Anime & Manga > Suzumiya Haruhi no yūutsu
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Autore: DistantJohn    08/04/2013    1 recensioni
Per evitare di doversi trasferire, Kyon ottiene la possibilità di abitare a casa di Haruhi. Sapendo che questo significherebbe dover conoscere i suoi genitori, Kyon scopre velocemente che la mela non cade lontano dall'albero. KyonXHaruhi
Scritta in origine dall'autore americano JonBob0008, la fiction è ora tradotta completamente in italiano!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Amo il supporto che questa storia sta ricevendo, e ancora non ci credo che la storia sia tanto apprezzata. Non ho nemmeno iniziato con le parti migliori ^_^'
In ogni caso, volevo rispondere alla domanda di Anonymous482000 riguardo il modificare questa storia in una Kyon X Naru. Non succederà... Kyon verrebbe brutalmente ucciso da Oruki, e io sarei ucciso dagli shipper1 della coppia Kyon X Haruhi. E siccome io stesso sono uno di quei shipper, dovrei uccidermi. Però mi lusinga il fatto che il personaggio è piaciuto talmente tanto da volerla accoppiata con Kyon! ^_^
Non mi aspettavo che questo capitolo sarebbe stato molto lungo, e invece è il più lungo per adesso. Dannazione! Continuo a voler ficcare troppa roba dentro ogni singolo capitolo. Oh, be'... spero vi piaccia comunque!

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Capitolo 7

Non potevo credere che fosse già Sabato. Onestamente non pensavo che sarei sopravvissuto così a lungo. Ogni giorno aveva il suo nuovo giro di difficoltà che dovevo affrontare, ma anche se infine riuscii a trionfare, starei mentendo se dicessi che mi stavo abituando al nuovo ambiente. Ad essere onesti, iniziavo a perdere il ritmo. Riuscivo ancora a mantenere la mia personalità calma, ma dentro la mia mente mi stavo strappando i capelli.
Le faccende che dovetti fare in quei ultimi tre giorni furono decisamente poco divertenti. Primo, dovevo aiutare Naru-san con il suo giardino. Non era un giardino molto grande, ma era sicuramente il tipo di giardino che solo i Suzumiya avrebbero voluto mantenere. Non c'era una sola delle piante che normalmente si vedrebbero in un tipico giardino. Non era un giardino tipo orto, o un giardino di fiori. No, era un giardino di piante carnivore2. Ogni pianta sopravviveva divorando in qualche modo insetti. C'erano molte piante con trappola ad ascidio, piante con trappola adesiva, e ovviamente quelle con la famosa trappola a tagliola. Sinceramente pensavo fossero più grandi, ma le piante a tagliola sono invece abbastanza piccole. Trovai che le piante ad ascidio erano le più raccapriccianti, con tutti quegli insetti morti che vi galleggiavano all'interno. Ho perfino visto un calabrone gigante asiatico dentro una di quelle piante. Quei cosi mi spaventano a morte. Non vorrei essere punto da uno di quelli. Comunque Naru-san mi disse che la scelta del giardino era motivata dal voler provare qualcosa di diverso, e fu felice di scoprire che questo le portò il beneficio aggiuntivo della riduzione degli insetti dentro casa. Ne era abbastanza orgogliosa.
C'erano ovviamente anche altri compiti, come ripulire il seminterrato. Là scoprii che Oruki aveva un interessante passatempo su cui gli piaceva lavorare mentre Haruhi era a scuola... lavorare il legno. Sembra che Oruki si annoiasse particolarmente durante le prime ore del giorno, e aveva bisogno di qualcosa per aiutarlo a sfogare la sua eccessiva energia. Ero sorpreso che un uomo della sua età svolgere tante attività ad un ritmo incessante e senza riposarsi, ma in ogni caso c'era tantissima energia, che aveva bisogno di uscire. Oruki creava ogni tipo di cosa, dalle credenze alle sedie, fino a piccole figure animali e altra arte folk. Non importava ad Oruki, fin tanto che si trattasse di legno. Qualche volta metteva quella roba in vendita da qualche rivenditore che pensava di poter ricavare dei soldi dal suo lavoro. Qualunque cosa non riuscisse a vendere veniva immagazzinata nel seminterrato... e c'era un sacco di roba laggiù...
Oruki decise finalmente di sbarazzarsi della maggior parte di quella roba, siccome occupava troppo spazio rispetto a quello che gli serviva per lavorare, e fu lavoro mio rimuovere tutto quello che doveva uscire dalla porta. Senza sorprese, Oruki si rifiutò di aiutarmi con qualunque oggetto facendomi fare tutto il lavoro, cosa che fu terribile dato che diversi di quei mobili pesavano parecchio. Questo ovviamente non ha affatto impedito ad Oruki di ricordarmi che dovevo lavorare più velocemente. Stava davvero iniziando ad irritarmi.
Notai una tartaruga che Oruki aveva intagliato. Era molto carina, e Oruki si era pure preso la briga di incollarci delle biglie nere per fare gli occhi. Oruki stava per gettarla, quindi gli chiesi se potevo tenerla.
«Certo, perché no. Infatti avete un sacco di cose in comune. Siete entrambi lenti!»
Dopo aver subito un altro insulto alla mia etica di lavoro, misi la tartaruga da parte, tenendo in mente che l'avrei dovuta portare nella mia stanza una volta finito il lavoro. Non potei non notare il fatto che Oruki fu un po' meno duro con me dopo questo fatto, permettendomi perfino di prendermi una pausa ad un certo punto. Era felice per il fatto che avevo apprezzato un suo pezzo di lavoro? Magari aveva davvero un brandello di umanità...
Mi ci volle quasi tutto il giorno per spostare il mobilio, le sculture in legno, scarti e segatura dal seminterrato. Devo ammettere che una volta ripulito, il posto sembrava piuttosto professionale. Oruki non mi ha mai ringraziato per il lavoro ben fatto, però. Credo che sarebbe fin troppo aspettarselo da un Suzumiya. Be', non è giusto. Naru-san era abbastanza gentile per ringraziarmi e lo aveva già fatto, quindi credo che lei sia un'eccezione.
Che la stramberia sia dannata, Naru-san era l'unica cosa che mi faceva andare avanti. Ad essere onesti, stavo iniziando a trovare le sue manie divertenti. Se Haruhi fosse stata tanto dolce quanto sua madre, le avrei sicuramente chiesto... lasciamo perdere questo pensiero. Credo che lo stress stesse facendo effetto.
Parlando di Haruhi, ovviamente anche lei aveva qualcosa da farmi fare, anche se non me l'aveva chiesto fino a che suo padre non se n'era andato al lavoro. Più o meno qualunque faccenda che lei doveva svolgere era ora di mia responsabilità. Se avessi protestato, mi avrebbe fatto sentire in colpa ricordandomi di tutti quei favori che mi aveva fatto in questa settimana. Mi ha fatto persino pulire la sua stanza mentre mi guardava come un'Aquila per essere sicura che non toccassi e guardassi qualunque cosa fosse off limits. Speravo di troavare qualcosa che la incriminasse, ma Haruhi si assicurò di prevenire quella possibilità. Il suo computer era molto off limits. Hmm... avrei dovuto sgattaiolare nella sua stanza e controllarlo, nei giorni a venire. Sarebbe stato bello se fossi riuscito ad estorcere qualcosa ad Haruhi, solo per farle sentire cosa si prova.
Se c'era qualcosa di positivo negli ultimi tre giorni, era che la cena era fantastica ogni volta. Sembrava che non ci fosse qualcosa che Naru-san non potesse cucinare. Mercoledì, che era la giornata spagnola, cucinò burrito con riso spagnolo. Giovedì, giornata italiana, cucinò ravioli con un qualche formaggio. Infine, l'ultima notte, ha cucinato un piatto sudafricano conosciuto come "Bobotie", che era una specie di carne con curry, spezie e frutta essiccata. Devo ammettere che prima di trasferirmi dai Suzumiya la mia conoscenza del cibo era piuttosto limitata. Credo che dovrei cercare di essere più mentalmente aperto alle altre culture in futuro.
In ogni caso, ora era sabato mattino, e stavo ancora dormendo. La scorsa notte, aspettavo il momento in cui avrei potuto finalmente dormire per un po', dato che la Brigata oggi non si riuniva cosicché Haruhi potesse "aiutarmi" a cercare un appartamento. Avrei dovuto essere più furbo.
SPLASH!
Oh mio Dio, se era freddo! Saltai fuori dal sonno nel momento in cui sentii la mia pelle urlare in agonia a causa dell'acqua ghiacciata tiratami addosso... acqua? Ma che diavolo?
«Questo ha funzionato molto bene!»
