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Autore: Angie Angel    26/04/2013    4 recensioni
“…You made me happy every single day...
But now!
I've got to go awayyy! “
Solo alla fine della canzone Eva ritrovò la forza di parlare “Chi sono? “ chiese con un filo di voce(...) “Non li conosci??” Eva si sentì trafitta da quello sguardo ma fece semplicemente spalluccie e rispose “Se te lo chiedo…”.
L’altra ragazzina fece una risata luciferina e si tirò su a sedere “E io che credevo che fossi più evoluta degli altri…” prese una sigaretta, se l’accese e soffiando fuori il fumo disse “Sono i Led Zeppelin cara mia e faresti meglio a ricordarti questo nome che d’ora in poi credo proprio che ne sentiremo parlare spesso!”
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era molto grazioso quel piccolo bar all'interno dell'albergo.
Veniva illuminato da grandi finestre che si affacciavano sul giardino, tutto era in ordine perfetto, tutto era apparecchiato con una precisione impeccabile; c'erano composizioni di fiori ovunque, ovviamente anche quelli messi con un criterio ben preciso, il tavolo con la tovaglia arancione aveva dei fiori rossi, quella bianca aveva i fiori rosa, l'azzurra aveva quelli blu e cosi via.
 Un paio di cameriere giravano per i tavoli portando brioche o caffè fumanti e profumati, forse erano fin troppo disponibili e sorridenti, ma era normale era quello che ci si aspettava da un albergo a cinque stelle, tutto era fatto apposta per mettere a proprio agio il cliente, li la gente doveva sentirsi rilassata.
Ma nonostante tutto questo Eva non riusciva ad esser rilassata. Non ci riusciva per niente.  Come faceva a mettersi a proprio agio quando l'uomo che l'aveva sverginata non si era più fatto vedere, quando la sua migliore amica aveva deciso di odiarla senza un apparente motivo logico, ma sopratutto quando l'uomo che aveva intenzione di farle una corte spietata, e che probabilmente non sapeva d'altro, se ne stava pacificamente seduto davanti a lei proclamando che dovevano assolutamente prendere un the assieme.
"Certo che la vita si comporta proprio come una vecchietta stravagante!"  esclamò la ragazza soffiandosi via una ciocca di capelli dal viso
Robert ridacchio "Non so a che cosa ti riferisci esattamente ma sono d'accordo con te!"
"Senti... Sta cosa del the... Dobbiamo proprio prenderlo oggi? Non sono esattamente dell'umore..."
Il biondo la bloccò scuotendo la testa e facendo segno di no con l'indice "Aaah! Non ci provare! Hai continuato a dribblarmi l'offerta, ti vorrei ricordare che avevi accettato!"
"Non è vero che avevo accettato, avevo detto forse" protestò Eva
"Bhe non avevi detto di no! Dai! Che ti costa? Ci hai perfino ballato con me..."
La rossa distolse lo sguardo, si ricordava di quello strano ballo fatto due sere prima, di come l'aveva stretta a se e della promessa che prima o poi sarebbe riuscito a conquistarla.
Quando si rigirò si trovò un paio di occhi azzurro ghiaccio intenti a scrutarla a pochi centimetri dal viso
"Che stai facendo?" chiese Eva consapevole di esser probabilmente arrossita
"A che pensi?"
"A niente! E in ogni caso non sarebbero affari tuoi!"
Ma lui non si mosse, stette li immobile, col viso appoggiato sulla mano,  a guardarla.
Ad Eva sembrava che gli stesse sondando l'anima.
Poi finalmente si girò, ma con un’aria furba molto poco rassicurante"Se non vuoi prendere un the con me e farmi gentilmente compagnia non importa, tanto immagino che tu abbia un sacco di cose emozionati da fare!"
Colpita ed affondata!
Bastò quella punta di sarcasmo per demolirle qualsiasi scusante " Va bene mi arrendo! Prenderò questo fottutissimo the! Sei contento??"
"Oh si! Non sai quanto" rispose lui con un sorriso a trentadue denti, poi chiamò una delle cameriere che arrivò sculettando "Desidera qualcosa signore?" disse, Robert fece la sua migliore faccia da playboy e rispose con voce suadente "Si! Ci può portare due tazze di the Rooibos?"
La cameriera andò visibilmente in brodo di giuggiole, poi si voltò verso Eva e disse seccamente "Nient'altro?"
"No grazie..." rispose la rossa alzando un sopraciglio
"Bene!" la cameriera poi riportò la sua civettuola attenzione a Robert "I the arriveranno subito signore!"
"Grazie mille per la sua gentilezza!" rispose Robert facendole l'occhiolino.
 

