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Autore: Rakyr il Solitario    19/11/2007    1 recensioni
Mi è venuta ques'idea, quindi farò delle song fc su dei personaggi di Final Fantasy, è possibile che ci siano diverse coppie oltre a singoli personaggi. [1]Garnet (ff9) [2]TidusxYuna (ffX)
Genere: Romantico, Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Hit the floor – Cloud Strife vs. Sephiroth

-Sephiroth!- un urlo, uno schiocco metallico.
Lama contro lama in uno stridio angosciante e continuo.
-Perché tutto questo, che cosa ti prende!?- un ragazzo biondo dai capelli ispidi stava sbraitando contro un volto di ghiaccio e marmo.
Nessuna risposta ottenne da quelle labbra statiche, fredde.
Nulla gli dissero quegli occhi verdi, immobili nell’odio verso tutto.
-Sei stato il mio idolo, volevo diventare un Soldier per conoscerti, per assomigliarti…- lo stridio cessò, una tregua momentanea e fragile -…perché allora hai fatto tutto questo? Perché?!- un altro colpo, violento, che colpì la spada stregata ed affilata come un rasoio di quel demone fatto uomo.
-Cloud…sei sempre troppo impulsivo, come sempre- rispose con una nota di acido sarcasmo.
Un altro urlo, carico di odio si infranse assieme al fischio della spada sulla lama dell’avversario.
-Non capisco come ho potuto provare amicizia o qualcosa di simile per un tale fallimento…- rise, una risata fredda, patetica -…ma mia madre, Jenova, ha mondato i miei pensieri…non commetterò mai più un simile sbaglio.-
Chi era quello che gli stava davanti…era davvero l’eroe al fianco del quale aveva avuto il piacere di combattere?
L’aspetto era lo stesso, la stessa carnagione pallida, gli stessi lunghi capelli d’argento, gli stessi occhi verdi con quella bizzarra pupilla lanceolata, da gatto, addirittura il vestito era praticamente uguale.
Eppure quello non era lo stesso Sephiroth con cui era arrivato a Nibeleim.
Quella persona non avrebbe mai usato la forza per sottometterlo.
Non avrebbe nemmeno provato a fare qualcosa del genere…

“Ci sono state fin troppe volte che le persone hanno provato a guardarmi dentro
chiedendo cosa pensavo di te ed io ti ho protetto cortesemente
Troppe le volte che mi sono alzato quando avevo bisogno di andarmene.
Timoroso di dire ciò che c’era nella mia mente, timoroso di dire ciò che avevo bisogno di dire
Troppe le cose che hai detto su di me quando non ero vicino
Pensi che avere le carte giuste significhi schiacciarmi
Ma ho sopportato troppo e quasi sono giunto al limite
Così aspetto che le carte giuste siano mie”

-Credevo in te, credevo nelle tue parole, tutti credevano nell’eroe che eri!- si allontanò in un balzo, riprendendo fiato.
-Illusi, siete tutti inferiori, soffrite, misere creature mortali, ed inchinatevi al mio potere!- rise selvaggiamente vibrando una serie di fendenti.
Il viso dell’uomo si fece sorpreso quando il biondo lo respinse tanto violentemente da sbalzarlo in aria per qualche metro, riatterrando illeso –Non te ne frega nulla di tutti? Non te ne frega nulla di cosa proviamo noi?!-
L’unica risposta fu un ghigno ed un altro colpo di spada.
Ai loro occhi lui, il sole che splendeva gentile in cielo si era trasformato in una crudele eclisse.
Un simbolo di odio, di violenza, di caos.
Un segno diabolico.
-Non mi farò più mettere i piedi in testa da un bastardo come te!- un fendente violento infranse la posizione della spada, che elastica virò in un fendente, parato in extremis dalla larga lama di Cloud.
Si era innalzato troppo in alto.
Era arrivato ad offuscare il sole con le sue nere ali.
-Non sopporterò nemmeno una parola di più- il ragazzo era furente.
-Oh, davvero? Che peccato…- rise malvagio Sephiroth, mettendosi in guardia.

