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Autore: _ayachan_    17/11/2007    7 recensioni
Naruto e Sakura: il giardino dell’Eden; i fratelli Uchiha: il serpente e la mela… Il peccato originale: il tradimento.
"Tutto ciò che credevo sicuro, si sgretolerà tra le mie mani...
Il mio passato, il mio presente, e il mio futuro...
Chi sono io?
Naruto o Kyuubi?"

[Pairing: cambieranno in corso d'opera, anche drasticamente! Threesome, in ogni caso. Molte]
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Naruto-19

Capitolo diciannovesimo

Ritorno a Konoha




«Risultato della missione: parzialmente compiuta» decretò Tsunade da dietro la sua scrivania. «Avete riportato a Konoha Sasuke Uchiha, ma di Itachi avete solo il cadavere. Che comunque non è poco. Anzi, i miei complimenti»
Naruto non ribatté.
Non era in vena di sorrisi, e soprattutto non riteneva di dover essere ringraziato per aver ucciso Itachi.
Sasuke sicuramente non pensava di doverlo ringraziare.
Sakura, Sai e Kakashi si limitarono a un cenno leggero del capo, fermi accanto a Naruto.
«Vi siete guadagnati una settimana di riposo assoluto» proseguì l’Hokage in tono leggermente sostenuto, offesa per lo scarso entusiasmo tributato alle sue lodi. «Usatelo per riprendervi dalle ferite» passò gli occhi in particolare su Sai, che sfoggiava una vistosa ingessatura alla gamba destra e un braccio steccato, più numerosi cerotti e bendaggi su tutto il corpo. Tsunade ancora non si capacitava di come fosse sopravvissuto a un volo come quello che aveva fatto.
I quattro jonin annuirono di nuovo, senza energia.
Sakura si tormentò il labbro inferiore, alla ricerca del coraggio di fare la domanda che le premeva... e alla fine lo trovò.
«Mi scusi...» sussurrò fissando l’Hokage dritto negli occhi. «Dove tengono Sasuke?»
Silenzio.
Naturalmente il ritorno dell’ultimo degli Uchiha non era stato preso come una festa.
Sasuke era rientrato al villaggio come un comune traditore, scortato dai ninja che lo avevano catturato e sottoposto agli sguardi sorpresi e accusatori di chiunque lo avesse incontrato sul suo cammino, e non appena aveva messo piede oltre le mura era stato preso in consegna dalla squadra Anbu e portato in una località assolutamente segreta – con la scusa del ‘i suoi compagni potrebbero volerlo salvare’, scusa assolutamente stupida dal momento che i suoi compagni erano probabilmente morti, e se così non fosse stato, non sembravano interessati a riaverlo indietro. O almeno, non avevano fatto molto per recuperarlo quando Sakura gli aveva salvato la vita.
Tsunade la fissò per quasi mezzo minuto prima di rispondere, e quando aprì la bocca i suoi occhi scivolarono per un microsecondo su Naruto, che a testa bassa si era irrigidito impercettibilmente.
«Non posso dirvelo, lo sapete» rispose, rivolgendosi a tutti. «Per ora questi non sono affari che vi riguardino»
«Sono sempre affari che ci riguardano, se si tratta di Sasuke!» sbottò Naruto.
«Tu sei stato dalla squadra medica?» replicò lei secca. «Prima di preoccuparti degli altri, pensa a te stesso: se non sbaglio il sigillo è scomparso, ma Kyuubi è ancora lì dentro. Anche se ti abbiamo accordato la nostra fiducia e abbiamo deciso di credere che riesci a tenerla a bada, non puoi sottrarti ai nostri controlli»
Il biondo strinse i pugni, frustrato.
Erano tornati solo il giorno prima, e già erano iniziati i casini che non sopportava!
Burocrazia! Che cosa disgustosa!
E, oltretutto, quella notte lui e Sakura avevano dormito alle estremità più lontane del letto, per le poche ore che erano riusciti a chiudere occhio.
«Bene. Avete altre domande?» chiese Tsunade sbuffando, e pregando perché se ne andassero e la lasciassero tirare il fiato. Aveva il consiglio sul collo, pressioni da tutte le parti, e quei quattro stavano pure a cavillare. Perché non si fidavano di lei e basta?
«Vorrei chiedere una cosa» disse Kakashi, sorprendendo tutti. «La donna che è fuggita con noi dal villaggio della Pioggia, Haruka Muto... dov’è?»
L’Hokage grugnì.
Ecco la seconda domanda scomoda.
«E’ sotto verifica» rispose di malavoglia. «E’ una procedura standard quando un ninja abbandona all’improvviso la sua posizione di infiltrato e torna al paese d’origine»
Kakashi si limitò ad annuire, contrariamente a quanto aveva fatto Naruto, e Tsunade decise di troncare sul nascere altre eventuali richieste.
«Ora andate» disse sbrigativa. «Ho molto da fare»
Quando loro furono fuori, lei sbuffò e appoggiò il mento a una mano.
Haruka Muto, Sasuke Uchiha... due belle gatte da pelare. Se non altro, Itachi era morto; il che significava almeno un problema risolto.
Ricordava ancora quel giorno, risalente a undici anni prima...
...L’intero quartiere disseminato di cadaveri...
...le pozze di sangue...
...tutti quegli occhi spenti...
Non si era fidata di Itachi, quando aveva proposto il suo patto a Jiraya.
Non si era fidata di lui allora e non lo avrebbe fatto nemmeno adesso, se fosse stato ancora vivo.
I suoi occhi nocciola, solitamente sornioni e distanti, si fecero duri.
Lei ricordava ancora.
E non avrebbe mai perdonato Itachi Uchiha, qualunque motivazione le avessero fornito.

