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Autore: justinbieber    17/04/2013    24 recensioni
“Ultima fila, lato destro. Ultima fila, lato sinistro.”
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Scooter Braun
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Naomi’s Point of View:
 
Mi sedetti quasi obbligata sul letto di Evelyn. Di solito avrei donato un organo per stare in quella casa ma in quel momento, sedermi e parlare con lei, era l’unica cosa che non avrei voluto fare. In poche parole, romperle il cuore non era nei miei programmi. 
 
Mi guardò con il suo solito sguardo incuriosito, un accenno di sorriso sulle sue labbra rosee. 
Mi domandai se fosse stato meglio mentirle e lasciarla sognare oppure dire la verità e frantumare tutti i suoi sogni. 
 
“Perché non lo chiedi a tuo fratello?” Sbottai cercando di togliermi di mezzo. 
Alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa. “Perché non me lo dici e basta?” Appoggiando la testa contro lo schiena del letto, mi guardò facendo un sorriso malizioso prima di scoppiare in una risata.
Risi sarcasticamente lanciandole il primo cuscino che trovai. “Certo, con tuo fratello poi …” Feci una pausa tornando seria. Se voleva così tanto sapere la verità, l’avrebbe saputa. “Dovevamo andare al bowling come ti avevo detto ma Helena,” La vidi aggrottare la fronte. “La ragazza con i capelli scuri che stava con Justin.” Non cambiò espressione ma ebbi la sensazione che la sua testa stava esplodendo in quel momento. Riuscivo a percepire la sensazione di odio, rabbia, confusione e tristezza che provava. Cercai di ignorarlo e continuai il racconto della giornata. “Ha incominciato a lamentarsi di avere fame; così Rafe ha proposto di andare in un parco giù in città dove c’è anche un chiosco. Siamo stati lì, niente di che.” 
 
Annuì alzando leggermente le spalle. 
 
Sbuffando ritornai a fissarla. “Non stanno insieme, Evelyn.” 
I suoi muscoli si rilassarono e lentamente le spalle iniziarono a scendere. Scosse la testa e aggrottò la fronte facendo finta di non capire. “Rafe? Non mi interessa sapere se mio fratello sta con qualcuna. Che schifo.” Alzò la parte sinistra del labbro sorridendo con gli occhi. 
“Non fare l’idiota; Justin e Helena. Non stanno insieme. Per quanto ho capito, si conoscono da un anno e immagino siano buoni amici. Ma come ti ho detto oggi, smettila di pensare a lui.”
Ritornò seria non appena finii la frase. Aveva capito che ora non stavo scherzando, ero seria. Fortunatamente, decise di non fare più domande e così iniziammo l’esercizio di Fisica. 
 
La porta di camera si spalancò facendomi girare di scatto. Ero così presa a capire l’esercizio che mi ero totalmente scordata di dove fossi. 
“Hey Naomi,” Rafe mi salutò annuendo prima di sorridere ed entrare in camera. “Evelyn, mi puoi prestare il computer. Mamma ha prestato il mio al povero piccolo Trevis della casa accanto.” Alzò gli occhi al cielo facendo una smorfia. “Perciò non posso finire la ricerca di storia.”
Risi. “Oh ma che bravo studente!” 
“Credimi non la farei se quella s—”
“Hey, occhio a come parli! La tua adorata professoressa di Storia è la prima moglie di mio zio.” 
Rafe mi guardò per poi scoppiare a ridere. “Ora capisco perché tuo zio si è risposato.”
 
Rafe cosa pensi di Justin?” 
 
La voce di Evelyn ci fece ritornare tutte e due seri, ci girammo verso di lei entrambi confusi. Non ci potevo credere che avesse realmente fatto quella domanda. 
Evelyn e Rafe avevano un ottimo rapporto per essere fratello e sorella ma, per quanto mi era stato raccontato, le loro situazione amorose erano sempre rimaste al di fuori. 
Era anche per questo che in terza media, Evelyn mi aveva tirato i capelli e un pugno quando le avevo detto che avevo una cotta per suo fratello. 
 
