalgico.
«Oggi mi ha detto che sono sempre stato la sua “leggenda”» riprende con aria sconcertata. «Io, capisci? Io sono la leggenda di Robin Eckhart. Io sono la leggenda di qualcuno».
Hannah riprende ad asciugare i bicchieri, ma è difficile celare il sogghigno affettuoso sul suo volto.


*
Fine
James Potter
104 parole

Corri.
Corri con la gola arida; corri, ma le tue gambe non si muovono e pesano, pesano e restano inchiodate al pavimento; corri da una vita intera - eppure corri solo da due secondi, da due battiti di ciglia. Corri da un respiro e poco più, proprio quello che ti è rimasto mozzato nel petto.
Corri.
Non ha suonato il campanello.
È arrivato e basta, e tu ora dovresti davvero prendere in considerazione l'idea di correre.
«È lui! È lui, Lily! Prendi Harry e scappa!».
Corri.
In realtà sei già fermo.
In realtà non te ne sei nemmeno accorto.
Dove credevi di correre, James?

*
Knightrider of Doom, Rhapsody of Fire
Remus Lupin, (HBP)
197 parole

L'aria gelida della notte lo colpisce al volto come uno schiaffo, ma Remus continua a sfrecciare lungo l'antico porticato di pietre, scavalca il muricciolo con un agile salto, atterra nell'erba umida e non si ferma fino a quando non lo vede di nuovo – ancora là, impacciato e soffocato nella veste da Mangiamorte.
Solleva la bacchetta e la sua mano tradisce un leggero tremolio.
«Avada...».
«NO!».
La forza impietosa con cui Tonks gli strattona il braccio lo fa barcollare. Si divincola dalla sua stretta e le rivolge uno sguardo di fuoco – crudele, rabbioso, ferino. Quello che gli esce dalla gola è davvero il ringhio di una animale.
«Non intrometterti».
«Lo colpirai alle spalle?» lo apostrofa con durezza lei. Le sua dita affondano nella manica della sua camicia. «Lo ucciderai così? E quando lo avrai fatto, che uomo diventerai? Uno come lui».
Remus si irrigidisce e serra le palpebre in una smorfia disperata. Tonks appoggia la mano sul suo cuore, la fronte al petto, ma non abbandona la presa sul suo polso tremante.
«Ti prego. Tu sei mille volte l'uomo che lui non potrebbe mai essere».
Lascia cadere la bacchetta e le accarezza appena i capelli scoloriti.


   
 
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