Ibiki Morino era stanco.
Aveva passato in piedi tutta la notte, e solo per interrogare quella donna. Aveva capito che non nascondeva nulla più o meno dalla prima parola, ma aveva dovuto seguire la procedura e andare fino in fondo al copione.
Solo alle prime luci dell’alba, quando i suoi occhi stanchi avevano visto il cielo tingersi di grigio tra le fessure delle persiane, era riuscito a liberarsi e a lasciarla andare.
«Sei pulita» le aveva detto stancamente, sbadigliando. «E, a proposito... i miei complimenti: in questi diciassette anni hai fatto un lavoro impeccabile»
Haruka Muto aveva sorriso, forse un po’ amaramente, e leggermente pallida si era allontanata.
Ora Ibiki attraversava il villaggio nell’aria frizzante, stretto nelle spalle larghe e desideroso solo di un buon letto. Purtroppo per lui ricoprire una posizione di rilievo comportava anche oneri a non finire, e infatti il suo compito in quella giornata troppo lunga non era ancora terminato.
Impiegò pochi minuti per raggiungere la grande porta a sud del villaggio, intirizzito e stanco. Le guardie che vigilavano gli fecero un cenno sbadigliando, vicine al cambio di turno, e lui ricambiò a malapena. Si appoggiò al muro, in un angolo in cui la leggera brezza non poteva raggiungerlo, e attese.
Non dovette restare fermo a lungo: nel giro di pochi istanti il suo orecchio bene allenato captò il leggero rumore di passi che si avvicinano. Prima che le guardie si rendessero conto che stava arrivando qualcuno, lui intravide delle ombre nella foschia. Quando si fecero più vicine, le riconobbe per i quattro del team Asuma.
«Allora?» chiese subito.
«Niente» rispose il capogruppo, gettando a terra un mozzicone umido e ormai spento. «Abbiamo trovato delle tracce recenti, ma sembrano girare tutt’attorno al villaggio. L’ipotesi più probabile è che ci abbia depistati... e quindi potrebbe essere ovunque»
«Va bene così» Ibiki sospirò. «Cioè, non va bene per niente... ma siete troppo stanchi per continuare. Tornate a casa, io chiederò a qualcun altro di proseguire le ricerche»
Asuma annuì, grato.
Il giorno prima uno stormo di uccelli si era sollevato all’improvviso dalla foresta. Insospettiti, loro avevano chiesto a Neji di dare un’occhiata con il byakugan... e avevano scoperto un intruso. Con il mantello dell'Akatsuki. Asuma aveva quindi raccolto la sua squadra ed era partito per catturarlo, ma invano: a quanto pare il loro uomo si era accorto dell’inseguimento ed era riuscito a farla franca. Lo avevano cercato per tutto il giorno e tutta la notte, senza successo, ed ora erano esausti: Choji dormiva praticamente in piedi, il mento appoggiato al petto, Ino continuava a sbattere le palpebre ed era instabile sulle gambe, e le occhiaie di Shikamaru erano più profonde che mai, coronate dal suo sguardo omicida.
«Anche tu hai bisogno di riposo» continuò Asuma dopo un attimo, scrutando attentamente Ibiki. «Hai fatto le ore piccole?»
«Non sono ancora andato a dormire» bofonchiò l’altro. «Ho passato tutta la notte a interrogare la figlia dei Muto, te la ricordi?»
Asuma inarcò le sopracciglia. «E’ tornata?»
«Sì, la sua copertura è saltata... Ah, ma voi non lo sapete: il team Kakashi è rientrato mentre eravate via. Lei era con loro»
«Che cosa?» fecero contemporaneamente Ino e il suo capogruppo.
«E stanno bene?» domandò lui ansiosamente.
«A parte qualche ammaccatura sono tutti a posto, anche il team Kurenai» sorrise appena, sornione. «Quello messo peggio è Sai, ma non ha nulla di grave»
«E la missione?» chiese Ino, con voce a malapena tremante.
«Completata a metà: Itachi Uchiha è morto, ma Sasuke è stato catturato»
«Itachi Uchiha è morto?» ripeté, scioccato, Asuma. «E come diavolo sono riusciti a farlo fuori?»
Ino non si curò di questa parte del discorso. Con una mano sul cuore, trasse un profondo sospiro di sollievo. Il senso di colpa si insinuò leggero fino al suo stomaco, però lei decise di ignorarlo... certo, che Sasuke fosse vivo e a Konoha significava che Sakura si sarebbe trovata in difficoltà... ma lei non poteva fare a meno di sentirsi infinitamente sollevata.
«Ho visto il corpo» Ibiki si strinse nelle spalle. «A occhio e croce, se dovessi azzardare un’ipotesi, direi che è stato Sasuke con il raikiri, anche se questo significherebbe che è diventato mostruosamente forte»
«Quindi ha portato a termine la sua vendetta?»
«Così sembra. Ma, da quello che ho saputo, non sembra affatto più felice, ora...»
Asuma fece un sorriso amaro.
Gli Uchiha erano sempre stati un clan problematico, anche nel momento del loro massimo splendore.
«Beh... dopo una buona dormita le cose sembreranno migliori» commentò gettando un’occhiata a Choji, che russava piano. «Se non ti spiace, noi andiamo»
«Prego. Non sapete quanto vorrei imitarvi immediatamente...»
Asuma gli batté una pacca sulla spalla, comprensivo, e poi congedò in fretta il suo gruppo. A quel punto si allontanò veloce, e il suo pensiero corse alla casa in cui lo aspettavano sua moglie e suo figlio...


