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Autore: TheNaiker    17/04/2013    2 recensioni
Lungo il suo lungo viaggio, Rika ha affrontato decine di mondi, oltre a quelli raccontati nella storia. Mondi tristi, mondi tragici, mondi privi di un qualsiasi lieto fine. Con questa raccolta di one-shot, ripercorriamone alcuni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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V – Furude Rika


Per cortesia, Hanyuu, lasciami stare e riposa un po'. Presto avrai bisogno di tutte le tue energie, dovrai usare i tuoi poteri ancora una volta, ed accompagnarmi verso un altro mondo.

Teppei è sparito dalla circolazione. Non lo vedono da due giorni, ormai, mentre Shion è stata confinata in camera sua nel Maniero dei Sonozaki, sua sorella ci ha detto che è in preda a una febbre delirante e che faremmo meglio a starle lontano, invece di farle una visita che non servirebbe a niente. Mah, a me sembra chiaro quello che è successo davvero, la Sindrome l'ha colpita di nuovo.

Però Oishi ha fatto visita alla scuola di Hinamizawa così tante volte, nell'ultimo periodo... Di cosa sospetterà mai? Non di Shion, immagino. Lei non è mai venuta da noi a studiare, dopo che l'anno scorso era fuggita dall'Accademia di St. Lucia ha frequentato altri istituti di Okinomiya, sorvegliata a vista dagli sgherri della sua famiglia. È sempre rimasta lontana da noi, lontana da sua sorella, lontana da Satoko. Eppure...

Eppure, forse quel detective non ha tutti i torti. Anche Mion ha iniziato a diventare aggressiva, soprattutto nei miei confronti... Che le ho fatto di male? Vai a capirlo. Magari la pazzia della sua sorellina l'ha coinvolta in qualche cosa di poco pulito, ed ora sta cercando di uscirne fuori in tutti i modi. Lo capirei, si sono sempre volute bene e farebbero qualsiasi cosa l'una per l'altra. Però questo comunque non spiega perché Mion se la prenda con me.

Non l'ho mai capito, in realtà, neanche nei mondi precedenti. Ho paura che questo mondo finirà come è finito quello dove non sono riuscita a drogarla in tempo con la siringa piena di C120, quella che Irie aveva preparato per me. Se fossi riuscita ad iniettarle il siero, quel giorno nel Maniero, lei sarebbe morta rapidamente, e avrei risparmiato tante torture a me stessa, ed a Satoko. Invece lei ha opposto resistenza e la differenza di forza tra i nostri due corpi ha fatto il resto.

Satoko, mi stavo dimenticando di Satoko... Sta cominciando ad avere paura di Mion, dopo che per tutti questi mesi erano state grandi amiche... e questo solo perché negli ultimi due giorni quella ragazza ha preso ad incolparla della sparizione di Satoshi. Ovviamente senza fornire uno straccio di prova, come diamine avrebbe potuto fare una cosa simile, povera piccola? L'assenza di suo fratello è il suo più grande dolore, ed anche solo insinuare che lei sia la colpevole di tutto ciò è pura follia.

Che pensi, Hanyuu? Più ci rimugino sopra e più mi convinco che sia stata Mion o Shion, ad uccidere Teppei... Ed il movente non è arduo da trovare. Per loro quell'uomo era stato uno dei sequestratori di Satoshi, probabilmente. Forse si immaginavano che interrogandolo o torturandolo lui rivelasse loro dove lo tenevano nascosto... Tsk, povere illuse. Come se una persona rapita un anno fa da dei malintenzionati potesse essere ancora viva. Loro non hanno la più pallida idea di quello che ne è stato veramente del loro compagno di scuola.

Anche se i conti non tornano, devo dire. Non capisco come mai Mion sia così ossessionata da Satoshi... Non si era presa una cotta per Keiichi? Satoshi era l'oggetto dei desideri di sua sorella, non il suo. A meno che quel ragazzo non le piacesse a sua volta, e che non l'abbia rimpiazzato con il primo sostituto che le sia venuto a tiro appunto per non entrare in conflitto con Shion; ed ora il suo istinto la starebbe sopraffacendo, ricordandole di chi lei è davvero innamorata. È solo un'ipotesi, però potrebbe finzionare... In fondo sono gemelle, no? Potrebbero avere gli stessi gusti, in fatto di uomini.

