Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Supreme Yameta    22/04/2013    4 recensioni
Sono trascorsi ben tre anni da quando la squadra 7 si è sfaldata, ma Sakura non ha mai perso la speranza di ritrovare i suoi compagni perduti e sarà disposta a tutto pur di riuscire nel suo intendo. Aiutata dalla sua fidata amica, Hinata e dal saggio maestro Kakashi, Sakura si scontrerà con il duro credo del mondo degli shinobi e la pericolosa organizzazione terroristica, Akatsuki.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Asuma/Kurenai, Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: PWP, Spoiler!, Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Amatissimi lettrici. Amatissimi lettori.
Forse non ci crederete: questo è il tanto agognato ultimo capitolo di questa serie.
A tal ragione, esso sarà un capitolo abbastanza lungo, il quale prenderà in considerazione molte situazioni e vicende che più o meno dovrebbero riuscire ad attirare la vostra attenzione, spero anche ansia per un celere seguito per sapere come vada a finire.
Detto questo, attendo la fine del capitolo per i miei ringraziamenti finali e vi lascio alla lettura del testo.
Buona lettura!


http://www.narutogt.it/files/gallerie/tv/shippuden/198/041.jpg



La guerra contro Pain si è finita. Non si può dire lo stesso per altri guai.



Two Steps From Hell - Caradhras
[http://www.youtube.com/watch?v=ZDci1jlOMQI]

Quel mattino, al villaggio della Foglia, dove il giorno prima vi era stata una cruenta battaglia che aveva spazzato via tutti i sacrifici dei ninja predecessori e la loro progenie, non si espandevano raggi di tristezza e disperazione, bensì di un’inspiegabile gioia.
Nessuno era riuscito a capire come: tutte le persone che erano state uccise da Pain erano inspiegabilmente resuscitate di fronte agli occhi stupefatti dei loro cari.
Un miracolo, non poteva essere altrimenti.
Si era solo visto il grande re dell’inferno uscire dalla terra, spalancare le fauci da cui erano fuoriuscite milioni di luci accecanti che andarono a rivitalizzare i poveri malcapitati, i quali erano tornati in vita.
Gioia al settimo cielo.
Gente che festeggiava allegramente per quella gioiosa novella e non perdeva occasione di abbracciare il proprio caro, esternandogli l'affetto che forse non era riuscito a manifestare prima di quella occasione.
Fu la situazione del signor Chouza Akimichi quando riaprì gli occhi e venne sommerso dai pianti sospinti della propria moglie, successivamente da quelli dei suoi parenti.
Nemmeno lui era in grado di spiegarsi che cosa fosse successo e perché fosse ancora vivo, dato che ricordava benissimo di essere morto. Anche lui pianse, come tanti altri, rendendo grazie alla divinità che aveva compiuto quel grande miracolo.
Shizune, appena resuscitata, per prima cosa concentrò la sua totale attenzione sul piccolo Koshiro, dopodiché si mise a vagare per le tende dove erano ricoverati i malati gravi, i quali non lo erano più, poiché si stavano magicamente riprendendo.
«Io non riesco a capire. Lei sa dare una spiegazione, signorina Shizune?» domandò Iruka che in quel momento era assieme alla donna.
Quest'ultima scosse il capo.
«Deve trattarsi di un miracolo, non c’è altra spiegazione.»
Solo dopo aver monitorato le ottime condizioni di Gai, si fece raccontare tutto quello che era successo dopo la propria morte.
Venne così a sapere della battaglia finale contro il leader dell’Akatsuki, della morte di tanti ninja, incluso Kakashi, del fatto che Tsunade fosse caduta in un coma dal quale non si sapeva quando si sarebbe risvegliata.
La prima conseguenza fu quella di recarsi dalla sua maestra.
Però prima si rivolse a un membro del clan Yamanaka.
«Avvertite immediatamente il signor Inoichi che si trova nella nazione della Pioggia. Anche i nostri compagni che sono laggiù devono sapere di quello che è successo qui!»
Detto fatto.
Di conseguenza la donna poté avviarsi dalla sua maestra per prendersi cura di lei.
Koshiro la seguiva di continuo.
«Senti, signorina Shizune, credi che anche il mio papà sia tornato indietro?» domandò infine il bambino.
La donna si fermò, dubbiosa sul modo di rispondere, dopodiché si chinò su di lui, mostrandogli un bel sorriso.
«Ma certo, piccolo mio e presto tornerà.»
In realtà era un modo per auto convincersene.
Baciò la fronte del piccolo Hatake e poi continuarono verso la tenda in cui riposava il Quinto Hokage.

Inner Universe
[http://www.youtube.com/watch?v=EIVgSuuUTwQ]

