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Autore: michaelgosling    30/04/2013    2 recensioni
In un mondo futuro dominato e logorato un governo corrotto e distratto ha diviso la società in categorie in base alla bellezza esteriore: Intoccabili, belli e ricchi, Borghesi, mediamente belli e classe sociale media, e Mostri, fisicamente brutti e pover. Costringono anche ogni individuo a sposare una persona della stessa classe sociale scelta in base alle somiglianze fisiche, stessi capelli, stessi occhi, per poter fare figli uguali ai genitori..
Ed è in questa atmosfera cupa che si snodano le vicende di Ayris, una Borghese che non bada alle apparenze, Nathan, Borghese e compagno assegnato ad Ayris, Scott, un Intoccabile ribelle e omosessuale e James, un Mostro dal cuore d'oro, che non sono disposti ad accettare simili condizioni.
Insieme ad un gruppo di persone diversissime per età, sesso, carattere e principi che la pensano come loro, lotteranno per quello in cui credono.
Ce la faranno?
O lo Stato e l'apparenza che domina avrà la meglio?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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gfg CAPITOLO 15. I TRE MOSCHETTIERI.

"E ora che ne sarà di noi?"
Quelle parole risuonarono nell'aria.
Quella domanda, sebbene posta a John, sembrava quasi rivolta a Dio.
Quel quesito era uscito dalla bocca di Nathan, che in sette parole ha riassunto il pensiero non solo suo, ma anche quello di Scott, James e Ayris.
Wills annuì, come se percepisse la paura e l'ansia di quei giovani, che erano simili e diversi allo stesso tempo.
Guardò l'ora e si rese conto di essersi dilungato un po' troppo con la storia di Bloch, ma ne era valsa la pena: dovevano sapere.
Dovevano sapere che tra loro c'era un potenziale assassino, un serial killer privo di materia grigia da anni, ma dovevano anche rendersi conto che non era malvagio, che era in buona fede e che, finchè portava quegli occhiali, per loro non ci sarebbe stato alcun tipo di pericolo.
Per nessuno.
Si scosse improvvisamente, e ritornò in sé per rispondere alla domanda.
"Ehm.. abbiamo un problema."
"Ecco! Lo sapevo io!" sbottò immediatamente Nathan, più scocciato che arrabbiato,
"La vuoi piantare, Anderson? Fai qualcosa di utile: stai zitto!" esclamò Scott, irritato dalle sclerate del ragazzo dovute probabilmente all'ansia e ad un eccessivo pessimismo.
"Qual'è il problema?" chiese Ayris a Wills con un filo di voce.
John stava per rispondere, ma un'improvviso rumore lo percosse.
Era l'urlo di una donna, e d'istinto l'uomo uscì dall'abitazione, seguito dagli adolescenti, per vedere cosa fosse successo.
"Stai lontano dal mio bambino, assassino!" gridava la donna abbracciando il figlio.
Jeremy Bloch se ne stava a testa bassa, incassando gli insulti e non osando fiatare.
"Mary, cosa è successo?" chiese Wills alla donna, anche se un'idea se l'era già fatta.
"Stava giocando con Tommy! Deve stargli lontano!" esclamò, per poi allontanarsi con il figlio.
Jeremy si pulì gli occhiali con le dita perchè si erano appannati, e non alzò lo sguardo.
Con un passo leggero, John gli si avvicinò, ma non lo toccò.
"Lo so che volevi solo un po' di compagnia e che le tue intenzioni erano le più oneste del mondo. Lo sappiamo tutti, ma mettiti nei panni di Mary. Vede suo figlio con un.."
"Assassino. Serial killer. Mostro. C'è l'imbarazzo della scelta." fece in tono scherzoso Jeremy, alzando le spalle con noncuranza.
"Jeremy.."
"Lo so. Ho capito. Non preoccuparti. So bene come mi vedono gli altri e come sono. E' colpa mia. Sarebbe stato meglio se fossi rimasto a casa."  fece in tono amareggiato Bloch, sentendo l'angoscia crescergli dentro.
Abbassò ulteriormente il suo sguardo e si guardò le mani: erano pulite, bianche e immacolate come quelle di un bambino, ma lui non riusciva a vederlo.
Tutto quello che vedeva era il sangue.
Le mani di un assassino.
Guardandolo, Ayris ricordò la coppia di Mostri che aveva visto
a Surrey quando era bambina, quella famosa gita in cui conobbe James.
Ricordò le lacrime della donna, dovute ad insulti ingiustificati, e il conforto che cercò nelle braccia del marito, ma stavolta Jeremy non poteva cercare conforto in nessuno, perchè non aveva nessuno. 
Era solo.
Veniva denigrato non per l'aspetto esteriore, ma per qualcosa di oscuro dentro di lui che lo portava ad essere qualcuno che non voleva.
Qualcuno che lui stesso disprezzava.
Ayris si sentì terribilmente in colpa, anche se non era stata lei ad insultarlo.
Si sentì triste per lui e non riuscì a fare a meno di avvicinarsi, ma lo fece in fretta, in modo che nessuno, soprattutto Nathan, la potesse fermare.
