Fanfic su attori > Josh Hutcherson
Segui la storia  |       
Autore: RealMocking    10/04/2013    0 recensioni
-Giusto per ufficalizare, sono Josh-, e fa per tendermi la mano. Io sono spiazzata: gli sono finita quasi contro, mi sono mostrata con un outfit disdicevole e non l'ho riconosciuto nemmeno lontanamente, nonostante abbia visto la sua foto su internet poche ore fa, e lui é sfacciatamente dolce e comprensivo. Gli sono talmente riconoscente che lo abbraccerei, ma per oggi ne fatte abbastanza.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I famosi tre giorni di riposo sono passati, e io ho tenuto fede al mio impegno di rilassarmi. Primaditutto ho dovuto pensare ad un modo carino per salutare il mio collega quando lo avrei incontrato. Oggi é il fatidico giorno, ma ho deciso semplicemente che eviteró di rendermi di nuovo ridicola facendo qualsiasi cosa. Spero solo che lui non sia come tutti i miei fan, che come ho giá spiegato mi mettono in difficoltá con il loro atteggiamento di inferioritá. Ma in fondo, se il mondo deve funzionare cosí, lui é un attore, e poi mi é sembrato un tipo piuttosto simpatico e assolutamente non fastidioso. Sono certa che, con quel sorriso dolcissimo che aveva, era davvero felice di lavorare insieme a me. E io mi sono comportata da perfetta ipocrita a dire lo stesso, a pensarci mi viene da ridere. che faccia tosta. Ok, primo giorno: devo assolutamente presentarmi bene, la prima impressione é tutto. Molte persone hanno pregiudizi su di me. Stamattina i miei capelli sono piú gonfi del solito: do loro una ravvivata e mi dedico alla decisione dei vistiti. Vorrei indossare un vestito, ma forse oso troppo, quindi scelgo un jeans molto attillato e una camicia azzurra con un gilet. Si, puó andare. Mentre mi sto specchiando sento bussare alla porta. Senza che io le dia il permesso, Julia entra e prende a frugare nella mia borsa, per poi porgermi un cappellino blu e i miei rayban scuri.

-Buongiorno- dico.

-Mi piace questa camicia. Sta bene con i tuoi occhi.

In effetti il colore é lo stesso dell'iride azzurro chiaro.

-Una fermata di autobus o un taxi. Ho giá chiamato il taxi.- come sempre ha una grandissima considerazione delle mie opinioni, quando me le chiede.

Dieci minuti dopo siamo nel taxi, dirette al grande edificio destinato ad ospitare le riprese interne. É davvero un posto enorme, quando ci entro mi sembra un sogno. Mi é capitato poche volte di poter lavorare in ambientazioni cosí ampie. Un uomo in grigio ci porta verso un grande spazio allestito a palcoscenico, e lí faccio conoscenza con il mio regista, Gary Winick.

-Ecco la nostra stella di Hollywood!- Urla non appena mi vede, forse un po'troppo ad alta voce. -Benvenuta tra noi, Curly.- e mi abbraccia, senza nemmeno tendere la mano. Sono contenta, devo ammettere che temevo quest'incontro.

-Felicissima di essere tra voi-, dico, sfilandomi il cappellino. Subito si fanno avanti produttore e sceneggiatore, pronti a tendermi la mano.

Sono circondata dagli attori che mi guardano con occhi amichevoli e tentano di mettermi a mio agio. Ora, se ci penso, dato che ho un certo livello di notorietá, probabilmente non dovrebbero pensare che io potrei trovarmi in difficoltá... il che fa aumentare in me il presentimento che, nonostante tutto, non si abbia tanta stima di me in giro. Per essere il primo giorno incontro davvero poche persone: il migliore amico di Eathan é Douglas Booth, che sta leggendo assorto il copione. Quando mi presento con il mio nome si alza in piedi e mi dice: 《Chi non lo sa. Doug》, e dopo avermi rivolto un tirato sorriso si siede di nuovo su una sedia di plastica blu, con le cuffiette nelle orecchie e i fogli da imparare in mano. Ok, forse avevo troppe aspettative. La mia insegnante di canto, invece, é Gina Gershon, e a questo punto mi rendo conto di non aver letto a fondo l'elenco degli attori. Accidenti, questo film sembra essere di una certa portata! Mi riprometto di studiare la lista domani. Mentre sto parlando con Gary a proposito dell'espressivitá vedo qualcuno che si avvicina dal fondo della sala. Sono fiera di me, perché stavolta non faccio fatica a riconoscerlo.

