01/05/2013
3 recensioni7 giugno 1991
Erano passate altre quattro date americane e la prossima sarebbe stata a Toronto, Canada, quella sera stessa. In quei giorni i Guns e le modelle si erano ignorati a vicenda, Sue e Nicole avevano capito che tra di loro c’erano litigi e quindi avevano preferito non interferire. Le acque sembravano essere tornate calme, visto che i ragazzi le avevano invitate al concerto di quella sera. Beh a dire la verità erano stati Duff e Matt, ma le ragazze speravano che sotto ci fossero quei due.“Cazzo ma è giugno o cosa?”
Sue si frizionò il braccio cercando di scaldarsi, ma inutilmente.
“Piccola, è giugno ma ricordati che siamo in Canada!” rispose Axl posandole la giacca sulle spalle.
Quando la mora sentì la pelle della sua giacca circondarle le spalle nude si girò, ritrovandosi a pochi centimetri il sorrisetto del rosso e i suoi occhi verdi piantati sulle sue guance ormai rosse. Si rigirò di scatto, nascondendosi dietro ai capelli e sentendo Axl ridacchiare.
“Grazie…” sussurrò appena, notando che gli altri stavano entrando nel bus.
Entrarono anche loro e Sue si ritrovò, inevitabilmente, accanto ad Axl.
Posò lo sguardo fuori dalla finestra, seguendo con lo sguardo i palazzi che sparivano uno dopo l’altro e lasciavano spazio a piazze piene di persone che correvano da una parte all’altra.
Sussultò, la mano di Axl era posata sulla sua gamba, la accarezzava dolcemente da sopra la stoffa dei jeans.
“Ecco… volevo scusarmi per come mi sono comportato fino ad ora…”
Sue lo fissava incredula, Mr. Rose che chiedeva scusa? Nah.
“Vedi… vorrei che tu smettessi di evitarmi…” continuò poggiando la testa allo schienale.
“N-non importa, anzi sei gentile a scusarti. Ma eravamo ubriachi quella notte e poi quel giorno avevi litigato con i ragazzi, tranquillo!” sorrise lei, mentre lui la osservava con un sopracciglio alzato.
“Tu sei troppo buona Sue” sorrise dolcemente piegando la testa da un lato.
Lei, imbarazzata, spostò lo sguardo di nuovo fuori dalla finestra, finendo lì la conversazione. Cos’è? Era spaventata da quello che avrebbe potuto dire Axl? Forse perché non voleva illudersi, loro erano rockstar, loro cambiavano ragazza quando volevano. Lei non era così, era di quelle stupide ragazzine che cercano il vero amore, non trovandolo mai perché il vero amore non esiste. Se Axl avesse detto una parola in più si sarebbe persa in quei occhi verdi e nel suo sorriso, per poi finire nel baratro e non riuscire più ad uscirne.
Il concerto fu fantastico, i ragazzi diedero il meglio di se stessi e il pubblico era entusiasta.
Come sempre, le ragazze entrarono nel backstage appena le luci si spensero, passando una bella nottata a bere e scherzare con i Guns. Quando fu tardi, Izzy si offrì di riaccompagnarle in hotel, quindi una volta salutati gli altri le Nicole e Sue salirono su un taxi insieme al chitarrista.
Dopo aver accompagnato Sue in camera sua, Izzy stava per chiudere la porta della camera di Nicole ma una voce lo fece girare.
“Izzy!”
Nicole era affacciata alla porta e guardava il moro con un sorriso appena accennato.
“Perché?”
Izzy aggrottò le sopracciglia, facendo finta di non capire, invece capiva benissimo.
“E dai, lo sai benissimo di cosa parlo! Se ti va vieni dentro…”
Senza proferire parola, il moro entrò nella camera della ragazza. Non sapeva perché lo stava facendo, sapeva solo che aveva bisogno di parlare con qualcuno se no sarebbe impazzito. Si lasciò cadere sul bordo del letto, sbuffando rumorosamente.
“Io non voglio sapere i fatti vostri, solo che passo il tour con voi e vorrei sapere cosa sta succedendo. Izzy ti prego dimmi la verità…”
“Nicole è una cosa che non dovresti sapere, io… mi sento in colpa…"
"Perchè ti senti in colpa?"
"Sono stato io il primo a farmi, era la mia vita ma sono riuscito a capire che era solo una stupida dipendenza che ti uccide e ora che mi sono ripulito vedo che gli altri si distruggono, si distruggono sotto i miei occhi e io non ce la faccio più! Stiamo rovinando tutto quello che abbiamo costruito insieme, il gruppo, l'amicizia, il divertirsi... non si accorgono nemmeno di quanto stiano facendo male a se stessi!”
Buttò la testa tra le mani e si tirò leggermente i capelli corvini.
“Litigano ogni fottuto giorno, io no posso essere sempre il santo della situazione capisci? Io voglio che torni tutto come prima…”
Seguirono attimi di silenzio, che furono interrotti dal chitarrista.
“Ti prego non dirlo agli altri, e soprattutto a Sue… non lo deve sapere perché non credo la prenderebbe bene…” sussurrò alzando il viso, si aspettava dalla bionda un’espressione stupita o che si arrabbiasse ma invece scoprì che sul suo viso si era dipinto un sorriso comprensivo.
“Lo sospettavo, comunque ti ha fatto bene sfogarti, sbaglio? Non dovresti tenere tutto dentro, io sono qua ogni volta che vuoi…” sussurrò accennando appena un sorriso, ricevendo dal moro lo stesso.
Buttò le braccia al collo della bionda, abbracciandola con dolcezza.
“Grazie Nicole”
Ok, ci sono! Ho voluto dedicare questo capitolo al caro Iz :3 Quindi dovrete aspettare il prossimo per qualche sviluppo tra le ragazze e quei due ^^''
Nulla, spero comunque che qualcuno lasci qualche recensione! :333 Ciau ^^