Rafe aggrottò la fronte prima di alzare di scatto le sopracciglia. Scosse la testa trattenendosi dal ridere. “Non dirmelo.” Emise uno strano suono. “No ti prego.” Si mise la mano sulla pancia. “Non ci credo.” E con quello, scoppiò a ridere piegandosi su se stesso. 
Guardai Evelyn sorridendo. Al contrario, lei era seria e i suoi occhi era puntati su Rafe che era quasi caduto a terra dal ridere. 
“Naomi mi ha già detto la sua opinione senza uccidersi dal ridere. Potresti fare lo stesso?” 
Rafe ritornò ad avere una posizione eretta ma ancora con un sorriso divertito stampato sul volto. Alzò le spalle. “Oh Dio, Evelyn.” Si strofinò gli occhi con il palmo di entrambi le mani. “Devi lasciarlo stare Justin.”
 
E senza dare un avviso, scoppiò. La guardai aggrottando la fronte, confusa nel vedere quelle lacrime sul volto di Evelyn. 
Stava seriamente piangendo per un ragazzo a cui non importava niente di lei e del tutto genere femminile? In poche parole a cui non importava niente dell’essere umano in se?
 
 
Evelyn’s Point of View
 
Mi sentii il mondo cadermi sulle spalle. 
 
Perché dovevo lasciarlo stare? Perché doveva andarsene da quella scuola? Perché fra tutti i ragazzi avevo scelto lui? Perché nessuno voleva darmi una motivazione al fatto che non fosse il mio tipo? Cosa significava avere un tipo? Perché niente andava per il verso giusto? Perché non potevo avere anche io qualcuno che la mattina mi mandasse un messaggio del buongiorno? Perché non potevo avere qualcuno da poter presentare ai miei genitori? Perché non potevo avere Justin?
 
E così lasciai cadere tutte quelle lacrime che avevo trattenuto da mesi. Piansi per la prima volta per un ragazzo davanti alla mia migliore amica ma, soprattutto, davanti a mio fratello. 
 
Sentii due braccia avvolgermi e stringermi forte. Annuii allontanandomi dal suo abbraccio.
Guardai Naomi negli occhi in cerca di una risposta a tutte quelle domande. In quegli occhi neri trovai solo il mio riflesso distrutto dalle lacrime. 
 
“Io …” Rafe fece una pausa schiarendosi la gola. “Posso prendere …” 
 
Mi voltai verso di lui, ovviamente si stava sentendo a disagio. Non sapeva cosa dire e l’unica cosa che aveva in mente di fare era ritornare in camera sua. 
 
Annuii sapendo cosa stesse chiedendo ma non appena sollevò il computer dalla scrivania, la voce di Naomi quasi echeggiò per tutta casa. “No Rafe!” Si voltò di scatto preso alla sprovvista. “La vedi?” Mi indicò e iniziò a parlare quasi come se non fossi lì con loro. “Non so come spiegarglielo, non so come dirglielo.” Poi si voltò verso di me. “Mi dispiace Ev ma ti giuro che non merita queste lacrime. Ci sono altri ragazzi là fuori che pagherebbero per stare con una ragazza meravigliosa come te.” 
 
La guardai scuotendo la testa. Che cazzata che aveva appena detto. 
 
Quella era una frase che avevo detto e ridetto quando la ragazza con il volto in lacrime era lei. La guardavo e stringendola forte le ripetevo che al mondo c’erano altri mille ragazzi e che lui non meritava le sue lacrime, che eravamo ancora giovani e che di ragazzi ne avremmo avuti a valanghe. 
 
“Lo capisci perché non è il tipo per te? Se fosse il tuo tipo, adesso non saresti a piangere. Evelyn, tro-”
Un rumore provenne dalla direzione di Rafe. Voltandomi, lo vidi gettare il computer sulla scrivania prima di voltarsi verso di noi. 
 
Naomi’s Point of View
 
Notai la mano destra di Rafe chiusa in un pugno. Quasi sorrisi pensando che sarebbe uscito da casa per dirigersi da Justin, dove lo avrebbe picchiato fino a farlo piangere. 
 