《Buongiorno a tutti!- Dice Josh alla troupe, di buonumore. Probabilmente qui di solito brulica di gente, ma in questo momento le persone si possono contare sulle dita di una mano -Ciao, Cel》, quando si ferma davanti a me mi sembra che sia preso dall'imbarazzo. Per un attimo penso che sia indeciso tra l'avvicinarsi e lo stare fermo, ma il suo sorriso non tradisce i suoi pensieri neppure per un attimo. Si avvia semplicemente verso una delle telecamere. 

27. Ci sono esattamente 27 persone qui dentro, compresi attori, produttori e purtroppo anche manager petulanti. 《Pensi che ti troverai bene?》 chiede Julia. In realtá l'unica cosa che penso é che l'atmosfera sia piuttosto deprimente, ora come ora.

《So a cosa stai pensando - una voce dietro di me - che non c'é un'anima viva. Beh, so che sei stata abituata a lavorare quando tutto era giá pronto per il tuo arrivo, tutto giá fatto. Stavolta vedrai come nascono le basi di un film, senza dover arrivare solo per dire la tua particina e tanti saluti. Anche questo é cinema. E in ogni caso non preoccuparti, questo posto sará presto cosí pieno di gente che ti sentirai a casa》. Negli occhi di Gary vedo l'ombra di un sentimento che va oltre la passione per il suo lavoro; é una sfumatura che si basa su decenni passati nell'ambiente in cui si é sentito completamente nel proprio elemento, percependo l'essenza del vero piacere di dirigere un film. Riesco a sentirmi davvero incoraggiata dalle sue parole, e ammetto che forse mi hanno sempre trattata con i guanti. Ma non ho mai detto che mi fosse andato bene. 

Dopo aver revisionato il contratto con la mia firma per motivi di sicurezza, mi ritrovo in una delle sale minori accanto all'entrata, quella in cui poco fa ho fatto conoscenza con Douglas, senza che peró lui la facesse con me. É ancora li, che con aria indifferente sta appoggiato alla sedia, le cuffie nelle orecchie. Non mi sta bene che si dimostri cosí volutamente freddo con me. Mi riprometto di risolvere questa situazione. Josh mi sorprende ad osservare il suo migliore amico proprio nel momento in cui si avvicina a noi, Cioé, a lui, perché io sono a tre metri di distanza. I due bisbigliano tra di loro per un attimo, poi Josh si gira verso di me: 《Eccoti! Vieni con me, Gary ti sta cercando - mi si avvicina e non appena ci incamminiamo mi sussurra - Doug non é molto amichevole, non pensare che sia a causa tua. Fondamentalmente gli dispiace sempre di non poter interpretare il protagonista, e poter...》 qui si interrompe. Arriviamo nella sala accanto dove troviamo Gary che parla con un cameraman. 

-Eccoli qui!- urla. - avete fatto conoscenza?

-Ci eravamo giá conosciuti ieri in veritá-, dico io, arrossendo impercettibilmente.

