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Autore: Sacchan_    13/04/2013    2 recensioni
E' la festa in maschera tipica di carnevale pertanto fai calare anche tu la maschera sul tuo volto mentre nel frattempo abbassi il corpetto un pò più giù delle spalle. Avevi solo sei anni l'ultima volta che ti hanno vista, adesso ne hai sedici; puoi osare mostrando a tutti la donna che sei diventata. Senza esitazione, spingi le ante del portone.
[Momentaneamente sospesa, ho deciso prima di iniziare una revisione totale dei capitoli e poi di continuarla]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kaito Shion, Miku Hatsune
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eh si! A grande richiesta (?) ritorno con un nuovo capitolo di questa fan fiction. Vorrei tranquilizzarvi, non l'ho affatto abbandonata. Ho avuto un periodo immerso nel lavoro e altre magagne varie e quando tornavo a casa la voglia di mettermi davanti al pc a scrivere non era esattamente tanta dato che crollavo per la stanchezza. Ma adesso ho molto più tempo libero di prima! Perciò ecco un nuovo capitolo fresco fresco e... so che è passato tanto tempo quindi spero di non deludervi!
Una cosa importantissima!!! Vorrei ringraziare una ad una tutte quelle persone che hanno inserito questa fan fiction fra le preferite/seguite/ricordate. Prometto che non la lascerò indietro e che piano piano arriverà alla sua conclusione.

Detto questo e sapendo che è tanto tempo che non la riprendevo in mano spero di non deludervi!! ^^