Però adesso la mia unica preoccupazione è il destino di Satoko. La mia povera Satoko... Questa Hinamizawa è diretta verso una lenta e drammatica fine, ed a lei saranno riservate le peggiori sofferenze, per l'ennesima volta. Stasera, prima di andare a letto, la porteranno al Maniero con qualche pretesto, come in decine di altri mondi, e poi non so cosa le faranno... Io... Io non voglio che lei debba sopportare un dolore così enorme, almeno non stavolta. Potrei dirle di nascondersi, ma sarebbe perfettamente inutile, dopo la mia morte lei sarebbe comunque condannata a lasciare questo mondo.

È così. Ho preso una decisione, Hanyuu.

Sono le cinque e mezza e lei non è qui a casa, ora, è la mia occasione per organizzare i preparativi. Vado in fretta in camera sua, so dove cercare: apro un cassetto e vi trovo dentro una piccola scatola di metallo. Sua madre la usava come portagioie, lei invece l'ha riciclata per riporre le siringhe piene della medicina che deve assumere ogni giorno a intervalli regolari. Sollevo quindi il coperchio della scatola, la appoggio sul tavolino e corro in camera mia, recuperando una fiala di C120 che tenevo nascosta nell'armadio tra due pesanti coperte invernali. In quell'altro mondo avevo provato ad usarla contro Mion... stavolta sarà meglio cambiare bersaglio.

Scambiare il contenuto della fiala con quello della siringa non è un'operazione difficile, l'ho visto fare a Takano molte volte, alla Clinica. E per fortuna il colore delle due sostanze è lo stesso, Satoko non noterà mai la differenza, per quanto sia una bambina sveglia. Non sarà una morte indolore, ma non ho altra scelta che fare così, non posso permettermi di commettere un errore. Non ho pistole in casa e non posso aspettare che lei si addormenti, Mion telefonerà prima per mettere in pratica il suo inganno. E se provassi ad utilizzare un coltello per ucciderla, lei potrebbe sfuggirmi e scappare lontano, il che sarebbe molto peggio per lei, anche se questo non lo sa... Per il resto sono tranquilla, lei deve prendere la sua medicina alle nove in punto, questa sera come tutte le sere, e lei tiene molto ad essere puntuale, d'altronde non può fare altrimenti o la sua malattia peggiorerebbe.

Adesso devo solo aspettare. Quando sarà l'ora, penso che andrò a fare una breve camminata, le sto togliendo la vita per non farla soffrire, ma anche così non riuscirei a vederla rantolare per terra mentre esala l'ultimo respiro e si recide le vene del collo con le unghie, sarebbe uno spettacolo orribile. Ma dopo che sarà tutto finito? Cosa posso fare...

Ma avrà mai importanza quello che avverrà dopo, poi? Il Watanagashi avrà luogo di qui a tre giorni, quelli che mi hanno ucciso nei mondi passati verranno a prendermi anche qui. L'unica vera questione da risolvere è piuttosto trovare la maniera di nascondere il cadavere esanime di Satoko, non vorrei che Mion venisse qui a torturare il corpicino di una bambina morta, almeno. Già me la immagino, quella ragazza fuori controllo che da di matto non riuscendo a trovare Satoko da nessuna parte... Suppongo che verrà qui a chiedermi dove sia finita, e forse si sfogherà su di me, infliggendomi la fine che lei avrebbe voluto dare al suo vero obiettivo.

Chissà se Mion ha già ucciso Shion. In fondo ci ha detto che sua sorella è a letto con una febbre molto alta, ma non abbiamo che la sua parola a riguardo. Potrebbe averla già eliminata, e al tempo stesso mentire a tutti asserendo che ha solo bisogno di riposo e solitudine... Quella ragazza è... No, forse dovrei smetterla di chiamarla ragazza, dovrei etichettarla come demone, invece. La sua coscienza è già stata spazzata via dalla Sindrome di Hinamizawa, quella malattia è così crudele verso le proprie vittime. Mion era solita giocare allegramente con noi fino a pochi giorni fa, ed ora ci reputa come i suoi peggiori nemici, degni solo del suo massimo disprezzo.