A dirla tutta, Haruhi stava sperimentando per trovare il modo migliore col quale svegliarmi il mattino. Mia sorella non è mai stata tanto sofisticata da cercare di fare altro dal saltarmi sopra fino a che non mi svegliavo. Haruhi dall'altra parte stava raffinando la sua tecnica, cercando di trovare un metodo che fosse efficace nello svegliarmi ma senza doversi impegnare troppo. Mercoledì, aveva provato a prendermi per i capelli e strattonarmi fino a che non mi ero svegliato. Giovedì aveva provato a a farmi il solletico con una piuma, cosa che fallì miseramente, facendole perdere la pazienza e tornare al saltarmi sopra. Infine, il giorno prima aveva usato una trombetta da stadio, che funzionò alla grande e mi causò un dolore terribile, ma così facendo svegliò anche i suoi genitori, e suo padre le fece una lunga ramanzina.
Dalla sua prospettiva, probabilmente quel giorno era l'esperimento più efficace fino a quel momento.
«Credo che dovrò usare questo metodo d'ora in poi.»
«Cosa c'è che non va in te!? Hai completamente infradiciato sia me il che mio letto!»
«Oh, smettila di fare il bambino, Kyon. È solo acqua.»
«E come esattamente pensi che riesca ad asciugare le coperte e il materasso?»
«Non è un problema mio...»
Ovviamente, tipico di Haruhi.
«E perché mi stai facendo alzare così dannatamente presto? Non è un giorno scolastico.»
«Mi rifiuto di lasciarti dormire via la vita, ecco perché! Hai mai sentito dire le parole "carpe diem"?»
«Carpe diem? Certo, l'ho sentito. Significa "cogli l'attimo" in latino, se non sbaglio.»
«Esatto! Non posso lasciarti sprecare la vita dormendo quando fuori è una giornata così bella! Dovremmo essere là fuori a cercare di vivere al meglio!»
Riuscii a trovare la voglia di alzarmi dal letto, con l'acqua che iniziava a gocciolarmi dai vestiti bagnati.
«Hai presente che oggi dovremmo andare a vedere gli appartamenti, giusto?»
«D'ah, quello lo so. Non sono stupida, Kyon.»
Sfrontata, sconsiderata, rumorosa, odiosa? Sicuramente. Stupida? No. Anche se penso che a volte il suo intelletto possa essere selettivo.
«Credo che adesso andrò a darmi una lavata. Ti dispiace?»
Haruhi si voltò e uscì dalla porta. «Però non metterci tutto il giorno.»
Ovviamente. Non vorrei che il mio padrone3 dovesse aspettarmi...
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Dopo che Haruhi ed io ebbimo finito la colazione, uscimmo per andare a controllare il primo appartamento della lista. Era in una zona della città più degradata, e devo ammettere che non ero molto a mio agio a camminare in questa zona. Tenni un occhio su Haruhi, ma lei sembrava completamente senza preoccupazioni riguardo dove ci trovavamo. Ora che ci penso, se mai fosse successo qualcosa, lei sarebbe sicuramente stata capace di badare a sé stessa più di quanto potessi io.
Il primo appartamento a cui andammo era forse ben più degradato del vicinato. Il tappeto era vecchio e macchiato, le stanze erano piccole e ristrette, e il posto era impregnato di un brutto odore. Era poco costoso però, ed era un tetto sopra la mia testa, quindi non potevo lamentarmi troppo.
Haruhi, dall'altra parte... «Non c'è storia che tu viva in un posto così! Non permetterei ad un cane di vivere qui!»
Aprii gli armadi per controllarlo. Vidi qualche scarafaggio gironzolare all'interno e notai perfino degli escrementi di topi. Aprii l'acqua nel bagno. L'acqua era di un bellissimo color marrone.
«Okay, questo posto ha sicuramente un sacco di problemi, ma che cosa ci si può aspettare per quarantamila yen al mese? Personalmente, mi va bene fino che il tetto sopra la mia testa non crolla.»
Mi appoggiai ad un muro con la mano. Solo pochi secondi il secco muro cedette alla pressione della mia mano, concedendo lo spazio ad un buco della grandezza della mia testa. Quando tolsi la mano, notai qualche scarafaggio uscire dal suddetto buco. Mi voltai verso Haruhi, che aveva in faccia l'espressione del "te l'avevo dettO".
«Okay, hai vinto. Usciamo da qui...»
Quindi ci muovemmo verso il secondo appartamento della lista. Non era molto lontano dal primo, ma l'appartamento per sé era molto meglio dell'altro. Era più spazioso di quanto servisse ad una sola persona. In effetti, sarebbe andato bene per due persone se queste avessero condiviso il letto. C'erano anche frigorifero e lavastoviglie, ma sopratutto tutta l'acqua era pulita.
Andai dall'amministratore, un uomo di mezz'età basso, dall'aspetto un po' nerd, e gli feci una domanda. «Solo quarantamila yen al mese, eh?»
«Già.»
Ero davvero tentato. Sembrava un accordo incredibile, ma prima che potessi decidere, Haruhi mi afferrò il braccio e mi trascinò nell'altra stanza.
«Non puoi trasferirti qui.»
«Perché no? È perfetto!»
«Ho una brutta sensazione su questo posto. Perché un appartamento del genere dovrebbe essere così economico? L'amministratore deve sicuramente star nascondendo qualcosa.»
Iniziavo a credere che Haruhi stesse solo cercando di trovare scuse per impedirmi di andarmene. «Del tipo?»
«Magari qui si è verificato un omicidio, o magari l'amministratore è un serial killer che cerca di attirare nuove vittime!»
«Stai facendo la paranoica.»
Prima che Haruhi potesse rispondere, l'amministratore entrò nella stanza.
«In ogni caso, se vi trasferirete entrambi, dovrete firmare l'accordo entrambi.»
Credo di capire perché l'avesse pensato. Guardai Haruhi per un attimo. Vidi un leggero rossore sul suo viso. Il pensiero di noi due che viviamo insieme da soli... sì, come se potesse mai accadere.
«Lei non si trasferisce...»
Prima che l'amministratore potesse dire qualunque cosa, Haruhi gli puntò contro un dito accusatorio. «Allora, dicci la verità, perché l'affitto è così economico qui?»
L'amministratore iniziò a sembrare un po' nervoso. «N-nessun motivo...»
Haruhi incurvò le sopracciglia avvicinandosi verso di lui in modo intimidatorio. «Stai mentendo! Cosa nascondi?»
L'amministratore iniziò a tirarsi il colletto deglutendo saliva. «Be', c'è un piccolissimo motivo per cui l'affitto è economico.»
«Sputa il rospo!» comandò Haruhi. Dovetti ammettere che sapeva il fatto suo nel far parlare le persone. Avrebbe potuto essere benissimo un decective, o un poliziotto dedicato agli interrogatori.
Prima che l'amministratore potesse parlare, avvertimmo un tremore nella distanza. Velocemente il tremore iniziò ad ingrandirsi sempre più fino ad essere vicinissimo all'appartamento, facendo scuotere tutto l'appartamento. Guardando fuori dalla finestra, notai che un treno stava andando a tutta velocità proprio vicino alla finestra stessa. Era incredibilmente rumoroso e fastidioso.
L'amministratore si grattò la nuca nervosamente. «Be', c'è un piccolo problema con il treno... passa solo ogni tanto, però.»
E con questo sentii un altro treno arrivare subito dopo dalla parte opposta, producendo un fortissimo rumore e scuotendo l'appartamento un altra volta. Haruhi si voltò verso di me immediatamente dopo e parlò.
«Non puoi vivere qui!»
«Perché no?»
«Come accidenti puoi aspettarti di vivere con tranquillità con tutto quel movimento? Nemmeno tu potresti dormire con questo casino! Devi essere riposato sia per la scuola che per le attività della Brigata!»
Sospirai profondamente e annuii. Dissi all'amministratore che quel posto non era ciò che stavo cercando. Era contrariato, ma capì. Ce ne andammo per raggiungere l'ultimo appartamento della lista. Le cose non sembravano star andando bene...
L'ultimo appartamento della lista era un edificio che mi era familiare. Mi ci volle un minuto, però riuscii a ricordare che era lo stesso appartamento dove viveva il Presidente del Club d'Informatica4. Questo mi fece sentire un po' meglio dato che erò già stato nel suo appartamento una volta quando la Brigata SOS investigò sulla sua improvvisa scomparsa per conto della sua "fidanzata" Emiri Kimidori. Mi ricordai anche del grillo delle caverne gigante che Koizumi e Nagato sconfiggerono. Bei tempi...
L'amministratore ci mostrò gli interni dell'appartamento, e non ci fu sorpresa nel notare che era molto simile a quello del Presidente del Club d'Informatica. Non era meraviglioso o qualcosa del genere, ma sicuramente non era malandato. Sicuramente abbastanza perché un ragazzo come me potesse gestirlo, rientrava anche nelle mie possibilità economiche, che era un punto in più.
Non potei non notare nuovamente che Haruhi era meno che soddisfatta del posto. Che sorpresa.
«Neanche questo andrà bene, Kyon.»
«Ma perché no?»
Vidi il suo viso affaticarsi nel cercare un motivo. «È... è troppo piccolo.»
Era questo il meglio che potevi fare? Perché non esci allo scoperto e mi dici che non vuoi che me ne vada? Sapevo che portarti con me avrebbe soltanto reso le cose più difficili.