Kamaro si maledisse mille e mille volte per quell’imprudenza, e anche in futuro avrebbe avuto di che pentirsene.
Immobile, fermo in quel vicolo scuro che i raggi del sole nascente non illuminavano, si chiese come aveva potuto essere tanto idiota.
Si era rifugiato lì durante la notte, dopo aver sparso tracce confuse tutt’attorno alle mura, e aveva pensato che nascondersi in casa del cacciatore sarebbe stata la mossa migliore. Peccato che, come l’ultimo dei cretini, si fosse addormentato.
Ancora non riusciva a capire come potesse essere successo.
E ora si svegliava e trovava quella donna, lì, in piedi a fissarlo.
Non male per un membro del prestigioso gruppo Akatsuki.
Ora cosa doveva fare? Ucciderla prima che si mettesse a gridare?
Stava ponderando la cosa, senza che né lui, né lei si muovessero, quando sentì un rotolio poco più su. Alzò lo sguardo, giusto in tempo per vedere una tegola scivolare oltre la grondaia... dritta su di lui.
La donna inarcò le sopracciglia scure vedendolo colpito in piena fronte, con una precisione micidiale. Sbatté le palpebre sugli occhi verdi, incerta, quando Kamaro si accasciò contro il muro privo di sensi. Vide una goccia di sangue sporcargli il mento, unica cosa distinguibile al di sotto del cappuccio.
Che ne doveva fare di lui?