-PROPOSTA UFFICIALE-



Ti sorprende quell'invito improvviso. Poche e chiare parole scritte su un bigliettino con una calligrafia elegante e regolare.
"Vediamoci alla serra al solito orario. Len"
Dalla sera della festa di fidanzamento nella tenuta del giovane Gakupo Kamui non ti eri mai più vista con il signorino Kagamine.
Dopo lo spiacevole incontro avuto con sua sorella, che ti accusava di averlo lasciato solo, non sapevi esattamente come fare.
Se contattarlo oppure no.
Ed i giorni erano passati e tu non ti eri più recata alla serra non sapendo nemmeno se trovarlo o no.
Poi, arrivò quel biglietto portatoti dalla tua graziosa cameriera personale dai ricci capelli rossi.
La curiosità si accende in te.
La voglia di rivederlo per una piacevole chiacchierata immersa fra i colori profumati delle rose è tanta.
Esci dalla tenuta di tuo zio senza avvertire nessuno. Non ne hai bisogno, dopotutto rimarrai fuori poco più di un'ora, probabilmente.
Raggiungi la serra e lo vedi.
Di spalle, avvolto nel suo cappotto dorato con le maniche a sbuffo adornate di pizzo nero. Come sempre, sta contemplando le sue rose preferite, le gialle.
I capelli biondi, legati nel solito codino, con qualche ciuffo troppo corto gli scappano ai lati ricadendo fluente sui lobi.
"Siete arrivata" esordisce la sua voce ancora di spalle. Lentamente si gira verso di te, deve avere sentito i tuoi leggeri passi.
"Buongiorno Len" soffi piano "Quanto tempo!" non riesci a trattenere, sei sempre sinceramente contenta di vederlo.
"E' vero, da quella sera non ce n'è stata più occasione. Spero davvero che non portiate rancore nei confronti di mia sorella per ciò che è successo... o nei miei" conclude titubante.
"Oh no! No, perchè mai? Non porterei mai rancore verso di voi Len! E riguardo a vostra sorella... ho già dimenticato l'episodio, credetemi"
Lo senti tirare un sospiro sollevato.
Ti accorgi che chi hai di fronte non è il solito Len, quello che si perde in chiacchiere illustrandoti le caratteristiche dei fiori e i loro significati segreti.
Il dubbio si insinua in te.
Temi che qualcosa di brutto sia potuto accadere.
"Perdonatemi Len" le tue scarpette nere con il tacco si muovono di qualche passo in avanti "c'è qualcosa che non và? Non mi sembrate in voi oggi. Qualcosa vi preoccupa? Sono vostra amica, se c'è qualcosa di cui volete parlare potete farlo liberamente".
Len ti fissa serio. I suoi occhi azzurri cristallini puntano verso i tuoi smeraldi con la maturità di un giovane adulto.
"Effettivamente, c'è una cosa di cui vorrei parlarvi mia cara Miku. E' qualcosa di complicato e di difficile da esprimere. Perciò, vi pregherei di ascoltarmi con attenzione".
Sposti il peso da un piede all'altro incerta.
Annuisci.
"Certo, ditemi pure".
Prende un piccolo respiro il giovane Len e solo dopo sentirsi pronto scandisce lentamente le parole.
"Voi mi piacete, Miku"
Cala il silenzio nella serra, non un solo fiato proviene dalle tue labbra. Non ti sposti e non ti muovi. Rimani immobile, con la sensazione che il giovane Kagamine abbia altro da aggiungere.
Notando la tua immobilità, Len porta una mano ai suoi ciuffi ribelli cercando di sistemarli meglio dietro le orecchie ma quelli più corti continuano a scappare in qua e in là. Nel fare questo movimento anche la frangia copre lievemente i suoi occhi cristallini.
"Quello che voglio dire è che voi mi piacete davvero. Non vi trovo soltanto molto bella ma anche molto matura per la vostra giovane età. Sono consapevole della differenza di un paio d'anni che c'è fra di noi e magari adesso, ai vostri occhi, vi appaio solo come un ragazzino ma, credetemi, non riesco a staccarvi gli occhi di dosso".
"Oh..." abbassi il capo scuotendo leggermente le ciocche di capelli legate strette dagli elastici. Alzi di nuovo gli occhi per osservarlo. Aspetta una tua risposta e davanti a tanta gentilezza non puoi tirarti indietro.
"Quando dite che... Quando dite che vi piaccio, esattamente cosa intendete dire?"
"Miku, al prossimo ricevimento ufficiale vorrei potervi presentare come mia fidanzata".
Quelle parole sincere ti arrivano dritte al cuore. Mai nessuno si era dichiarato così apertamente a te.
Anzi, vista la tua provenienza dalla campagna, pensavi che nessun nobile cittadino ti avrebbe mai degnato di uno sguardo.
Len invece lo aveva fatto, posando gli occhi su di te dal primo giorno che ti aveva rivista.
Quelle sue parole ti riscaldano facendoti sentire lusingata, tuttavia...
"Io... non so esattamente cosa rispondervi Len..." sussurri con le labbra tremanti per l'emozione.
"Non siete obbligata a darmi una risposta, solo vorrei che ci pensaste" con il collo e lo sguardo fiero Len avanza verso di te.
Ti afferra una mano e si inchina leggermente per sfiorarla delicatamente con le labbra tiepide.
"Spero davvero di ricevere una risposta positiva".
Con queste ultime parole, Len abbandona la serra accompagnato dai passi pesanti dei tacchi dei suoi stivali che calpestano il terreno.
Mentre tu, ancora interdetta da quella improvvisa e inaspettata proposta, osservi quella mano che pochi attimi prima era stata baciata. Con le dita sfiori leggermente quella zona di pelle.
Ripensi a quando avevi preso la decisione di ritornare in città per riallacciare i rapporti con la famiglia dello zio. La tua intenzione era solo quella di trascorrere un piacevole periodo assaporando la mondana vita dei nobili cittadini, così diversa da quella monotona della campagna.
E adesso, ti ritrovi senza sapere esattamente cosa fare.
Alzi lo sguardo e dalle vetrate trasparenti della serra vedi il cielo serale avanzare con la comparsa delle prime stelle.
Giri i tacchi e abbandoni quel luogo pieno di fiori profumati.
Quella sera, a cena, ci sarebbe stato anche lo zio e non puoi permetterti di arrivare in ritardo.





