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Autore: Aki_Saiko    19/04/2013    2 recensioni
ATTENZIONE! Alcune di queste storie potrebbero contenere spoiler per chiunque non abbia finito di vedere tutti i 25 episodi dell'anime.
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Pensavo che non sarebbe male: alcuni pensieri e riflessioni di Kirito, in marcia verso un villaggio, subito dopo aver salutato Klein.
Sediamoci sul prato, ti va? : uno scambio di battute tra Rika e Suguha, la prima che cerca di aiutare la famosa "sorellina" con il suo amore non corrisposto per Kirito.
Innocence: one shot KiritoxAsuna sulle note della canzone di Avril Lavigne (warning: fluff!)
Non sono un'altra fottuta principessa: missing moment incentrato sulla prigionia di Asuna.
[Sospesa fino a: data da destinarsi -probabilmente sempre, anche se un ritorno in questo fandom mi farebbe molto piacere]
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Personaggi: Kazuto 'Kirito' Kirigaya, Asuna Yuuki
Collocazione temporale: il periodo che i due trascorrono lontano dalla gilda, nella casa sul lago (ma non hanno ancora incontrato Yui perchè la mia mente vuole così <3 )
Generi: romantico, fluff. [Missing moments]
Traccia: Innocence, di Avril Lavigne
Note: ok, allora, parliamone, questa è una cosa di una melensaggine che più di così non si può, ma erano mesi che ce l'avevo in sospeso e adesso che sono riuscita finalmente a finirla la posto, DEAL WITH IT. Davvero, c'è una altissima probabilità che leggendo questa shot vi venga il diabete, ma quando l'ho iniziata ero in vena di smancerie, e sinceramente mi piangeva il cuore lasciarla incompleta a marcire nei meandri del mio Hard Disk; a maggior ragione perchè la KiritoxAsuna è una coppia che adoro.
Quindi boh, spero vi piaccia, se doveste improvvisamente venire ricoverati in clinica, io me ne lavo le mani: lettore avvisato, mezzo salvato. Ma sappiate che vi amoro(??) tutti comunque, sia i lettori silenziosi che si muovono nell'ombra (o che hanno messo la storia tra le seguite/preferite) sia quelle tre anime pie che recensiscono ogni volta (a voi vi amo ancora di più, siete i migliori, yeeep! <3)
Ok, ho finito. Hope you'll enjoy this!



 

 
“It’s the state of bliss you think you’re dreaming,
It’s the happiness inside your feeling,
It’s so beautiful it makes you want to cry”

 
 

Innocence

 
 