La notizia di quello che era successo al villaggio della Foglia fece il viaggio fra le terre ninja, fino a raggiungere la mente del capo degli Yamanaka, il quale aveva ricevuto le informazioni necessarie da un sottoposto, tramite una tecnica molto complessa del suo clan.
In un primo momento, Inoichi stentò a credere quello che gli era stato detto, poi, essendo un abile ninja sensoriale, cercò di focalizzare i chakra degli abitanti della Foglia, benché la grande distanza che li separava, e si rese effettivamente conto che quanto gli era stato detto corrispondeva al vero.
La gioia che si espanse sulle truppe fu unica nel suo genere e le urla di gioia degli uomini della Foglia risuonarono per tutta la devastata terra del villaggio della Pioggia.
«Ma com'è stato possibile?» fu l’automatica domanda di Neji.
«Dev'essere stato lui.» ipotizzò suo zio.
«Lui chi?» domandò in seguito Shikamaru.
Completò la risposta il Kazekage. «Deve essere opera di Pain e Naruto…»
Nessuno riusciva ancora a credere che fosse vero; era come se ci si fosse risvegliati da un lunghissimo incubo che mai più si sarebbe vissuto.
Chouji piangeva a dirotto per aver ricevuto la notizia della risurrezione di suo padre.
«Dai, Chouji! Un po’ di contegno, c’è della gente che ci sta guardando!» lo canzonò con tanta affettuosità l’amica bionda.
Il ragazzone annuì, però continuò a versare lacrime di gioia.
«Scu.. Scusate… È che sono al settimo cielo!»
«È giusto che tu lo sia, amico mio!» aggiunse contento Shikamaru.
Quello che era successo andava dell’incredibile.
Naruto era riuscito a compiere un’impresa assurda: convincere Pain a restituire le vite che si era preso con tanta forza.
Solo il salvatore di questo mondo poteva riuscire in una tale opera.
«Già… Ma a quale prezzo?»
Il commento finale di Hiashi Hyuga, in merito a questo argomento discusso con il Kazekage, Baki e Shikaku.
Neanche uno di loro fu in grado di dare una risposta, poiché si immaginavano già il peggio.
Solo in quel momento, il capo dei Nara si ricordò di una cosa che aveva tralasciato.
«Oh, cazzo, mi sono dimenticato di lui!»
Effettuò subito dei sigilli speciali di una tecnica segreta del suo clan e sperò che fosse ancora vivo.
La sua ombra si fece sempre più grossa e scura, poi lentamente da essa cominciò a sbucar fuori il corpo di una persona che venne riconosciuto come quello di uno spaesato Kakashi Hatake.
Anche lui era stato riportato in vita.
Gaudio generale, soprattutto dalle giovani generazioni della Foglia.
«Maestro Kakashi!»
Andarono tutti attorno a lui. Sakura addirittura corse ad abbracciarlo con la sua tipica irruenza, senza lasciargli nemmeno la forza per respirare.
«Ma dove sono…?» domandò l’argenteo con la tipica espressione di un spaesato.
Tralasciò quella domanda quando sentì l’allieva singhiozzare da sopra la sua spalla; non era l’unica, anche molti fra quei ragazzi erano nella sua medesima situazione, malgrado tentassero di reprimere le lacrime, giacché erano pur sempre dei ninja.
«Sakura… Ragazzi…»
Solo in quel tempo vide Shikaku Nara farsi strada fra tutti quei ragazzi con un sorrisino.
«Ci hai fatto stare in pena, Kakashi.»
Dopodiché gli porse un bicchiere d’acqua che il giovane uomo trovò alquanto rigenerante, quando attinse alla fonte vitale che confermava che fosse ancora vivo.
Solo dopo, con una semplice occhiata in giro, notando la presenza del Kazekage e dello sguardo perso di Hinata, egli si fece un’idea generale su che cosa fosse successo per poi avere i dettagli generali dallo stratega della Foglia in persona.
«Così ci sei riuscito Naruto… Sei stato grandioso. Sono sicuro che il maestro Jiraiya e tuo padre siano fieri di te.» pensò l’argenteo con una punta d’orgoglio.
Eh, sì, il piccolo Naruto era finalmente cresciuto, dando prova del suo grande valore: egli aveva salvato il villaggio della Foglia e tutte le altre terre ninja che sarebbero state potute minacciare dal potente Pain.
«Comunque, adesso dove si trova Naruto?» domandò il ninja copia.
Silenzio.
«Non lo sappiamo…» pronunciò il capo degli Hyuga.
«Se devo essere sincero, neppure il mio byakugan riesce a scrutarlo e credo sia dovuto a tutto quell'ammasso di chakra che circonda la torre dove si trovava Pain.»
I loro dubbi non tardarono ad arrivare.
D'un tratto Konan dell’Akatsuki apparve loro di fronte, seguendo un turbine silenzioso di carta.
Il Kazekage ordinò a tutti di mettersi sulla difensiva, non appena vide la donna di fronte loro.
«Cosa ci fai qui, Akatsuki?! Dov'è Naruto?!»
Konan avanzò quieta verso di loro, fino a bloccarsi a una certa distanza ben calcolata.
Il suo sguardo si spostò su Kakashi.
«Così anche tu sei tornato in vita. Quindi ha funzionato.»
Questo lasciava evincere una sola cosa: lei sapeva quello che era successo alla gente del villaggio della Foglia.
«Scommetto che se ti catturiamo, puoi raccontarci tante cose sull'Akatsuki e su quello che è successo.» azzardò infatti Baki.
«Ma è semplice…» interruppe la bella blu.
Silenzio dato dalla voglia di conoscere la verità.
La donna così continuò.
«Pain ha usato una delle sue tecniche per riportare in vita le persone che abbiamo ucciso al villaggio della Foglia. In cambio abbiamo ottenuto l’Ennacoda.»
Shock generale. Non poteva essere vero!
Naruto Uzumaki non poteva aver sacrificato la propria vita per quella degli abitanti del suo villaggio natale.
Quella scoperta distrusse totalmente ogni traccia di quel sollievo dapprima spalmato fra le truppe.
«Non ci credo! È una bugia!» gridò infuriata Sakura.
Come lei, anche tutti i suoi coetanei non riuscivano ad accettare la decisione del loro amico; era tutto così insensato!
I giovani della Foglia insistevano nel conoscere la verità, al disopra di tutto per la dolce Hyuga, la quale, non appena aveva solo inteso che il suo amato fosse passato a miglior vita, era svenuta per la somma di emozioni negative.
Non c’era nient’altro da aggiungere. I fatti erano quelli che erano stati presentati: Naruto aveva deciso di dare la sua vita in cambio di quella di tanta gente.
«L’avete costretto voi!» tuonò Kiba Inuzuka in preda alla rabbia.
Non poteva essere più in disaccordo con la bellezza glaciale dell’organizzazione.
«No. È stata invece una decisione che ha preso Pain e a cui Naruto si è trovato d’accordo. L'Ennacoda e la sua vita in cambio di una pace temporanea. Non mi pare affatto uno scambio così male.»
Affatto.
Però nessuno sarebbe riuscito ad accettare quella decisione.
Sakura provò perfino ad attaccare Konan, tuttavia venne bloccata dall'ombra di Shikaku Nara, il quale estese di proposito la sua tecnica anche agli altri ragazzi, così da impedirgli di commettere pazzie.
Per cui a quei ragazzi veniva data una sola possibilità per sfogarsi.
«Sei un pezzo di merda, Naruto!» tuonò Kiba.
«Un egoista bastardo! Non pensi per niente a noi?!» continuò Neji.
Il turno di Chouji.
«Perché, Naruto?!»
Di Ino. «Stupido! Perché ci vuoi così male?!»
«NARUTO!!»
La tristezza dei giovani della Foglia venne condivisa anche dall'addolorato Kazekage che aveva ordinato che nessuno provasse ad attaccar briga con Konan, fintanto che non avesse saputo quello che mancava; pena la morte.
Quindi adesso sorgeva automatica una domanda.
«Sarebbe possibile avere il suo corpo?»
L’Akatsuki scosse il capo.
«Sono spiacente, ma il suo corpo è necessario a Pain per aumentare i suoi poteri. Quel ragazzo è un membro effettivo del clan Uzumaki, come Pain, per cui può essere utile per svelare i segreti di questo mondo.»
Per sopperire a quella negazione, la donna gettò a terra il copri fronte sfregiato della Foglia, posseduto dalla forza portante dell’Ennacoda; non sarebbe stato possibile avere nient’altro.
Pessimo comportamento.
Unico incentivo per il Kazekage di mettersi a fare come i ragazzi della Foglia e sferrare un suo rapido attacco di sabbia.
Konan non era sprovveduta. Non era certo diventata uno dei capi dell’Akatsuki per nulla. A condizione di ciò, ella aveva spiccato un rapido balzo verso l’alto e fermato l’andamento della sabbia nemica con uno spesso muro di carta.
«Gaara! Fermati!» sbottò il maestro Baki.
«No!» rispose lui con tono deciso.
Aveva un nuovo obbiettivo.
«Voglio vendicare Naruto.»
Desiderio condiviso da tutti gli altri.
Konan fissò quei ragazzi con tanta intensità; le ricordavano tanto lei, Yahiko e Nagato ai vecchi tempi, quando erano ancora dei ragazzini puri che continuavano a sognare un futuro povero di guerre e tanto ricco di pace.
Adesso comprendeva perché stessero così tanto a cuore alla forza portante del Nove Code.
Il tempo per le chiacchiere era comunque finito.
«Mi spiace deluderti, ex forza portante della Monocoda, ma oggi non avrai questa occasione e se non vuoi essere annientato assieme ai tuoi uomini, ti conviene ritirarti.»
«Cosa?!» sbottò il Kazekage.
Risata di Hiashi Hyuga.
«Con quale merito credi che possiamo farci comandare da una donna soltanto? Il tuo superiore è debole, perché provato dallo scontro, lo dimostra il fatto che non sia qui.»
Konan aveva la risposta pronta.
«Infatti non ho mai detto che saremmo stati io e Pain a distruggervi, ma le bestie codate che finora abbiamo catturato e domato.»
Gelo generale. Non poteva dire sul serio.
«Non... è possibile…!» mugugnò Inoichi Yamanaka.
Akatsuki disponeva ancora di armi molto potenti dalla sua e a nessun ninja conveniva mettercisi contro, nemmeno se tutti i villaggi ninja avessero deciso di unire le forze la vittoria sarebbe stata certa.
«Ebbene, la vostra risposta?» domandò con impazienza la manipolatrice della carta.
Una sola soluzione, la più saggia, la più difficile, la più sofferta, la più necessaria: la ritirata.
«Non finisce qui, ricordarlo al tuo superiore. Voi dell’Akatsuki verrete fermati!»
Una promessa dei ninja della Foglia e della Sabbia, i quali avrebbero fatto di tutto pur di vendicare ciò che avevano perso oggi e apprezzare ancora di più ciò che avevano con sofferenza guadagnato.
Konan sorrise. Attese che le truppe furono abbastanza lontane e tornò alla torre in cui aveva lasciato Naruto e Nagato.