“Che cazzo piangi Evelyn?”
 
Quella parole uscirono dalla sua bocca piene di rabbia e in quel momento capii che non sarebbe uscito dalla stanza. Non avrebbe difeso sua sorella; al contrario, gli sarebbe andato contro facendole capire ciò che io non avevo il coraggio di dire. 
 
“Piangi per un coglione che le donne le usa solo per non pagare un abbonamento su un RedTube o uno YouPorn? Che cazzo hai? Apri gli occhi e smettila di pensare che tutte le persone siano buone e che tutte siano piene di interesse per il prossimo. Per quanto ne posso sapere a quel ragazzo non frega un cazzo di te.” Fece un pausa mordendosi il labbro come per rimangiarsi ciò che aveva detto. “La vuoi smettere di piangere?” 
 
Mi voltai per vedere Evelyn affogare nelle sue stesse lacrime. L’avevo vista piangere quando le pizzicava la gamba ma il gesso le impediva di grattarsela, l’avevo vista piangere per un brutto voto, per la punizione che le aveva dato suo papà quando aveva scoperto che era sgattaiolata fuori ma mai avrei immaginato di vederla piangere per un ragazzo. 
 
“Fanculo Evelyn, continua a piangere che così non risolvi niente. Dimenticalo.” Sbattendo la porta, uscì di camera lasciandoci sole. 
 
“Rafe ha esagerato ma non int—” Mi sentii il cuore in gola; aveva detto la verità e non potevo negarlo. “Evelyn, Justin è un bel ragazzo e ovviamente sa di esserlo.” Annuì guardandomi negli occhi lasciandomi continuare. “Sa di esserlo e perciò fa il galletto con tutte. Quando ho detto che non era il tuo tipo, volevo dire che è un ragazzo che pensa solo al successo che potrebbe avere. Tu sai meglio di me come sei fatta, tu saresti felice anche se fossi una senza tetto, a te basterebbe avere le persone a cui tieni intorno e saresti felice. Lui non è così, Evelyn. Non vuole una relazione seria, non pensa ad avere una famiglia in futuro con qualcuno. Il suo futuro è formato da soldi e successo. Niente di più.” Feci una pausa stringendole la mano. “E poi in alcune foto sembra anche gay.” Sorrisi cercando di tirare su il morale. E ci riuscii perché una piccola risata uscì da quelle labbra bagnate dalle lacrime. 
Facendo un sospiro profondo, si distese sul letto asciugandosi le ultime lacrime rimaste. “E’ il primo ragazzo che mi piace dopo … quanti?” Mi guardò un attimo aggrottando la fronte. “Quattro anni? Ecco, dopo quattro anni mi vado ad innam—” Sprofondò la testa sul cuscino interrompendosi. “Mi senti, Naomi? Mi senti? Che cosa sto dicendo? Io non sono innamorata di lui.”

Sbuffando, si rialzò con i capelli ancora più arruffati di prima. “Tanto fra tre giorni se ne va, no?” 


La guardai mettere il broncio. “Così dice. Ma dove andrebbe?” Era una domanda a cui non mi aveva ancora risposto nessuno. 

Tutti sapevano che Justin Bieber se ne sarebbe andato da quella scuola ma nessuno sapeva realmente il perchè e dove sarebbe andato. 

 
Alzò le spalle e facendo un respiro profondo si riappoggiò contro lo schienale del letto. “Atlanta. Se gli accettano il contratto discografico, si trasferirà definitivamente ad Atlanta.” Fece una pausa. “E io non voglio che lo firmino.” Mi guardò prima di socchiudere gli occhi. “Ma lo faranno.” Li riaprii e con uno scatto felino si alzò dal letto e corse al piano di sotto.
 

Lo so che questo capitolo non è 
dei migliori ma non sono riuscita a fare di meglio. 
Prometto che mi impegnerò di più nel prossimo 
(Non è mai vero)

Shelter 19.
 
  
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