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Autore: lena_b92    28/04/2013    0 recensioni
La storia narra di una ragazza, Jade, metà francese e metà inglese che si trasferisce con i suoi genitori e sua sorella minore da Parigi a Los Angeles.
La prima persona che incontra è un ragazzo e la seconda una sua coetanea, che diventerà la sua migliore amica, Jessy.
Jade frequenterà una scuola dove si crede fortemente nei sogni e ognuno impara a coltivarli, insieme a Jessy.
Le due amiche faranno parecchie esperienze sia positive che negative, e impareranno molto nel corso della storia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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Mi piace questa nuova vita





L’estate è passata e siamo a settembre inoltrato. In questi mesi Anthony e Jessy non si sono mai parlati, Jade e Liam stanno ancora insieme da più di otto mesi, mentre Harry ha lasciato Jessy all’inizio di luglio, Jade e Jessy sono andate in vacanza a Miami con alcune loro compagne di corso per due settimane, e la seconda settimana Liam le ha raggiunte.
L’università è iniziata da pochi giorni e siamo al 12 settembre.
Jessy è fuori dall’edificio di musica a parlare con alcuni compagni e vede Anthony che entra, così lo raggiunge subito.
<< Anthony! Anthony! >> lo chiama lei.
Lui si volta e quando la vede invece di fermarsi, cammina ancora più veloce.
<< Anthony! >> lo chiama di nuovo lei.
Una volta raggiunto, lo afferra per un braccio e gli dice:
<< Hey! >>
<< Ciao. >>
<< Come stai? >> gli chiede lei.
<< Che t’importa, Jessy? Non ci parliamo dal giorno del diploma. >>
<< Lo so. Avrei voluto mandarti un messaggio, ma avevo paura che non mi rispondessi, così alla fine non te ne ho mandato neanche uno. >>
<< È meglio che non ti sei scomodata, non avrebbe avuto senso. >>
<< Cosa vuoi dire? >> gli chiede Jessy.
<< Che tanto continui a stare con Harry e di me non t’importa. >>
<< Non sto più con Harry da più di due mesi, e m’importa di te, mi è sempre importato, lo sai. >> confessa Jessy.
<< Ah… due mesi. E non ti sei vista con nessuno durante l’estate? >> le chiede lui.
<< No, con nessuno. Tu? >>
<< Nessuno. >>
Anthony la guarda e la vede diversa. Ora è una ragazza, o forse una donna diversa come l’ha conosciuta.
Jessy lo guarda per alcuni secondi e gli dice:
<< Ti vedo bene. Come sta andando la vita qui? >>
<< Bene, mi trovo bene. Tu? >>
<< Mi trovo bene anch’io. Mi piace questa nuova vita, peccato che non sia con te. >> gli risponde lei.
<< Dovrei andare, a momenti inizia la mia lezione di musica. >>
<< Okay. Ci si vede in giro. >>
<< Okay. Ciao. >>
<< Ciao. >>
Anthony le sorride e se ne va.

Il giorno dopo, nel pomeriggio, Jessy va nella spiaggia più vicina al campus per scrivere una canzone in santa pace.
Mentre sta scrivendo, sente un suono di una chitarra che viene da non molto lontano, così si guarda intorno, ma non vede nessuno. Si alza e prova a cercare da dove proviene quel suono.
Arrivata alla prima casa di quelle che danno sul mare, capisce che è proprio da lì che arriva quel suono, così prova ad attirare l’attenzione di chi la sta suonando, cantando. Poco dopo, infatti, esce sulla terrazza un ragazzo, che si rivolge a Jessy e le chiede:
<< Hey! Potresti smettere di cantare? Non riesco a concentrarmi. >>
Jessy alza lo sguardo e gli risponde:
<< D’accordo. Scusa. >>
Il ragazzo rientra scocciato e Jessy sorride soddisfatta di aver attirato la sua attenzione.
Questo non le basta però, così continua a cantare, ancora più forte, facendo tornare fuori di nuovo il ragazzo, che le dice:
<< Hey! >>
Jessy fa finta di non sentirlo e continua a cantare. Il ragazzo però inizia ad agitarsi e le dice:
<< Hey! Te l’ho detto anche prima, puoi smettere di cantare? Sto suonando e non mi concentro se tu canti! >>
Jessy stavolta alza lo sguardo e gli risponde dicendogli:
<< Scusami! >>
Il ragazzo rientra di nuovo, ancora più scocciato di prima.