«Com'è andata?»
La domanda di Naruto Uzumaki, non appena la vide far ritorno.
Dopo che Nagato era morto, il giovane ninja aveva finalmente dato segno delle gravose condizioni fisiche in cui verteva, così Konan lo aveva medicato e adagiato su una comoda poltrona per prendere le forze.
Il biondo indossava un lungo kimono sopra le bendature attorno a tutto il suo interno corpo. Era silenzioso come non mai, tanto da rassomigliare al tenebroso Nagato; si era persino messo in testa il cappello da Kage del villaggio della Pioggia.
«Proprio come abbiamo concordato. Adesso tutti credono che tu sia morto e che il Nove Code sia in mano dell’Akatsuki.» notificò la donna.
Era stata ultima proposta di Nagato quella di cercare un’ottima motivazione per spiegare a Madara il gesto che aveva commesso, dato che alla forza portante sarebbero serviti tempo e potenti alleati per contrastare il vecchio Uchiha, il quale difficilmente si sarebbe lasciato convincere con le parole.
Per cui, sotto proposta di Konan, si era deciso che venisse detto della morte di Naruto alla truppa della Sabbia-Foglia e poi si sarebbe fatta trapelare quella notizia in tutto il mondo.
Nel mentre, questa notizia sarebbe giunta anche alle orecchie del segugio di Madara, Zetsu, il quale si sarebbe subito recato a verificare la fondatezza di quelle voci, allora Naruto avrebbe usato la tecnica della trasformazione per assumere l’aspetto del regno dei Deva e gabbarlo.
In un momento del genere, conveniva davvero a tutti che Naruto Uzumaki, la forza portante della volpe a nove code fosse passata a miglior vita.
«Sai già che cosa farai?» fu la successiva domanda di Konan.
Naruto aveva un piano ben specifico
«Guarire al più presto, anche se non sarà facile. La volpe si rifiuta di passarmi una sola goccia di chakra per curare le mie ferite.»
«Immagino…» continuò la donna.
Fece altrettanto il ragazzo.
«Dopo che sarò guarito, mi preparerò a dovere per affrontare Madara. Purtroppo però ho perso la formula della Dislocazione Istantanea, quindi dovrò andare a recuperare quelle vecchie reliquie nella nazione del vortice per aumentare le mie conoscenze nelle tecniche da sigillo.»
«E come farai?»
«Non preoccuparti di questo. Ho mandato delle persone fidate a svolgere questo lavoro per conto mio.»
Detto questo, la donna girò i tacchi nella direzione opposta.
«Bene, ora riposati. Io torno subito.»
«Dove vai?»
«A recuperare il corpo del Deva che per inciso era quello di Yahiko.»
Breve pausa pregna di malinconia, poi un sospiro da parte della donna.
«Più tardi celebreremo un piccolo funerale per loro tre, ne hanno pieno diritto.»
Naruto sospirò a sua volta: eccome se ne avevano!