Aincrad, Ventiduesimo Piano, Ottobre 2024
 
Che strano, il periodo è lo stesso, eppure la giornata è completamente diversa da quella che c’era quando ho iniziato questo gioco, due anni fa.
Questo lasso di tempo è trascorso senza che io me ne sia reso conto: molte cose sono cambiate da allora, ma ancora non mi capacito del fatto che siano passati ben due anni.
Kayaba potrebbe con orgoglio affermare di aver raggiunto il suo scopo –sempre che sia questo- perché, al momento, quasi preferisco questo modo a quello reale. Perfino quel ‘quasi’ è parecchio incerto. E il merito è tutto suo.
Mi giro sulla schiena e guardo il cielo azzurro, pochissime nuvole all’orizzonte, e ricordo quando, tempo fa, proprio su di un prato, iniziò nel vero senso della parola la mia amicizia –termine ora inappropriato- con Asuna.
Ed è buffo che, qui al mio fianco, ora, ci sia proprio lei; che tanto mi rimproverò quel giorno per essermi appisolato al sole invece di dare una mano al fronte.
La brezza è fresca, autunnale appunto, ma la giornata potrebbe fare invidia ai più caldi periodi primaverili. L’erba verde chiaro tutto intorno a noi ondeggia leggermente, i raggi del sole si specchiano sul grande lago qui vicino, creando un gioco di luci e riflessi colorati davvero spettacolare. La foresta è calma nelle ore del primo pomeriggio, donando una quasi totale tranquillità a chi ne sta al limitare, in quel punto esatto dove gli alberi divengono mano a mano più radi e il manto erboso prende il sopravvento.
Chiedere questa pausa alla gilda è stata davvero una gran cosa, ora finalmente non ho più l’ansia che avevo in prima linea –meglio ancora, so che Asuna è al sicuro qui- e tutto è più calmo, più lento. Ho il tempo che mi serve per godermi ogni momento; non devo più passare le giornate a mappare labirinti e pianificare strategie.
Davvero non pensavo che avrei mai potuto desiderare tutto ciò, quando ho iniziato a giocare. Asuna mi ha fatto scoprire aspetti di questa realtà di cui nemmeno sospettavo l’esistenza, mi ha aperto gli occhi su un altro modo di vivere SAO.
Questa spensieratezza, questa tranquillità sono magnifiche. Non so quanto potranno durare; ma spero che momenti come questo rimangano per sempre nel mio cuore e nei miei ricordi.
«Non ti avevo mai visto quel sorriso, Kirito» mormora la ragazza al mio fianco, carezzandomi una guancia.
Ho i brividi. Ogni volta che mi tocca, mi abbraccia, mi bacia, mi fissa intensamente con quei suoi occhi castani... ogni singola volta il mio cuore inizia a battere all’impazzata: non penso che potrò mai abituarmi a tutto ciò.
«È merito tuo Asuna, solo e solamente tuo» le rispondo.
Lei si accoccola contro il mio fianco destro, quindi: «Voglio ancora andare via da qui?»
La guardo, come a chiederle di spiegarsi meglio.
«Spesso mi faccio questa domanda» prosegue « “voglio davvero tornare nel mondo reale? O mi va bene anche vivere qui?”. Non so se sono in grado di darmi una risposta, ma sappi, Kirito, che se mai faremo ritorno da questo gioco io ti troverò e mi innamorerò di nuovo di te. Questa potrà anche essere una realtà virtuale, ma noi non siamo degli NPC, i nostri sentimenti non sono solo dati»
Leggo la convinzione nei suoi occhi, so che sono parole sincere, che le escono dal profondo. Non ho niente da aggiungere, dunque, semplicemente, la guardo... è talmente bella...
«N...non fissarmi a quel modo, Kirito-kun» accenna imbarazzata, le guance che si tingono leggermente di rosso, le mani che iniziano a giocherellare con l’orlo del maglione.
Ha usato il suffisso onorifico, non è una cosa che fa spesso: entrambi sappiamo che, non essendo questi i nostri veri nomi, sarebbe ridicolo aggiungervi le desinenze. E infatti normalmente la cosa non mi farebbe troppo piacere, ma, beh, la verità è che quando lo fa... lei è così... tenera?
«Anch’io» rispondo, infine «anch’io, Asuna. Ti chiederò personalmente di uscire con me, ti stringerò per davvero, guarderò i tuoi bellissimi occhi e saprò che non sono la riproduzione virtuale di quelli reali, ma soprattutto... » mi avvicino di più a lei «... potrò baciarti per davvero»
Oh, ecco, è diventata tutta rossa... e nonostante tutto, mantiene ancora quel suo cipiglio da ‘non voglio dartela vinta’. E infatti, prima che io possa accorciare ulteriormente la ormai poca distanza che ci separa, lei prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia.
...Per favore, che qualcuno fermi questo momento: lei, una mano appoggiata a terra per alzarsi un po’, l’altra che prende il mio viso e lo attira a se; io, steso nell’erba, una mano sopra la sua e l’altra ad accarezzarle i lunghi capelli rosso chiaro; e le nostre labbra che si toccano e non si lasciano più.
So che ho bisogno di lei. La sua solarità, la sua gentilezza, la sua premura, e anche il suo coraggio, ‘ché in questo dannato gioco il mio da solo non basta mai.
Ho sempre giocato come Solo, e tutto questo sentimentalismo –a voler essere cinici, come un po’ in fondo sono rimasto- non mi interessava, non ne sentivo la necessità. Ora che Asuna è entrata nella mia vita, non penso che potrò mai tornare ai ‘vecchi tempi’. E non credo neanche di volerlo, per la verità.
Dicono che finché uno non assapora la libertà, non potrà mai veramente desiderarla; e,beh, chiunque l’abbia affermato ha pienamente ragione.
 