Più tardi, Jessy ritorna alla sua macchina per tornare alla Pepperdine e quando butta un occhio sulla casa del ragazzo, lo vede uscire, così lo raggiunge subito.
<< Hey! Scusa? >> esclama lei.
Jessy lo chiama tre volte, quando finalmente lui si gira e le dice:
<< Ciao. Sei quella che mi dava fastidio prima in spiaggia? >>
<< Sì, sono io. È che volevo semplicemente attirare la tua attenzione. Sei bravo. >>
Il ragazzo, un po’ stupito, le dice:
<< Grazie. >>
I due si guardano per pochi secondi e dopo lui le porge la mano e le dice:
<< Manuel, piacere. >>
<< Jessy. >> gli dice lei, stringendogli la mano.
<< Abiti qui vicino? >>
<< No, a Santa Monica, ma studio alla Pepperdine. >>
<< Ah beh, allora sei qui vicino. >>
<< Sì, infatti, sono venuta qui in spiaggia perché devo continuare a scrivere una canzone e volevo il completo silenzio. >>
<< Scrivi canzoni? >>
<< Sì, ma solo il testo, perché non so suonare. >>
<< Non sai cosa ti perdi, è bellissimo suonare uno strumento. >> le dice Manuel.
<< Posso immaginarlo. Suoni solo la chitarra? >>
<< No, anche il basso. Anzi, sono in un gruppo dove sono il bassista. >>
<< Ah, wow. E come si chiama questo gruppo? >>
<< I Crooks. Facciamo rock. >>
<< Wow! I Crooks. Non li ho mai sentiti. >>
<< Abbiamo anche due album su Itunes. >> dice lui, fiero.
<< Ah, addirittura? Wow. >>
Manuel le sorride e le chiede:
<< Quindi studi alla Pepperdine? Cosa studi? >>
<< Musica e scrittura. >>
<< Anche tu musica? >>
<< Sì, la musica è la mia vita. Infatti, ho anche un tatuaggio che lo prova. >>
<< L’avevo notato. È carino. >> le dice lui, sorridendole.
<< Grazie. >> risponde Jessy, con un sorriso.
<< Ma quanti anni hai? >>
<< Diciotto. Tu? >>
<< Ventitré. >>
<< Vedo che anche tu sei pieno di tatuaggi. >>
<< Sì, mi piacciono molto. >>
<< Anche a me. >>
Manuel le sorride e le chiede:
<< Senti, io devo andare, però mi piacerebbe conoscerti meglio. Perché non mi dai il tuo numero, così ti chiamo? >>
<< Sì, però ho un’idea migliore. Perché domani non vieni alla Pepperdine? Ho l’ultima lezione di scrittura a mezzogiorno e mezzo, potresti venire così parliamo un po’, ci prendiamo un caffè o facciamo due chiacchiere, insomma. Possiamo trovarci… alla Joslyn Plaza, la piazza con la fontana.  >>
<< Sì, perché no. A domani, allora. >>
<< A domani. >>

Il giorno dopo, venerdì 14 settembre, alle 12:40 Manuel è alla Joslyn Plaza e vede arrivare Jessy.
<< Ciao. >> lo saluta lei.
<< Ciao. >>
<< È molto che sei qui? >> gli chiede Jessy.
<< No, saranno dieci minuti. >>
<< Prendiamo un caffè? >>
<< Sì. >>
Poco dopo, con il caffè in mano, si siedono da un tavolino e chiacchierano.
Dopo aver finito il caffè, Jessy gli mostra una parte del campus.
<< Senti, perché non andiamo in un posto più tranquillo, dove possiamo stare in santa pace? Potremmo andare nella mia camera, ma c’è la mia compagna di stanza. Perché non andiamo a casa tua? >> propone Jessy.
<< Io vivo solo. >>
<< Lo so. >> dice lei, con uno sguardo languido.
<< D’accordo, allora andiamo a casa mia. >>
Jessy gli sorride e raggiungono la macchina di Manuel. Una volta in casa, Manuel esclama:
<< Eccoci qui! Questa è casa mia. >>
Jessy si guarda intorno e inizia a girare per la sala.
<< Carina. >> dice lei.
Manuel le va dietro e dice:
<< Sì, tutto sommato fa la sua figura. >>
Jessy si volta e gli sorride. Manuel le va accanto e lei si volta per guardarlo, ma si ferma subito.
Si guardano negli occhi e lei si appoggia al muro, lui le va davanti e appoggia il braccio destro accanto a lei, guardandola negli occhi. Jessy gli fa un leggero sorriso, perché in fondo è un po’ imbarazzata. Manuel si avvicina al suo viso e la bacia.
<< Sai cosa mi piace del vivere da soli? Che puoi fare quello che vuoi, quando vuoi. >> esclama Jessy.
<< Già. >>
Manuel le sorride e la bacia di nuovo.