«Andrà bene, Haruhi. Questo posto è più di quello di cui ho bisogno.» Poi mi rivolsi all'amministratore. «Lo prendo.»
L'amministratore sorrise e annuì. «Bene, ci vediamo nel mio ufficio dove ci occuperemo di tutto.» Poi lasciò l'appartamento.
Mi voltai verso Haruhi prima di andare all'ufficio. Sul suo viso si leggeva il suo estremo disappunto. Era talmente tanto sola che voleva che rimanessi? Va be'...
Scendemmo le scale per andare all'ufficio. L'amministratore aveva già preparato tutte le carte e mi diede un foglio da firmare insieme a una penna.
«Riempia queste informazioni, mi dia l'affitto del primo e dell'ultimo mese e saremo a posto.»
Sbattei le palpebre in preda alla confusione per un momento quando lo disse. «Aspetti, cosa intende per "affitto del primo e dell'ultimo mese"?»
«Deve pagare due mesi in anticipo prima di potersi trasferire. È la nostra politica.»
Spalancai gli occhi in preda all'orrore. «Mi prende in giro? Ho abbasta soldi solo per un mese.»
L'amministratore sospirò deluso. «È un peccato, ma le regole sono regole. Abbiamo questa condizione per evitare che le persone che saltano un mese d'affitto vengano sfrattate senza renderci il mese mancante. Non possiamo fare eccezioni.»
Mi portai le mani alla testa, sconfitto. Credo che fossi troppo ingenuo nell'affito degli appartamenti. Non avevo idea che una condizione del genere esistesse. Mi scusai con l'amministratore e me ne andai con Haruhi. Notai un espressione di sollievo sul suo viso mentre ce ne andavamo.
Quindi alla fine, la ricerca di un posto dove vivere finì con un grandissimo fallimento. Il sole iniziava ad essere caldo, ed io iniziavo ad avere fame. Sembra che Haruhi avesse letto la mia mente, perché propose l'idea di trovare qualcosa da mangiare.
«Non posso spendere i miei soldi, Haruhi. Devo trattenermi senza eccezioni se voglio trovare un posto dove andare a vivere.»
Haruhi incurvò visibilmente lo sguardo. «Accidenti... io invece non mi sono portata dei soldi.»
La fortuna sembrò sorriderci però, dato che solo pochi secondi dopo, incontrammo Tsuruya-san insieme ad Asahina-san.
«Ehi gente! È forte incontrarvi qui, nyoro~5»
Le due ci corsero incontro per salutarci.
«Ciao Kyon-kun, Suzumiya-san,» disse garbatamente Asahina-san. «Come va?»
«Stavamo controllando alcuni appartamenti dove andare a stare da solo. È andata male, però. Voi due che fate?»
«Oh, Mikuru-chan ed io facevamo un po' di shopping.» Tsuruya-san iniziò improvvisamente ad animarsi. «Ora che ci penso! Mikuru-chan mi ha detto che ti sei trasferito da Haruhi-nyan6! Non posso crederci, nyoro~!»
Mi grattai la nuca dopo averglielo sentito dire. «Già, è così...»
«Devi assolutamente dirmi com'è! Chissà come sono i suoi genitori! Dovremmo andare insieme da qualche parte a mangiare mentre me ne parli! Offro io!»
Fui grato della generosità di Tsuruya-san e noi quattro iniziammo a cercare un buon posto. Se vi steste chiedendo perché Haruhi fosse così silenziosa, era perché continuò a fissare Tsuruya-san e me in modo sospetto per tutto il tempo. Stava ancora pensando alla mia risposta a quella stupida domanda ipotetica che mi aveva fatto la scorsa notte? Desiderai davvero non averle fatto quella domanda per primo.
Trovammo infine un bistro7 dove mangiare, quindi ci sedemmo al tavolo e ordinammo. Ora, superficialmente, pensereste che pranzare con tre bellissime ragazze insieme sia un sogno che diventa realtà, ma invece, è l'incubo di un ragazzo. Tutte e tre inziarono a parlare di un ampia fetta di argomenti di cui solo le ragazze parlerebbero. Erano argomenti noiosi, come la moda e le diete, e poi c'erano quegli argomenti che per un ragazzo sono imbarazzanti da ascoltare, come il ciclo mestruale e il rasarsi le gambe. Erano in momenti come questi che speravo che Koizumi fosse lì con me. Almeno avrei potuto conversare con lui su qualcosa di cui mi intendevo almeno un po'.
«E quindi, mi sto davvero stancando di dovermi rasare le gambe tutto il tempo, e non voglio fare la ceretta perché sarebbe mega doloroso. Così volevo provare quella roba che è uscita di cui ho sentito dire che rimuove i peli senza strapparli!»
«Oh, non credo che potrei usarlo,» disse Asahina-san. «Sembra che possa essere pericoloso.»
Dio, questa conversazione mi faceva venire voglia di strapparmi i capelli! Voglio dire, il pensiero di Asahina-san e Tsuruya-san entrambe a rasarsi le gambe non era un'immagine spiacevole in nessun caso immaginabile, ma per qualche ragione mi mise davvero a disagio. Questo è il tipo di pensieri che preferiresti avere mentre sei solo o mentre sei con qualche amico a guardare ragazze, ma non quando sei proprio vicino alle ragazze su cui stai facendo fantasie. Questo fu reso anche peggiore dal fatto che anche l'immagine di Haruhi che si rasava le gambe continuava a spuntarmi in testa, dato che mi ricordai del rasoio giallo che possedeva proprio per quel proposito. Non importava quanto ci provassi, non riuscivo a levarmi quella stupida immagine dalla testa. Non vedevo l'ora di finire il cibo e uscire da lì.
«Ehi, Haruhi-nyan! Anche tu ti radi le gambe, giusto?»
Dannazione! Eccola lì di nuovo! Grazie mille, Tsuruya-san!
Haruhi si fermò per un momento prima di annuire.
«Davvero? Sono sorpresa che ti prenda la briga di perderci tempo. Pensavo che non stessi cercando un ragazzo.»
«Non ho mai detto quello,» disse Haruhi. «Sto solo cercando qualcuno che incontri i miei standard.»
Fu a questo punto che sentii infine il bisogno di interagire per la prima volta da quanto entrammo nel ristorante. «Cosa, intendi tipo alieni, viaggiatori del tempo ed esper? Ci stai ancora sperando, eh?»
Haruhi incrociò le braccia e guardò altrove. «Forse sì.»
«E se avessero preferito una ragazza che non si rade le gambe? Che faresti allora?»
Haruhi apparve solo per un momento colpita e affondata dalla mia domanda. Divenne visibilmente frustrata prima di rispondere, infine. «Non lo preferiscono, lo so e basta, okay?»
Tsuruya-san si avvcinò ad Haruhi e le mise entrambe le mani sulle spalle. «Magari si rade perché ha già un ragazzo a cui va dietro, nyoro~!»
«No, nessuno!» urlò Haruhi con un rossore terribilmente visibile sul viso.
Notai a questo punto che Asahina-san stava diventando visibilmente nervosa per la preoccupazione che lo stuzzicare di Tsuruya-san potesse infastidire seriamente Haruhi. «Uhm, Tsuruya-san...»
Tsuruya-san avvolse quindi le sue braccia intorno ad Haruhi e l'abbracciò stretta. «Andiamo! Dicci chi è! Non lo diremo a nessuno!»
Fu a questo punto che decisi di andare al bagno, per nessun altra ragione se non il fatto che davvero non volevo sapere chi Haruhi voleva. «Vi lascio tra voi ragazze per un attimo. Torno subito.»
«Non devi andare da nessuna parte, Kyon! Non sto dicendo loro nulla!» e poi si levò Tsuruya-san di dosso.
Tsuruya-san fece una smorfia dopo essere stata spinta via. «Non ce lo dici? Non sei divertente, Haruhi-nyan.» Poi tornò alla carica con quel brillante sorriso permettendo a quel grazioso dentino sporgente di mostrarsi. «Va bene, tanto sono abbastanza sicura di sapere chi è comunque.»
Chi? Aspetta, lascia perdere. Non voglio saperlo. Sono informazioni che non farebbero altro che complicare la mia vita. Certe cose è meglio lasciarle all'incertezza.
Noi quattro ricevemmo poco dopo il cibo e iniziammo a mangiare; tutto ciò che rimaneva di quella conversazione ormai dimenticato... avevo ancora in testa quella stupida immagine di Haruhi che si rade le gambe. Pensa ad Asahina-san... pensa ad Asahina-san...
Finimmo di mangiare e andammo ognuno per conto suo. Guardai l'orologio che Koizumi mi aveva dato circa una settimana prima e scopri che erano le due in punto. Mentre Haruhi ed io inziammo a camminare verso casa, Haruhi fece una bizzarra richiesta... be', era più un ordine in realtà.
«Kyon, portami tu.»
La guardai strano quando lo disse. «Cosa? Perché?»
«Ho caldo e iniziano a farmi male i piedi. Basta domande! Fa' ciò che il tuo capobrigata ordina! Ogni obiezione verrà vista come un atto di ammutinamento!»