La casa doveva essere quella. Secondo le informazioni che aveva raccolto, lì avevano abitato i Muto fino a diciassette anni prima.
Kakashi era fermo davanti a una villetta color terra con un giardinetto incolto sul davanti. Era da poco sorto il sole, e facendo qualche domanda alle persone giuste aveva saputo che Haruka era stata trovata pulita, e che le era stato dato il permesso di tornare nella casa dei suoi genitori.
Non sapeva esattamente perché era lì.
In testa gli frullavano pensieri indistinti, tra cui ringraziamenti, curiosità, una vaga ammirazione e... immagini dai libri della pomiciata scritti da Jiraya.
Bizzarro.
E inquietante.
Il jonin scrollò la testa, prima di avvicinarsi al cancelletto e cercare il campanello da suonare. Gli ideogrammi che componevano il nome Muto erano sbiaditi e quasi illeggibili, ma dato che erano gli unici presenti, Kakashi andò a colpo sicuro. Sentì uno scampanellio lontano, e solo in quel momento gli venne in mente che probabilmente lei era stanca, e forse appena addormentata...
Però, con sua sorpresa, la porta si aprì quasi subito.
«Oh, sei tu» disse Haruka dalla soglia, con addosso una vecchia camicia da notte che le arrivava a metà coscia e un asciugamano drappeggiato sulle spalle.
«Scusa se ti disturbo, volevo solo sapere come vanno le cose...» ribatté lui dal cancelletto.
«Una meraviglia» rispose lei sarcastica, raggiungendolo. «Se escludiamo che mi hanno interrogata tutta la notte e che a quanto pare hanno staccato l’acqua calda»
Ora che era a un passo da lui, Kakashi notò che i capelli, raccolti sulla nuca con un mollettone, erano bagnati. Anche da quella distanza sentiva il profumo del suo shampoo.
«Vuoi entrare?» gli chiese lei, aprendo il cancelletto con un cigolio prolungato.
Perché no?” si disse Kakashi, accettando.
La prima stanza che incontrò fu il salotto, dove i mobili erano ancora coperti dalle lenzuola e la polvere danzava nell’aria. La luce fendeva l’oscurità, penetrando dalle persiane chiuse, e ovunque aleggiava un leggerissimo profumo di lavanda, misto all’aroma dello shampoo.
«Scusa il disordine, sono appena tornata» disse Haruka senza un filo di imbarazzo, facendosi largo tra il divano e il tavolino. Afferrò un lembo del lenzuolo che copriva il primo e lo sollevò bruscamente, spargendo una nube di polvere tutt’attorno. Kakashi, il cui viso era coperto dalla maschera, non ne risentì, ma lei scoppiò in un accesso di tosse.
«Accidenti...» borbottò con voce roca, agitando una mano nell’aria. «Devo essere deficiente»
Lui sbatté le palpebre.
Onestamente, non sapeva che pensare di quella donna.
«Il problema...» continuò Haruka, lasciandosi cadere sul divano di stoffa rossa. Accavallò le lunghe gambe, con noncuranza. «...è che delle faccende di casa non capisco niente. Che idiozia... so uccidere un uomo in duecento modi diversi, e non so spazzare un pavimento»
«Si può sempre imparare» commentò Kakashi.
«Sì, se ti insegnano» ribatté lei freddamente. «E alla mia età nessuno ti insegna più nulla»
«Non sei così vecchia»
«Ho trent’anni, sai?» Haruka gli rivolse un breve ghigno.
«Non li dimostri» ribatté Kakashi, rendendosi conto con perplessità che stava ricalcando uno dei passaggi fondamentali de Le tattiche della Pomiciata.
Lei inarcò un sopracciglio, squadrandolo per un istante.
«Ci stai per caso provando?» chiese subito dopo.
«No, mi spiace» si scusò lui. «Mi è uscita senza pensarci»
«Peccato» commentò lei. «Ci sarei stata»
Silenzio.
«Davvero?»
Haruka guardò Kakashi sorridendo sorniona. «Hai una vaga idea di chi tu sia? Il tuo nome è famoso in tutte le grandi Terre, il celeberrimo Kakashi dello sharingan viene indicato come “da evitare ad ogni costo” in ognuno dei manuali segreti che girano nei villaggi ninja. Sei una rockstar, praticamente»
«E per questo ci staresti?»
Haruka rise. «No, non credo. Non solo per questo. Ma così, a prima vista, direi che la tua fama è meritata. Ti ho visto combattere e ti ho sentito parlare. Sei uno a posto»
«Oh» Kakashi si trovò senza parole. «Ehm... devo ringraziare?» chiese.
«Se ti va» replicò lei con noncuranza. «Ah, che scema... vuoi qualcosa? Un tè?»
«No, niente... immagino che sarai stanca» rifiutò lui.
«Meno male. Non ho la minima idea di cosa ci sia e dove sia in questa casa»
«Quando ve ne siete andati?»
«Quando avevo tredici anni. I miei sconsiderati genitori sono stati gli sciocchi che hanno accettato di infiltrarsi a tempo indeterminato nella Pioggia, trascinando con sé le loro due figlie. So che il terzo Hokage, all’epoca appena rientrato in carica, non approvava un granché questo genere di progetto... Ma Danzo aveva premuto per attivarlo comunque, e quello era un periodo confuso... insomma, alla fine siamo rimasti coinvolti noi» Haruka tacque per un attimo, persa nei suoi pensieri. Quando riprese, la sua voce era più fredda e il tono più duro. «Ci vollero anni, ma riuscimmo a inserirci tra i ninja della Pioggia. Più o meno dieci mesi dopo il nostro ingresso, entrambi i miei genitori rimasero uccisi in missione. E io, a neanche diciotto anni, dovetti a prendermi cura della sorellina di sei»
«E tua sorella ora dov’è?» chiese Kakashi con tatto.
«Hai presente la ragazza che guidava la squadra di ninja che ha tentato di bloccarci la fuga?» ribatté Haruka. «E’ lei»
Kakashi inarcò le sopracciglia, sorpreso.
«Ah, ma non spaventarti: anche lei è un’infiltrata» continuò la rossa dopo un attimo, come nulla fosse.
Questa volta il jonin della Foglia strabuzzò gli occhi.
«Ma quanti anni aveva quando vi siete trasferiti?» chiese sconcertato.
«Uno» rispose Haruka tranquilla. «E’ stata cresciuta a pane e tradimento, insomma. Quando sono rimasta indietro, mentre scappavamo, io e lei abbiamo inscenato un addio pieno di rancore e odio... Per fortuna Natsumi è ancora molto più debole di me, così ha potuto impegnarsi sul serio, e non credo che alla Pioggia nutriranno qualche sospetto sulla sua fedeltà. Soprattutto dopo che le ho fatto fuori la milza, mi sa» sorrise, mesta e vagamente triste. «E’ una ragazza in gamba, anche se ha solo diciotto anni»
«Aspetta... stai dicendo che adesso è laggiù da sola?»
«Sì. Ma se la caverà benissimo. Presumo che adotterà la linea del ‘oh quanto odio la mia sorellona traditrice!’» Per un attimo la smorfia impassibile che caratterizzava il suo viso si sciolse. «Anche se... confesso che sentirò molto la sua mancanza»
«Mi dispiace»
Che idiota. Era davvero l’unica cosa che gli veniva da dire in un momento del genere?
Haruka riprese al volo la solita espressione, e gli lanciò un’occhiata divertita. «Sai che tu sei praticamente il suo idolo?» se ne uscì. «E’ rimasta folgorata da te e dalla tua storia, a partire da tuo padre, passando per l’allievo del celebre Yondaime, e fino allo sharingan trapiantato nel tuo occhio. Natsumi dice che sei... aspetta, com’era? Assolutamente favoloso»
Kakashi rimase in silenzio.
«Non dici nulla?» lo stuzzicò Haruka.
«Cosa dovrei dire?» replicò lui.
Lei scoppiò a ridere. «Ahh, che uomo freddo!» commentò scuotendo la testa, e una ciocca rossa si libero dalla molletta e le ricadde sul viso. «Accidenti... devo asciugarli in fretta» mormorò arrotolandola attorno a un dito. «Il clima qui è molto meno umido, se non mi sbrigo a metterli in piega questi diventano ingestibili»
«Allora sarà meglio che vada» disse Kakashi.
«Sì, credo di sì» ribatté Haruka alzandosi dal divano. «In effetti ora che ci penso ho sonno»
«Ora che ci pensi?» ripeté lui, spiazzato.
«Uff, non dovresti prendere sul serio le mie parole. Ho fatto la notte in bianco, io»
Lo accompagnò alla porta e oltre il giardinetto selvaggio, fino al cancello.
«Vieni pure quando vuoi» lo salutò una volta lì, appoggiata con la spalla alle sbarre di ferro arrugginito. «Se sono in casa e se me ne ricordo, sarò lieta di offrirti un tè»
«Va bene» sorrise lui sotto la maschera.
Haruka strizzò l’occhio e gli diede le spalle, tornando verso casa.
Lui rimase fermo davanti al cancello per un attimo.
Che donna... assolutamente incomprensibile.
Un attimo prima sembrava seria e responsabile, e l’attimo dopo era una ragazzina inesperta.
E poi... perché era andato a trovarla?
Ci stai per caso provando?, gli aveva chiesto.
Mentre si allontanava, ignorando gli sguardi scioccati dei vicini che avevano visto l’intero commiato – e soprattuto la generosa porzione di coscia che Haruka aveva lasciata scoperta – Kakashi si sorprese a pensare che, dopotutto, se così fosse stato non gli sarebbe dispiaciuto.
Da quanto tempo non usciva con una donna?
Decisamente troppo.
Forse doveva rispolverare Le tattiche della Pomiciata...