“Così tante persone come me riponevano la loro fiducia nelle tue menzogne
Troppo interessati a ciò che pensi per dire come si sentivano
tante persone come me camminano sui chiodi ogni giorno.
Tutto ciò che so è che non voglio sentirmi schiacciato.
Ci sono tante cose che dici che mi hanno fatto pensare tu abbia varcato il confine
Ciò che si innalza cadrà sicuramente e io sto tenendo il tempo
Perché ho sopportato troppo e quasi sono giunto al limite
Così aspetto che le carte giuste siano mie”

L’ex-Soldier iniziò a vibrare una massa furiosa ed indistinta di fendenti.
Che gioia vedere lo sgomento e la sorpresa del suo avversario nel constatare di essere stato ferito, seppur lievemente.
Che soddisfazione vedersi una volta al di sopra di lui, in vantaggio.
Il potere dava alla testa.
Una fitta al braccio lo riportò alla realtà.
La lama si era infissa nella carne, da cui ora sgorgava un fiotto vermiglio.
Sfiorò la fascia che portava al braccio, che gli aveva donato Tifa.
E ricordò il motivo per cui era venuto qui.
Il meteor stava per distruggere il mondo.
E l’unico modo per impedirlo era uccidere il responsabile dell’incantesimo.
Quella creatura, ora non più umana, che pareva volteggiare sopra al mondo, avvoltoio in cerca di preda.
Quell’eroe che aveva conquistato e distrutto il mondo con le sue sporche menzogne.
Che aveva illuso, prosciugato, deluso.
Il responsabile di quella spirale di eventi.
-Non ti crederò più Sephiroth- gli occhi gli si illuminarono di una luce tagliente.

“Sai che non crederò mai più ad ogni tua parola,
spevi che le menzogne ci avrebbero diviso, ma tu hai mentito lo stesso,
e tutte quelle menzogne ti hanno fatto fluttuare al di sopra di noi.
Ma ciò che sale deve cadere”

Sephiroth fissò gli occhi luccicanti dell’ex-soldier.
Odio e determinazione erano le uniche cose che poteva leggere l’albino.
Scattarono nello stesso momento, lama contro lama.
Una lunga e macabra sinfonia quella del clangore metallico, nevvero?
Fendente su fendente, parata su parata ambedue davano fondo a tutte le loro conoscenze e capacità.
-Braver!- urlò Cloud.
Sephiroth alzò la spada a parare il colpo, ma il biondo saltò, attaccando dall’alto in salto.
La parata era debole e il demone venne respinto dalla potenza del fendente.
-Credi di battermi così?- rise lui, colpendo un’altra volta con la masamune.
Cloud ghignò –Hai ragione, anche se volevo non sprecarla contro un indegno come te…- con un fendente respinse ancora una volta la spada di Sephiroth.
-Omnislash- disse con tono basso, calmo e neutro.
Nemmeno gli occhi allenati dalle radiazioni Mako del malvagio riuscirono a reagire a quei colpi così veloci.
I suoi muscoli, ancora provati per la lunga battaglia, iniziavano a cedere.
Lentamente ferite sempre più gravi deturpavano il suo corpo.
Non riusciva nemmeno ad impugnare bene quell’arma, così lunga. D’un tratto gli sembrava così poco maneggevole.
L’ultimo colpo lo fece indietreggiare per la violenza.
Si toccò la fronte.
Sangue.
Guardò il liquido rosso con terrore, urlando a pieni polmoni come un bambino impaurito.
-Addio Sephiroth- sentì la voce di Cloud dire.
Il suo corpo fu irradiato di una luce celeste e lentamente si dissolse nell’aria.
Cloud saltò con tutte le sue forze, il terreno che cedeva sotto i suoi piedi.
Una mano.
Vi si appigliò.
Rivide il volto dolce di Tifa e il suo sorriso lo rincuorò –E’ tutto finito- le disse, abbracciandola.
Salirono insieme sull’areonave mentre le grotte del cratere sprofondavano nelle viscere del cratere.

“(un momento sei in cima)
quello dopo no, guardati cadere
(facendo fermare il tuo cuore)
appena prima di cadere a terra
(Un attimo sei in cima)
il seguente no, manchi il colpo
(facendo fermare il tuo cuore)
pensi d’aver vinto
(ed è tutto finito)
(ora è tutto finito)”

Ringrazio Romance per il suo onnipresente commento. Ti Amo Amore!!!!
  
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