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Autore: _YeongWonhi_    26/04/2013    3 recensioni
“Come un incidente può far incrociare due vite fino a farle intrecciare tra loro irrimediabilmente”
“[…] JunHyung raggirò velocemente l’auto e la vista che gli si presentò di fronte gli fece raggelare il sangue nelle vene. Il suo battito cardiaco accelerò al ritmo con il suo respiro che si faceva sempre più corto, mandandolo nel panico più totale, mentre l’angoscia saliva a più non posso.” [Cit. Prologo]
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10: “First meeting”

Anche quella mattina le toccava andare a scuola, e, dopo la discussione avuta con JunHyung il giorno precedente, era particolarmente svogliata.

Senza alcun motivo l’idea di poter incontrare JinKyung la rendeva inquieta e anche un po’ intimorita. Un confronto diretto con lei avrebbe portato a qualcosa di buono? Ne dubitava fortemente.

Si lasciò cadere sulla sedia di peso dopo aver buttato in malo modo lo zaino per terra, ai piedi del banco e gonfiò appena le guance per poi soffiare fuori l’aria che aveva accumulato.

Come al solito DongWoon le si sedette di fianco elegantemente, facendola sentire alquanto inadeguata vista la sua mancata delicatezza in quella circostanza.

-“Qualcosa ti turba?” le chiese a bassa voce dopo essersi avvicinato di poco al suo volto.

-“Sinceramente più di una cosa, ma non ho nessuna voglia di parlarne.”

-“Ehi! Ti sei alzata male stamani?” DongWoon strabuzzò appena gli occhi alla sua risposta abbastanza secca.

-“Può darsi… scusa.” Crystal si passò una mano tra i capelli sospirando.

-“Non ti preoccupare, a tutti capitano i periodi no.” si strinse nelle spalle accennando un sorriso mentre estraeva il libro di matematica con il quaderno di appunti.

-“Gli hai capiti gli esercizi per oggi?” domandò la ragazza, ricordandosi improvvisamente di avere quella materia alla prima ora. “Certo che gli hai capiti, quando mai non capisci qualcosa.” si rispose da sola.

DongWoon inclinò la testa di lato guardandola incuriosito e poi scoppiò a ridere mentre le passava il quaderno con gli esercizi fatti ordinatamente.

-“Tu no vero?” ridacchiò divertito “Copiali velocemente, poi vedo se riesco a rispiegarteli durante la lezione.”

-“Grazie Woonie, senza di te sarei semplicemente spacciata.” gli diede un bacio veloce sulla guancia e si fiondò sul proprio quaderno armata di penna e di forza di volontà.

Riuscì a finirli di scrivere tutti appena in tempo, mentre il loro insegnate faceva la sua entrata in classe, costringendo così tutti gli studenti ad alzarsi in piedi per dare il buongiorno.

Le lezioni si susseguirono una dopo l’altra con la solita noia quotidiana. Tutti i suoi compagni seguivano attentamente ciò che gli insegnanti spiegavano e sembravano pendere rapiti dalle loro labbra.

Lei, invece, si sentiva tremendamente fuori posto. Non riusciva a trovare il giusto fascino nello stare a scuola, preferiva di gran lunga imparare da sola, perché ciò che riteneva davvero interessante non veniva mai insegnato dai libri scolastici, ma bensì si apprendeva guardandosi intorno.

E questo era ciò che lei amava fare, guardarsi intorno per osservare ciò che la circondava e farne tesoro quando serviva. Con quei pensieri il suono della campanella di ricreazione arrivò più velocemente del previsto.

Quella volta decise di uscire nel cortile dell’edificio per prendere un po’ d’aria.

-“Dove vai?” le domandò l’amico.

-“Nel cortile.” sussurrò lei prima di scomparire dalla vista del ragazzo.

Si era letteralmente fiondata fuori senza troppi complimenti e si era seduta sul muretto del cortile, con le gambe che penzolavano leggermente con un ritmo costante.

Era una giornata abbastanza bella, il Sole veniva coperto raramente da qualche nube di passaggio, e la temperatura era primaverile, non per altro avevano cambiato la divisa scolastica con quella più leggera.

Crystal si perse ad osservare il cielo, ignara degli studenti che le sfrecciavano davanti schiamazzando allegramente. Ebbe un momento di nostalgia e cominciò a fare un breve viaggio mentale nel passato.

Non era stato sempre facile riuscire ad interagire con gli altri, nonostante la sua spiccata solarità tendeva anche a isolarsi, il che può considerarsi una sorta di contraddizione, ma era così.