Mi portai la mano sulla fronte8, pensando a quanto era irragionevole. Anche io avevo caldo, e portarla mi avrebbe fatto sudare di più. Sfortunatamente, sapevo che in un modo o nell'altro avrei finito per farlo comunque, dato che sapevo anche che avrebbe fatto leva sui miei sensi di colpa, e anche se non avesse funzionato, avrebbe usato minacce e punizioni subito dopo. Ogni tanto nemmeno valeva la pena di affrontare Haruhi.
«Va bene, come vuoi... saltami sulla schiena.»
Iniziai a trasportare Haruhi camminando verso casa sua, che non era affatto divertente in alcun modo. Certo, Haruhi non era una ragazza pesante. Arrivai a capire che doveva pesare tra i quaranta e i quarantacinque chilogrammi, ma anche questo peso sarebbe diventato troppo pesante, soprattutto scalando una collina.
Haruhi teneva la testa appoggiata sulla mia spalla e le sue braccia intorno al mio petto. Era sorprendentemente silenziosa. Iniziai ad avere la sensazione che si stava sentendo malinconica. Non riuscivo a capire il perché però. Era colpa di ciò che Tsuruya-san aveva detto al ristorante? O magari era qualcos'altro. Non puoi mai essere abbastanza sicuro con Haruhi. Il suo umore cambiava in un batter d'ali di farfalla e le sue ragioni erano sempre un mistero.
Riuscii a percorrere un chilometro e mezzo prima di sentirmi troppo esausto per portarla. Mi fermai contrariato e glielo dissi.
«Sono sfinito. Devo metterti giù.»
«Di già? Dannzione, Kyon! Non puoi fare nulla che sia fatto bene? Pensare che tu possa andare solo così poco lontano prima di fermarti... è patetico!»
Mi stavo davvero infastidendo. A dire la verità, lo stress accumulato nell'intera settimana combinato con la frustrazione del non riuscire a trovare un posto mio iniziava davvero a pesarmi, quindi il fatto che Haruhi mi stesse insultando in quel modo iniziò davvero ad alterarmi.
«Non so quale sia il tuo problema, ma se pensi di potermi calpestare solo perché sei di malumore, allora io non ci sto! Devo sopportare già abbastanza da tuo padre, e il fatto che la mia ricerca per un appartamento è andata male ha solo peggiorato le cose. Per non parlare del fatto che sei stata davvero sgarbata con Tsuruya-san poco fa. Lei che ti ha fatto?»
Haruhi si voltò e grugnì infastidita. «Ovviamente saresti arrivato in sua difesa. È la tua preferita, giusto?»
«Di che diavolo stai parlando? Non starai ancora pensando a quella stupida domanda che ci siamo fatti a vicenda l'altra sera, vero? Saresti stata più felice se avessi scelto te?»
Haruhi rimase in silenzio dopo quella mia domanda, cosa che iniziò a mettermi confusione. «Sei gelosa, non è vero?»
«Non lo sono!» urlò. Poi iniziò a camminare più velocemente come se stesse cercando di allontanarsi da me. «Ho finito di parlare!»
Girai gli occhi e la lasciai superarmi, dato che anche io non ne potevo più di discutere con lei. Dopo circa dieci minuti, aveva raggiunto una buona distanza rispetto a me. Era così lontana che quando ricevetti una chiamata sul cellulare lei non riuscì a sentirla. Controllai velocemente per sapere chi era. In completa sorpresa, era Tsuruya-san. Sospirai un po' prima di rispondere.
«Pronto?»
«Hey Kyon, che succede?»
Odio quando le persone chiamano qualcuno e poi fanno loro domande senza senso come questa, soprattutto se hanno una buona ragione per chiamare. Arriva al punto, dannazione!
«Non molto...»
«Ehi, volevo chiederti, tipo, cosa succede ad Haruhi-nyan? Sembrava davvero arrabbiata per qualcosa. Era arrabbiata con me?»
Sospirai profondamente prima di risponderle. «Non preoccuparti. Haruhi si sta solo comportando da idiota. Non hai fatto nulla.»
«Okay, volevo solo sapere.»
Poi mi ricordai di qualcosa. «Oh, comunque. Dato che non mi trasferirò e tutto il resto, vuoi che ti restituisca il cappotto e la roba che mi hai dato alla festa?»
«Uh? Oh, non preoccuèarti per quello. Consideriamolo un regalo di compleanno arrivato presto. Oh, e io non ho mai avuto la possibilità di incontrare i genitori di Haruhi-nyan. Oh, be', ne parleremo un'altra volta. Comunque, ci sentiamo più tardi.»
Sospirai profondamente chiudendo la chiamata. Questo giorno iniziava davvero ad essere una brutta giornata. Sono sicuro che dovrò vedermela con Haruhi presto o tardi. È in momenti come questi che desideravo di poter ancora vivere alla mia vecchia casa. La mia vita molto più facile allora.
Haruhi tornò a casa sua prima di me, quindi non sarebbe stata una sorpresa se quando fosse entrata in casa i suoi genitori avessero notato il suo mal umore. Ero abbastanza certo che mi sarebbe stata data la colpa. Quando arrivai davanti alla porta di casa, considerai seriamente l'idea di non entrare. Mi stavo quasi aspettando di vedere Oruki caricarmi contro e ridurmi in poltiglia. Allo stesso momento, sapevo che più il tempo che ci avrei messo a tornare a casa, il peggio ciò che mi si sarebbe prospettato. Misi la mano sulla maniglia e la girai lentamente, aspettandomi il peggio.
Quando aprii la porta, fui sorpreso di notare che nessuno mi stava aspettando lì davanti. Magari non avevano notato che Haruhi era di mal umore. Magari ero fortunato e avrei potuto sgattaiolare dritto nella mia stanza ed evitare tutti quanti.
Sopravvalutai la mia fortuna. Proprio quando stavo per raggiungere le scale, sentii provenire dal soggiorno una voce che mi chiamava. «Kyon-kun! Vieni qua!»
Maledizione...
Entrai nel soggiorno per trovare Oruki seduto sul divano a guardare la televisione. Non si è mai preoccupato di guardarmi negli occhi prima di parlare.
«Ho notato che Haruhi sembrava arrabbiata quando è tornata a casa. Ne sai qualcosa?»
Iniziai a sentire il mal di stomaco. Sapevo che sarebbe finita male. Sapevo che l'unica cosa che potevo fare era dire la verità e sperare che il dolore che ne sarebbe conseguito non sarebbe stato troppo atroce.
«Avrei davvero voluto saperlo. Si è comportata in modo strano tutto il giorno, sopratutto mentre eravamo a pranzo con alcuni nostri amici. È arrabbiata con questa ragazza per motivi che non capisco, e credo che sia arrabbiata anche con me. Non riesco proprio a capire perché...»
Oruki si voltò lasciando la sua televisione per guardarmi in faccia. «Oh, davvero?»
«Già,» dissi prima di ingoiare la saliva. «Non se la prenda a male, ma ogni tanto sua figlia mi mette in confusione fino ad essere completamente inconprensibile per me.»
Si voltò smettendo di guardarmi e ricominciò a fissare la televisione. La sua espressione cambiò lentamente e si contorse. Abbastanza stranamente, non era un'espressione di rabbia, ma... riso? Iniziò ridacchiando leggermente e finì ridendo istericamente. Dopo un minuto, Oruki tossì un paio di volte dopo aver finito di ridere.
«Non è quella la verita? Donne...»
Rimasi lì allibito. Solo un paio di minuti prima pensavo di star per morire, invece sembrava che sarei stato risparmiato. Ero fuori pericolo? O magari pensava che Haruhi me l'avebbe fatta pagare a sufficienza più tardi. In quel momento iniziavo davvero a pensare che i Suzumiya erano davvero un gruppo di persone confuse.
Poi Oruki si voltò verso di me di nuovo. «Tu guardi il baseball?»
La domanda mi sembrò un po' tirata per aria. Mi piace il baseball? Ad essere onesti, mi considererei un fan molto occasionale dello sport. Non lo guardo regolarmente, soltanto quando non c'era di meglio in televisione.
Oruki indicò un punto vuoto sul divano. «Siediti. La partita sta per iniziare.»
L'avevo sentito bene? Mi aveva appena chiesto di guardare il baseball insieme a lui? In realtà era più come se mi fosse stato ordinato di guardarla con lui, però non cambia il concetto. Credo che stessi iniziando ad impazzire.
Mi sedetti controvoglia e iniziai a guardare la partita. Mi ricordai grazie a tutte le cianfrusaglie del baseball che adornavano il soggiorno che Oruki era un grande fan dello sport. E guardando il nome della squadra che era appiccicato su tutte le cianfrusaglie, seppi per quale squadra tifare.
La squadra di cui Oruki era fan, i cui cappellini portavano il colore rosso, affrontava una squadra che portava cappellini verdi. La squadra rossa batté per prima. Guardai curiosamente mebtre Oruki era sull'orlo del divano ogni volta che il lanciatore stava per scagliare la palla. Era come se la tensione del non sapere come sarebbe riuscito ogni lancio, ogni swing9, fosse la più dolce, più favolosa sensazione che la vita potesse offrire. Personalmente, pensai che fosse pazzo.