Al suo stato attuale farebbe di tutto per causarci dolore e sofferenza... Già, ora so cosa devo fare, dopo la morte di Satoko. È inutile che io patisca ancora, perlomeno in questa Hinamizawa.

Chissà che cosa si inventerà quel demone, quando si sarà accorta che sia io che Satoko siamo svanite. Ha assoluto bisogno di un capro espiatorio contro cui scaricare parte della sua frustrazione, la sua mente malata non le darà respiro finché non si sarà macchiata con il sangue di un altro essere umano. Se fosse così, non avrebbe molte persone tra cui scegliere, il suo bersaglio non potrebbe che essere uno tra Keiichi e Rena.

Chi dei due, però? Keiichi rappresenta il suo amore senza speranza, un qualcosa che lei teme di non essere in grado di ottenere, ed il fatto che lei sia innamorata di Satoshi o Keiichi non ha rilevanza. Quello sventurato ragazzo è il simbolo del suo terrore di non essere apprezzata, il cuore ferito di Mion esige vendetta, e poi quello è sempre così fiducioso in tutti quelli che lui ritiene suoi amici, sarebbe estremamente facile da catturare.

D'altro canto, Rena è la sua nemica. Voglio dire, è la sua agguerrita avversaria in quella corsa disperata alla mano di Keiichi. Temo che una parte di Mion la veda così, e che continuerà a vederla così anche nei prossimi mondi. Dal suo punto di vista, sarebbe una notevole soddisfazione, conciare per le feste la sua rivale in amore... Mio Dio, non ci voglio neppure pensare. Metto una mano sulla bocca, per non vomitare di disgusto.

Mi dispiace, amici miei, non posso aiutarvi a non bere questo amaro calice. Voi non accettereste mai di farvi iniettare il C120 di vostra spontanea volontà, l'ho verificato in un altro mondo, dove Rena si era opposta con rabbia e mi aveva quasi aggredito, dopo la mia proposta... Inoltre sono troppo piccola e debole per tentare di darvi una morte meno angosciante, quando avevo provato a drogare Mion l'esito è stato il peggiore possibile e ho ricevuto la mia stessa medicina... Alla fine mi ero uccisa con quel pugnale.

A questo punto rileggo l'ora sulla parete... Sono ormai le sei, Satoko dovrebbe rincasare a momenti. Però sono agitata, un dubbio agghiacciante mi gela il sangue nelle vene. Mi chiedo se abbia agito in tempo, o se la mia piccola coinquilina sia stata già abbrancata da quel demone feroce. Forse avrei dovuto prendere prima questa decisione, forse ora è già troppo tardi, accidenti a me. Povera Satoko, che le potrebbe succedere se si trovasse già al Maniero, in qualche stanza segreta delle torture? Non avrei fatto nulla per salvarla, sarei stata un'amica inutile, come sempre.

No, ragioniamo un attimo... Non può essere. Perché mai Mion avrebbe cercato solo lei, ignorandomi? Le volte passate aveva sempre ucciso me prima di concentrarsi su di lei, devo mantenere la calma. Probabilmente è al sicuro, almeno per ora. Che essere inutile che sono, in questa situazione non posso neppure uscire a cercarla, se arrivasse a casa mentre io sono fuori, e se Mion le telefonasse in quel momento per indurla a dirigersi verso il Maniero... No, no, questo sarebbe un errore catastrofico, da parte mia.

No, aspetta, eccola. La sento fischiettare, si sta avvicinando a casa. Che sollievo. Ora posso pensare ai vari particolari con più serenità, devo localizzare un posto adatto a celare il corpo. Mi si stringe il cuore solo all'idea di pensare a lei morta... Ma devo farlo. Non posso portare il suo cadavere molto lontano, non sono sufficientemente forte. Non mi resta che il Saiguden, l'edificio dei paramenti sacri del tempio. Quel luogo andrà benissimo, in fondo devo solo nasconderla per i prossimi due giorni, fintanto che l'intero villaggio non si accingerà a mostrare i sintomi finali della malattia. Presto sarà tutto finito, Satoko. E anche voi, amici miei.