Story of The Year - Wake Up
[http://www.youtube.com/watch?v=9jVvGdcY8Do]

Diversi giorni dopo il sacrificio di Nagato e la comunicazione al mondo ninja che Naruto Uzumaki era stato catturato, notizia che comportava di conseguenza che la volpe a nove code era in mano dell’Akatsuki, le alte sfere del villaggio della Foglia si riunirono nella sede principale della nazione del fuoco, al cospetto del signore della nazione e dei suoi consiglieri.
A essere convocati erano stati i tre anziani consiglieri del villaggio: Homura, Koharu e Danzo. Seguiva il capo delle forze speciali e quello dei jonin, Shikaku Nara.
Queste persone partecipavano alla riunione in qualità di membri decisionali delle procedure da intraprendere a nome della Foglia in mancanza di un Hokage.
Seduti attorno a una lunga tavola da conferenza, in una stanza gigantesca adibita da sempre a tale mansione, avveniva la riunione più importante che avrebbe deciso delle sorti del villaggio della Foglia.
La prima parte della discussione consisteva nella questione economica per finanziare i lavori di ripristino del villaggio della Foglia.
A tal proposito, il ministro dell'economia aveva espresso la volontà del suo signore, dopo aver spiegato ai ninja quali incombenze si potesse andare incontro alla ricostruzione di un grande villaggio.
«Per quanto ci riguarda, la nazione del fuoco mette a sua disposizione le sue risorse, al fine del ripristino del villaggio della Foglia. Vi viene pertanto richiesto di effettuare subito una convocazione di mastri carpentieri che possano operare i lavori.»
«Il villaggio della Foglia pensava di rivolgersi in primis alla ditta del carpentiere Tazuna, del paese delle onde. È un artigiano molto dotato e siamo certi che donerà il lustro perso al villaggio.» comunicò la vecchia Koharu.
Non ci fu più niente da dire sul denaro.
Una volta risolta questa questione, quindi, fu possibile focalizzarsi su questioni puramente politiche e militari che andavano trattate con un guanto di velluto.
Fu uno dei consiglieri del signore feudale a cominciare quell'argomento.
«Siamo venuti a sapere che Akatsuki si è impadronita anche dell’Ennacoda, vorremo sapere se queste notizie corrispondo al vero.»
Purtroppo lo era.
Il fatto che i ninja tacessero fu ulteriore modo per alcuni dei consiglieri di mettersi a sbraitare contro di loro.
«È una cosa inaccettabile! Non solo la Foglia si è vista privata della sua forza portante, ma adesso è anche nelle mani dello stesso nemico che ha distrutto il villaggio della Foglia!»
Non lo aveva detto chiaramente, ma egli, come tutti gli altri ministri, voleva identificare un colpevole su cui focalizzare la propria frustrazione.
Non poteva esserci terreno migliore per Danzo.
Il quale si apprestò immediatamente a suggerire.
«Suggerisco che venga nominato subito un nuovo Hokage.»
Proposta che lasciò basiti i presenti, i quali iniziarono a confabulare fra di loro quella proposta.
Ognuno dei presenti sapeva che Danzo non aspettava altro.
Quella era l’occasione che il vecchio ninja attendeva per un lunghissimo tempo, fin da quando il suo rivale, Hiruzen Sarutobi, era diventato Terzo Hokage.
Shikaku lo sapeva.
«Merda, non hanno perso tempo.» pensò.
A tal proposito, decise che avrebbe dovuto fare qualcosa, in modo da poter mettere i bastoni fra le ruote nei piani del vecchio capo della Radice.
Intanto il vecchio ninja continuò il suo discorso.
«In questa situazione così delicata, serve un ninja molto capace di poter risollevare la posizione del villaggio della Foglia nel panorama internazionale.»
Il problema di Shikaku era che anche i due consiglieri erano dalla parte del capo della Radice.
Koharu si rivolse al signore feudale.
«Infatti. Dubito che Tsunade possa riuscire a farlo, dato che è colpa sua se il villaggio e ridotto in queste condizioni.»
«Beh, se la mettete in questo caso.» mormorò incerto il signore feudale, il quale non sapeva proprio come gestire quella stramba situazione.
Homura rafforzò quella proposta con una valida tesi.
«Credo sia il minimo, mio signore. Dopo quello che è successo, non è più una persona di fiducia.»
«Ah, che situazione...» mormorò il Daimyo.
Alla fine il capo della nazione decise di ascoltarli.
«Ho capito. Beh, avete dei nomi da proporre?»
Danzo stava per alzarsi e proporsi come nuovo Hokage.
Shikaku quindi sapeva che non poteva permetterlo e superò la voce del vecchio ninja con la propria, dando il suo nominativo.
«Propongo Kakashi Hatake!»
Non fu per nulla una bella cosa quella che fece il capo dei Nara; Danzo non l’aveva apprezzato per niente.
Intanto i consiglieri si stavano consultando fra di loro in merito al nominativo proposto dal capo dei jonin.
Prima di tutto, il signore feudale non la trovò una pessima idea.
«Il figlio di Zanna bianca, eh? Beh, perché no! Anche se il mio preferito resta pur sempre Jiraiya, peccato che non ci sia più.»
Dopodiché l’anziano capo di stato si rivolse ai suoi ministri.
«Voi che ne pensate?»
«Beh, è potente e rispettato in tutto il mondo ninja.» fece uno di loro a favore della proposta.
«Sì, però non è ancora un po’ troppo giovane?» fu il dubbio di qualche altro scettico.
Qualcun altro confutò tale commento.
«Il Quarto Hokage era addirittura più giovane di lui.»
Seguì la prima domanda di un ministro ai consiglieri, al fine di avere qualche chiarimento in più sul famoso ninja-copia.
«Chi era il suo maestro?»
Oltre che alla fama, un valido shinobi che veniva proposto alla carica di Hokage doveva soddisfare diversi requisiti.
Anzitutto bisognava conoscere l’ammontare complessivo delle missioni compiute, poi si valutava la forza, anche se, nel caso di ninja particolarmente famosi, era una procedura che spesso si evitava, si passava alla ricerca di diverse informazioni. Infine si sottoponeva tutto all'attenzione del signore feudale, il quale alla fine dava la sua decisione finale, nominando un reggente Hokage, la quale carica sarebbe stata confermata a seguito delle elezioni amministrative nel villaggio della Foglia che si tenevano sempre tre mesi dopo la nomina.
Fu Homura a rispondere alla domanda precedentemente posta dal ministro.
«Il Quarto Hokage.»
A quel punto si attivò pure il signore feudale.
«Beh, allora non ci sono problemi. Se non sbaglio, il Quarto è stato allievo di Jiraiya, che a sua volta è stato allievo del Terzo Hokage. Per me va bene!»
Proprio per seguire tale filo logico, il signore feudale aveva deciso di accettare la proposta fatta e di nominare proprio Kakashi Hatake come nuovo Hokage.
Il resto dei presenti era d’accordo con la sua decisione, tranne Danzo.
Il vecchio ninja in questione, infatti, aveva per la prima volta perso il controllo e si era messo a urlare contro al signore feudale, congelando la situazione corrente.
«Gli insegnamenti del Terzo Hokage hanno portato alla rovina del villaggio!!»
Il signore feudale addirittura rabbrividì a contatto con la rabbia del rivale del terzo capo del villaggio della Foglia.
«Ideali campati in aria non servono a nulla in questo mondo. Stupide iniziative di relazionarsi con il nemico hanno solo portato nuovi problemi al nostro villaggio!» aveva continuato lo Shimura.
Per aumentare le tesi a suo favore, fece pure degli esempi che mettevano in risalto gli errori di quei ninja che erano cresciuti con gli ideali del Terzo Hokage.
«Il leader dell’Akatsuki, Pain, colui che ha distrutto il villaggio è stato allievo di Jiraiya. Ecco che cosa succede quando si condividono con il nemico tecniche e tempo! Stessa cosa riguarda Kakashi Hatake, al quale erano stati affidati l’ultimo erede degli Uchiha e la forza portante dell’Ennacoda. Per colpa della sua incapacità il nostro villaggio ha perso delle preziosissime risorse!»
Shikaku allora provò a dire qualcosa nel tentativo di difendere la posizione del candidato Hokage.
«Se non ci relazionassimo con gli altri villaggi, non mancherebbe tanto allo scoppio di una Quarta Guerra Mondiale. Un'ideologia controversa porterebbe il villaggio alla rovina!»
«Il villaggio è già in rovina!» tuonò il vecchio ninja alzandosi.
«È proprio per questa ragione che le cose vanno cambiate! Per impedire che non si ripeta più una tragedia del genere! Per questo serve un Hokage che sappia come gestire la situazione, uno con polso duro che sa quello che deve andar fatto per proteggere quello che ci hanno lasciato il Primo e il Secondo Hokage! Io sono questa persona!»
Shikaku stava per controbattere, ma venne preceduto dalla repentina decisione del signore feudale.
«Va bene, ho deciso.»
«Ma mio signore…!» tentò di obiettare il ninja dal codino.
L’altro non volle sentir ragioni: aveva già preso la sua decisione.
«Danzo. Vi nomino Sesto Hokage.»
Non poteva essere.
Davvero il tenebroso capo della Radice era finalmente riuscito a ottenere quello che voleva? E perché Shikaku era l’unico a vederci qualcosa di sbagliato in quella scelta?
Semplice, perché era l’unico che conosceva di che cosa era capace Danzo e non lo approvava.
Dal canto del vecchio ninja, il suo volto brillava dalla vittoria, infrangendosi su quello sconvolto del capo dei jonin: ben presto molte cose sarebbero cambiate nel villaggio della Foglia.

