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Autore: Dioni    22/04/2013    1 recensioni
Giappone,sengoku jidai,mentre il paese del sol levante percorre il suo periodo più caotico,un giovane yokai vive la sua vita,inconsapevole che la sua esistenza sarà turbata dall'arrivo di un nuovo nemico,più forte e temibile di quanto lo siano stati i suoi nemici precedenti,ma in suo aiuto interverrà un umano molto particolare,proveniente da una terra lontana.
Tra intrighi e battaglie,personaggi famosi e luoghi dimenticati,una storia prende vita,una storia dove niente e quello che sembra e che alcuni segreti e meglio che rimangano tali.
Buona lettura.
(crossover Inuyasha/Assassin's Creed.)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ora che il villaggio era stato liberato dai briganti e la sua gente motivata dalla voglia di ricominciare era giunto il momento di cominciare i lavori di ricostruzione.

Ezio sapeva bene che il tempo,l'organizazzione,le condizioni climatiche e il morale dei contadini sarebbe influito sui risultati del lavoro svolto nel corso dell'intera giornata,ma prima di iniziare bisognava ottenere l'attenzione degli abitanti del villaggio,per fare ciò bisognava parlarne con Kaede.

Il fiorentino si girò in direzione dell'anziana miko.

- Signora Kaede.

Nel sentire la voce di Ezio non solo Kaede,ma anche kagome e Shippo rivolsero i loro sguardi su di lui.

- Ditemi.

- Grazie alle vostre parole ora la gente del villaggio ha intenzione di ricostruire ciò che andato perduto nel corso dell'attacco dei briganti,ora però dobbiamo organizzare sia i lavori che i lavoratori affinchè svolgano i loro compiti nel modo più veloce ed efficacie possibile.

- Capisco ma...non credo di esservi d'aiuto,sono solo una miko,non so costruire una casa.

- Non sarà necessario,qui c'è bisogno di tutti e credo che ognuno di noi possa dare una mano per rimettere in sesto questo posto.

- Potreste spiegarvi meglio?

Chiese Kaede leggermente confusa sulla questione.

Nel sentire quella domanda Ezio non riuscì a trattenersi nell'inarcare le labbra in un sorriso che mostrava la piena sicurezza che aveva in se accompagnato da un sguardo leggermente seduttore.

- Lasciate fare a me.

Detto questo si girò verso quella folla caotica in preda ai festeggiamenti,lui li vedeva felici e pieni di speranza,fino a qualche momento quelle persone si erano diretti verso la casa della miko,terrorizzati,fragili e insicuri del proprio futuro,ora invece si vedeva uno scenario ben diverso da quello precedente.

Nella sua vita da assassino Ezio aveva visto molte situazioni in cui gli abitanti di un borgo o di una città potevano reagire di fronte alle difficoltà,sia in tempo di guerra che di pace,come nel caso degli abitanti di Monteriggioni,la città-fortezza situata nella campagna Senese,ricordava bene quella gente,così gentili ma al tempo stesso agguerriti con chi voleva conquistare la loro città,brava gente dal cuore d'oro,amante del vino e della vita semplice,quel piccolo borgo dove le persone avrebbero difeso le loro case con i forconi e le zappe.

Ma quella era un altra storia,da quello che aveva capito dalla miko queste persone erano per lo più abituate ad essere attaccati da mostri e creature fantastiche che di certo non esistevano da dove veniva Ezio,anche se la cosa gli sembrava strana non ci stava a pensare troppo,se si fosse preoccupato di tutte le stranezze che aveva visto finora non si sarebbe mai dato pace.

- Scusate...signori,signore...ehi...qualcuno mi sente?

L'assassino provò a farsi sentire,ma nulla,quelle persone erano troppo impegnate a sostenersi e a parlare tra di loro sul da farsi,provò a muovere le braccia nel tentativo di farsi notare,ma anche questo fallì.

- SILEEEEENZIO.