Però dovrei pensare anche a cosa fare del mio corpo. Dovrei uccidermi nel Saiguden ed accasciarmi accanto alla mia piccola amica? Oppure usare quel precipizio che c'è lungo il tragitto da casa nostra a scuola? Da lì potevamo vedere tutta Hinamizawa e la parte di vallata circostante, ed io e Satoko sostavamo spesso là per ammirare tutto il panorama... Però io mi sono anche accorta di quanto profondo fosse quel burrone.

Anche se, ripensandoci meglio, non è una buona idea. Il mio solo desiderio per questo mondo è far sì che quel demone non oltraggi il corpo di Satoko più del dovuto. Ma perché dovrei proteggere il mio, invece? Io non voglio che le persone a me care soffrano inutilmente, anche se questo villaggio è maledetto, e se trovasse il mio cadavere, forse Mion si sfogherebbe su di me, non sugli altri. Una volta lasciato questo mondo io non soffrirei più, a prescindere da quello che avverrebbe alle mie spoglie mortali, ed il destino di Rena e Keiichi potrebbe risultare un poco meno nefasto. Sarei così felice, se fosse così, ci sarebbe tanta sofferenza in meno per loro... Vale la pena tentare. La cosa migliore è tornare qui a casa, dopo aver portato Satoko nel Saiguden, e quindi usare un normale coltello da cucina per tagliarsi la gola. Sarebbe stupido escogitare una fine più raffinata.

Satoko è rientrata, finalmente, e mi saluta cordialmente. Sembra spossata ed ancora un po' allarmata dalle ultime notizie che circolano nel paese, ma intanto sta bene. Ricambio il suo saluto, mentre lei mi chiede che cosa io voglia per cena. Facendo uno sforzo incredibile per non scoppiare in lacrime, le rispondo che non ho fame e le suggerisco che anche lei dovrebbe saltare il pasto, inventandomi come scusa il fatto che la trovo ingrassata.

Lei mi guarda di sottecchi, seccata da quel commento poco cortese, mentre io mi sento uno straccio. Temo che lei mi possa scoprire, sarebbe una catastrofe. Ma dopo alcuni secondi mi sorride e decide di seguire il mio consiglio. Si allontana dal soggiorno e va in cucina, mentre io trattengo a stenti i conati. Mi odio, mi disprezzo per quello che sto commettendo, ma devo andare avanti, devo finire il lavoro. Perdonami, non lo faccio per cattiveria, Satoko... Non voglio perdere minuti preziosi per cucinare un pasto che non serve a niente, adesso voglio solo avere più tempo possibile per parlare con te e passare delle ore piacevoli, sola con la mia amica del cuore. Presto saranno le nove, tu correrai a prendere la tua medicina, e dopo che te la sarai iniettata i tuoi dolci occhi vispi saranno chiusi nel placido sonno della morte, mentre il telefono suonerà invano. Mi vengono le lacrime agli occhi già adesso... Ma non posso lasciarle scendere.

Non giudicarmi per questo, Satoko, ti prego. Lo faccio per te. Sei la prima persona che uccido, voglia il cielo che sia anche l'ultima... So che è difficile da capire, ma desidero con tutto il cuore risparmiarti una fine ancora più atroce. Non posso evitare che voi andiate incontro a questo disastro, posso solo far sì che esso sia meno doloroso, e che questa tragedia sia meno terribile di tante altre a cui ho già assistito. È tutto quello che una bambina inutile può fare. Perdonatemi, per questo.

Fuori è estate, le cicale cantano, ma io sento un freddo mai provato in vita mia.

E tu, Hanyuu, per favore non dire nulla. Questa sera sono così stanca, e avrei tanto bisogno di un riposo che non avrò.

Perdonami, anche tu, Hanyuu.

  
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