Quando se la trovò davanti, Jeremy la guardò sbigottito.
"Grazie per averci salvato la vita." mormorò sinceramente la ragazza, sorridendogli amichevolmente.
L'Intoccabile guardò la ragazza con una nuova luce negli occhi: forse era speranza, forse gioia, o forse era semplicemente commosso per aver ricevuto un ringraziamento.
Un ringraziamento sincero e onesto, da una ragazza che sapeva cosa aveva fatto e chi fosse.
Era sempre così: ogni volta che arrivava qualcuno di nuovo a Plainfield, John gli parlava di lui perchè era importante conoscere la verità.
Non sapeva cosa risponderle: non gli era mai successo che qualcuno, pur sapendo cosa lui fosse, aveva avuto un comportamento gentile con lui.
Qualcuno che quando lo vede, vede Jeremy Bloch, l'intelligente e buono cittadino di Plainfield, e non il mostro celato dentro di lui.
Era una di quelle cose che aveva sempre desiderato accadesse, ma era talmente irrealizzabile ai suoi occhi che non si era mai soffermato a pensare a cosa avrebbe potuto rispondere, ma non ce ne fu bisogno.
Ad Ayris bastò guardarlo negli occhi per capire che, per quanto per qualcuno quella frase potesse risultare banale, inutile e insignificante, per lui rappresentava una felicità infinita e un conforto inimmaginabile, e ne fu contenta: doveva essere stato terribile per lui aver passato tutti quegli anni isolato e insultato a causa di qualcosa che non poteva controllare, che non poteva cambiare, e che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Bloch aprì la bocca con l'intento di dire qualcosa, ma si bloccò di colpo quando vide qualcuno fissarlo severamente avvicinarsi.
Si trattava di un uomo tra i 30 e i 35 anni, vestito molto elegantemente.
Portava una cravatta a righe, una camicia bianca chiusa fino all'ultimo bottone e una giacca color marrone, abbinata ai pantaloni.
Sebbene l'età, l'assenza di rughe, la pelle liscia come quella di un bambino e un viso leggermente paffuto che nonostante lo sguardo severo gli donava un'espressione amichevole, sembrava un ragazzino.
Aveva i capelli biondi e corti abbastanza curati e gli occhi chiari.
Era anche parecchio alto e magro al punto giusto.
"Sta causando dei problemi, John?" chiese a Wills, senza smettere di guardare Jeremy, il quale cercava di evitare il suo sguardo.
"No Barret, nessuno."
"Sicuro?"
"Barret, rilassati. Va tutto bene."
"Sì Barret, datti una calmata." mormorò scherzosamente una terza voce.
Al gruppo si avvicinò un uomo alto e fisicamente attraente di quasi 40 anni: non aveva un viso perfetto, ma gran parte della bellezza di cui era dotato era dovuta ad un radioso sorriso e due occhi di un azzurro impossibile da non notare.
John mosse le spalle e allontanò gli adolescenti da Bloch e quei due uomini: quei tre insieme equivalevano alla Terza Guerra Mondiale.
"Nessuno ha chiesto la tua opinione, Haus!" sbottò con arroganza Barret contro il nuovo arrivato.
"Tu pensi a noi anche quando fai sesso?"
"Dì un'altra parola e ti faccio scoppiare la testa!"
"Vuoi deciderti a lasciarci in pace? Me e Jeremy!"
"Lasciarvi in pace? LASCIARVI IN PACE?!? Non esiste! Io vi starò col fiato sul collo finchè avrete aria nei polmoni!"
"Sì, lo sappiamo. Non fai altro da anni! Erika sa che suo marito passa ogni secondo della sua esistenza a spiare due uomini?"
"Riderai di meno quando sarai sotto terra! Non appena lo Stato attuale cadrà e torneranno le vere leggi, rubare ed uccidere torneranno ad essere considerati reati e voi due avrete chiuso! Mi assicurerò io stesso che abbiate entrambi la sedia elettrica! Te e quello psicopatico del cazzo!"
Fu solo allora che Ayris si accorse che Jeremy si era allontanato.
"Sì, può darsi. Può darsi che lo Stato attuale crollerà e può darsi che noi davvero avremo la sedia elettrica, ma dopo? Dopo che farai? Quando saremo morti sentirai la nostra mancanza perchè capirai di aver passato tutta la tua vita ad aver dato la caccia a due uomini come te! Dopo non saprai come passarti il tempo e ci rimpiangerai!"
"Ma tu sei fuori! Perchè dovrei rimpiangere un ladro e un assassino?"
"Perchè ci ami. Non puoi vivere senza di noi." ribattè ironicamente Haus, facendo un largo sorriso a Barret.
"Chi sono?" chiese Ayris a John, attendendo una risposta.
"Jeremy Bloch, Barret Johnson e Gregor Haus. I nostri tre moschettieri."

ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO :) SPERO DI AGGIORNARE IL PRIMA POSSIBILE, MA NON SO QUANDO PUBBLICHERO' IL PROSSIMO! AD OGNI MODO RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE LO SEGUONO -MICHAELGOSLING-
  
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