Il weekend è arrivato, e Manuel e Jessy usciranno insieme per il loro primo appuntamento, anche se in realtà lei andrà a casa sua, mangeranno cinese e staranno un po’ lì.
Quando Manuel apre la porta di casa e vede Jessy, esclama:
<< Wow! >>
Jessy gli sorride.
<< Sei… >> riesce solo a dire lui.
<< Non mi fai entrare? >> gli chiede lei.
Manuel fa entrare Jessy in casa e poi chiude la porta. Quando si volta, lei lo bacia immediatamente.
<< Sei davvero carina stasera. >> le dice lui.
<< Grazie. >>
<< Mi piace la tua maglia e la tua borsa e anche i tuoi stivali. Te l’ho mai detto che mi piace il Regno Unito? >>
<< No, ma è un’altra cosa che abbiamo in comune. Da quando ho conosciuto i One Direction, l’estate scorsa, mi sono appassionata al Regno Unito perché loro sono di lì, a parte uno che è irlandese, ma in fondo ho sempre amato Londra. >>
<< Chi hai conosciuto l’estate scorsa? >>
<< Lasciamo perdere. Non credo che tu apprezzeresti quel tipo di musica, visto che con il tuo gruppo fai rock. >>
<< Okay. >>
<< Ah, a proposito del tuo gruppo, ho ascoltato l’album. Non è male in fondo. Non è il tipo di musica che ascolto io, però non è un brutto album. >> salta su Jessy.
<< Grazie. >>
Jessy gli sorride e si siede sul divano, chiedendo:
<< A che ora hai detto per il cinese? >>
<< Alle otto e un quarto. >>
<< Perfetto. >>

Dopo aver cenato, caricano i piatti nella lavastoviglie e si siedono sul divano a parlare.
<< Perché non mi fai sentire qualcosa con la chitarra? >> gli chiede lei.
<< D’accordo. La vado a prendere, resta qui. >>
<< Okay. >>
Poco dopo Manuel torna con la chitarra, si siede e inizia a suonare.
<< Bravo. Posso provare? Ho sempre voluto imparare a suonare la chitarra, ma alla fine non l’ho mai fatto. >>
<< Sì, tieni. >> risponde Manuel, passandole la chitarra e il plettro.
Manuel e Jessy rimangono a suonare la chitarra per più di un’ora.
<< Perché non suoni qualcosa che posso conoscere anch’io? Non so, dimmi dei cantanti che ti piacciono. >> propone Jessy.
<< Rolling Stones, i Beatles... >> risponde lui.
<< I Beatles. Suona qualcosa di loro, qualche canzone la conosco. >>
<< Okay. Vediamo se conosci questa. >>
Manuel inizia a suonare le prime note e Jessy dice:
<< Ah sì, yesterday. >> dice Jessy, riconoscendo la canzone, poi iniziando a cantarla:
<< Yesterday,
All my troubles seemed so far away,
Now it looks as though they're here to stay,
Oh I believe in yesterday.
Suddenly,
I'm not half the man I used to be,
There's a shadow hanging over me.
Oh yesterday came suddenly.
Why she had to go?
I don't know she woldn't say.
I said something wrong,
Now I long for yesterday.
Yesterday,
Love was such an easy game to play,
Now I need a place to hide away,
Oh I believe in yesterday.
Why she had to go?
I don't know she wouldn't say.
I said something wrong,
Now I long for yesterday.
Yesterday,
Love was such an easy game to play,
Now I need a place to hide away,
Oh I believe in yesterday. >>
<< Wow, sei bravissima. >> le dice lui.
<< Grazie, ma anche tu lo sei. >>
<< Grazie. >>
Quando Manuel la guardava cantare, mentre suonava, le sorrideva e ha subito capito che le piace, le piace davvero.
Per il resto della serata hanno parlato, suonato, cantato e si sono baciati, ma senza arrivare ad altro.
  
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