Il tramonto.
Un’intera giornata era passata, senza che nulla interrompesse l’inquieta immobilità dell’aria.
Da qualche parte il Consiglio degli Anziani riunito decideva il destino di Sasuke; altrove Haruka forse rimpiangeva una vita che per lei era finita per sempre; in un’altra zona del villaggio, Sasuke giaceva apatico in una stanza buia.
Non era stato un bel giorno.
E lui ne aveva passato la gran parte lì, fermo davanti a quella lapide nera che ormai conosceva a memoria.
Che uomo era uno che prima andava a casa di una donna e imbastiva un mezzo flirt, e poi andava sulla tomba del suo migliore amico a deprimersi?
Un uomo che continua a sbagliare. Ancora e ancora...”
«Maestro Kakashi...?» lo chiamò una voce.
Prima di voltarsi, chiuse gli occhi e sospirò.
Perdonami, Obito” si accomiatò. “Non ho potuto seppellire subito il tuo corpo...”
«Sì, Naruto?» chiese pacato, guardando il nuovo venuto.
Naruto era fermo a qualche passo di distanza, ad occhi bassi, e sembrava in profondo imbarazzo.
«Io... mi dispiace» borbottò. «Immaginavo che fosse qua... per la faccenda del suo amico. Ma... ehm... ecco... c’è una cosa che vorrei chiederle...» deglutì.
«A me?» ribatté il jonin, moderatamente sorpreso.
Ma mai si sarebbe aspettato la domanda che seguì:
«Per favore... può parlarmi di mio padre?»
Sbarrò gli occhi, sbalordito.
«Come?» fu l’unica cosa che riuscì a dire.
«Il quarto Hokage... mio padre...» spiegò Naruto, quasi a fatica. «E’ stato il suo maestro, non è così? Potrebbe... raccontarmi qualcosa di lui?»
L’espressione di sorpresa di Kakashi lasciò lentamente spazio alla rassegnazione.
Prima o poi questo momento avrebbe dovuto arrivare...” si disse.
«Chi te ne ha parlato?» domandò piano.
«Madara Uchiha»
«Ah... già. C’era anche questa possibilità, sì...» mormorò Kakashi. «Il maestro Minato era... molto simile a te» sorrise, sotto la maschera. «Gli assomigli sempre più, ad ogni anno che passa. E’ stato lui a insegnarmi l’importanza dei compagni, insieme a Obito, ed era tutto ciò che avrei voluto diventare. Era intelligente, e forte, straordinariamente forte. Riusciva a occuparsi di tutto e di tutti, era sempre presente dove doveva essere, sapeva risolvere tutti i problemi. Non aveva la tua arroganza e la tua impulsività, ma aveva il tuo stesso senso dell’onore e del dovere. Era... E’ il miglior ninja che io abbia mai conosciuto»
Naruto, i cui occhi ora erano alti e fissi nell’unico visibile di Kakashi, brillavano nella luce del tramonto, ansiosi di altre notizie.
«E... mia madre?» domandò, con voce quasi tremante.
«So poco di lei» rispose Kakashi, scuotendo la testa. «Era una ninja di un altro villaggio, aveva i capelli rossi e il tuo carattere. Ma non conosco nessun altro particolare su di lei, non saprei dirti nemmeno se sia morta o viva»
Naruto si incupì. «Oh...» sussurrò abbattuto.
«Uzumaki Kushina. Questo era il suo nome» rifletté il maestro.
«Perché non ho il cognome di mio padre?» domandò d’impulso Naruto. «Perché mi è stato dato quello di mia madre?»
Kakashi lo fissò, senza parlare.
Con una sorta di triste rassegnazione nello sguardo, vide la sua espressione passare dalla perplessità alla concentrazione del ragionamento, per approdare poi a una conclusione niente affatto piacevole.
«Se avessi avuto il cognome di mio padre...» disse, accigliandosi. «...sarei stato trattato diversamente. Se al villaggio avessero saputo di chi ero figlio, non mi avrebbero tenuto a distanza! Mi avrebbero considerato un eroe, non un mostro!» strinse i pugni, improvvisamente furioso. «Perché non è andata così?! Chi ha deciso che avrei dovuto avere il cognome di mia madre?!»
Kakashi chiuse gli occhi.
«Naruto... gli altri lo sapevano. E... anche noi. Io, Tsunade, Jiraya, tutti i ninja che c'erano quando la volpe è stata sigillata»
Fu come quando gli avevano detto che Yondaime era suo padre.
Ebbe un attimo di freddo vuoto nella testa, e la rabbia che aveva provato fino a un attimo prima evaporò in un istante.
«...Cosa?» domandò, con un filo di voce.
«Gli abitanti del villaggio, quelli con una certa età... sanno di chi sei figlio» spiegò Kakashi, piano. «Lo hanno sempre saputo»
Le migliaia di occhiate disgustate, sprezzanti, timorose... i sussurri, i bisbigli alle sue spalle... tutto, tutto gli tornò alla mente in un singolo istante di terribile lucidità.
«Ma... ma allora... perché...?» balbettò, confuso. «Perché mi hanno riservato quel trattamento se ero il figlio dell’eroe che li aveva salvati tutti? E perché nessuno mi ha detto prima chi era mio padre?»