Si sentiva diversa dagli altri e, pur sapendo che era solo una sua idea malsana, temeva di risultare strana agli occhi altrui. Forse perché lei non aveva gli occhi a mandorla che da piccola aveva tanto desiderato avere, forse perché le sue tradizioni non erano le stesse che avevano i suoi compagni, fatto sta che si sentiva discriminata senza esserlo davvero.

Fortunatamente crescendo aveva capito l’assurdità di quella cosa, e grazie all’aiuto degli amici aveva totalmente eliminato quella sensazione di disagio che la attanagliava ogni qualvolta si trovava in un posto affollato.

Proprio mentre pensava a queste cose le passò davanti un gruppo di ragazze che non aveva mai visto, ma solo una di loro attirò la sua attenzione, quando la sentì chiamare dalle amiche.

Era lei.

Nell’esatto istante in cui lo pensò JinKyung alzò lo sguardo ed incrociò il suo. Non sembrava poi così antipatica dall’espressione che aveva in quel momento. Pareva piuttosto una ragazza che sentiva la mancanza d’affetto e che puntava tutto sull’esteriorità, ma niente di più.

I loro occhi rimasero a scrutarsi solo per poco più di un secondo, poi Crystal distolse lo sguardo, sentendo le proprie guance imporporarsi lievemente e si fissò le ginocchia posandovi sopra le mani.

Quando rialzò gli occhi le ragazze non c’erano più, ma al loro posto si trovò davanti il ragazzo che la volta prima l’aveva provocata nel bagno.

-“Jongin?” chiese corrugando la fronte.

-“Come fai a sapere il mio nome?” replicò l’altro, scrutandola attentamente.

La ragazza si morse la lingua, maledicendosi per non essere stata più cauta e lo guardò quasi con un cenno di sfida.

-“Affari miei. Piuttosto tu cosa vuoi da me?” sbottò.

-“Lo sai cosa voglio, te l’ho già detto l’altra volta. Devi smetterla di frequentarlo, lui porta solo sofferenza, sto solo cercando di metterti in guardia.”

-“Si, come no. A te interessa solo quello che può far piacere alla tua amichetta, no?” saltò giù dal muretto guardandolo dritto negli occhi.

-“E tu che ne sai?” ridusse gli occhi a due fessure passandosi una mano tra i capelli. “Non dirmi che… gli hai detto di me?”

Crystal rimase in silenzio, abbassando il capo con fare colpevole. Mentire non era decisamente una delle sue doti migliori.

Il ragazzo la afferrò con forza per un polso e la accompagno in un luogo più appartato, appena dietro ad una colonnina di cemento e ce la spinse quasi contro prendendola per le spalle.

-“Ti avevo detto di stare zitta!” sibilò alzando gli occhi al cielo. “Non capisci che così complichi tutto?”

-“Non me ne frega niente se rovino i vostri stupidi piani. Lui aveva il diritto di saperlo!”

-“Abbassa la voce, stupida.” le posò una mano sulla bocca per affievolire il suono della sua voce.

-“Stupido sarai te.” bofonchiò contro la sua mano prima di mordergliela appena.

-“Aish!” ritrasse subito la mano guardandola in cagnesco. “Io lo sto facendo davvero per te, non sto mentendo. Lei non mi ha chiesto proprio niente, ok? Ti sto mettendo in guardia perché se non lo facessi io poi sarà lei che verrà a cercarti, e allora si che ci saranno problemi.” disse quelle parole come se avesse dovuto fare una fatica immensa.

-“Chi me lo dice che non mi stai mentendo? In fondo neanche mi conosci!” lo guardava con un’espressione allibita, incapace di credere alle proprie orecchie.

-“E’ qui che ti sbagli. Possibile che non ti ricordi di me?” la fissò negli occhi, mordendosi quasi con forza il labbro inferiore.

-“Perché dovrei ricordarmi di te?” era sempre più sconvolta e si sforzava di comprendere cosa avesse voluto dire lui con quelle parole.

-“Yah! Lascia perdere.” voltò velocemente la testa di lato, distogliendo così lo sguardo dal suo. “Comunque ora che lui lo sa è un problema. Se lui e lei dovessero incontrarsi e a JunHyung scappasse il mio nome sarei nei guai, verrebbe sicuramente a chiedermi perché ti ho cercato e non potrei dirle mai la verità.” sospirò, come se fosse stato un sospiro esasperato.

