6. Lacrime.
Mi aveva solo umiliato, urlato contro, mi aveva fatta sentire la peggiore delle criminali.
Mi lascio scivolare lungo il muro, senza forze, affondo il viso nelle ginocchia e piango.
Come avevo potuto pensare, anche solo per un attimo che fosse cambiato, che fosse nuovamente interessato a me, che mi amasse più di quanto tenesse alla sua stupida Loggia.
Io lo avevo amato subito, appena lo avevo visto, ragazzino, la prima volta che papà mi aveva portata a Temple; sorrideva sempre ed era così alto e bello, con quei riccioli castani e quegli strepitosi occhi da lupo.
Amore a prima vista.
E questo sentimento è rimasto dentro di me, alimentato dai frequenti incontri alla Loggia, ma solo al liceo riuscii a mettermi con lui.
Alla fine c'eravamo lasciati, per un motivo stupido. Avevo sofferto tanto per quella separazione, ma alla fine è passata, ho smesso di soffrire, grazie a Nicholas.
Ma Nicholas è morto e Falk è tornato a tormentarmi, se possibile più affascinante di prima. E mi sono accorta di amarlo ancora.
Il mio pianto si fa più forte; piango per Paul, per Lucy, per Gwen, per me e per il io amore impossibile.
E le lacrime scorrono senza poterle fermare.
SPAZZIETTO MIO:
questo è facile da capire, soprattutto in relazione al capitolo precedente. Mi sono sempre chiesta come Falk e Grace si fossero conosciuti. Questo capitolo non mi soddisfa pienamente, ma spero che piaccia almeno un po', che su una scala da 1 a 10 si meriti un 6.
Grazie a EllaMasen che recensisce sempre e aiuta la mia autostima