«Perché l’uomo... è una creatura sciocca» mormorò Kakashi, sinceramente dispiaciuto. «Yondaime aveva espresso il desiderio che tu fossi considerato un eroe... voleva davvero che tu crescessi amato... Ma... evidentemente ha sopravvalutato gli abitanti della Foglia. Avevano paura, Naruto. La volpe a nove code è sempre stata il terrore del villaggio, il demone che nessuno riusciva a sconfiggere... per loro era impossibile che un bambino riuscisse a tenerla a bada. Erano sicuri che un giorno avrebbe preso il sopravvento, qualcuno temeva che lo avesse già fatto senza che noi ce ne rendessimo conto...»
«M-Ma...» balbettò Naruto, con voce tremante. «Come... come potevano pensarlo? Ero solo un bambino! Reagivo al loro disprezzo! Se mi comportavo male, era solo perché... volevo che mi guardassero!» la voce gli si spezzò in gola.
«Lo so» disse piano Kakashi. «Lo so, davvero. Anche se te lo avessimo detto, però... non sarebbe cambiato niente. E so che non servirà a nulla... ma mi dispiace»
Naruto fece un cenno brusco con la mano, pieno di rabbia e frustrazione.
«Non mi interessa se le dispiace!» gridò con voce roca. «Cambia forse qualcosa?!»
«No. Non cambia niente...»
«E allora non perda tempo con parole vuote!»
Si passò una mano sul viso, costringendosi a respirare più lentamente.
Faceva male.
Faceva male sapere che anche la parentela con suo padre non poteva salvarlo.
Faceva doppiamente male... perché ci aveva sperato con tutto sé stesso.
Aveva sognato un futuro diverso... in cui gli sguardi su di lui fossero ammirati. Invidiosi. Fiduciosi.
Ma un futuro simile non esisteva.
Non esisteva.
Anche se suo padre aveva voluto che fosse considerato un eroe, la gente era abbastanza stupida da non prendere nemmeno in considerazione l’idea; anche se a proporla era stato il quarto Hokage che tutti stimavano e amavano, suo figlio non era degno di essere tale.
Suo figlio era un mostro.
E anche aver saputo prima da chi discendeva, non avrebbe cambiato nulla.
«...Voglio altre informazioni su di lui. Su mio padre» disse bruscamente, per occupare la testa con altri pensieri. «Non voglio le notizie che si trovano sui libri di storia... voglio sapere chi era davvero»
«Ma certo» acconsentì Kakashi, delicatamente. «Ti offro un ramen e ne parliamo, ci stai?»
Lui, lentamente annuì.
Il suo maestro sorrise sotto la maschera, sollevato nel vedere che sembrava essersi calmato.
«Ci vorrà del tempo...» mormorò, raggiungendolo. «Ma riconosceranno il tuo valore. Guarda quante persone hai già conquistato, senza sapere di chi eri figlio. Guadagnerai la fiducia di tutti per come sei, non per il tuo sangue»
Naruto fece un mezzo sorriso amaro.
«Sì... forse ha ragione» commentò piano.
«Ah, ora che ci penso... Se vuoi sapere altro su Yondaime, passa anche da Jiraya: è stato il suo maestro, può raccontarti com’era alla tua età» propose Kakashi.
«Lo farò» assicurò lui.
E poi insieme si avviarono verso il villaggio.
«A proposito... la volpe? Come va?» chiese Kakashi mentre si incamminavano, con un cenno al suo stomaco.
Naruto portò una mano all’addome, stringendo la stoffa della giacca.
«Per ora tutto bene» rispose. «So che è lì, la sento... ma è totalmente sotto il mio controllo»
«Bene» annuì il maestro. «Molto bene... Vedi? Sei già più forte di tuo padre... lui era riuscito solo a sigillarla, non a superarla. Non ci vorrà molto perché anche gli altri lo comprendano»
«Già...» il biondo stirò un sorriso, che ebbe però breve durata.
Quando Kakashi allontanò gli occhi dai suoi, la sua mente prese da sola una via inaspettata.
Senza volerlo, si soffermò sui suoi ricordi di bambino, quando chi gli stava attorno lo disprezzava e lo temeva... quando era solo. Disperatamente solo.
Il suo sguardo si incupì. I suoi occhi si fecero leggermente più scuri, quasi tendenti al viola.
Se mi comportavo male, era solo perché... volevo che mi guardassero!
Che razza di persone, vero?” mormorò una voce roca e suadente, nel fondo della sua coscienza. “E tu... vuoi davvero rischiare la tua vita per loro?”
Stai zitta” ordinò turbato. “Se vuoi che le cose restino così, tra noi, stai zitta
Sentì una risata bassa, un gorgoglio di piacere nel profondo dello stomaco.
Spinse la volpe nelle profondità della sua anima, là dove l’oscurità era più fitta. E chiuse la porta che di solito teneva aperta, la porta che permetteva a Kyuubi di gettare un occhio sul mondo.
Il mormorio delle fusa si spense nelle sue orecchie...
...Ma il calore bruciante di quelle nove code avvolte attorno al suo cuore, era ancora lì.











