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Autore: Helel    21/04/2013    0 recensioni
-A breve vi invierò il trattato da firmare per rendere quest'alleanza concreta. I corvi torneranno a volare nelle terre dell'Est e dell'Ovest, le carogne colmeranno la loro fame..
-E i morti torneranno a marciare come un unica legione sotto il vessillo di Gustav!
Genere: Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Giorno 71
Valle dei Corvi, Estremo Sud.



La porta della sala, recante due enormi corvi posati su due dei rami, incisi nella quercia, si aprì e le guardie lasciarono che due figure avvolte da dei neri mantelli di stoffa facessero il loro ingresso in quella camera illuminata soltanto dal fuoco proveniente da due camini in marmo situati ad est e a ovest.
Gli arazzi di personaggi noti alla storia antica di Artensy, decoravano quell'ambiente quasi completamente spoglio, ad eccezione di una scrivania in acero recante degli intarsi ben definiti di figure animalesche in lotta tra loro e un paio di divani coperti da dei veli blu scuro.
Quando i due uomini entrarono, con la cappa che gli ricopriva il volto, nella sala erano presenti già altre due strane figure sedute su una poltrona a pochi metri dalla scrivania.
Il vento forte che si insinuava ripetutamente da una finestra chiusa e il crepitio della legna dei due focolai, erano gli unici suoni che si udivano provenire; un silenzio reciproco proveniva dai quattro uomini incappucciati e a nessuno interessava intraprendere la discussione.
Ad un tratto il portone d'ingresso si aprì e un uomo alto, dai lineamenti giovanili e una chioma bionda fece il suo ingresso nella stanza rompendo il silenzio con il rumore dei suoi passi pesanti. Un corona d'oro si confondeva tra i suoi lisci capelli e indossava un mantello marrone di puro lino con uno stemma di un corvo giallo ricamato sul retro.
Senza prestare attenzione alle persone sedute sui divani, si andò a sedere dietro la scrivania e posò un sacco chiuso che teneva in mano, sul tavolo.
Il suo sguardo serio e gli occhi neri squadrarono tutti gli invitati a quella riunione, un silenzio sovrannaturale si abbattè in quella sala e il vento cessò di entrare attraverso il legno bucato della finestra.
-Vi ringrazio per essere giunti qui, nonostante i vostri impegni, per discutere di questioni di elevata importanza.
Disse il re.
-Io, Re Tacrox, Signore dei Corvi Gialli, chiedo a tutti voi di cessare immediatamente le ostilità che lacerano i vostri regni e di prestare a me, unico vero Signore del Sud, la vostra lealtà e alleanza per intraprendere una vera campagna che comporterà la conquista dei territori a Est e a Ovest di Artensy. Per molto tempo questi schifosi contadini hanno creduto di vivere in libertà e di rendere omaggi a loro stessi per tutti i sacrifici alla quale si sono sottoposti.
Si fermò un attimo per riprendere fiato, le rughe non molto pronunciate sulla sua faccia riflettevano un uomo di mezza età con ancora tanto vigore e tanta crudeltà velata dietro degli occhi corvini che riflettevano la luce fioca dei focolai.
-Spezzeremo il legame che li tiene uniti, massacreremo chiunque deciderà di opporsi alla nostra sete di conquista, debelleremo i loro illogici ideali per estendere i nostri confini e poter finalmente controllare il mondo intero.
Concluse alzandosi dal tavolo e, restando in silenzio con un sguardo serio e metà volto celato dall'ombra, attese la risposta di quegli strani individui.
-Io ci sto!
Disse un uomo togliendosi il cappuccio ed alzandosi in piedi.
Aveva il volto pieno di cicatrici e neppure un capello. Osservava, con occhi rosso cremisi il Re, attendendo con ansia un beffardo sorriso da quest'ultimo che però non arrivò.
-Ottimo. Gorya, Signore del regno dei Deneri, regione vicino Beriac, ha deciso di allearsi con me. Esclamò Tacrox senza mostrare alcuna felicità.
