Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Beverly Rose    02/05/2013    2 recensioni
Imbucata all'ultimo momento ad una festa di Halloween, Kagome si rende conto che il divertimento sarà l'ultima esperienza che sperimenterà questa sera. Il locale è buio e deprimente, i cocktail sono amari, persino gli analcolici alla frutta, la toilette è mista e gli invitati (salvo la sua amica Sango) sono dei soggetti da evitare. Soprattutto quello strano tizio con i capelli lunghi che le lancia occhiatacce senza un valido motivo.
Tratto da secondo capitolo: Kagome non era una fan degli alcolici. In effetti aveva alzato il gomito solo altre due volte prima, entrambe durante una festa come quella. Alla fine l'unico motivo per il quale non aveva considerato fallimentari le serate era stato perché l'alcol ingollato le aveva fatto trovare tutto dieci volte più divertente. Perché, quindi, non contare su un cocktail forte anche questa volta?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kagome non aveva nessuna intenzione di portare la giacca di quel prepotente di Inuyasha in tintoria.

Non avrebbe potuto neanche se avesse voluto dal momento che il primo novembre tutti i negozi erano chiusi e comunque non ci si poteva aspettare che la pulitura venisse ultimata nel giro di un giorno.

Arrivò a scuola spavalda, pronta a trovare Inuyasha ad e sbattergli in faccia il suo giaccone ancora macchiato … Peccato che fu Inuyasha a trovare lei per primo.

- Ciao- la salutò con voce incolore non appena ebbe messo piede nell’edificio -non l’hai lavata, vero?

- No!- rispose lei, riprendendosi in fretta -e neanche ho intenzione di farlo.

- Ridammela- consigliò il mezzo demone -non importa: mio fratello starà via una settimana. La farò lavare da mia madre.

Non per la prima volta quando parlava con lui, Kagome rimase interdetta.

- Che?- fece.

- Questa giacca è di mio fratello maggiore. L’ho presa senza dirglielo.

- Oh. Pensavo fosse tua- commentò Kagome inutilmente.

- Bah. Io che ho qualcosa di così bello?- alzò il capo color cammello perché la ragazza lo vedesse bene -io porto solo quello che mio fratello non vuole più mettere. E’ il destino dei fratelli minori.

Kagome si sentì d’un tratto intenerita.

- Io ho un fratello minore- raccontò- ma di certo non gli lascio in eredità le mie gonne.

- Il grembiulino della scuola materna?- suggerì Inuyasha.

- Beh, quello in effetti sì.

- E’ capitato anche a me- lui si accigliò -e mio fratello è più alto. Toccava terra con l’orlo quel dannato grembiulino.

Kagome sorrise a bocca chiusa, non esattamente divertita ma sollevata che il mezzo demone non fosse sul piede di guerra: non aveva proprio voglia di mettere in scena una piazzata nei corridoi della scuola.

- Tutto qui?- domandò -ti sei arrampicato su per la finestra di Sango perché avevi paura di quello che avrebbe detto tuo fratello della macchina?

- Non paura- la corresse lui irritato -ma mi sarebbe toccato litigarci ed è davvero palloso quando sono io dalla parte del torto.

- Che scommetto succede quasi sempre.

- Non succede quasi mai!

Inuyasha piegò a metà il giaccone e se lo sistemò sul braccio; Kagome rimase in silenzio, senza sapere bene come congedarsi.

- Beh- tentò -grazie ancora per il passaggio.

Il suo interlocutore alzò gli occhi al cielo ma forse era perché non sapeva cosa rispondere; probabilmente “prego”

Kagome si stava già avviando quando lui prese finalmente parola:
- Miroku non andrà in vacanza con i suoi.

Lei si voltò a guardarlo.

- Improvvisamente ha deciso preferisce rimanere in casa e lasciare che vadano da soli- sbuffò -vado da lui lo stesso ma non sarà la stessa cosa.

La ragazza non rispose, incerta di cosa c’entrasse lei in tutta quanta la faccenda.

- Beh …- tentò infine.

- Però daremo una festa- l’altro la interruppe -e Miroku inviterà la tua amica. Vieni anche tu.

Più che un invito suonava come un ordine o piuttosto come una semplice constatazione.

Cos’era, pensava che Kagome non avrebbe avuto l’ardire di rifiutare? Dopo quella di Halloween, di feste ne aveva avuto abbastanza fino a Capodanno.

La ragazza si mordicchiò l’interno della guancia, soppesando la proposta ancora per qualche secondo.
Inuyasha la scrutò sospettoso, i capelli d’argento e la giacca beige che creavano un forte contrasto con la divisa scolastica scura.

Prima ignorata, poi imbrogliata, poi aiutata e poi stretta, salutata e presa a male parole da lui, Kagome cercò di valutare il livello di bizzaria del ragazzo che le stava di fronte.

Troppo alto, decise.

Fu in quel mentre che un particolare che le era fino a quel momento sfuggito si palesò nella sua mente, chiarendo un fatto che aveva completamente ignorato: Inuyasha non aveva bisogno che Miroku lo accompagnasse quella notte fra il trentuno di ottobre ed il primo di novembre: così come aveva raggiunto la casa di Sango semplicemente saltando, avrebbe potuto rincasare subito allo stesso modo, prendendosi la giacca che le aveva prestato e dileguandosi all’istante.

Però non lo aveva fatto.

Perché? Perché era gentile e non voleva che lei patisse il freddo?

O perché nemmeno a lui dispiaceva la compagnia di Kagome?

La ragazza non trovò risposta ma entrambe avrebbero contribuito a far guadagnare punti a quel mezzo demone dall’atteggiamento incomprensibile.

Inutile prendersi in giro: tempo una nottata disastrosa e si era presa una cotta per lui.

Ciò però non significava che avrebbe rinunciato a fare la preziosa: lui si era comportato in maniera così maleducata da meritarsi un po’ d’ansia.

- Non lo so, sai- rispose finalmente - ci penso e poi ti faccio sapere.

Sorrise alla sua espressione cocciutissima e lo salutò con la mano prima di dargli nuovamente le spalle ed allontanarsi lungo il corridoio.

Quando si girò per controllare, Inuyasha era ancora lì dove lo aveva lasciato.

- Ci ho pensato- disse -
non figurava nel suo vocabolario. verrò.








Ecco la fine! :) Mi dispiace averci messo tanto ho avuto dei giri da fare!
Comunqueeee, l’idea era proprio quella di lasciare un finale aperto. Mi sembrava esagerato che i due si innamorassero follemente dopo poche ore, così ho lasciato solo “cotta” perché mi sembrava più plausibile! Il seguito uno se lo può immaginare come meglio crede… Se qualcuno è interessato potrei mettermi a scrivere una nuova storia che riparta dalla fine di questa ma si vedrà! :)

Grazie di aver letto e a presto (si spera!).




  
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