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Autore: GingerHair_    21/04/2013    3 recensioni
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Non c’è molto da dire su di me. Ho vent’anni e vivo a Londra con Tommy, mio fratello gemello. Non ho un gran fisico, sono troppo magra, piatta e senza curve, ho i capelli biondo cenere e gli occhi, l’unica cosa che non disprezzo di me stessa, verdi-grigi.
Di carattere credo di essere una persona non molto socievole, ma ho i miei perché. Mi piace stare in compagnia di quelle poche persone che amo e che mi fanno sentire bene, tutti gli altri non li sopporto. La musica mi fa stare bene, la ascolto sempre, quando sono triste, felice, confusa, affamata… insomma sempre.
Ed Sheeran è il mio migliore amico.
Mi chiamo Samantha Kent, e questa è la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione
 
La mia vita è stata una tale confusione negli ultimi tempi che non so proprio dove andrò a finire. Avevo un migliore amico perfetto, un ragazzo adorabile, un fratello che mi amava e trovo che sia incredibile il fatto che in pochi giorni sia cambiato tutto così rapidamente.
E poi è stato tutto così strano.
Voglio dire, un giorno prima stavo da Dio e il giorno dopo mandavo all’aria tutto.
Non so cosa fare, non so cosa possa far tornare tutto alla normalità… devo mettere un po’ di ordine nella mia vita.
Ho provato di tutto, ho cercato di allontanarmi, ho fatto un viaggio, mi sono ubriacata, ma non mi ha aiutato nulla.
Alla fine un mio amico, il mio migliore amico, a dir la verità, mi ha detto di scrivere, giusto per rimettere a posto ciò che avevo in mente.
Mi ha detto che lui fa così, quando sente che qualcosa in lui non va, si mette sotto e scrive, scrive tutto ciò che gli viene in mente, certo a volte sono stupidaggini, altre volte poesie, ma lo aiuta a ‘svuotarsi’.
Facile, no? La verità è che non ho mai avuto molta fantasia, non sono poetica, per quanto mi sforzi non riesco a pensare frasi belle, allora ho pensato, perché non scrivere di me, dalla mia vita? Forse non è il massimo, ma un’autobiografia è l’unica cosa che penso di essere in grado di produrre.
Ora che ho deciso cosa scrivere, mi trovo ad un altro punto fermo.
Cosa scrivo? Cioè, devo partire dall’inizio tipo nome, cognome, data di nascita, o qualcosa di diverso? Forse dovrei partire dal perché sto scrivendo, o magari da un avvenimento importante e poi raccontare della mia storia?
Dopo vari tentativi e varie bozze, ho deciso l’inizio. Scriverò della cosa più importante della mia vita. La mia ragione, la più intima, la più personale, scriverò della persona che più mi è stata accanto in tutto questo tempo e che ancora non riesco a credere di aver avuto la fortuna di conoscere.

 

Non c’è molto da dire su di me. Ho vent’anni e vivo a Londra con Tommy, mio fratello gemello. Non ho un gran fisico, sono troppo magra, piatta e senza curve, ho i capelli biondo cenere e gli occhi, l’unica cosa che non disprezzo di me stessa, verdi-grigi.
Di carattere credo di essere una persona non molto socievole, ma ho i miei perché. Mi piace stare in compagnia di quelle poche persone che amo e che mi fanno sentire bene, tutti gli altri non li sopporto. La musica mi fa stare bene, la ascolto sempre, quando sono triste, felice, confusa, affamata… insomma sempre.
Ed Sheeran è il mio migliore amico.
Mi chiamo Samantha Kent, e questa è la mia storia.

 

Capitolo uno

 