Nabari No Ou - Crawl
[http://www.youtube.com/watch?v=7JPnRoqeMls]

Gli shuriken ruotarono, senza alcun disturbo nel turbine silenzioso di aria, il loro flebile suono, generato dal rotearsi a contatto con l’aria, si estinse quando la punta delle loro sottili lame si infranse sul palo di legno duro, usato come bersaglio di allenamento dal praticante.
In quel caso, egli era il piccolo Koshiro Hatake che si stava dimostrando veramente ferrato nell'arte del lancio degli shuriken, notificandolo anche all'attento genitore, il quale soprassedeva i lavori preparatori di quella giornata che padre e figlio stavano trascorrendo assieme.
«Allora, papà? Va bene se li lancio così?» domandò il bambino.
L'uomo prese a sua volta uno shuriken, posizionandosi nell'esatta maniera dell’effettuazione del lancio delle armi volanti.
«Non male, ma la tua tecnica ha ancora qualche pecca. Ti faccio vedere…»
Aveva praticato il lancio degli shuriken così tante volte che oramai lanciarne uno era un esercizio così naturale da poter essere equiparato a quello di respirare.
Koshiro ancora no. Benché geniale, il piccolo presentava delle caratteristiche che l’argenteo giudicava disturbanti. Dalla madre, il figlio aveva ereditato la tendenza a distrarsi di continuo alla vista di una persona che non conosceva, il che era un fattore tremendamente negativo che ostacolava il suo apprendimento.
«Koshiro…» lo richiamò di fatti suo padre.
«Sì!» replicò il bambino nel tentativo di riacquistare l’attenzione precedentemente perduta.
Alche il jonin passò all'esecuzione pratica della lezione, centrando il suo bersaglio, senza sbagliare nemmeno una volta; degno di lui.
«Forte!» fece il bimbo.
«Vedi? Se abbassi il braccio di più, quando sei in procinto di lanciare, dai più forza allo shuriken.»
Una volta appresa quella nozione, i successivi tentativi del piccolo furono di gran lunga più efficaci. Secondo Kakashi, l’abilità nel lancio degli shuriken di suo figlio era addirittura pari a quella del Sasuke Uchiha che aveva allenato.
In seguito vennero raggiunti da Sakura, la quale si trovava lì di passaggio, poiché di ritorno dalla tenda in cui riposava il Quinto Hokage.
Koshiro le corse subito contro.
«Guarda come sono bravo, signorina Sakura!»
Subito dopo le mostrò come lanciava bene gli shuriken, riuscendo ovviamente a fare un risultato meno buono del precedente: sapere che la bella Sakura lo stava osservando gli aveva fatto perdere la concentrazione.
«Accidenti! Perché mi è venuto così male?! UFFA!»
Suo padre sospirò amareggiato.
Invece la rosa si mise a ridere divertita.
A quel punto il trio venne raggiunto da due sconosciuti, i quali però sembravano conoscerli. Erano un anziano uomo sulla sessantina e un giovanotto sui tredici anni.
«Maestro Kakashi, Sakura. Siete proprio voi?» domandò l’anziano signore.
I due richiamati diressero la loro attenzione sui due, riconoscendo all'istante l’uomo più venerando.
«Oh, ma è lei, signor Tazuna!» fece Kakashi.
Si trattava del carpentiere Tazuna, l’uomo che aveva richiesto una scorta al villaggio della Foglia, tanti anni prima, in vista del suo viaggio verso casa propria, nella nazione delle Onde. Per una strana serie di eventi, era toccato alla squadra 7 occuparsi di quella missione così ricca di avvenimenti: Zabuza, Haku, il piccolo Inari, la terra delle onde, lo scontro cruento contro il demone della Nebbia e il manipolatore del ghiaccio; tutto era stato scolpito nei cuori dei membri della squadra 7.
«Vedo che non siete cambiato per nulla, maestro.» fece il vecchio carpentiere.
Il quale si rivolse poi alla ninja medico.
«Tu invece sei cresciuta moltissimo Sakura. Sei diventata veramente molto bella.»
La ragazza arrossì, sorridendo poi.
«Oh, la ringrazio, signor Tazuna. Vedo che anche lei è in ottima forma.»
L’uomo sospirò.
«Magari fosse così, mia cara. Purtroppo l’età inizia a farsi sentire.»
Si mise a ridere di gusto, nel tentativo di far buon viso a cattivo gioco, dopodiché si ricordò di introdurre loro colui che lo seguiva.
«Oh, già, vi ricordate di mio nipote Inari?»
Eccome dimenticarselo, pensarono i due.
Quando la squadra 7 lo aveva incontrato, Inari era un bambino pessimista, il quale aveva smesso di credere negli eroi e in qualunque tipo di sogno per colpa della morte violenta di suo padre; c’era voluta la determinazione dei giovani genin per fargli aprire gli occhi e vedere nuove possibilità nella vita.
Adesso Inari era un giovane e vitale apprendista carpentiere che cercava di risolvere le avversità con tanto impegno.
«Cavoli, sei cresciuto parecchio anche tu!» sbottò l’argenteo.
«La ringrazio, signor Kakashi.» fece il ragazzino, il quale poi iniziò a guardarsi attorno, notando la sola presenza di Koshiro.
Fu suo nonno a chiedere di quel bambino.
«Uhm, capelli argentei… Non sarà mica suo figlio, eh maestro?»
L’uomo in questione annuì, accarezzando subito dopo la testolina del bimbo.
«Eh, già. Lui è mio figlio Koshiro.»
Tazuna lo fissò ridendo. «Oh, ma che bambino carino. Anche tu vuoi diventare un ninja?»
Il bambino gonfiò il petto con grande ardore.
«Io sono già un ninja!»
Risero.
Poi il carpentiere proseguì con le sue domande.
«A proposito, non vedo Naruto e Sasuke. Dove sono quei ragazzi?»
Subito maestro e allieva si rabbuiavano. Come potevano dire a quei due che Naruto era morto e Sasuke era diventato un traditore?
Inari avrebbe perso la voglia di credere nei propri sogni e sarebbe tornato quello di prima e Tazuna li avrebbe odiati: decisero di mentire.
«Sono in missione, ma non torneranno prima di qualche mese. Entrambi sono dei membri delle forze speciali.» disse infatti il portatore di Sharingan.
Sakura concordò con la sua decisione: era meglio così anche per loro, in quel modo si pativa il dolore per il lutto ancora meglio.
«Che peccato. Mi sarebbe piaciuto rivederli.» disse Inari deluso.
Suo nonno lo consolò.
«Dai, Inari, non pensarci. Tanto resteremo per un paio di mesi anche noi al villaggio della Foglia. La nazione del fuoco mi ha affidato i lavori di costruzione dell’interno villaggio.»
«Beh allora verrà fuori un grande capolavoro come il suo ponte, eh signor Tazuna?» sbottò Sakura.
L'uomo si grattò la nuca imbarazzato.
«Speriamo!»
La loro finta pace durò solo per un altro po’, fin tanto che un membro incappucciato della Radice non comparve alle spalle del ninja copia, scuotendo gli animi dei presenti.
«Kakashi Hatake. Sei stato appena convocato dal nobile Sesto Hokage nella sua tenda.»
Notizia che stravolse i due ninja del villaggio.
«Sesto Hokage?! Non è possibile!» sbottò Sakura.
I consiglieri non avevano perso tempo per detronizzare Tsunade ed eleggere un nuovo Hokage; ora sorgeva automatico domandarsi chi fosse il fantomatico Sesto Hokage.
Purtroppo l’argenteo l’aveva già capito.
«Va bene, arrivo subito.»
Dopodiché si rivolse agli altri.
«Scusatemi, ma adesso devo andare. Per favore, Sakura, pensa tu a Koshiro mentre sono via.»
Non sapeva perché, ma l’allieva provava il forte desiderio di volerlo fermare.
«Maestro…»
Lui però tagliò corto, dirigendosi verso la sua meta.
«Ci vediamo.»

