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Autore: Hollier    14/04/2013    0 recensioni
Michael; un ragazzo di 16 anni, bello, dolce e stronzo allo stesso tempo..nasconde un suo modo di essere, è omosessuale. Lui non accetta questa cosa, neanche lo scopre sin da subito..come la prenderanno i suoi amici o la famiglia? E sopratutto, come lo scopre?
Se volete saperlo, seguite questa storia! -Baci.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 16
 
E’ da un’ora che giro per New York alla ricerca di lui, Simon. I miei occhi non resistono vogliono vederlo al più presto, il mio naso ha bisogno di sentire il suo profumo, le mie labbra di essere sovrastate dalle sue in un bacio passionale, le mie mani di toccarlo. Insomma, anche i miei sensi hanno un bisogno fortissimo di lui.
Ho cercato anche in vari bar, pub.. con la speranza che lavorasse li, ma nulla. Devo rassegnarmi, sono stanchissimo, il mio corpo ha bisogno di riposare. Ho ancora 7 giorni davanti per poterlo cercare con piu’ calma magari. Mi armo di speranza e ritorno a casa di mio fratello. Mi aveva lasciato un secondo mazzo di chiavi in modo da non disturbare il badante. In effetti ho fatto di tutto per non disturbarlo, ho fatto il possibile per non farmi sentire perché ora come ora non avevo voglia di conoscenze, magari domani.
Salgo piano in camera ‘mia’ mi sistemo e subito mi addormento, dalla stanchezza.
 
La mattina dopo a svegliarmi e la voce di mio fratello..che mi chiede: -Mich, cosa preferisci per colazione? Vuoi che il mio badante te la porti a letti oppure scendi?-
-desidererei un cappuccino e un cornetto alla nutella, portata a letto!- sorrido, volevo essere servito, si. E visto che a farlo non era mio fratello ma il cameriere ne volevo approfittare.
-va bene, vado a dirglielo.. io ho già fatto colazione, adesso devo andare in università.. qui ci sarà il badante, ovviamente se vorrai uscire puoi farlo- detto questo mi fa l’occhiolino e fa per uscire dalla stanza.
-ma..che ore sono?- dico guardandomi intorno ancora assonnato.
-quasi le 10, scappo!- sorride e scompare dalla stanza.
Mi risdraio sul letto in attesa della colazione. Dopo quasi mezz’ora sento la porta aprirsi, mi giro lentamente e scorgo la figura del badante che portava un vassoio, strizzo gli occhi.. sembra strano a dirlo ma sembrava Simon, cioè..era lui. Spalanco gli occhi, convinto che era una mia stupida visione.
-Michael!- rimane scolvolto, ma avanza con passo piu’ svelto verso me, per posare la colazione sul comodino e stringermi in un caloroso abbraccio che mi mancava da tempo.
Era lui, si.. era realmente lui tra le mie braccia, in una situazione cosi inaspettata. Cosa l’ha portato a fare il badante, ma soprattutto come mai è qui, a New York?
Lo stringo più forte e rabbrividisco, inizio a sentire il suo profilo che mi era mancato tanto.
-perché sei qui?- alla sua vista volevo mantenermi freddo e distante, incazzato.
-storia lunga Mich..piuttosto prendi la colazione, altrimenti si fredda.-
-non cambiare discorso, voglio sapere tutto e sono qui per ascoltarti.-