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« Tommy! Dove hai messo le chiavi di casa? » era un freddo giorno di dicembre, dovevo uscire e non trovavo le chiavi di casa.
« Stanno là! » mi rispose lui disinteressato.
« Come faccio io a sapere cosa intendi con ‘là’? » gli chiesi spazientita. Avevo rivoltato tutti i cassetti della mia camera, quelli del salotto e non riuscivo ancora a trovarle.
« Stacccati da qual cavolo di videogioco e vieni a darmi una mano! » gli urali arrabbiata. Era una serata importante per me e già era iniziata male.
« Non capisco perché non hai fatto venire Ed qui come fai di solito. Che bisogno c’è di andare a casa sua? » mi chiese lui alzandosi dalla sua poltrona su cui giocava a quei cavolo di videogame di guerra.
« Perché c’è una festa, mica potevo dirgli di farla in questo tugurio! » gli risposi mentre mi passava le chiavi, che, ovviamente, erano sopra una mensola.
La nostra casa era piccola, con quattro stanze, una più piccola dell’altra, e non sto scherzando.
Il salotto era quella più ampia, dove avevamo anche il tavolino per il pranzo e la cucina, poi un minuscolo bagno, la mia camera e quella di mio fratello.
« Attenta a come parli, io amo questa casa » disse lui.
« Lo so, anche io le voglio bene, anche se è piccolina » era l’unica casa che consideravo veramente tale. Nemmeno quella dov’ero nata, dove vivevano i miei genitori la consideravo casa, anzi, ero felicissima di non vivere più lì, ma questa è un’altra storia.
« Divertiti stasera » mi disse Tommy prima di uscire.
Tommy è mio fratello gemello ed è l’unico in tutta la mia famiglia a cui tengo veramente, è l’unico per cui soffrirei veramente se mi abbandonasse come gli altri.
Quando me ne sono andata di casa ero felice di abbandonare tutti, tranne lui.
« Sicuro che non vuoi venire anche tu? A Ed farebbe piacere…» gli dissi cercando di convincerlo.
« Scusami, ma non posso. Sono un nerd orgoglioso e come tale rimarrò a casa con la mia fedele console, ma grazie dell’invito » risi e gli stampai un bacio sulla guancia.
« Non aspettarmi sveglio! » gli urlai mentre scendevo le scale.
In quel momento apparve la signora Rusked, la proprietaria dell’appartamento mio e di mio fratello, che viveva sotto a noi.
« Quante volte ti ho detto di non urlare lungo le scale? » finsi di essere dispiaciuta.
« Scusi, mi ero dimenticata di dire una cosa a mio fratello » mormorai sperando che si togliesse di mezzo e mi facesse passare, altrimenti  sarei arrivata tardi alla festa.
« Ah, tuo fratello. Ricordagli che mi deve ancora l’affitto di dicembre, oltre che quello di questo mese » disse la signora con un sorrido perfido stampato in faccia.
« Sicuramente » le risposi come se non mi importasse ciò che aveva appena detto.
La verità è che avevamo problemi economici, e mi scocciava ammetterlo.
Finalmente mi lasciò andare e uscii da casa, non abitavo molto lontano da Ed.
Mi tirai su il colletto del mio cappotto bianco e corsi nelle strade in mezzo ai fiocchi di neve che scendevano.
« Sam, dove ti eri cacciata? La festa è iniziata da un sacco di tempo! » mi disse Ed quando finalmente arrivai.
« Scusa Ed, ho avuto problemi a casa » gli dissi.
« Tutto a posto? » mi chiese.
« Non riuscivo a trovare le chiavi di casa » gli dissi ridendo.
Lui mi mise un braccio sopra le spalle e mi spettinò i capelli.
« E piantala! » gli dissi sgusciando fuori dalle sue braccia.
Mi risistemai i capelli e mi chiesi com’era possibile che Ed sapesse sempre di birra.
In quel momento un bellissimo ragazzo venne verso di me e mi baciò sulla bocca.
« Ciao amore » mi disse.
Era Mark, il mio ragazzo. Stavamo insieme da ormai un anno e le cose fra noi sembravano andare bene.
Certo, a volte era un po’ troppo sdolcinato per i miei gusti, ma gli volevo un bene dell’anima.
Mi tolsi il cappotto e lui mi abbracciò immediatamente.
Passammo una bella serata, mangiando pizza e bevendo come spugne.
Alla fine uscii in terrazza e trovai Ed fuori che fumava.
« Dovresti smettere » gli dissi guardando male la sigaretta.
« Dovrei anche smettere di bere, mettermi a dieta e pettinarmi i capelli, non è così? » mi chiese lui.
« Sai che odio l’odore del fumo » gli dissi.
« Lo so, ma mi piace quando mi sgridi, mi sembri la mia maestrina » sapevo che stava dicendo quelle cose per darmi fastidio, perciò cambiai argomento.
« Non senti freddo qua fuori? » indossava solo una felpa.
« Sì, un po’ » mi rispose lui sovrappensiero.
« Ed, che c’è? » gli chiesi quando capii che non stava bene.
« Niente di cui preoccuparti » mi rispose lui.
« Pensi ancora ad Alice? » gli chiesi non capendo a cosa era dovuto il suo malumore.
« No, Sam…» si voltò verso di me e mi guardò dritto negli occhi.
« Ed, sei il mio migliore amico, puoi dirmi di tutto, lo sai » gli dissi.
Sembrava che stesse per confessarmi tutto, ma in quel momento Mark aprì la porta della veranda e ci chiamò.
« Ehi, cosa fate voi due al freddo? Venite dentro…» ci disse.
« Andiamo, Ed » gli dissi prendendolo per mano.
« Vuoi che ti riaccompagni a casa? » mi chiese Mark.
« Sì, grazie » gli dissi.
È vero che non abitavo lontano, ma non me la sentivo di tornare a casa a piedi di notte.
« Tutto bene fra te e Ed? » mi chiese Mark in macchina.
« Certo, anche se questa sera era strano » gli risposi.
« Senti, devo dirti una cosa. Credo che lui sia innamorato di te » ci mancò poco che non mi rovesciai dal sedile per le risate.
« Innamorato di me, Ed? è la cosa più assurda che abbia mai sentito…» gli dissi.
« Senti, ho visto come ti guarda, non dirmi di no! » mi rispose arrabbiato.
Eravamo appena arrivati sotto casa, quindi aprii la portiera e scesi dalla macchina.
« Come fai a non accorgertene? » mi urlò lui.
« Sei ridicolo, rifletti su questo stanotte » gli dissi mentre tornavo a casa.
Sentii il rumore del motore della sua auto che si allontanava, salii le scale, entrai in casa, andai in camera da letto e mi misi a pensare se quello che aveva detto Mark potesse essere vero.





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Buon salve a tutti, come vedete sono ancora qui con ccon una nuova storia, questa volta su Ed ♥
Allora, ho pensato di fare questa FF in cui la protagonista è un po' un riassunto di tutte le sue canzoni.
Non so, è solo che sentendolo mi è sembrato comunque di trovare un tipo di ragazza con un determinato carattere... per cui ho creduto che potesse essere Sam :3
Beh, che dire, spero possa piacervi, se volete potete anche seguirmi sulla mia pagina facebook
Ps: il banner è fatto sempre da Sara_Scrive

Gingerhair
   
 
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