Row Row Fight the Power!
[http://www.youtube.com/watch?v=0V7aUT13qtM]

Finalmente era riuscito a realizzare il sogno di tutta una vita: era diventato Hokage.
Questo per i piani di Danzo significava la piena realizzazione una volta che sarebbe stato effettivamente eletto dai ninja del villaggio fra due mesi; per quel lasso di tempo era suo dovere esercitare la sua influenza per truccare le elezioni e ottenere il potere supremo, dopodiché sarebbe seguita la parte successiva del suo ambizioso piano.
Prima però doveva eliminare un ostacolo fastidioso e gli serviva più potere per farlo.
Seduto su una comoda poltrona, nella sua tenda personale visionata ventiquattro ore su ventiquattro dai suoi uomini, il nuovo Hokage aveva indossato il copricapo che sottolineava il suo nuovo rango e aspettava che la fonte del potere di cui aveva bisogno venisse da lui con le sue stesse gambe.
Prima però dettò alcuni ordini al seguace che aveva chiamato Sai.
«Da questo momento in poi, abbandoni questo tuo nome in codice e torni fra i miei ranghi. In questi mesi avrò bisogno i tuoi servigi per rintracciare Kabuto Yakushi. Lui è l’unico ancora vivo a conoscere il segreto del mio occhio destro e del mio braccio destro.»
Quello che un tempo si chiamava Sai annuì. «Lo devo uccidere?»
«No.» fu la risposta secca del Sesto Hokage.
Aveva dei piani specifici anche per il braccio destro di Orochimaru.
«Non sarai da solo in questa missione, per questo voglio che lo porti qui ancora vivo. Mi serve.»
«Ai suoi ordini.» replicò ubbidiente il giovane pittore.
Egli si trovava molto a disagio con quella decisione; gli piaceva condividere la sua vita con gente come Sakura, Hinata, Kakashi, il capitano Yamato e tutti gli altri. Aveva persino imparato a gestire meglio le sue emozioni, il che lo rendeva persino più in pace con se stesso. Purtroppo non aveva altra scelta: egli apparteneva alla Radice, o per meglio esplicare, a Danzo.
Doveva dimenticare la vita di Sai.
Lui non si chiamava Sai. Lui era una delle tante pedine sacrificali al servizio della Radice; nient’altro.
«Oh, dimenticavo…» aggiunse all'improvviso l’anziano ninja.
«Dimenticati di quei ragazzi. Ho notato che negli ultimi tempi ti eri fatto influenzare molto dai loro modi fanfaroni.»
Un meccanismo automatico lo obbligò a dire la qualsiasi, in modo da tirare quelle brave persone fuori dalle ire del suo superiore.
«Mi stavo immedesimando nel gruppo, niente di che. Quei ninja mediocri non sono di alcuna utilità ora che il Nove Code non c’è più.»
Danzo si trovò d’accordo con lui.
«Bene, allora puoi andare.»
Il ragazzo ubbidì. Si alzò, dirigendosi verso l’uscita nella quale si imbatté in Kakashi.
Il pittore cercò di non guardarlo negli occhi, anche se era certo che l’uomo avesse inteso che fra di loro non ci sarebbe stato più alcun tipo di contatto.
In realtà, egli sapeva che dal momento in cui le porte della tenda si sarebbero chiuse, con il ninja copia all'interno, sarebbe potuto succedere la qualunque. Era a conoscenza dei piani di Danzo e proprio per questo si maledisse per essere ancora così maledettamente coinvolto.