-In ogni caso, domani arriva il resto di Los Angeles. Cioé, quelli che devono recitare nella parte girata a Los Angeles, quindi immagino che sia inutile farvi giá provare qualcosa. Dio, sono stati tre giorni inutili... - si passa una mano tra i capelli - tu dovrai cantare qualche canzone, Cel. Comincia ad entrare nel tuo personaggio. Lei ha una enorme passione, come te, soltanto che non ha ancora realizzato il suo sogno. Pensa a come eri tu e immedesimati in quella situazione. Lui, invece - e poggia una mano sulla spalla di Josh - é quell'antipatico del negozio di moto che apparentemente ti odia, ma che diventerá un tuo grande sostenitore. Dovete avere molta attrazione reciproca, conto molto su questo. Quindi, dato che avrete modo di incontrarvi spesso anche fuori da qui, dal momento che non vi conoscete per niente, impegnatevi e dimostrate agli altri di che pasta siete fatti. Mi dispiace averti fatto venire sul seto oggi, Cel, sarebbe stato meglio cominciare domani con tutti gli altri. Imparate le prime pagine e potete anche non tornare dopo la pausa pranzo - quindi scambia un'occhiata con Josh, sorride a me e se ne va di nuovo. Josh mi chiede se vogliamo pranzare insieme alla pizzeria di fronte e io accetto, stando attenta a non farmi vedere da Julia che é occupata in una conversazione con alcune persone davanti al palcoscenico. Quando attraversiamo ed entriamo nella pizzeria un'ondata di ricordi mi invade: andavo spesso in pizzeria insieme a mio fratello, da quando mi é stato concesso di uscire insieme a lui il sabato sera. Come vorrei che lui fosse qui. Improvvisamente sento un urlo che mi stordisce provenire da una ragazzina seduta ad un tavolo con la sua famiglia: 《Ci sono Cel e Joah Hutcherson, mamma! mamma! 》 Oh, no. No, no! Tutti si girano di scatto con facce sorprese e supplicanti, e io per poco non mi sento male: troppa gente, non ce la faccio. Prima di poter pensare ad altro vedo tre ragazzi che si alzano dal fondo della sala e una bambina che lo segue, e sento una mano afferrarmi per il braccio. Josh mi tira dietro di lui fuori dalla pizzeria, correndo, e quando vedo le quattro persone inseguirci di fretta una scarica di adrenalina mi invade, perché cominciamo a correre velocemente senza una meta, lui girandosi indietro ridendo e io sempre tirata da lui, che adesso mi ha preso la mano, ridendo forse piú di lui. Giriamo l'angolo con le ali ai piedi e ci infiliamo in un vicoletto desolato. 

-Poverini!- dico, ridendo e cercando di riprendere il fiato. Josh appoggia le mani sulle ginocchia tentando di reprimere l'affanno e si appoggia al muro.

-Corri veloce, superstar - mi sorride dolcemente - nella nostra situazione puó essere molto utile.- In tutta risposta, frugo nella mia borsa e gli porgo un cappellino e un paio di occhiali.

-Mettili tu, io cammino a testa bassa dietro di te. Tavolo in fondo e tono basso. Ok - ci infiliamo nel pub accanto e riusciamo a sederci a un tavolo senza troppe complicazioni. Pochi minuti dopo ci vengono pprtate le nostre ordinazioni.

-Hot Dog con salsiccia e un chilo di maionese- dico -questa si che é vita-. Forse sono stata un po'troppo diretta, ma lui si mette a ridere. 

-Vedo che parli la mia stessa lingua. Nessuno vedendoti direbbe che sei amante del delizioso cibo spazzatura.- dice indicando con gli occhi il mio fisico, seppur nascosto dal tavolo.

-Grazie. Neanche a te, comunque. Pensa che ogni sabato mi alternavo tra pizza e panino extracalorico con mio fratello Luca, é da lui che ho imparato a mangiare cosí tanto e bene - rido - lui é davvero una sorta di modello per me. Tu hai fratelli?

-Si, c'é Connor, ma solitamente non passiamo molto tempo insieme. Lui freme dalla voglia di conoscerti.

-Allora spero di incontrarlo presto. Anche se, come dico spesso, sono umana anch'io, non sono un oracolo o qualcosa del genere.

-So perfettamente cosa intendi. Pensa che una volta una fan ha attraversato a piedi Los Angeles nell'ora di punta per farsi fare un autografo.- Rido di cuore,

-Una volta invece ho trovato un ragazzo fuori dalla potrta del bagno dell'albergo. A momenti mi veniva un infarto!- Lui scoppia a ridere, comprensivo. Sono felice di poter parlare con qualcuno che mi capisce. Continuiamo a parlare delle nostre catastrofiche ed esilaranti esperienze finché non ci accorgiamo che si é fatta ora di andarsene. Mi riaccompagna all'edificio dalla mia manager, mentre lui si avvicina alla moto per tornare all'albergo. Quando fa per ridarmi il cappellino noto un ragazzo poco lontano da noi.

- É meglio che lo tenga tu, -dico- io mi nasconderó dietro di te.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Josh Hutcherson / Vai alla pagina dell'autore: RealMocking