In mezzo alla folla si fece sentire la voce di un giovane uomo che con il suo grido aveva zittito tutte le persone che gli erano in torno.

Da quella marmaglia uscì un ragazzo in accompagnato da una giovane donna in età di marito che teneva tra le braccia un neonato,costoro erano ben visibili agli occhi dell'assassino che li riconobbe subito.

I due ragazzi fecero qualche passo trovandosi di fronte all'assassino che li guardava senza battere ciglio.

- Si ricorda di noi?

Chiese il ragazzo con un tono di voce leggermente tremante di emozione.

- Si certo,voi siete il ragazzo che tentava di proteggere la sua famiglia dall'attacco di quel brigante.

Finito di parlare Ezio spostò il suo sguardo verso la ragazza.

- E voi dovete essere la sua compagna.

La ragazza rispose umilmente.

- Si,grazie per averci salvato.

- Non dovete ringraziarmi,ho solo fatto ciò che era giusto,nient'altro.

Mentre la giovane coppia parlava con l'italiano,Kagome si avvicinò a Kaede.

- Mi scusi Kaede.

Kaede si girò la testa in direzione della giovane miko.

- Dimmi Kagome.

- Ora che gli abitanti del villaggio non stanno più parlando tra di loro non sarebbe meglio farli venire qui e fare in modo che ascoltano quello che Ezio ha da dire a loro?

Kaede tornò con lo sguardo alla folla che fino a poco fa dopo aver ascoltato le parole di incoraggiamento dell'anziana miko si era messa per conto proprio ora ascoltava in silenzio la discussione tra i due ragazzi ed Ezio.

- Ora che mi ci fai pensare.

Ora che l'attenzione degli abitanti era sull'assassino era giunto il momento di richiamare l'attenzione dei contadini,Kaede aveva una grande influenza sul giudizio degli abitanti,quindi perchè non aproffittare della situazione che si era venuta a creare?

Bisognava fare in fretta,il tempo passava e nessuna struttura era stata ancora riparata,Kaede aveva ridato speranza a queste persone con le sue parole,ma ora era giunto il momento di avviare la ricostruzione del villaggio e per farlo la vecchia miko sarebbe intervenuta per l'ennesima volta.

La miko chiuse l'unico occhio che le rimaneva,si concentrò,fece un respiro profondo,espirò lentamente ed infine fece la sua mossa.

- ASCOLTATEMI.

Kaede fece un urlo talemente forte e talmente improvviso che non furono poche le persone che si presero un colpo al cuore,nemmeno Kagome e Shippo si era salvati rischiando così da prendersi un mezzo infarto,Ezio invece sembrava più sorpreso dal fatto che quell'anziana avesse così tanta aria nei polmoni per tirar fuori una tale voce dalla gola piuttosto che preso di soprassalto come molti altri.

- Ora che la speranza e tornata nei vostri cuori è arrrivato il momento di prendere gli attrezzi da lavoro e rimettere in sesto tutto quello che quei briganti hanno distrutto,i lavori di costruzioni saranno diretti dallo straniero incappucciato che è di fronte a voi.

La vecchia miko puntò il suo sguardo verso l'assassino.

- Straniero,la prego di parlare delle stesse idee di cui io e lei abbiamo discusso prima in privato e da quello che mi ha detto sembra piuttosto vantaggiosa come cosa.

La miko fece un piccolo sorriso all'assassino e subito dopo gli fece anche un occhiolino,a quel punto Ezio capì subito le intenzioni di Kaede,anche lui mostrò un piccolo sorriso come a ringraziare l'anziana del suo aiuto e dopo di che si rivolse al ragazzo che gli stava di fronte con tono deciso.

- Ragazzo.

- Si?

Rispose il giovane marito leggermente impaurito dalla voce dell'assassino.

- Te la senti di ricostruire questo villaggio?

- Si.

- Bene.

Ezio spostò lo sguardo sulla moglie del contadino.