Il primo inning finì senza che la squadra rossa segnasse alcun punto. Due battitori furono eliminati; due erano sulle basi ma non hanno mai fatto casa; e il quinto battitore ha colpito la palla direttamente verso i guanti in attesa del difensore esterno. Era ora l'occasione della squadra verde di fare punti. Ebbero più successo, facendo due punti prima della fine dell'inning.
Ora era abbastanza ovvio dove tutta l'energia della stanza era focalizzata, e non ero io. Ero sdraiato pigramente sullo schienale con le braccia dietro alla testa. Non ero completamente annoiato, ma non avevo l'entusiasmo di Oruki. Questo era qualcosa che lo turbava un po', e quando arrivammo al terzo inning, decise infine di srgidare la mia mancanza di spirito.
«Dannazione, Kyon! Guardati! Come accidenti puoi aspettarti che la nostra squadra vinca se ti siedi lì comportandoti come se nulla di questo importasse!? Siediti bene e mostra un po' di dannato spirito. Non capisci che la chiave della vittoria di qualunque squadra è che i loro fan trasmettano la loro energia ai giocatori?»
Questo non aveva alcun senso. Come diavolo si può fare un ragionamento del genere? Non eravamo nemmeno allo stadio. Come avrebbe fatto la nostra energia ad arrivare ai giocatori?
«Non è questo il punto!»
E allora qual era? Mi stavi mettendo in confusione.
«Ti ordino di ravvivarti e iniziare a partecipare, se sai cos'è bene per te!»
Sapendo di non avere una scelta, mi rimisi in sesto e finsi dell'entusiasmo per il resto della partita. Ad essere sinceri, fu una partita molto intensa, e il punteggio continuava a variare al favore prima di una e poi dell'altra squadra. Naru-san fu anche abbastanza gentile da darci qualcosa da bere mentre guardavamo la partita. Non è mai rimasta a guardare con noi, però. Credo che non le piaccia molto, il baseball.
Più tardi, la partita finì con la lieve vittora della squadra rossa che batteva la verde di otto a sette. Fui contento che la nostra squadra riuscì a farcela nonostante l'essere rimasti indietro all'inizio, in ogni caso Oruki sembrava meno soddisfatto di come era finita.
«Non sarebbe stato un punteggio così rischioso se un certo qualcuno non avesse finto il proprio entusiasmo.»
Se anche avessi creduto che il mio entusiasmo potesse influenzare il risultato di una partita, non potrei comunque cambiare il fatto che non ero preso e sempre al lmite com'eri tu. Sarebbe come biasimare una lumaca per essere lenta.
«Va be',» disse Oruki prima di sospirare e appoggiarsi sullo schienale. Ebbi la sensazione che la partita lo avesse emotivamente stancato. Trovai strano che le persone possano mettersi così tanto dentro ad una partita. «Oh, già. Com'è andata la tua ricerca per un appartamento?»
Mi fermai un momento prima di rispondere. Ero quasi sorpreso che gliene fosse importato qualcosa, ma poi pensai che mi volesse soltanto fuori da casa sua il più presto possibile. Peccato. «Non molto bene. L'unico posto decente era oltre ciò che mi potevo permettere. Non pensavo di dover pagare in anticipo due mesi per potermi trasferire.»
«Hai pensato al diventare un coinquilino?» chiese Oruki. «Probabilmente sarebbe più economico, e forse potresti anche riuscire a cavartela con l'affitto di un solo mese.»
Non ci avevo pensato. «Oh, grazie. Dov'è il giornale?»
Dopo che Oruki mi ebbe passato il giornale, presi i fogli relativi e corsi di sopra nella mia stanza. Fui contento di notare che la maggior parte dell'acqua di quella mattina si era asciugata e il letto non era più fradicio. Iniziai a leggere le possibilità, solo che questa volta per qualcuno in cerca di un coinquilino. Era pieno di persone che lo cercavano, ma la maggior parte o chiedeva troppi soldi o erano troppo lontani.
ero riuscito a trovare due posti possibili quando iniziai di nuovo a sentire delle voci provenire dalla stanza di Haruhi. Stava parlando di nuovo da sola? Pensavo che sarebbe stata più attenta dopo quella volta in cui la misi in imbarazzo, pochi giorni prima. Magari non sapeva che ero nella mia stanza.
La mia curiosità mi sopraffalse, e mi avvicinai al muro adiacente alla sua stanza. Misi l'orecchio contro il muro e cercai di capire cosa stava dicendo.
«...sta' zitto, Kyon...»
Stava fingendo di parlare con me?
«...non sono gelosa di lei!»
Certo che non lo eri.
«...okay, mi stavo comportando in modo orribile... mi dispiace...»
Cosa? Aveva appena finto di scusarsi con me? Haruhi è anche capace di chiedere scusa?
«...sì, mi sono scusata. Smettila di prendermi in giro per questo!»
Pensava che l'avrei presa in giro se si fosse scusata? In effetti, ora che ci penso, probabilmente l'avrei fatto,
«...ora basta! Non mi scuserò mai più con te, Kyon! E ti becchi una penalità per il tuo comportamento irrispettoso nei confronti del tuo capobrigata!»
È questa la ragione per cui non si scusa mai con me? Doveva sicuramente pensare che scusarsi l'avrebbe fatta apparire debole e che gli altri perdessero il rispetto per lei. Personalmente, penso che questa sia una massa di baggianate, ma per qualcuno che non è abituato a scusarsi dev'essere qualcosa che pensano possa succedere se mai si fossero scusati. Una cosa però era chiara. Era veramente pentita per come si era comportata prima. Trovai quel momento pieno di significato. Per la prima volta, stavo percependo qualcosa di come la mente di Haruhi lavorasse senza che lei me ne avesse parlato. Lo so, fu grazie l maleducato gesto dell'origliare, ma cio che non conosce non può farle del male, giusto?
Infine decisi di aver sentito abbastanza e tornai a cercare possibili coinquilini. Trovai altre due possibilità prima che Naru-san mi venisse a chiamare per la cena.
Era la serata europea, e il menu comprendeva carne arrosto, patate arrosto, e pudding del Yorkshire. Iniziavo a chiedermi perché si chiamava pudding quando proprio non sembrava simile ad alcun pudding avessi mai visto  prima. Mangiarlo fu un po' come mangiare un panino dolce. In ogni caso, fu un buon pasto, quindi non ebbi lamentele. Haruhi fu silenziosa e non riuscì a guardarmi in faccia. Se non avessi sentito ciò che aveva detto prima, avrei pensato che fosse ancora arrabbiata con me. Avevo bisogno di parlarle non appena se ne fosse presentata l'occasione.
L'occasione si presentò dopo che la cena fu finita e Haruhi ed io fummo costretti a ripulire il tavolo e lavare i piatti. Haruhi era ancora silenziosa mentre svolgevamo il compito, e io stavo iniziando a realizzare che probabilmente non sarebbe stata lei a fare la prima mossa. Forse pensava che io fossi ancora arrabbiato con lei. Non lo ero, però, dato che sapevo che Haruhi si era pentita di quella faccenda. Dovevo farle capire che non ce l'avevo più con lei, quindi riflettei per un minuto su cosa dire. Infine mi venne mente, quindi iniziai a parlare.
«In ogni caso, grazie per avermi accompagnato, stamattina.»
I suoi occhi si spalancarono un po', dimostrando che non si aspettava un complimento all'improvviso, fuori dal nulla. I suoi occhi si volsero verso di me, quindi le sorrisi leggermente. Il suo sguardo tornò sui piatti che stava pulendo. Notai un leggero rossore sul suo viso.
Dopo circa un minuto, notai che stava cercando di dire qualcosa, ma stava evidentemente facendo fatica a trovare le parole.
«Io... io... volevo farti sapere... uh... che non ero davvero arrabbiata con te... se ti ho fatto arrabbiare...»
Rimase in silenzio per un po'. Iniziai a pensare che non avrebbe detto altro, ma per me ci fu una sorpresa.
«Midispiace»
Lo disse così lievemente e così velocemente che quasi lo mancai. Guardò nella direzione opposta alla mia, aspettandosi che avrei aprofittato della sua improvvisa vulnerabilità, ma ero più furbo.
Ciononostante, ero ancora in stato di shock. L'aveva davvero detto. Haruhi Suzumiya aveva effettivamente chiesto scusa. Era un miracolo. Sapevo di fatto che neanche sei mesi fa Haruhi non si sarebbe mai scusata, per alcuna ragione. Prima di allora, sicuramente non avrebbe mai pensato che ci fosse qualcosa per cui scusarsi.
Pensare che era arrivata così lontano in un anno era davvero significativo, e relizzai di dover dire qualcosa prima che fosse troppo tardi.
«Scuse accettate, Haruhi.»