Nel prossimo capitolo:


Shizune corrugò la fronte. «Ma infiltrarsi nel villaggio della Pioggia in questo momento è quasi un suicidio... la settimana scorsa gli abbiamo distrutto un quarto dell’abitato, sono in allarme, hanno triplicato i controlli...»
«E infatti non è un caso che io abbia chiamato Kakashi» ribatté l’Hokage. «Evidentemente ritengo che sia in grado di portare a termine questo compito»













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Spazio autore

E con questo capitolo andiamo in pari con la pubblicazione su manga.it!
Gioite!
Cioè... gioite per due secondi.
Perché subito dopo vi dico che da questo lunedì mi inizia un altro corso, e dal momento che non avrò internet a casa
mi sarà molto difficile connettermi e aggiornare.
Volendo essere ottimisti, mi resteranno due volte alla settimana per farlo.
Guardate, dispiace più a me che a voi, ma temo di non riuscire a fare altrimenti.
In compenso, durante le vacanze di Natale avrete un nuovo capitolo ogni due giorni, come li avete ora
(perché suppongo che scriverò come una dannata, sentendo la vostra mancanza)
Come sempre, il titolo del nuovo capitolo vi aspetta sulla mia pagina personale! ^^
PS: ma cosa c'è di tanto interessante nel capitolo 12...? Perché le letture solo lì hanno un'impennata? O_O