Una volta che la cameriera si allontanò Eva incrociò le braccia e disse al biondo con tono lievemente irritato "Fai così con tutte?"
“Nooo! Ma cosa te lo fa pensare?” disse lui assumendo un’espressione innocente, ma ricevette in cambio solo uno sguardo torvo
"OK, non posso negare che io lo faccia spesso, ma sta volta avevo un altro fine"
"Sentiamo! Quale altro fine si può avere nell'atteggiarsi così"
"Volevo testare la tua reazione e sono piacevolmente sorpreso nel vederti gelosa di me" rispose Robert soddisfatto
"...Non è vero!"
"Allora perché te la sei presa così?"
Per fortuna arrivarono le tazze di the che interruppero momentaneamente la conversazione, Eva si sentiva in colpa per tutte quelle attenzioni e pensò che forse era meglio troncarla lì
"Robert senti... Devo dirti una cosa..."
"Se vuoi dirmi che sei stata a letto a letto con Jimmy lo so già!"
La ragazza rimase a bocca aperta, la tranquillità di come glielo aveva detto era alquanto spiazzante "Come fai a saperlo?"
"Dovresti averlo capito ormai che qui si sa molto presto tutto di tutti"
"Sei arrabbiato con me?"
Robert ridacchio "Arrabbiato? E perché mai? Sono solo dispiaciuto di non esser riuscito ad evitare che tu cadessi nella tela di quel mezzo cinesino" poi divenne molto serio e disse guardandola negli occhi "Ma questo non vuol dire che abbia rinunciato a te"
Eva deglutì a fatica e cercò di controbattere ma il ragazzo la precedette "Un po' di competizione non mi dispiace rende tutto molto più divertente, ma dimmi… quante volte Jimmy è venuto a bussare alla tua porta o si è semplicemente fatto vedere?"
La rossa non rispose e si mise a fissare la sua tazza di the
"Immaginavo!" esclamò Robert
"Tu non ti arrendi mai vero?"
"No! Non è nella mia natura"
"Ma perché me?" chiese Eva che non capiva la ragione di tutta quella testardaggine.
 Il biondo aveva un espressione indecifrabile. Poi allungo la mano fino a toccare quella di lei e disse a bassa voce "Perché non ti conosco! Si, lo ammetto, all'inizio volevo solo portarti a letto, esattamente come tutte le altre, una scopata e via per poi non rivederci più! Ma dopo quella sera… mi sono affezionato a te... Voglio capire chi sei, che cosa ti piace, che cosa non ti piace! Ma sopratutto a che cosa pensi in continuazione..."
Eva era senza fiato, non si aspettava una dichiarazione di quel tipo da uno come lui, poi sentì Robert stringerle più forte la mano "Credimi, ti porterò via dalle grinfie di Jimmy, sarai mia!"
Poi  la lasciò per tornare a bere il suo the, lei non disse niente, rimase a guardarlo confusa, non sapeva cosa pensare ma sopratutto non capiva come si sentiva, lusingata? Preoccupata? Oppure erano solo i sensi di colpa che aumentavano?
"Bevi! Che ti si raffredda e sarebbe un peccato" esclamò Robert tornando ad avere la sua solita, rassicurante, maschera da spaccone.
Eva fece un sorso. Era buono! Aveva un gusto che ricordava gli agrumi, un po' fruttato e dolciastro
"Che cos'è?" chiese meravigliata da quel sapore
" È un Rooibos! Mi sono informato su i vari tipi di the e questo mi sembrava il migliore"
"Ti sei informato per questa importante occasione?" chiese Eva sarcastica
"Si"
"Che cosa stupida"
Robert si spostò la criniera bionda dal viso con un movimento della testa, poi disse sorridendo dolcemente "Ma come hai detto tu io sono uno stupido, no?"
 