- Tu,hai intenzione di aiutarlo?

- Vorrei,ma non so come si costruisce una casa.

- Non c'è ne sarà bisogno,anche tu puoi dare una mano.

Detto questo il suo sguardo si rivolse verso il resto dei cittadini,il tempo delle belle parole era finito,ora cominciava il vero lavoro,la vera fatica.

- Statemi a sentire,chi di vuoi vuole rimettere a posto le proprie case e contribuire alla ricostruzione faccia un passo avanti.

Detto ciò non ci fu un solo uomo,donna e bambino che non si fosse spostato dalla posizione originale di almeno un passo,l'assassino fu felice di vedere di vedere che tutti volevano dare una mano,senza nessuna eccezzione.

- Bene,cominciamo con l'organizazzione dei compiti da svolgere,alzino la mano i taglialegna,falegnami,cacciatori.

Furono molti gli uomini che risposero all'appello dell'assassino ma ci furono donne che non erano di meno dei loro compagni.

- Ora alzino la mano tutti coloro che siano in grado di cucinare,preparare medicinali e distillare alcolici alzino la mano.

Anche stavolta furono in molti ad alzare la mano, furono molte le donne che decisero di aiutare come potevano e anche alcuni uomini non si tirarono indietro,probabilmente più per gli alcolici che per tutto il resto.

- Bene,ora tornate a casa o quello che ne resta,recuperate gli attrezzi da lavoro e preparatevi,perchè oggi ci sarà tanto da fare e di certo questa forte nevicata non gioca a nostro favore...è ora forza,andate,non c'è un minuto da perdere.

Sentendo queste parole la folla si disperse velocemente permettendo così l'avvio dei lavori di ricostruzione e mentre la maggior parte degli abitanti si preparava a svolgere il proprio compito i bambini salirono su per la collina a pregare presso la tomba di Kikyo insieme a Kaede.

Infondo alla scalinata rimasero soltanto Ezio,Kagome e Shippo.

- Sei stato bravo Ezio.

Disse Shippo entusiasta del successo del piano dell'assassino.

- Non ringraziarmi,ho fatto solo ciò che era più giusto fare.

Intervenne Kagome.

- No Ezio,così non ci siamo.

Kagome si rivolse a Ezio con tono accesso,quasi lo stesso rimproverando di qualcosa,senza contare il fatto che aveva allungato il braccio destro con decisione e puntando l'indice contro la figura dell'assassino con fare minaccioso,ma anche se quel dito gli sfiorava il naso di poco lui non se ne preoccupava.

- E grazie a voi se Kaede a trovato la forza di rivolgersi a queste persone ed è sempre grazie a voi che queste persone si stiano mettendo al lavoro per ricostruire il villaggio,dovreste avere più stima di voi.

Sentendo le ultime parole della ragazza Ezio non riuscì a trattenere una leggera risata.

- Che cosa c'è di così divertente?

Chiese Kagome fortemente confusa sulla questione,cosa poteva esserci di così divertente da far ridere un assassino,cosa poteva aver detto di così stupido da riuscire a strappare una risata in una giornata come quella?

- Mi fai ridere ragazzina,dici che non ho abbastanza stima di me? Allora lascia che ti dica che possiedo abbastanza stima di me da poter essere considerato arrogante,ma pensaci un attimo,secondo te quella gente preferiva essere ispirata da me,un perfetto sconosciuto,oppure dal capo spirituale di questo villaggio,che tutti conoscono e rispettano?...E rispondimi sinceramente.

Kagome si sentiva in imbarazzo nel dover rispondere a quella domanda,infondo l'assassino aveva ragione,ma visto che lei prima lo aveva rimproverato per non essersi preso il merito dei suoi successi ora avrebbe dovuto dargli la risposta più corretta a quella domanda tanto semplice da fare ma tanto ardua nel dare una risposta.