-non ne potevo più della situazione in cui vivevo, ai miei ho lasciato un biglietto dicendogli solo dov’ero, senza preoccuparsi o cercarmi.. che sarei stato meglio, che se volevano la mia felicità dovevano accettarlo.. poi mi ero stancato di Giada, infatti prima di partire l’ho mollata.. non so se l’ha detto. E poi c’eri tu che eri cosi tenero e dirti di questa mia decisione ti avrebbe fatto stare malissimo.. quindi avrei preferito mi dimenticassi, con il tempo.. adesso io non so perché tu sei qui, ma non desideravo altro che vederti Mich.- mi prende il viso tra le mani.mi sei mancato tantissimo, è banale dirlo però ho anche scritto un diario sui miei giorni passati qui e in ogni pagina tu ci sei, mi è mancato vedere questi occhioni che adesso mi ritrovo davanti, mi è mancato stringerti.. tutto.- lo guardavo con ammirazione mentre diceva quelle parole.. –poi ho cercato lavoro in vari posti, alla fine ho trovato tuo fratello e sto facendo il badante qui perché ovviamente senza nemmeno una lira è difficile vivere. E’ una persona che capisce tuo fratello, per questo adesso dormo anche qui, perché non ho un posto dove stare.. non ho nulla qui-
-il destino ha voluto che t’incontrassi, se forse non lavoravi qui non ti avrei trovato in questa città grandissima però la speranza non mi ha mai abbandonato e nemmeno la forza, visto che ho attraversato un oceano per trovarti Simon, ti amo.. devi tornare a Roma con me.- detto questo lo abbraccio forte e appoggio delicatamente le labbra sulle sue avvolgendole in un bacio con dolcezza e pian piano passionale. Oh quel bacio, quanto mi era mancato.
Dopo vari minuti a stare sul letto a scambiarci affusioni, dico: -quindi, tornerai con me amore?- adesso mi prendevo la libertà di chiamarlo cosi, anche se effettivamente non stavamo insieme.. sembravamo amanti, che si nascondono.
-non lo so Mich.. per ora viviamoci questo tempo insieme.. non posso assicurarti che tornerò, qui sto iniziando a farmi una vita.. tornare li sarebbe una scossa, dovrei sentire i miei, dovrei sentire anche Giada e tutto questo non mi va.. ormai la scuola l’ho abbandonata, quello che si può fare è che tu ormai finisci quest’anno e poi da un altr’ anno inzieremo a freguentare un collage qui, avremo una casa e vivremo solo noi lontano da tutti..- senza neanche accorgersene era arrivato a farmi una proposta la cui risposta mette in cambiamento la vita, non si può avere una risposta immediata, anche se per l’amore che provo per lui avrei detto subito si, ma ho preferito aspettare e fare un viso triste invece di rispondere istintivamente.
Si era creato un brutto silenzio intorno, ne io, ne lui sapevamo cosa dire.
Cercando di abbandonare questo pensiero poso gli occhi sulla colazione e lentamente mi sporgo dal letto per prenderla e posare il vassoio sulle mie gambe. Prendo un pezzo di cornetto e lo appoggio sulle labbra di lui, sorride e ne morde un pezzo. Quel suo sorriso che faceva invidia al mondo era inconfondibile.
-cosa direbbe tuo fratello se ci trova cosi?- dice accarezzandomi il collo con il suo modo di fare dolce.
-potrebbe rimanere shoccato, visto che non sa nemmeno quello che siamo- rispondo dopo aver morso il mio cornetto.
-sei sexy con quella macchia di cioccolato sul mento..- afferma Simon mordendosi il labbro.
Anche lui adesso era terribilmente sexy.
Mi avvicino al suo collo e lentamente lo bacio sussurrando: -anche tu sei terribilmente sexy e qui sembra essere tutto perfetto, siamo su un letto, siamo soli e siamo a New York..- pronunciavo le parole in modo sensuale, continuavo a strusciare le mie labbra sul suo collo. Lo volevo, non avevo intensione di aspettare un attimo di più.
Sposta la colazione dalle mie gambe riportandola sul comodino, lentamente mi toglie la maglia, privandomi cosi degli altri vestiti che coprivano il mio corpo, faccio lo stesso con lui e gli salto sopra.. prima che potesse baciarmi e iniziare a darmi piacere, sussurra: -fare l’amore con te,a New York, a casa di tuo fratello.. chi l’avrebbe mai detto?- aveva la voce emozionata, il cuore che batteva forte.

-ma soprattutto chi avrebbe mai dovuto dire che a fare l’amore saremmo stati proprio noi? Due che prima di questa ‘scintilla’ erano dei semplici migliori amici che si riempivano di dispetti.. oppure chi avrebbe mai detto che mi sarei innamorato di te, Simon?- nel dire questo lo riempio di baci a stampo..
-godiamoci questo bellissimo momento piccolo.- in una frazione di secondo entra in me, facendo in modo che i brividi si impossessassero del mio corpo, che le farfalle avrebbero iniziare a svolazzare nello stomaco, che i gemiti si facessero strada nelle mie corde vocali e che il piacere raggiungesse il limite, quel piacere dato solo da lui, di cui non riuscivo più a farne a meno.

 
 
Buongiorno!! Allora, come sempre ho bisogno di recensioni per continuare! Quindi se recensite mi farete un favore c.c grazie a chi lo fa! <3
  
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