L'uomo vicino Gorya si tolse anch'esso la cappa che gli celava il volto e con voce chiara e molto soffusa disse.
-Per me va bene, tanto non sarò io a perdere la vita in questo divertente gioco di marionette. Iil ghigno sinistro di quest'uomo con una maschera di ferro ossidato con delle macchie color cremisi all'altezza degli occhi, lasciarono intendere al resto del gruppo che aveva dei piani celati nella sua mente. I capelli tinti di blu, scendevano lunghi e crespi fin sotto le spalle e le mani erano nascoste da un paio di guanti di cuoio nero.
-Benissimo, Anche i Senzavolto hanno deciso di prendere parte alla mia così nobile causa. Dichiarò il Re sorridendo beffardamente a questa sua ironica frase.
Passò qualche altro minuto, nel frattempo Gorya era tornato a sedersi e tutti attendevano le decisioni degli altri due.
All'improvviso, una voce roca e flebile, proveniente da una delle due figure incappucciate disse. -Anche noi, mio Signore, prenderemo parte nella conquista di quei disgustosi barbari.
Ne seguì una risata malefica molto acuta che per breve tempo spense completamente le fiamme ardenti all'interno dei camini.
Al ritorno della luce un uomo era dinnanzi al re.
Due occhi neri come la notte senza pupille, osservavano il Tacrox, mentre una bocca completamente piena di tagli sorrideva di gusto alla visione degli altri completamente interdetti per quello strano avvenimento.
Sul volto aveva due simboli runici tattuati tramite scarnificazioni e dei capelli scarlatti scendevano corti dietro le orecchie.
-Mio Sire, dovreste considerare l'idea che le gilde potrebbero unirsi per difendere i popoli liberi. Disse l'uomo mentre il suo sorriso svanì restando immobile dinnanzi a Tacrox.
-L'ho considerata, Gustav, Capo supremo degli Arcimaghi!
Disse il Re sorpreso da ciò che era successo poco prima.
-Per questo dobbiamo cercare di attaccarli con la loro stessa arma: la magia.
Continuò mentre tornava a sedersi dietro la scrivania.
-Una delle gilde ha deciso di appoggiare i Senzavolto, non vogliono più vedere la loro gente morire in stupidi massacri.
Disse l'oscura figura dietro la sua inquietante maschera.
-Bene bene, vedo che tutti noi siamo daccordo.
Proseuguì il re mentre, compiaciuto, osservava l'oscura figura che se ne stava nel buio seduta sulla poltrona senza pronunciare parola.
-A breve vi invierò il trattato da firmare per rendere quest'alleanza concreta. I corvi torneranno a volare nelle terre dell'Est e dell'Ovest, le carogne colmeranno la loro fame.. -E i morti torneranno a marciare come un unica legione sotto il vessillo di Gustav! Urlò I'Arcimago, interrompendo il discorso del Sire con occhi colmi di gioia, e con una risata malefica, tornò a sedersi.
-Potete andare ora, miei alleati!
Ordinò Tacrox.
Tutti si alzarono e indossando i cappucci abbandonarono la stanza.
L'oscura figura si alzò e con un passo molto leggero si avvicinò al Re.
-La corona di Sangue non ha mai dimenticato, non ha mai perdonato.
Bisbigliò l'uomo all'orecchio del Sire quando ormai tutti gli altri si erano dileguati dalla sala.
-Ricorda che loro vogliono sangue. Sangue e le anime dei Lacrimae che ancora oggi vagano libere su questa sporca terra. Il mio signore mi ha detto di avvisarvi che appoggeremo la vostra campagna con i nostri migliori uomini ma voi non dovete fallire.
-Terminò questa sua ultima frase con una tonalità di voce un pò più alta e poi scomparve letteralmente dalla stanza senza lasciare traccia.
Il Re sorrise compiaciuto.
-E' tutto in movimento ormai, tutto sta per compiersi.
Disse il Re uscendo dal suo studio.
  
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