I suoi occhi si spalancarono di nuovo. Durante la sua conversazione con sé stessa, doveva essersi convinta che l'avrei presa in giro per essersi scusata. E il fatto che non l'avevo presa in giro l'aveva presa ancora più fuori guardia. Era probabilmente un po' sconcertata. In più, suo rossore raggiunse un altra gradazione più rossa. Era terribilmente carina, e nemmeno io potei negarlo.
Comunque, dopo circa un minuto, sembrò recuperare i sensi, e divenne più luminosa e spensierata. Non mi stava ancora parlando, ma notai che la sua energia incrementò considerevolmente mentre finiva con i piatti.
Finii anch'io e tornai nella mia stanza. Non ero più dell'umore adatto per cercare altre occasioni sul giornale, quindi invece iniziai a cercare nei miei scatoloni qualcosa con cui occupare del tempo. La prima cosa che trovai fu il termos che conteneva ancora il tè di Asahina-san. Doveva essere stato lì per una settimana ormai e me n'ero dimenticato. Lo aprii e lo annusai. Aveva ancora un buon odore, anche se sapevo che ormai era freddo. Decisi di berlo comunque, se non altro per zittire il senso di colpa per non averlo bevuto prima. E sapete cosa? Era ancora buonissimo. Dannazione, Asahina-san sapeva fare del tè grandioso. Trovai poco dopo il sacchettino con le foglie di tè, assicurandomi di ricordarmi di provare a prepararle più avanti... o magari avrei potuto provare a chiedere ad Asahina-san di prepararle...
Mettendo da parte il sacchettino, continuai a cercare e trovai il libro di Haiku10 di Nagato. Lo aprii e iniziai a sfogliarlo velocemente, ma non ero proprio dell'umore per delle poesie, quindi misi anch'esso da parte e continuai a cercare. Trovai infine una certa rivista avvolta nella carta di giornale... il regalo di Taniguchi. Quello che rivoleva indietro. Mi portai la mano alla fronte solo guardandolo. Non ci avevo ancora dato un'occhiata, e nemmeno volevo farlo, però ero annoiato, e la curiosità ebbe la meglio su di me, quindi scartai la carta di giornale.
Con mia sorpresa, non era una di "quelle" riviste, ma non ci andava molto lontano. Credo potesse essere descritto al meglio come l'equivalemnte maschile di quelle riviste per ragazze. Ovviamente, era pieno di belle donne al suo interno, solo senza nudità. Iniziai a sfogliarlo. C'erano alcune immagini di attrici famose e modelle insieme a delle interviste delle stesse attrici e modelle. Ovviamente non avrei mai letto una sola parola di quello che c'era su quelle pagine perché sembravano davvero noiose. C'era anche un articolo di ragazze che facevano la lotta nel fango, che devo dire essere abbastanza carino.
Ero a circa a metà rivista quanto sentii la porta aprirsi. Cavolo! Cercai di nascondere velocemente la rivista dietro la schiena mentre la porta si spalancò all'improvviso. Era Haruhi, che sembrava su di giri.
«Kyon! Indovina! Ho fatto alcune ricerche, e...»
Notò quindi che stavo nascondendo qualcosa. Dannazione! Ma dove viene tutta la mia sfortuna? Iniziò a guardare dietro di me con sospetto.
«Cosa stai nascondendo?»
«Nulla!»
Sono davvero un'idiota... pensavo davvero che avrebbe funzionato? Anche un bambino di due anni avrebbe capito che nascondevo qualcosa.
Haruhi mi marciò contro. «Fa' vedere, Kyon! Cos'è?»
Mi saltò addosso mettendo le mani dietro la mia schiena. Cercai di levarmela di dosso, ma non ci volle molto perché riuscì a prenderla. Cercai di ternerla più forte che potei come se ne dipendesse la mia vita, ma avevo le mani sudate, e poco dopo riuscì a strapparmela dalle mani. Ero sorpreso che non l'avessimo strappata. Ovviamente, le condizioni della rivista era l'ultima cosa che mi preoccupava, dato che i suoi contenuti erano più che un problema.
Non passò molto tempo da quando me l'aveva presa perché realizzò i conenuti della suddetta rivista. Incurvò lo sguardo verso di me.
«Oh... capisco...»
«Restituiscila!» urlai cercando di riprendermela. Fallii nell'intento schivandomi rapidamente e continuando a sfogliarla.
«Non pensavo che fossi un tale pervertito...»
«È il regalo di Taniguchi della festa,» dissi decidendo di arrendermi nel tentativo di riprenderla.
«Certo...» disse Haruhi, ovviamente non credendomi. Continuò a sfogliarla, la sua espressione si trovava a metà tra il non accontetata e l'infastidita. Le sfogliò rapidamente, più veloce di quanto avessi fatto io prima. Dopo un minuto parlò di nuovo.
«Quindi chi pensi sia la più carina?»
Fui preso sottogamba dalla domanda. Ero mentalmente preparato per un assalto verbale, ma pensai che sarebbe comunque arrivato poco più tardi.
«Non lo so. Non ho ancora avuto l'occasione di guardarlo.»
Tornò all'inizio della rivista, e ricominciò a sfogliarlo fino ad arrivare all'immagine della prima ragazza e me la mostrò. Era una ragazza snella, leggermente abbronzata con dei lunghi capelli bruni mossi. «Che ne pensi di lei?»
«Non è male, credo.»
Passò alla prossima ragazza per mostrarmela. Era una red-head11 con i capelli corti e gli occhi blu. Credo di averla già vista in uno show televisivo, in quel periodo. «Che ne dici di lei?»
«È abbastanza carina, immagino.»
Passò alla prossima ragazza ancora e me la mostrò, ed era una ragazza con i capelli blu e la doppia treccia. Stavo iniziando a stancarmi. Che diavolo stava facendo? Perché diavolo le interessava ciò che oensavo su queste ragazze? «E lei?»
Mi strofinai gli occhi con frustrazione. «È carina anche lei, va bene? Perché mi stai chiedendo ciò che penso di queste ragazze?»
Si alzò in piedi e sbatté la rivista a terra vicino al letto prima di avvicinarsi a me. «Perché come tua capobrigata, voglio sapere perché vorresti sprecare del tempo a guardare queste porcherie! Pensare che passi parte del tuo tempo libero a fare qualcosa di così basso! Credevo fossi migliore di così, Kyon!»
«La stavo guardando soltanto perché ero annoiato, ed è l'unica che ho. Ti ho detto che me l'ha data Taniguchi. Gliela stavo per restituire comunque. Ero solo curioso di sapere cosa c'era al suo interno.»
Si risedette sul letto e incrociò le braccia. Poi emise un sonoro grugnito voltandosi da un'altra parte per non guardarmi.
Decisi di continuare a difendermi. «E anche se spendessi del tempo a guardare queste riviste, e allora? Sono un maschio, e non ho una fidanzata o qualcosa, quindi sarebbe perfettamente normale se avessi bisogno di uno sfogo.»
L'umore di Haruhi iniziò a cambiare dopo che ebbi detto questo. Iniziò a guardare il pavimento e la sua espressione si ammorbidì. Rimase in silenzio per alcuni minuti prima di ricominciare a parlare, sembrando quasi nervosa dal tono di voce.
«Vorresti una fidanzata?»
Mi sentii improvvisamente in estremo imbarazzo dopo che me lo chiese. Voglio una fidanzata? Be', ad essere onesti, posso dire di sì. Ma con gli eventi dell'ultimo anno, molte cose erano successe, e non ero sicuro di poter gestire l'avere una fidanzata con tutto quello che accade essendo un membro della Brigata SOS. Di questo passo, avrei dovuto aspettare fino a dopo la scuola prima di poter iniziare ad uscire con qualcuno. Alla fine, decisi di tentare di evitare la domanda.
«Fidanzarsi non è contro le regole della Brigata?»
«Diciamo, parlando ipoteticamente, che non ci sia alcuna Brigata, e potresti uscire con qualunque ragazza tu voglia. Con chi vorresti uscire.»
Non un altra stupida domanda ipotetica. Iniziavo davvero ad odiarle. Ebbi la sensazione che darle una risposta specifica non fosse una buona idea, e poi nemmeno avevo qualcuno di cui il mio cuore si fosse innamorato. Certo, c'erano un sacco di grandi candidate da cui scegliere. Asahina-san, Nagato e Tsuruya-san erano tutte buone opzioni. E chi ha detto che doveva essere una di loro? C'erano tantissime ragazze nella mia scuola da scegliere, e alcune di loro sono anche... normali! Diavolo, una ragazza normale sarebbe fantastica, no? E ovviamente se fossi stato davvero insano, avrei potuto, ma solo in teoria, tenete a mente, forse contemplare, riluttantemente, l'idea, magari, della possibilità di uscire con Haruhi... sì, certo...
«Non lo so...»
Haruhi non era convinta. «Andiamo! Dimmelo! È Mikuru? Ho già visto come la guardi. O magari Yuki. O potrebbe essere Tsuruya. O magari mia mamma!»
«Cosa!?» urlai, colpito da quell'ultima nota.
«Non negarlo, Kyon! Ho visto il modo in cui guardi mia mamma. Ha tutte le carte in regola per te, non è vero? Non ti biasimo. È un buon partito per qualcuno della sua età. Potremmo fingere che non sia sposata. Andresti con lei se potessi?»