Percorro il corridoio di marmo quando la figura snella della giovane figlia di lord Kagamine esce da una delle stanze.
Appena mi vede si sorprende ma, subito dopo aver riacquistato la rigida compostezza, avanza verso di me con tutto l'intento di salutarmi.
Cosa di cui ne farei volentieri a meno.
Quando la distanza che ci separa è poco più di un metro la piccola Rin afferra l'ampia gonna con entrambe le mani per rivolgermi un inchino di saluto.
"Buongiorno Kaito. Sono felice di vedervi qui oggi"
Accenna un sorriso lievemente tirato. Non capisco se dettato dall'imbarazzo di avermi di fronte dovuto a ciò che è successo la scorsa sera o se per altro.
"Sono oltremodo felice di vedere che oggi siete più calma rispetto la sera scorsa"
La giovane Rin avvampa, ferita da quelle parole. Con finta innocenza abbassa gli occhi.
"La scorsa sera ho avuto una reazione esagerata, è vero. Spero tuttavia che vostra cugina non voglia togliermi il saluto per questo. Anzi, sarò io stessa a salutarla per prima la prossima volta. Dopotutto, forse diverrà parte della mia famiglia."
Inarco un soppraciglio perplesso non riuscendo ad afferrare esattamente il senso di quella frase. Quando Rin alza il volto per guardarmi meglio i suoi occhi azzurri si spalancano sorpresi ed una mano si porta alla bocca aperta per tentare di nasconderla.
"Oh, perdonatemi! Non ditemi che non ne sapevate nulla?"
"Di cosa parlate?"
"Mi dispiace davvero tanto, pensavo che voi ne foste al corrente..."
 "Vorrei sapere prima di cosa parlate"
La piccola Rin tira fuori un ventaglio di pizzo nero e lo sventola vicino al viso facendo sollevare le ciocche di capelli dorate che compongono la sua frangia.
"Mio fratello Len ha chiesto vostra cugina di diventare la sua fidanzata. Ha detto che ci ha pensato tanto e che i sentimenti che prova verso Miku sono sinceri. Mio padre non era tanto d'accordo visto che vostra cugina, perdonatemi se lo dico, è solo una nobile  arrivadi campagna. Ma alla fine ha dovuto cedere viste le insistenze opposte da mio fratello." 
Non so esattamente cosa pensi in questo momento la giovane Rin.
O che reazione voglia scatenare in me.
Calma e con un cipiglio fiero sulle labbra continua a scrutarmi aspettando una risposta.
E sento crescere dentro di me una rabbia insolita.
Rin l'ha fatto apposta a venire da me a raccontarmi questo.
Vuole scatenare la sua frustrazione su di me non potendo gettarla ulteriormente su mia cugina.
Perchè a me non può darmela a bere.
So perfettamente quanto l'interesse che suo fratello nutre nei confronti di Miku la infastidisce.
E so che vorrebbe essere lei l'oggetto di tale interesse.
E lei sa che io lo so.
 Per questo è venuta da me a dirlo, fingendo che fosse tutto un incontro casuale.
Ma se vuole scatenare qualcosa dentro di me ha fatto male i calcoli.
Non sono così infantile da non sapermi controllare.
Al contrario di lei.
"Non ne ero a conoscenza..." abbozzo con un sorriso "suppongo che se mia cugina non ne abbia parlato è perchè non ha ancora dato una risposta a vostro fratello"
Il viso di Rin finge stupore davanti a quella risposta così innocentemente pacata. Cercando di non tradirsi riporta il livello della conversazione come se si trattasse solo di un semplice pettegolezzo.
"Beh, è normale. Dato che vostra cugina non ha ancora risposto ufficialmente a Len"
"Certe decisioni vanno ponderate con calma"
"Assolutamente, in cuor mio spero che Miku accetti. So quanto mio fratello ci tenga a ricevere una risposta positiva e mi dispiacerebbe parecchio se venisse rifiutato".
Falso, la sua speranza è che Miku rifiuti la proposta così da poter legare suo fratello ancora più a lei.
Inoltre, le darebbe un altro motivo ancora più valido per riversare il suo odio su mia cugina.
"Ma come si dice: a cuore non si comanda. Mi accompagnate fuori Kaito? E' una bella giornata e sembra che mio padre ci metterà ancora molto per finire la riunione"
Solleva una mano per accarezzare la mia e, lisciandola. mi sorride in modo suadente.
Vorrei scacciarla, quella sua mano piccola e falsamente gentile ma non posso, perciò, sollevandola, la stringo fra il mio gomito e il mio fianco e con una lieve pressione la invito a proseguire.
Rin mi segue con quel suo fare civettuola.




La musica vibra nell'aria come le corde vengono sfregate fra loro.
Tuttavia il medio per il vibrato non si posiziona bene e le note presentano qualche leggera stonatura.
Sconsolata, appoggi il violino dentro la sua custodia fino a che il battito di due mani ti applaudono per quella performance, sicuramente, non abbastanza tecnica.
"Non male per una persona che non suona più il violino da anni"
La voce maschile di Kaito ti elogia pur sapendo che non te li meriti affatto quei complimenti.
"No, non è vero. Sono anni che non prendo in mano il violino e la cosa si sente. Le mie dita non si muovono come vorrei"
"Con il tempo e il dovuto esercizio ritornerai a suonare in gran forma"
"Non ero un granchè nemmeno da bambina se ricordi bene, se ho imparato a suonare così velocemente il violino è stato perchè tu sei un ottimo insegnante".
Avevate deciso di eliminare il "voi" per passare ad un più famigliare "tu" ma è così strano rivolgersi in quel modo a quel tuo cugino così virile e maturo.
Al contrario, Kaito non mostrava particolari difficoltà nell'esprimersi. Anzi, sembrava più a suo agio.
In un batter d'occhio te lo ritrovi davanti che ti solleva il mento verso l'alto esponendo alla luce il tuo collo chiaro.
"Io, personalmente, preferirei che non continui con il violino"
"Uh? E perchè mai?" domandi sorpresa e impacciata, con quelle forti dita che continuano a stringere il tuo mento e sollevarlo verso l'alto.
"Con un collo così magro e bianco come il tuo, finisce per rovinartelo" aggiunge sorridendo divertito dalla tua espressione confusa.
Ti tiri indietro indignata portandoti immediatamente una mano sul collo, lì dove è visibile un segno rosso sul lato sinistro.
"Non scherzare. E' soltanto il callo del violinista. Anche tu ce l'hai no?" 