Deadman Wonderland Full Intro Song
[http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=2pZ-UpjtlXY&NR=1]

Illuminati da alcuni lumi sparsi nella grande tenda, Kakashi e Danzo si scambiarono degli sguardi silenziosamente in attesa che l’altro parlasse per primo.
Erano da soli, ma questo non significava, secondo l’opinione dell’argenteo, che la loro sarebbe stata una discussione tranquilla; per questo si era preparato a ogni evenienza.
Di Danzo non ci si doveva mai fidare, dopotutto era conosciuto a tutti con il soprannome di “ninja dell’oscurità”.
«Così è diventato Hokage. Le mie congratulazioni.» cominciò dunque l’Hatake.
Benché l’oscurità regnasse sovrana nei tratti impercettibili del suo viso, fu possibile scorgere il suo sorriso.
«Shikaku Nara ti aveva proposto per questa carica al posto mio, ma purtroppo non ha saputo giocare bene le sue carte e la mia era una causa di gran lunga importante della sua.»
«Una causa che aspettava di realizzare da più di trent'anni, dico bene? In un modo o nell'altro c'è riuscito e anche senza nessun colpo di stato.» lo sfidò con cinismo l’uomo.
Basta sotterfugi: era giunto il momento di scoprire le proprie carte e vedere chi avrebbe vinto.
«Puoi dirlo forte, Kakashi dello Sharingan.» replicò l’anziano ninja.
Il suo interlocutore andò dunque avanti.
«Allora che cosa vuole da me? Le dico in principio che non ho alcuna intenzione di gareggiare con lei per la carica di Hokage. Non avrei dalla mia parte degli alleati potenti con cui poter competere contro di lei.»
Il Sesto Hokage si alzò.
«Oh, ma di questo ne sono al corrente. Dopotutto sei un uomo saggio, proprio come tuo padre.»
«Che c’entra adesso mio padre?» domandò perplesso l’uomo.
«Oh, niente di particolare.»
Dopo una breve pausa, Danzo continuò.
«Forse non sai che tuo padre è stato uno dei miei più preziosi seguaci, prima che quel bastardo di Hiruzen lo portasse dalla mia parte. La vita di tuo padre è mia, ma siccome lui è morto da tanto tempo, mi prenderò la tua. Mi spetta di diritto.»
Kakashi era rimasto raccapricciato da quella rivelazione: non poteva proprio immaginare che suo padre avesse avuto un passato così orribile. Inoltre: che intendeva Danzo con il fatto che pretendeva la sua vita?
Lo scoprì in seguito, quando una decina di membri incappucciati della Radice erano sbucati dal nulla e avevano trattenuto l’Hatake contro la sua volontà.
«Che significa tutto questo, Danzo?!»
Colui a cui si rivolse si stava avvicinando pericolosamente a lui, brandendo un kunai, intanto che i suoi uomini lo tenevano fermo per bene: era nei guai.
«Mi servi, ninja copia. Finora non ho potuto averti perché Hiruzen e Minato avevano sempre vegliato su di te e Jiraiya e Tsunade mi mettevano costantemente i bastoni fra le ruote, senza contare che con il tempo sei diventato molto forte, per cui è stato difficile coglierti in un momento di sbandimento.»
La lama del kunai si insidiò sulla fascia che teneva coperto l’occhio sinistro dell’allievo del Quarto Hokage, poi Danzo esercitò la giusta pressione, in modo da tagliare la stoffa e lasciare che il copri fronte cadesse per terra.
Solo allora fu chiaro al ninja copia a che cosa mirasse il Sesto Hokage.
«Tenetegli ferma la testa.» ordinò quest’ultimo ai suoi uomini, dopo che la vittima aveva disperatamente tentato di liberarsi.
Kakashi lo fissò con disgusto.
«Perché?»
L’uomo gli afferrò il mento per guardarlo fisso.
«A breve inizierà una guerra con Akatsuki e ora che hanno anche il Nove Code, devo aumentare la mia forza. Il tuo sharingan è unico e lo voglio.»
Il giovane uomo allora rise.
«Anche se mi strappi l’occhio, non sarai mai in grado di controllarlo.»
Nel disperato tentativo di liberarsi, si avviò addirittura a usare uno Tsukuyomi sul pericoloso nemico.
Stavolta fu Danzo a ridergli in faccia.
«Povero sciocco. Davvero credi che sia così sprovveduto? È vero che sei stato tu il primo a sperimentare il trasferimento di uno sharingan da un Uchiha a una persona normale, ma credi di essere stato l’unico ad averne uno?»
Avrebbe scoperto parte del suo segreto a un uomo che aveva le ore contate.
Portò la mano verso la bendatura che teneva coperto l’occhio destro e ne sollevò alcuni lembi, così da mostrare a Kakashi che anche lui era in possesso di uno sharingan!
«N... Non… può essere!» sbottò l’argenteo senza parole.
«E questo chi lo dice?» domandò l’anziano ninja, puntandogli contro il suo sharingan che, proprio come il suo, aveva appena assunto la sua forma Mangekyo.
A quel punto il kunai che Danzo aveva in mano cadde per terra e questi portò le sue dita sull'occhio sinistro dell’interlocutore.
«Niente di personale, Kakashi, lo sto’ facendo per il bene del villaggio.»
Il fine giustifica i mezzi.
Una legge sacra che il buon sovrano doveva sempre adottare per il bene del suo popolo.
Kakashi avrebbe potuto anche comprenderlo; si sarebbe sacrificato se effettivamente le intenzioni di Danzo fossero state sincere, però non si fidava di lui e sapeva che dandogli il suo occhio avrebbe solo permesso l’avviarsi di un lento processo che avrebbe portato alla Quarta Guerra Mondiale Ninja.
Non poteva permetterlo a nessun costo!
«Sì, questo funzionerà.»
Nel momento in cui Danzo si era preso il suo occhio, egli tirò un grande urlo carico di dolore, dopodiché il suo piano per fermare il Sesto Hokage ebbe inizio.
Il suo corpo iniziò a essere inondato da fulmini, coinvolgendo tutti coloro che erano vicini a lui in un’esplosione elettrica.
«COSA?!»
Una volta che Danzo si rialzò da terra, dopo aver scansato in malo modo i suoi uomini che erano accorsi ad aiutarlo, egli scrutò con il suo sharingan la situazione: Kakashi aveva usato un clone di fulmini così ben elaborato che nemmeno il suo occhio era riuscito a carpire la differenza.
Rapido si rivolse agli uomini che ancora erano in grado di muoversi.
«TROVATELO!!!»
Detto fatto, anche se non sarebbe stato facile rintracciare il vero Kakashi Hatake.