-“La verità? Quale verità? Dio, non ci capisco niente così.” si prese la testa tra le mani scuotendola leggermente, come se ciò potesse aiutarla a fare maggiore chiarezza sulla situazione che si stava venendo a creare.

Lui riportò lo sguardo sul suo, e la ragazza poté leggervi uno strano bagliore, quasi come se lui cercasse di dirle con gli occhi ciò che non poteva dirle a parole.

Poi avvenne l’imprevedibile, lui avvicinò il volto al suo fino a far sfiorare i loro nasi, senza smettere di guardarla negli occhi, mentre le cingeva i fianchi con le braccia.

Crystal era rimasta immobile, incapace di muovere un muscolo anche se l’istinto le diceva di spingerlo via.

Le loro labbra stavano quasi per sfiorarsi… quando la campanella suonò insistentemente e la ragazza si riprese posando con forza le mani sul suo petto, allontanandolo da sé.

-“Non provarci mai più.” urlò puntandogli un dito contro e detto ciò si voltò quasi di scatto cominciando a camminare velocemente verso l’interno dell’edificio.

Jongin, che era inizialmente rimasto fermo sul posto, la raggiunse con pochi passi e la fece girare stringendole poco delicatamente un braccio, e lei finì con lo scontrarsi contro il suo petto guardandolo spaventata.

Lui le prese con forza il volto tra le mani e posò le labbra sulle sue senza troppi complimenti. La ricreazione era finita quindi non c’era nessun testimone di quel bacio.

Nessuno… tranne DongWoon, il quale seguì la scena con la bocca spalancata, non riuscendo a credere ai propri occhi.

                                                                      ***

Quel pomeriggio, quando Woonie tornò a casa, spalancò la porta con forza. Non aveva chiesto niente a Crystal riguardo quel bacio, ma quando l’aveva vista tornare in classe le era sembrata sconvolta.

-“Jun!” urlò il ragazzo. “Devo parlarti, è urgente!”

Continuava ad urlare mentre si avvicinava alla porta della sua camera, e spalancò anche questa. JunHyung, seduto alla scrivania, inclinò la testa di lato nella sua direzione.

-“Dimmi tutto.”

-“Preparati.” lo avvertì l’amico, mentre l’altro lo guardava sempre più confuso.

-“Non fare giri di parole e parla.” disse con un tono di voce fermo.

-“Crystal è stata baciata da un ragazzo.” soffiò fuori quelle parole velocemente, come a liberarsi di quel peso.

-“Crystal cosa…?” sbottò JunHyung alzandosi di scatto dalla sedia, facendola cadere a terra.

-“Hai capito!”

-“Aish! Come ha osato? Scommetto che è stato Jongin.” tirò un calcio alla sedia già rovesciata a terra e chiuse entrambe le mani in due pugni, tenendo le braccia inermi lungo i fianchi.

-“E ora?” sussurrò DongWoon, scompigliandosi appena i capelli.

-“Bella domanda.” si abbassò per tirare su la sedia, cercando di sbollire la rabbia che aveva in corpo. Poi si rialzò e si diresse verso l’ingresso dell’abitazione, seguito subito dopo dall’amico che lo guardava con ansia.

-“Dove vai?”

-“Non lo so.”

Queste furono le ultime parole che disse prima di uscire di casa, senza sapere davvero quale fosse la sua meta.

Oddio, quanti mesi sono passati dall’ultima volta che ho pubblicato un capitolo? Tre, quattro? Sono veramente pessima, non mi meraviglio se qualcuno ha smesso di seguire questa fan fiction! Yaah! Chiedo umilmente perdono! *si inginocchia sui ceci e sui fagioli* Mi sono resa conto che chiedo venia ogni volta che posto, scuola antipatica! E’ tutta colpa sua se ci metto così tanto a riuscire a postare ç_ç . E purtroppo credo che la qualità di ciò che scrivo stia scemando un po’ ultimamente *si asciuga qualche lacrimuccia* Non vedo l’ora che la scuola finisca così potrò dedicarmi meglio alla storia. Detto ciò, spero comunque che quel poco che ho scritto sia stato di vostro gradimento, altrimenti mi ritiro seriamente xD *nah, non lo farebbe mai* Alla prossima! (se ne avete ancora voglia ç_ç ) Kiss, Alice.

PS: Grazie mille a coloro che continuano a leggere questi obbrobri, dovrebbero farvi sante *O*

 

 

 

   
 
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