Quel
ramo di terra d'Italia, che volge
sul Tirreno, tra una catena non interrotta di monti, tutto a seni (i
monti, Amore!)
e a golfi, vien a restringersi e a prender corso e figura di stivale,
tra un
promontorio a destra e un ampia costiera dall'altra parte; e il ponte,
che ivi
dovrebbe congiungere con la Sicilia, par che renda ancor più
pacchiane le
promesse dei politici, e segni il punto in cui tutto ricomincia, e il
Mar
Mediterraneo ricomincia, per ripigliar poi nome di Oceano Atlantico
dove le
rive lasciano l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e terre.
Per una
stradicciola tra Napoli e Reggio Calabria, tornava bel bello dalla
passeggiata
verso casa, sulla sera del giorno 23 luglio dell'anno (il
più lontano
possibile), don Pasquale, prete e membro associazione O.N.L.U.S. Diceva
tranquillamente il suo uffizio e talvolta, tra un salmo e l'altro,
chiudeva il
breviario e raccontando qualche battuta. Due uomini stavano, l'uno
dirimpetto
all'altro, ai bordi della stradicciola. Che i due tizi stessero ad
aspettar
qualcuno, era troppo evidente; ma quel che più dispiacque a
don Pasquale fu il
dover accorgersi che l'aspettato era lui.
“Signor curato”, disse uno di quei due.
“Cosa comanda?”, rispose don Pasquale.
“Lei ha intenzione di venir al
matrimonio di domani di Andrew Corallo e Anna StranCugnom?”.
“Cioè...”, disse con voce tremante.
“Lor
signori son uomini di mondo e sanno benissimo come vanno queste
faccende. Io
non c'entro: si sposino anche senza di me”.
“Oh no, male! Questo matrimonio senza
di lei nun se pò fa, né domani né
mai!”.
“Ma, signori miei, si degnino di
mettersi nei miei panni. Se la cosa dipendesse da me... Io non posso
andare!”.
“Orsù, don Pasquale,
orsù...”.
“...Dai un bacio a chi vuoi tu!”.
“Non è il momento di scherzare!”.
“Scusino!”.
“O verrà al matrimonio o se ne pentirà!
(Piccola bestemmia) (La volete sapere? Okay): Se non venite vi
scassiamo le
gambe, le rompiamo le braccia e la picchiamo a sangue con bastoni e
catene!”.
“Zitto, zitto – disse l’altro –
Il prete
è uomo di mondo e noi non volgiamo fargli del
male”.
“Nien di meno!? Quello mi ha mandato al
camposanto con tre frasi!”, disse don Pasquale.
“Non lo ascoltate – continuò
l’altro –
Voi venite al matrimonio e non succederà nulla. I nostri
padroni, Andrew
Corallo e Anna StranCugnom la invitano molto gentilmente”.
Così i due tizi si allontanarono. Don
Pasquale tornò a casa e pensò:
“Ho passato il guaio! Mannaccia a me!”.
Con questo pensiero poetico si addormentò.