«No!» dissi, sentendomi davvero esasperato. «Tua madre è un pochino troppo grande per essere una potenziale fidanzata.»
«Allora chi?»
«Davvero non lo so,» dissi cercando di sembrare più sincero possibile. «Non negherò che ci sono un sacco di ragazze con cui non mi dispiacerebbe uscire, ma non sono infatuato abbastanza con qualcuna di loro per poterla scegliere al posto delle altre. Credo che preferirei aspettare fino a che non trovo qualcuna per la quale abbia davvero dei sentimenti prima di fare quella decisione.»
Haruhi tornò silenziosa dopo la risposta. La sua espressione era un misto di sollievo e delusione. Ma a che diavolo pensava, facendomi una domanda così stupida? Perché era così importante per lei?
Vidi i suoi occhi spalancarsi all'improvviso guardando verso la rivista. La riprese in mano e la infilò tra il letto e il muro. Due secondi dopo che lo ebbe fatto, la porta si aprì all'improvviso. Dall'altra parte c'era Oruki. Il mio cuore mi fu dritto in gola quando lo vidi. Oh cavolo, sono morto! Sono contento che non abbia visto la rivista. Dannazione, le orecchie di Haruhi dovevano essere fantastiche se lo aveva sentito arrivare.
«Che state facendo voi due?»
«Stiamo parlando delle attività del club,» disse Haruhi. Per qualche motivo dubitai che l'avrebbe creduta.
Ci fissò entrambi con sospetto prima di parlarci. «Assicuratevi di tenere la porta aperta se volete parlarvi nelle vostre stanze.» Poi si voltò e se ne andò. Aspetta, voleva dire che non mi avrebbe ucciso? Però mi aveva davvero spaventato a morte.
Decisi di trarre a mio vantaggio l'interruzione e fare ad Haruhi una domanda. «Quindi perché sei venuta nella mia stanza in principio?»
Haruhi sbatté le palpebre per un attimo prima di ricordarsi di cosa voleva parlarmi. Il suo viso iniziò ad emettere raggi da tutte le parti prima che iniziò a parlare. «Giusto! Volevo darti un piccolo anticipo su un annuncio che volevo fare Lunedì alla Brigata!»
«Riguardo cosa?»
«Stavo facendo alcune ricerche sulla James Randi Foundation poco fa, e ho scoperto cose fantastiche! Ho scoperto che James Randi stesso sta per venire a parlare pubblicamente in una convention che si terrà a Kyoto fra tre settimane a partire da domani!
Oh, no... per favore dimmi che non stavi pensando quello che pensavo stessi pensando. Eri davvero seria sulla faccenda della guerra che progetti contro di loro, vero?
«Li affronteremo faccia a faccia e lo umilieremo pubblicamente! Andremo a Kyoto il Venerdì di quella settimana proprio dopo la scuola. Poi passeremo il resto del Venerdì e l'intero Sabato in un grande setacciamento dell'intera città in cerca di eventi misteriosi. Una volta trovati, registreremo i risultati delle nostre scoperte e porteremo le registrazioni direttamente a James Randi!»
Non riuscivo a credere che aveva già pianificato così tanto. E ora sembrava veramente che avremmo affrontato faccia a faccia l'internazionalmente noto come "lo scettico".
Haruhi mostro il suo sorriso da un milione di watt prima di continuare. «La Brigata SOS diventerà famosa a livello mondiale! Potremmo anche vincere quel premio di un milione di dollari! Quanto viene, in yen? Non sono qualcosa come centoventi milioni?!»
Anche se sapevo che sarebbe nevicato all'inferno se avessimo vinto quel premio, non potei non sorridere quando lo menzionò. Ad essere onesti, speravo solo che non saremmo stati noi quelli umiliati pubblicamente. Il fatto che avremmo speso una giornata e mezza a cercare qualcosa in modo casuale sembrava piuttosto faticoso e difficile già da solo.
«E se non troviamo nulla?»
«Non ti preoccupare, troveremo qualcosa! Kyoto è un centro spirituale e religioso del Giappone! Sono certa che troveremo qualcosa!>« Il viso di Haruhi si illuminò visibilmente di orgoglio. «Scommetto che riusciremo finalmente nell'obiettivo di avere un seguito di Brigate SOS in ogni scuola dopo!»
Intendi dire il tuo obiettivo. Personalmente penso che sia già abbastanza male averne una sola.
Haruhi si sedette per un po' sognando ad occhi aperti, per poi alzarsi e andarsene. «Sta diventando tardi. Vado a letto.»
Dissi qualcosa prima che se ne andò. «Oh, in ogni caso, Haruhi. Tuo padre mi ha suggerito di cercare qualcuno in cerca di un coinquilino. Ho trovato quattro abitazioni che vorrei controllare domani. Se vuoi unirti nuovamente a me, a me andrebbe bene.»
Haruhi si voltò con un'espressione di sorpresa per un secondo per poi tornare al suo sorriso. «Okay, sembra fantastico, Kyon!» Poi uscì e chiuse la porta. Prima che andassi a letto, aprì nuovamente la porta un ultima volta e mi fissò intensamente.
«In ogni caso, Kyon. Vorrei ricordarti che è ancora contro le regole per tutti i membri fidanzarsi!»
Sì, sì, come vuoi... Poi chiuse la porta. Prima di prepararmi per dormire, mi infilai sotto il letto e recuperai la rivista per poi piazzarla nella cartella. Quella cosa mi aveva già causato abbastanza problemi. Ero più che felice di sbarazzarmene. Poi indossai il mio pigiama e mi distesi per addormentarmi. In tutta sincerità, era stata un'altra dura giornata, ma almeno era finita con una nota positiva. Haruhi non era più arrabbiata, e per la prima volta in cui ero arrivato in quella casa, Oruki mi stava trattando come un essere umano. Non avevo nemmeno dovuto fare un altro lavoro spaccaschiena. Dopotutto, poteva essere stata la giornata migliore da quando mi ero trasferito lì.
Erano passate ormai due ore da quando mi ero disteso per dormire. Ero sicuramente al momento in cui stavo per entrare nel mondo dei sogni quando sentii la mia porta aprirsi. Oh no, Naru-san aveva ricominciato a camminare nel sonno? Aprii lievemente gli occhi per vedere cosa stava facendo.
Mi ero sbagliato. Non era Naru-san. Era Haruhi! Aspetta un momento! Non ricordavo che Haruhi camminasse nel sonno. Tutte le volte in cui abbiamo passato la notte in viaggio con la Brigata, non ha mai camminato nel sonno una sola volta. Allora perché ora era lì?
La guardai con gli occhi socchiusi avvicinarsi al mio letto. A quel punto notai che non stava camminando nel sonno. Il modo in cui si muoveva era troppo sicuro. Stava sgattaiolando verso il letto. Cosa diavolo credeva di fare? Dopo qualche secondo, era vicina al letto. Rimase lì per un minuto per poi abbassarsi, appoggiando i gomiti sul letto, e appoggiando la testa sulle mani.
Era molto scuro nella mia stanza, e miei occhi erano solo lievemente aperti, quindi probabilmente sembrava che io stessi dormendo. In realtà, il mio cuore batteva all'impazzata. Ero completamente terrorizzato all'idea di cosa diavolo stesse per fare. Voleva farmi qualcosa durante il sonno? Non riuscivo a capirlo. Era ferma lì a fissarmi. Stavo impazzendo!
Poi si rialzò. Ottimo, magari stava per andarsene lasciandomi dormire. Sfortunatamente, notai che guardava intorno alla stanza nervosamente. Cosa stava per fare? Poi iniziò ad abbassarsi su di me. Si abbassò così vicina a me che dovette appoggiare le mani ai lati della mia testa. Okay, ora stavo davvero per impazzire! Contemplai l'idea di aprire gli occhi e farle capire che ero sveglio, ma temevo il modo in cui avrebbe potuto reagire. Rimase ferma in quel modo, fissandomi dall'alto per qualche minuto.
Poi iniziò ad abbassarsi. Vidi il suo viso avvicinarsi sempre più al mio fino a che non eravamo a pochi centimetri di distanza. Era ora così vicina che potei sentire il suo respiro sul mio viso. Era pesante e veloce, un indizio del fatto che era davvero nervosa per quello che stava facendo. Tentai il possibile per rallentare il mio respiro in modo da nascondere che stavo solo fingendo di dormire. Il mio cuore non aveva mai battuto così velocemente! Sono sorpreso che non l'ebbe sentito...
E poi successe. Chiuse lentamente gli occhi e si abbassò un'ultima volta. Un momento dopo, le sue labbra entrarono in contatto con le mie. Haruhi mi stava baciando.