 

Una vocetta stridula chiamò Eva ed entrambi si girarono, si trattava di una donna, di circa sessant'anni, bassina e paffutella che camminava con passi molto piccoli e veloci, sembrava un pettirosso in sovrappeso, ma faceva tenerezza.
Si trattava di Claire, la governante ricattata da Aurora
 "Oh signorina Evangeline, finalmente una faccia conosciuta!" disse arrivando al tavolino
"Ciao Claire! In effetti non ti avevo ancora incontrata!" rispose Eva, poi si girò verso il ragazzo "Questa è la governate della famiglia MacNeil, si chiama Claire, Claire ti presento Robert"
"Lieto di fare la sua conoscenza" disse Robert facendo a Claire il solito baciamano, la donnina squittì come un topo e la rossa dovette trattenere una risatina.
Robert si alzò improvvisamente dal tavolino "Adesso devo andare, arrivederci signora" fece salutando gentilmente la governante, poi si diresse verso la ragazza, che era ancora seduta, e si chinò leggermente prendendola per la nuca e le diede un delicatissimo bacio a fior di pelle sulla fronte, talmente delicato che Eva si chiese se c'era realmente stato un contatto.
Quando se ne andò Claire esclamò "Oooh spero di non aver interrotto niente!"
"No Claire, tranquilla, stavamo solo chiacchierando"
"Qualcosa non vá signorina Evangeline"
"Chiamami Eva per piacere... È che ci sono due ragazzi… E io sono un po’, anzi, parecchio confusa..."
"Bambina mia, credo di essere la persona migliore a cui chiedere consiglio!"
"Ti prego io non so più a cosa pensare!"
"Chi è che l’attira di più?"
" Non lo so, sono così... diversi… cioè, non conosco molto nessuno dei due! Mi attirano entrambi, anche se in maniera diversa, e io non ci capisco più niente! Giuro! E di loro non so assolutamente niente! Niente!"
"Va bene, va bene, adesso si calmi! Allora, cerchi di fare mente locale, chi l'ha colpita di più? Chi è che vorresti conoscere veramente?”
"Tutti e due!"
"Signorina Evangeline, si calmi non può evidentemente scegliere adesso! Ci deve pensare con calma, se va di fretta non risolverà niente!"
Eva si passo le mani tra i capelli, sbuffando. Perché era sempre tutto così complicato? Una cosa però era certa, una volta tornata in Scozia sarebbe andata dritta in terapia.
 
 

"Aurora l'hai più vista?" chiese poi a Claire
"No la signorina mi ha detto che voleva esser lasciata in pace!"
Eva sorseggiò ancora un po' di quel the delizioso, poi disse mogia mogia "Ho litigato con lei non mi vuole più vedere..."
"Mi pare che avete litigato anche in passato, prima o poi le passerà"
"No, sta volta è diverso, adesso mi odia"
"Odiarla? Andiamo, credo che lei sia l'unica persona a cui la signorina tenga"
Claire fece una risatina “La signorina ha sempre avuto scatti d'ira incontrollati, sopratutto all'insorgere del suo problema... Pensi che quando andava alle elementari mi chiamarono alla sua scuola perché si era arrampicata sulla schiena di una suora che l'aveva sgridata e si era messa a tirarle i capelli! Sono dovuti andare in quattro per staccarla!"
Eva si mise a ridere immaginandosi la scena "A volte Aurora è tremenda!"
"Nonostante tutto la signorina in realtà è buona, è che ha deciso di odiare tutto e tutti... Se proprio ci tiene a fare subito pace con lei basta che le parli con sincerità! Non abbia paura di affrontarla, lo apprezzerà di sicuro. Poi la porti a fare compere, un paio di Chanel e tornerà tutto come prima" Claire diede una gomitata affettuosa alla ragazza che si mise a ridere, Aurora maltrattava ingiustamente quella donna.
"Grazie mille Claire, non so cosa avrei fatto senza di te!"
"Figurati, non ho fatto niente se non darti qualche stupido consiglio! E ricorda, l’importante è di non lasciarsi mai abbattere da niente e da nessuno!"
“Da niente e da nessuno” ripeté Eva. Claire aveva perfettamente ragione. Finalmente era riuscita a trovare una soluzione e lei era pronta ad affrontare la strega.




 

Ta-dha! Ecco il dodicesimo, che bello, che bello sono contenta!
Ora la storia avrà sempre più colpi di scena, vi avverto che io mi diverto un sacco con i colpi di scena XD
Una cosa curiosa di questo capitolo è che è stato scritto completamente sul mio cellulare (probabilmente quando avevo finito i miei occhi si erano incrociati), poi, ovviamente, è stato sistemato e ricontrollato sul pc, ma evviva alle App per scrivere!
Riuscirà Eva a fare pace con Aurora? Ma sopratutto chi sceglierà tra Jimmy e Percy? E io riuscirò a trovare il tempo per scrivere con calma i prossimi capitoli? (Magari non solo di notte ç__ç)
Vi saluto e ringrazio tutte le persone che mi seguono, mi recensiscono o anche solo leggono la mia storia.
Un bacio :*

   
 
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