Quando, alla fine, ci separiamo, mi accorgo che siamo finiti in una posizione completamente diversa da quella di prima.
O beh, suppongo che ciò non abbia poi molta importanza.
Mi stendo nuovamente, questa volta sul fianco, e lei fa lo stesso dandomi le spalle. Appoggio il mio mento poco sopra la sua testa, con un braccio le circondo la vita, mentre con l’altra mano le accarezzo piano la schiena, disegnando dei piccoli cerchi.
Lei si stringe ancora di più in questo abbraccio un po’ strano, ed entrambi rimaniamo in silenzio. Ogni cosa attorno a noi è calma e tranquilla; in lontananza, ma molto flebile, si sente il rumore delle cascate; la brezza di prima è diventata giusto un rivolo, appena sufficiente a smuovere di poco i capelli.
Se il tempo si è fermato non lo so, non mi interessa: io sono con lei, lei è con me, siamo noi due insieme uno a fianco all’altro: è questo che conta.
Nessuno dei due proferisce ancora parola, ma va bene così: non abbiamo niente da dirci, è tutto qui, in questo abbraccio.
Chiudo gli occhi, lentamente, sento vicino a me il dolce profumo dei suoi capelli, che tanto mi ha mandato in confusione negli ultimi tempi.
A ripensarci, che strana, però, la nostra relazione: di sicuro deve essere una storia che val la pena di essere raccontata, ma a parte questo. È nata un po’ dal nulla è vero, ma soprattutto, è venuta alla luce in un gioco dove si rischia la vita per davvero, ogni giorno, per chissà quanto tempo ancora. Non so se siamo gli unici due giocatori a vivere questa situazione – dopo la faccenda di Grimrock e Griselda non ho più sentito parlare di coppie sposate- ma sinceramente non penso. Alla fine, i giocatori sopravvissuti ai primi mesi si sono adattati a questo mondo, facendone un po’ la ‘nostra’ realtà.
Però, chissà perché, all’improvviso immagino di non essere più dentro SAO. Niente più Ventiduesimo Piano, niente più prato, niente più lago. Solo Kirito e Asuna, dove non importa, quando non importa. Ora lo so, non la lascerò più andare: qualsiasi cosa dovesse succedere, troverò un modo per tornare da lei, farò in modo che la promessa racchiusa in questi anelli non sia vana. E, sorridendo, mi sorprendo a pensare che un giorno, chissà, il gioiello che porto al dito potrebbe essere fatto d’oro e non di bit.
«Mi sento bene in questo momento» esordisce all’improvviso lei «non so di preciso quanto io sia felice, e non mi interessa neanche saperlo... sento solo che, proprio ora, non vorrei essere in nessun altro posto. Non desidero nient’altro se non questo, Kirito»
«Prima o poi troveranno... troveremo il modo di finire questo gioco e uscire da qui. Ma che sia SAO o il mondo reale, non cambia il fatto che io quando sto con te non ho più alcun pensiero. Tu mi hai ridato la serenità che da tempo mi mancava, Asuna, e di questo non ti ringrazierò mai abbastanza»
E per un momento, mi viene in mente che forse, dopotutto, iniziare questo pazzo videogame non è stata poi una così pessima idea come credevo all’inizio. La verità è che se mi dessero l’opportunità di tornare indietro nel tempo, probabilmente, rivivrei tutta l’esperienza d’accapo, tale e quale.
 
Alla fine, cullati dal sole pomeridiano e dal placido rumore della cascata, entrambi ci addormentiamo, ancora abbracciati, uno di fianco all’altra.
Sento un voce dolce che mi sussurra «Ti amo, Kirito» ma non capisco se sia un sogno oppure se davvero Asuna mi stia rivolgendo quelle parole. Ad ogni modo, rispondo «Anche io, Asuna» e ho come la vaga impressione che lei prenda una delle mie mani per stringerla nella sua.
Poi il sonno mi offusca definitivamente i sensi.
  
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