I miei occhi si spalancarono nel preciso momento in cui aveva iniziato a baciarmi. Ero in preda allo shock per quello che stava facendo, ma la sensazione delle sue labbra sulle mie... era davvero, davvero una bella sensazione. Le sue labbra erano incredibilmente morbide e calde. Poco dopo, mi arresi completamente a lei. Chiusi gli occhi e ricambiai il bacio. Fu un po' sorpresa all'inizio quando iniziai a muovere le mie labbra, forse preoccupata di avermi svegliato, ma continuai a fingere di dormire, quindi tornò a baciarmi. Continuammo così per circa un buon minuto fino a che non decise di averne avuto abbastanza. Scese dal mio letto, e sgattaiolò lentamente fuori dalla stanza, richiudendo la porta dietro di sé.
I miei occhi si spalancarono di nuovo nel momento in cui la porta si richiuse. Quel momento era così surreale. Sentivo le mani tremarmi leggermente per colpa di tutta l'esperienza. Mi ci vollero all'incirca dieci minuti prima di riuscire a calmarmi abbastanza da poter registrare nel cervello quello che era appena successo. Haruhi mi aveva appena baciato, e non era nemmeno un normale bacio. Ci eravamo davvero baciati.
A quel punto tutto iniziò ad unirsi nel mio cervello. Quella volta in cui siamo rimasti bloccati nello spazio chiuso insieme, tutte quelle volte in cui si comportava in modo geloso ogni volta che guardavo le altre ragazze come Asahina-san, quella volta in cui si è arrabbiata quando ha trovato quella lettera di dichiarazione d'amore che avevo scritto a Nagato (che avevo fatto per conto di Nakagawa. Non ero io quello che si stava dichiarando,) quella volta in cui si era arrabbiata scoprendo che avevo passato l'intera giornata con Asahina-san e facendole favori (e aiutandola a salvare il bambino che un giorno avrebbe scoperto il viaggio nel tempo), la volta in cui mi aveva chiesto di scrivere un romanzo d'amore per il giornale annuale del club di letteratura, il modo in cui ha reagito quando ha scoperto che mi stavo trasferendo, il suono della sua voce quando mi ha salutato dopo la festa, credendo che non mi avrebbe rivisto mai più, il fatto che mi abbia proposto di trasferirmi a casa sua, il modo in cui continuava a cercare scuse per impedirmi di trasferirmi in un appartamento, il modo in cui si è comportata quando eravamo in giro con Tsuruya-san, il suo comportamento quando mi ha visto leggere quella rivista, e infine il bacio12... Ho avuto i miei sospetti per un po' di tempo, ma ho sempre cercato di fare il possibile per mantenermi in uno stato di diniego. Ma ora non c'era più modo perché potessi negare la realtà...
Haruhi si era innamorata di me...
Mi distesi a pancia in giù per affondare la testa nel cuscino. Questo non era ciò a cui volevo pensare mentre cercavo di andare a dormire. La mia mente correva senza briglie. Mi sentivo un po' frustrato per tutta la faccenda. Che tu sia dannata, Haruhi! Grazie a te, sarei stato sveglio tutta la notte!
Sfortunatamente, ebbi ragione. Non importava quanto ci provassi, non riuscivo a levarmi dalla testa quello stupido bacio. Quando riuscii finalmente ad addormentarmi era ormai l'alba.
Che tu sia dannata... Haruhi...

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N D T
Whoa! La situazione si fa davvero rovente! L'ultima scena mi ha veramente fatto trasalire! Vorrei farvi notare una novità. Avete notato quei numerini? C'erano troppe annotazioni da fare in questo capitolo, quindi ho deciso di inserire delle note. Eccole di seguito.

1. Dubito che non lo sappiate, ma nel caso: uno "shipper" può essere qualcuno che "shippa", ovvero che sostiene, una coppia. La coppia viene detta per l'appunto "ship", e da qui derivano tutti i modi di dire, nonché il verbo "shippare"... (Non fate come dei miei amici barboni che lo confondono con il verbo "scippare": quella è un'altra faccenda.)
2. Nell'originale Kyon usa dei temirni specifici della botanica, e anziché tradurli, ho cercato gli stessi termini botanici italiani. Così chi sa un minimo di botanica, capirà. E poi gli insetti: per chi volesse saperlo, il calabrone gigante asiatico (detto anche del Giappone), è noto anche come Vespa mandarina Smith.
3. Siccome Kyon si sta riferendo ad Haruhi, non sarebbe dovuto essere "padrone", ma "padrona". L'autore ha volutamente lasciato il maschile al posto del femminile ("master" anziché "mistress"), credo per evitare dei riferimenti espliciti...
4. L'appartamento del Presidente del Club d'Informatica ospita buona parte di una delle avventure della Brigata, ovvero il Misterique Sign. Come romanzo non so dove mandarvi, ma posso dirvi che potete recuperare la storia nella puntata otto della prima serie dell'anime, mentre per il manga è il volume quattro.
5. Cosa vuol dire quando Tsuruya fa "nyoro~"? Non lo so. Dice spesso anche "megas", che però devo proprio cambiare in "mega" (altrimenti non avrebbe senso). Dicono sia un tic verbale. In ogni caso è una cosa che è stata eliminata nell'anime, ma l'autore si rifà molto di più al romanzo, quindi... Ah, se non sbaglio avete già incontrato questo suo tic nel capitolo tre. Ma lì non ne ho parlato... Scusate per la mancanza di conoscenza.
6. Tsuruya ha anche l'abitudine di aggiungere un suffisso "gattesco" ai nomi delle sue amiche (si nota nel manga). Il "suffisso gattesco" in Giappone è -nyan che è anche il verso del gatto. Siccome "nyan" non esiste in italiano la traduzione del manga ha deciso di mettere il suffisso -miao, cosicché suoni comunque in modo "gattesco", quindi Haru-nyan diventa Haru-miao. L'autore ha fatto di testa sua, mettendo il nome intero anziché la contrazione ("Haruhi-nyan" al posto di "Haru-nyan"). Ancora una volta mi attengo al testo originale, quindi invece di mettere ciò che secondo logica dovrebbe essere "Haruhi-miao" metterò "Haruhi-nyan".
7. Un bistro è una specie di ristorante/caffé.
8. Ogni volta che "kyon si porta la mano alla testa/sulla fronte", si capisce che si sta parlando di un bel facepalm?
9. Il discorso fatto per i termini specifici di botanica vanno applicati anche alla partita di baseball. Anche se questa volta non è stato difficile, dato che sono termini usati.
10. È vero che nel terzo capitolo non ho spiegato cos'è un libro di Haiku, o meglio, cos'è un Haiku? Un haiku è un tipo di poesia che si svolge in blocchi da tre righe. Il numero di blocchi è libero, ma le tre righe devono sempre rispettare un formato particolare: cinque sillabe nella prima e nella terza, sette sillabe nella seconda. Ora che lo sapete, provate a scrivere le vostre poesie.
11. Non serve che vi spieghi che per red-head si intende generalmente una ragazza con i capelli rossi, giusto?
12. La volta in cui sono rimasti chiusi nello spazio chiuso è La Malinconia originale (primo romanzo, prime sei puntate della prima serie dell'anime, primi due volumi del manga). Le volte in cui Kyon guardava le altre ragazze sono innumerevoli, ma come esempio c'è la puntata sette dell'anime, dove giocano a baseball. La faccenda di Nakagawa e della lettera è nel volume dieci del manga. La giornata con Asahina-san e relativo salvataggio del bambino futuro inventore del viaggio del tempo è nel volume dodici. Quando Haruhi chiede a Kyon di scrivere un romanzo d'amore per il giornale annuale, è a fine volume dodici e inizio tredici. Tutti gli altri eventi elencati si riferiscono a questa fic.

Dopodiché, ho alcuni pensieri in generale che devo riportare.
Il "midispiace" mentre lavano i piatti... è scritto tutto attaccato, senza punteggiatura. Scelta dell'autore per rendere meglio la scena.
Nel primo capitolo avevo detto che avrei rispettato l'alternanza tra verbi al passato e al presente a seconda della situazione della versione originale. Ho però ricordato che in italiano è piuttosto scorretto alternare in quel modo, mentre in americano è tipico. Ho deciso quindi che metterò tutto al passato, ovvero come direbbe la norma italiana. Forse l'avrete già notato, dato che è una decisione presa circa tre capitoli fa... che ho dimenticato di riportarvi. Sorry.
Inoltre ho corretto una svista di traduzione nel capitolo tre. Ho spiegato là qual è il problema.
L'autore ha di nuovo inserito in giro per la fic una minuscola frase che riassume l'evento principale del ventitreesimo capitolo e anche dopo. (Non si tratta del viaggio a Kyoto!)

Maledizione, l'angolo autore (dovrei chiamarlo "angolo traduttore") questa volta è lunghissimo. Mi dispiace davvero, mi fa sentire come se avessi rubato spazio all'autore...
Quindi ripeto, è un capitolo che mi è piaciuto molto, ed è stato terribilmente faticoso da tradurre. Il prossimo capitolo è giusto un pelino più corto, quindi come al solito dovrei riuscire a pubblicarlo dopo venti giorni a partire dall'uscita di questo. Come avrete notato molte cose si stanno muovendo, quindi non perdetevelo!
Scusate ancora per lo spazio esagerato delle note!
  
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