Ezio si accorse dell'imbarazzo di lei,lo si notava facilmente dal viso leggermente rosso e dal silenzio della ragazza,per tanto l'assassino tornò a parlare.

- Se c'è qualcosa chè so e che le persone dovranno sempre aggraparsi a qualcosa,o qualcuno,di conseguenza chiedono aiuto a chinque sia in grado di proteggerli,mi capisci?

- Non proprio.

- Va bene,prendi ad esempio i fatti di stamattina,i contadini,non sapendo se devono lasciare il villaggio o no,vengono chiedere aiuto al capo villaggio,cioè l'anziana signora,ma lei non sa cosa fare quindi chiede l'aiuto di chissà quale entità divina,a quel punto intervengo io che dico a quest'ultima di andare da quella gente e dirgli di calmarsi e ricostruire il villaggio,qualche minuto dopo Kaede si fa coraggio e si rivolge alla sua gente incoraggiandola a non abbandonare le proprie case e di rimanere qua,fine...ora capisci perchè non voglio prendermi il merito?

L'assassino aveva ragione e solo ora Kagome comprendeva le sue parole,fino a qualche momento fa credeva che fosse un ingiustizia dare tutto il merito a Kaede per i successi ottenuti nella motivazione e nell'organizazzione dei contadini per la ricostruzione del villaggio,ma solo ora comprendeva il vero significato di tutto ciò.

- Si,perchè loro avevano chiesto aiuto a Kaede.

Sentendo quella risposta Ezio mostrò un piccolo sorriso di soddisfazione.

- Esatto,io sono un assassino e come tale non faccio del bene per la gloria personale,ma perchè è giusto,questa è la cosa migliore da fare,aiuatare il prossimo non per il proprio torna conto,ma per il bene comune,per questo non voglio prendermi il merito di ciò che ho fatto nell'ombra.

Le parole dell'assassino echeggiavano nelle menti di Kagome e Shippo con la grazia di una poesia e la sacralità di un mantra,la forza di queste parole non derivava semplicemente da chi le pronunciava,anch'essa cosa molto importante,ma dal suo vero significato,ciò che Ezio diceva era che avvolte,per fare una buona azione,era necessario agire nell'ombra,anche se nessuno lo avrebbe saputo.

Ora che Kagome capiva come stavano veramente le cose si sentì sollevata.

- Ezio.

Chiese il piccolo Shippo mentre fissava Ezio.

- Che c'è piccolo?

- Ezio,io non ho capito niente di quello che hai detto.

L'assassino sorrise nel sentire Shippo su quanto fosse confuso sulla questione.

- Non ci pensare piccolo,la cosa è più complicata di quello che sembra.

Dopo che Ezio finì di parlare scese il silenzio su tutti e tre,in quel momento non potevano far altro che aspettare il ritorno delle persone che erano andati a prendere il legno nella zona opposta della foresta dalla quale erano arrivati i briganti,la neve scendeva tranquilla,dolcemente,come a rispecchiare l'animo che c'era in quel momento,la calma dopo la tempesta,la quiete dopo l'attacco.


In quel preciso istante,da qualche parte nella foresta,il brigante si spostava di albero in albero con sorprendente agilità,saltando da un ramo all'altro in rapida successione,come se fosse una scimmia.

Eppure,nonostante fosse impegnanto ad eseguire i movimenti giusti e a non distrarsi per non cadere giù dagli alberi facendo le mosse sbagliate,non riusciva a smettere di pensare allo yokai che aveva fronteggiato in precedenza,di tutti gli avversari che aveva affrontato Sesshomaru si era dimostrato il più imprevedibile,fino a un attimo prima lo yokai era sul punto di morire sopraffatto dall'agilità e la rapidità dei colpi del brigante,mentre subito lo yokai era riuscito non solo era riuscito a dievare il colpo dell'umano,ma era persino riuscito ad infliggere una ferita di non poca importanza,degna di un maestro di spada.