Dead by April - Last Goodbye
[http://www.youtube.com/watch?v=LGDCLalJG70]

Aveva poco tempo a disposizione, solo il tempo di passare da un negozio e procurarsi un mantello da viaggio e qualche provvista in previsione di una lunga permanenza all'estero.
Non poteva prendere le sue cose da casa, poiché sarebbe stato certamente il primo posto in cui i ninja della Radice sarebbero andati a cercarlo e nemmeno poteva portare addosso la divisa da jonin; troppo riconoscibile.
Si mise addosso il mantello nero per poi fiondarsi nella tenda in cui riposava Tsunade; lì avrebbe certamente trovato Shizune o qualcun altro e avrebbe avvertito del pericolo che stava incorrendo e del fatto che doveva lasciare immediatamente il villaggio: purtroppo non poteva restare più nella sua terra natale, ne andava della sua vita e di quella dei suoi cari.
All'interno della tenda vi trovò di fatti Shizune e Yamato.
«Kakashi, ma che succede? Sei pallidissimo!» sbottò la donna non appena lo vide.
Ella stava per avvicinarsi per controllare che stesse bene, quando l’uomo l’allontanò bruscamente.
«Non ho molto tempo, ho gli uomini di Danzo alle calcagna.»
I due si sorpreso molto da quella notizia; perché la Radice ce l’aveva con Kakashi Hatake?
«Ma perché?!» domandò l’assistente dell’ex Hokage.
«Danzo ha provato a prendersi il mio sharingan, sta progettando qualcosa di grosso. Per il momento mi conviene sparire dalla circolazione, voi tenete gli occhi aperti e portate lady Tsunade in un luogo sicuro. Sicuramente Danzo proverà ad assassinarla per impedire che freni la sua salita al potere.»
Non c’era nessun dubbio che Danzo avrebbe tentato di eliminare pure il suo predecessore, in modo da non avere nessun possibile ostacolo al suo regno di fermezza.
L'Hatake stava quasi per andarsene via, dato che secondo lui aveva perso fin troppo tempo prezioso.
Shizune lo trattenne.
«Non puoi andartene così, Kakashi! Koshiro che farà senza di te?!»
Avrebbe voluto aggiungersi a quella frase, ma data la presenza di Tenzo non volle farlo; ne era sempre imbarazzata da quella relazione proibita.
Il ninja copia comprendeva perfettamente i suoi sentimenti, eppure non poteva fare altrimenti e doveva andare avanti con quella strada; stava facendo la stessa scelta del suo allievo Naruto. Se ne stava andando dal villaggio, azione che comportava diventare un traditore, per proteggere le persone che amava.
Per darle man forte le prese la mano, fregandosene della presenza del vecchio amico.
«Devo farlo. Pensate voi a Koshiro, ve ne prego.»
Alche intervenne il manipolatore del legno.
«Che cosa macchina Danzo?»
Kakashi non ebbe il tempo di dirglielo. Il suo sharingan aveva captato le presenze di molte persone nelle vicinanze: doveva andarsene.
«Troverò un modo per farmi sentire, senza che ci scoprano. Devo andare!»
Così fece.
Il ninja copia riuscì a scappare dal villaggio della Foglia appena in tempo, senza dare ai suoi compagni la minima certezza che avrebbe fatto ritorno.
Tempi bui si stavano prospettando per il villaggio della Foglia.
Periodi di incertezze per l’Akatsuki, dato che né Madara né tanto meno Zetsu riuscivano a contattare Pain per avere informazioni sulla cattura dell'Ennacoda.
Intensi allenamenti per Naruto Uzumaki che si stava lentamente riprendendo dalle ferite.
Sasuke Uchiha faceva la stessa cosa sotto la supervisione del suo esperto antenato.
Sakura Haruno restava al villaggio della Foglia a convivere nel dolore per aver perso un caro amico, cercare di far convivere con gli stessi sentimenti l’affranta amica Hinata e subire le prime modifiche all'ordinamento del villaggio apportate dal nuovo Hokage.
Kakashi Hatake si era dato per fuggitivo e la Radice continuava a cercarlo incessantemente; lui e Kabuto Yakushi erano in cima alla lista dei ricercati dall'organizzazione segreta della Foglia.

Nuovi avvenimenti di cui parlare. Ulteriori modifiche dei piani del male e del bene. Altri combattimenti mortali. Amori che rivivono e muoiono. Amicizie durature e odi infiniti.
Tante cose di cui parlare, ma un'altra volta.




L'angolo dell'autore
Ultimo capitolo appena concluso!
Direi che vi ho lasciato con molte cose su cui pensare, che ne pensate, cari lettori?
Spero che le decisioni da me prese vi possano soddisfare tanto quanto hanno soddisfatto me. Ora sono veramente stremato, perché concludere questa storia è stato veramente un calvario; tutto sommato, ammetto che sono soddisfatto dei miglioramenti che ho apportato al mio stile, proprio grazie a questa storia.
Ora che l'ho conclusa, prenderò qualche settimana per organizzare le idee e cercare di completare qualche altra storia che aveva bisogno di un po' di considerazione.
Non temete, però, cari lettori. Ho già composto i primi due capitoli della nuova serie, significa che li inserirò come da copione; tuttavia il problema risiede negli altri, dato che ci vorrà un po' più di tempo per organizzare le idee e scrivere tutto di sana pianta.
Vi ringrazio per avermi seguito con così tanto interesse.
Grazie e alla prossima!
CIAO!!




http://morris.altervista.org/albums/naruto-wallpapers/team-7.jpg



FINE
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Supreme Yameta