1992: non so ancora come e quando collaborerò con qualcuno, ma ho in mente un paio di nomi! XD Ora bisogna solo aspettare l'ispirazione... Il capitolo, come avrai notato, non è poi di assoluta e pura semplicità, dato che non ho resistito alla tentazione di fare la cattivella con l'accenno finale a Kyuubi, ma già dal prossimo (dalla seconda metà del prossimo, per essere precisi) tornerà un po' di azione. Il vero problema è che con questa fan devo raggiungere una certa situazione finale, chiara solo a me, che prevede passaggi obbligati... ^^' Ad ogni modo da ora in poi il filo conduttore sotterraneo sarà Sasuke! Il resto sono avvenimenti più o meno scollegati... (ma, ribadisco: mi servono! E all'ultimo capitolo saprete perché)
kage_naru89: ti ho mai detto che il tuo nick suona molto bene, in termini di ritmo e musicalità? Il mio è un commento assolutamente idiota, ma ho sentito la necessità di farlo! XD Tranquilla, con i complimenti non cadi mai nella banalità! (o meglio... vado in brodo di giuggiole anche se mi dici per la trecento milionesiam volta la stessa cosa! ^///^') Per quanto riguarda il triangolo Sasu/Saku/Naru, tutto ciò che dici è assolutamente vero. Io adoro Naruto, e ritengo che lui, che è rimasto a Konoha nonostante la sua vita difficile, sia mille volte meglio di Sasuke. D'altro canto... Sakura non ha mai smesso di pensare a Sasuke, anche dopo il tradimento, e anche ad anni di distanza. E nello stesso tempo si è innamorata di Naruto... Come dire... le cose sono molto complesse (sì, amo farmi del male creando trame tanto contorte! XD). So già come andrà a finire, ma non voglio dirti nulla né lasciar trapelare qualcosa dai miei commenti. Prendili così come vengono, senza immaginare che io voglia dare indizi o altro.
ShAiW: uhm... sì, credo che ci siano altre lotte del genere. Non tanto lunghe e incasinate, perché comunque questo era lo Scontro con la S maiuscola, la battaglia in cui Itachi Uchiha muore e Naruto si riprende Sasuke, però ci saranno ancora parecchie scene d'azione. Anche perché... insomma, stiamo parlando di ninja! XD Da che mondo e mondo quelli vivono combattendo! (non a caso la scelta "azione" nel genere era pressoché obbligata... almeno dal mio punto di vista. Non si scrive una longfic su Naruto senza infilarci un po' di sangue! XD)
Talpina Pensierosa: è fantastico leggere i vostri pareri su come dovrebbe concludersi la fic, le coppie che volete e che sperate si creino...! XD In realtà con te questo discorso è un po' stupido, dato che sai già come andrà a finire (che nessuno glielo chieda! E se ti fanno la domanda, non azzardarti a rispondere!), però, parlando in termini generali, se vedo diverse opzioni mi sento realizzata: vuol dire che per ora il finale è imprevedibile!
Kyuubi: l'ispirazione è già tornata, ma solo per un salutino veloce... E poi è ripartita! XD Comunque, come hai visto, gli aggiornamenti non subiranno un rallentamento per colpa della mia lentezza, ma solo per problemi tecnici con internet (sigh...). Naruto è ovviamente stato un grande, perché, lo confesso, quando scrivo questa storia non posso fare a meno di averlo sempre in cima ai miei pensieri! E' sempre lui il vero eroe! (anche perché il maledetto Kishi non ce lo fa vedere da un sacco di tempo!)
Urdi: sì, Naruto è assolutamente il meglio sulla piazza! E d'altro canto... il manga si chiama "Naruto", mica "Sasuke"! XD (a meno che Kishi alla fine non ci sveli qualcosa sul significato profondo di questa parola, che magari nel villaggio della Foglia vuol dire... ok, sto deviando dal discorso principale) La sua frase sulla vendetta, comunque, erano secoli che volevo scriverla! XD E sinceramente sto pregando perché un giorno dica davvero qualcosa del genere nel manga! La fine di Heroes ovviamente non è una vera fine, dato che si sapeva per certo che ci sarebbe stato un seguito. Forse è stata un tantino sbrigativa nel momento in cui Sylar viene accerchiato, e forse avrei voluto un filino più di introspezione per Nathan... ma in generale, mi ha molto soddisfatta. L'unica cosa che mi rende triste è che Claire e Peter siano parenti, maledizione! XD Dopo la scomparsa di Zack, io già mi facevo un sacco di film... Olè! Un'altra amante dei Within Temptation! Evviva, evviva! Mi auguro che tu abbia letto il capitolo con le dovute canzoni! XD
Julia83: premesso che mi sento davvero ma davvero lusingata dal tuo commento, preciso, puntuale e profondo, non ho la benché minima intenzione di lasciarti qualche indizio sulla conclusione del triangolo! XD Sì, sono perfidissima, e lungo la storia avrai occasione di dubitare più volte della piega che prenderanno gli eventi (o almeno lo spero...)! Il rapporto Sasuke/Naruto è qualcosa di mostruosamente complesso (Kishi, Kishi... mi sa che avere un gemello ti ha fatto ingarbugliare le cose! Sasuke è molto più del fratello di Naruto, anche se non saprei dire se in direzione yaoi o no...); personalmente ritengo che Naruto sia mille volte più forte di Sasuke (basti pensare alla sua frase "che Hokage sarebbe uno che non riesce neanche a salvare un amico?", che dimostra la sua determinazione, e il suo desiderio di salvare TUTTO, sogno e amici, laddove Sasuke non ha trovato la forza di conservare entrambi e ha scelto di abbandonare uno dei due), d'altro canto lo adora e non potrebbe fare a meno di lui (per motivi che mi sfuggono... -.-), e nello stesso tempo Sakura interviene a complicare ancora di più le cose, con la sua indecisione, la sua incapacità di capire cosa vuole davvero (e parlo della fanfic ma anche del manga), la sua fondamentale bontà, che le impedisce di "tradire" la memoria di Sasuke e allo stesso tempo di lasciar perdere Naruto, per il quale prova, e questo è sicuro, un grande affetto (di che tipo, poi... è ancora tutto da vedere. Ah, parlo del manga, qui). In ogni caso, dal momento che sei fan sia della Sasu/Saku che della Naru/Saku, l'unica mia preoccupazione è che non resterai delusa dal finale! Certo, c'è anche da ricordare che ho ancora tutto il tempo per uccidere uno qualsiasi dei personaggi... uhuhuh... Bacioni! ^^ (sorriso maligno, ovviamente)
harryherm: il lato positivo del soffrire come una vittima sacrificale di Hidan è che lui è bello! XD Almeno questo! Il lato negativo, ovviamente, è che si soffre. E purtroppo la sofferenza potrebbe aumentare, visto che gli aggiornamenti rallenteranno bruscamente... Mi spiace davvero tanto, lo ripeto, ma non riesco a fare altrimenti. Dall'anno prossimo (intendo anno scolastico) le cose, comunque, dovrebbero migliorare. Passando alla storia, la battaglia è durata 7 o 8 capitoli (urca! °_°), e ora ci sarà un po' di calma per davvero (fidati, fidati! Almeno questo capitolo era tranquillo, a parte l'accenno finale a Kyuubi!). Il vero problema di Naruto, invece, è che lui adora sia Sakura che Sasuke. Non ha alcuna intenzione di lasciar andare Sakura solo per "pietà fraterna", ma d'altro canto se Sasuke la volesse per sé, come reagirebbe? E' un bel dilemma, poveretto. Ed è per questo che non riesce a prendere decisioni secche, come invece vedrai fare a Kiba nel prossimo capitolo! (lui sì che è un vero uomo! XD) Comunque non preoccuparti se finisci sempre a parlare di Sasuke, Naruto e Sakura: gran parte della fanfic si basa proprio sul loro rapporto! Anzi... si può dire che tutta questa parte del recupero di Sasuke sia quasi una sorta di preliminare, e che le cose prendano davvero il via da adesso! O meglio... prenderanno il via tra qualche capitolo, come vedrai! ^^ A presto, e non perdere il sonno solo per i miei trip malvagi! XD
Kaho_chan: i commenti non sono MAI superflui, e di sicuro NON rompono le scatole! Per carità, ci metto un'ora a rispondere (giuro! XD), e questo spazio sta diventando infinitamente lungo, ma è solo per voi che io vado avanti a scrivere! Quindi non dire mai più che è inutile! (o mi deprimerò e non produrrrò più... T_T) Comunque no, non ci credo quando dici che non ci sono errori nella storia! XD In realtà io ne vedo mille in ogni capitolo, ma penso anche che sia una deformazione professionale... so come dovrebbe essere la scena, ma solo raramente riesco a metterla giù davvero come voglio. Per questo non sarò mai completamente soddisfatta di ciò che scrivo, e per questo il mio lavoro è continuamente in revisione! Il che, naturalmente, non toglie che io sappia di avere i miei meriti. D'altronde, quando tante persone mi dicono "brava", rifiutare di ascoltarle è stupido e arrogante. Lo stile è in continuo miglioramento (o così spero), le introspezioni dovrebbero in teoria farsi sempre più aderenti ai personaggi, dal momento che mi impratichisco utilizzandoli e, inevitabilmente, finisco per farli un po' "miei", e di Sasuke non mi fido per niente neanche io! XD Infatti vedrai che andrà completamente nel pallone! Ancora peggio di quando si impunta che deve sconfiggere Naruto (e se lo prende dritto dritto in quel posto nel confronto Raikiri-Rasengan). Noooo, dici che Haruka ricorda Yoruichi? *_* Allora inconsciamente ho modellato il personaggio su di lei? Ahah, se l'ho fatto, non me ne sono accorta per niente! XD (comunque... Evvai! Io AMO Yoruichi, soprattuto in versione felina! XD)

Ok, le cose si fanno preoccupanti... O_O Non credo vada molto bene che le mie risposte ai commenti siano così lunghe, ma che ci volete fare? Più che altro... se il numero di commenti aumenterà, sarà la mia e la vostra fine! XD (nonostante ciò, lo ammetto, io sarò anche felicissima!)

Aya
  
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