- Quello yokai è davvero imprevedibile,ammetto di non aver combattutto al meglio delle mie capacità,ma non mi aspettavo sapesse contrattaccare così velocemente,sarà una mia impressione,ma sento che c'è qualcosa che mi sfugge,in ogni caso,meglio allontanarsi da questa zona.

Era immerso nei suoi pensieri,nonostante ciò la sua abilità nello spostarsi sugli alberi non era diminuita,non faceva passi falsi o mosse sbagliate durante i suoi spostamenti.

- Quello yokai è più interessante di quello che sembra.

Disse una giovane voce femminile con fare amichevole,il brigante sapeva benissimo a chi apparteneva quella voce,di fronte a lui,a cinque metri di distanza,seduta su di un ramo,si poteva notare la figura della stessa ragazza al servizio dello yokai che si trovava vicino alle mura di Kioto,sul suo volto era presente un piccolo sorriso.

Lui,nel vedere la ragazza fermò la sua corsa e si appoggiò contro l'albero mostrando alla ragazza un espressione pensierosa.

- Già,sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio,ma tutto sommato devo dire che quel suo contrattacco finale mi ha sorpreso.

- Non te la prendere,certi rischi fanno parte dei nostri compiti verso il maestro.

- Si lo so...e a proposito di compiti,quale missione ti è stata assegnata dal maestro?

- Il mio compito in queste terre e scoprire in quale villaggio si trovano i due ragazzi che sono in compagnia dell'assassino.

Il brigante era sorpreso nel sentire le ultime parole pronunciato dalla ragazza.

- Due ragazzi? Vuoi forse dirmi che due abitanti di uno dei villaggi della zona stanno aiutando l'assassino?

- Esatto,ti ricordi l'ultimo volta che hai assalito il villaggio?

- Si me lo ricordo bene.

- Dopo che te ne sei andato,l'assassino ha liberato gli abitanti del villaggio e subito dopo sono arrivati i due ragazzi di cui ti parlavo,un hanyou e una giovane miko,in quel momento io ero travestita da contadina e quindi mi sono potuta avvicinare a loro due e così facendo ho scoperto che loro sono in compagnia dell'assassino.

- Capisco,sai per caso da quale villaggio provengono?

- No,non lo so.

L'uomo riassunse un espressione cupa sul volto,l'incontro con l'assassino,lo yokai diretto al villaggio,le coincidenze erano fin troppe e di certo non era avvenimenti da non considerare.

- D'accordo,continua a cercare informazioni su quei due ragazzi.

Disse il brigante alla ragazza.

- Va bene,tu invece cosa farai?

- Semplice,io tornerò alla mia base.

- Bene,appena scoprirò qualcosa lo riferirò subito al maestro.

Nel sentire le parole della ragazza il brigante fece un cenno con la testa,approvava le sue intenzioni e non era in alcun modo contrario al raccogliere informazioni su coloro che aiutavano lo straniero.

- A presto,Huàng Hè.

Disse la ragazza con tono rispettoso.

- A presto,Hana,che il padre della compresione ti guidi.

Disse il brigante con la stesso tono della ragazza.

- E che guidi anche te.

Detto questo i due eseguirono allo stesso tempo saltarono l'uno verso l'altro,per un breve istante i due si sfiorarono a mezz'aria,si guardarono negli occhi,uno sguardo veloce,niente di più e niente di meno,eppure,i loro sguardi erano più di una semplice occhiata,in quel momento bastò un solo sguardo perchè uno facesse capire all'altro di andare avanti,di continuare la loro opera, svolgendo i loro compiti al meglio delle loro capacità.

I due separarono frettolosamente diretti in direzioni differenti,lui  tornava alla sua base,lei andava in cerca di informazioni,lui andava a riposarsi,lei andava ad apprendere di più su Inuyasha e Kagome,questi erano i loro compiti affidategli dal loro maestro e proprio perché era stato lui a dire loro cosa fare chè l'avrebbero eseguito,al meglio delle loro possibilità.
  
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