Kaito si lascia andare ad una sottile risata finchè non tira fuori di nuovo dalla custodia il violino precedentemente usato.
"Ho incontrato Rin Kagamine questa mattina, mi ha detto della proposta di fidanzamento che ti ha fatto Len"
Sussulti sopresa, non pensavi che tuo cugino l'avrebbe scoperto così presto.
Volevi essere tu la prima a parlargliene ma non avevi ancora trovato come e quando farlo. Senza contare che non hai nemmeno preso una decisione a riguardo.
"Volevo parlarne sia con te che con lo zio, ma non avevo ancora avuto occasione di farlo"
"Mh... Mh..." annuisce Kaito posizionandosi il violino fra il mento e la spalla.
"Inoltre, non ho ancora preso una decisione a riguardo. Trovo che Len sia un caro ragazzo ma non vorrei dargli una risposta troppo affrettata" abbassi gli occhi incapace di sostenere lo sguardo.
"La questione è molto semplice, devi solo riuscire a capire ciò che vuoi fare tu"
"E' vero, ma non è così semplice come la pensi! Sono ritornata qui in città soltando perchè ritenevo ormai di avere l'età adatta per farlo. Ma non pensavo che mi sarebbe mai giunta una proposta di fidanzamento proprio a me"
"Quindi, è un si?" gli occhi color zaffiro si spostano dal violino a te.
"Non ho mai detto questo. Voglio solo ponderare bene sulla mia scelta e farla capire bene anche a Len" senti le guancie avvampare di calore per il modo in cui quelle due pozze blu mare ti scrutano.
"Allora, ti consiglio di non prendere decisioni sbagliate" e strofinando l'archetto sulle corde sottili del violino Kaito ne produce una leggere melodia.
"Non accadrà, sono grande abbastanza da poter affrontare simili situazioni" esclami decisa. Ma tuo cugino prosegue testando una ad una le corde senza prestarti la dovuta attenzione.
Guardarlo così concentrato, intento a studiare il violino ti fa ricordare quando, da bambina, ti soffermavi ad osservarlo nel giardino, durante le lezioni di violino impartitegli dal suo maestro.
Era bello osservare il suo viso assorto e serio mentre memorizzava le note impresse sullo spartito. Ed era ancora più bello quando in privato eseguiva delle sonate soltanto per te, perchè eri talmente affascinata dalla sua bravura nella musica.
E' stato proprio per capriccio che, un lontano giorno di anni fa, l'avevi supplicato di insegnarti a suonare il violino perchè volevi essere brava esattamente quanto lui. E lui aveva sospirato e pazientemente ti aveva insegnato e introdotta nel magico mondo della musica classica.
"Kaito...?" lo chiami esitando di rovinare quel momento magico.
"Mh? Che c'è?"  sussurra a fior di labbra.
"Suoneresti qualcosa per me? Come facevi quando eri piccolo? Mi piacerebbe rimanere ad osservarti mentre tu ti eserciti con il violino. Ti ricordi? Quando ero piccola ero solita chiederti di esibirti da solo davanti a me".
"Lo ricordo. Ed ogni volta dovevo accontentarti, altrimenti iniziavi a frignare ed il naso ti diventava tutto rosso"
Imbronci le labbra in una adorabile quanto ingenua smorfia.
"Non c'è bisogno che ti ricordi anche di questo. Allora, lo faresti oppure no?"
Posizionandosi dritto con la schiena e con le spalle assumendo una posa rigida e fiera e tenendo saldamente il violino fra il mento, il collo e la spalla, reggendolo con una mano e con l'altra impugnando l'archetto Kaito ti fissa intensamente, sulle labbra un sorriso divertito ed un espressione intensa.
"Allora, mia affezionata spettatrice. Qualche richiesta?"


Bene, ed eccola qua. Anche questo capitolo si è concluso! Che cosa vorrà mai fare la nostra alquanto confusa Miku?
Se vorrete scrivermi cosa ne avete pensato di questo nuovo chapter sarò ben lieta di leggere e di rispondervi.
Alla prossima!! <3


   
 
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