Anime & Manga > Suzumiya Haruhi no yūutsu
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Autore: DistantJohn    02/05/2013    2 recensioni
Per evitare di doversi trasferire, Kyon ottiene la possibilità di abitare a casa di Haruhi. Sapendo che questo significherebbe dover conoscere i suoi genitori, Kyon scopre velocemente che la mela non cade lontano dall'albero. KyonXHaruhi
Scritta in origine dall'autore americano JonBob0008, la fiction è ora tradotta completamente in italiano!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alle persone l'ultimo capitolo è piaciuto molto di più di quanto se l'aspettassero. ^^' Sinceramente non penso davvero che fosse stato il mio pezzo migliore. Sono anche preoccupato che ogni capitolo da qui in poi venga paragonato al precedente. È come scalare una montagna. Oh, be'...
Ce la metterò tutta per assicurarmi che il mio lavoro sia almeno divertente, anche se non posso garantirvi che ogni capitolo vi travolgerà di colpi di scena (ma ho ancora alcune grandi sorprese per tutti voi).
Mi aspetto che questo capitolo sia molto più corto degli ultimi due. Se non vi piace, peccato! :)
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Capitolo 8
La mia stanza era calda. Era una bella sensazione. Davvero molto bella. Era tanto tempo che non dormivo così a lungo... un momento. Ero ancora nel mio letto? Che ora era? Perché Haruhi non mi aveva ancora svegliato?
Aprii infine gli occhi e controllai l'orologio della mia stanza. Era poco dopo l'una. Non dormivo così tanto da un tempo che sembrava essere infinito. Mi alzai lentamente dal letto e strofinai via il sonno dai miei occhi. Non ero ancora del tutto sveglio, ma decisi di alzarmi comunque. Avevo cose da fare, quel giorno.
La mia vista incontrò un sacchetto di plastica contenente le foglie di tè. Ehi, una tazza di tè sarebbe stata fantastica in quel momento. Anche se sono completamente negato nel prepararla, sarebbe stato meglio di nulla. Afferrai il sacchetto e uscii dalla stanza. Scesi le scale lentamente e mi diressi verso la cucina. Durante il tragitto, vidi sia Oruki che Naru-san seduti nel soggiorno a guardare la televisione. Entrambi mi notarono passare.
«Buon pomeriggio, Kyon-kun,» disse Oruki in un tono che cercava di infastidirmi solo un po'. «Pieno di energia come sempre, vedo.»
Li salutai con la mano, ancora troppo assonnato per capire veramente cosa avevano detto. Arrivai infine alla cucina e appoggiai le foglie sul tavolo. Presi la teiera, la riempii d'acqua e iniziai a cercare di preparare il tè. Ad essere onesti, avevo solo una vaga idea di ciò che stavo facendo, e starei mentendo se dicessi che non stavo solo scimmiottando il procedimento. Dopo un po', l'acqua iniziò a bollire e aggiunsi le foglie. Speravo tanto di riuscirci...
Quando ebbi finito, mi versai una tazza e lo assaggiai. Terribile... mi spiace, Asahina-san. Avevo sprecato il tuo prezioso regalo con la mia mancanza di talento. Sapevo che avrei dovuto farlo preparare a te. Continuai a cercare di berlo, dato che non volevo buttarlo.
Un minuto dopo, Haruhi entrò in cucina strofinandosi gli occhi. Si era appena alzata? Non dormiva mai così tanto. Ecco perché non mi aveva svegliato.
«Che è successo a carpe diem?»
«Sta' zitto. Ho avuto un sonno difficile stanotte.»
Aveva avuto un sonno difficile. Perché dovrebbe...
E poi mi colpì come una tonnellata di mattoni. La scorsa notte! Haruhi... la mia stanza... bacio... dannazione! Proprio come io ero rimasto sveglio tutta la notte perché la mia mente viaggiò a mille dopo quell'evento, anche a lei dev'essere successa la stessa cosa. Sentivo il cuore ripartire all'impazzata. Ero quasi sveglio adesso. Improvvisamente iniziai a sentirmi davvero nervoso. Iniziai a guardare Haruhi con sospetto.
Eppure, Haruhi si stava comportando come se nulla fosse accaduto. Si diresse verso la teiera e si versò una tazza. Prese un grande sorso come fa sempre, ma non riuscì ad ingoiarlo. Fece una smorfia terribile e sputò tutto nel lavandino.
«Bleah! Chi diamine è stato a prepararlo? Sei stato tu, Kyon? Puoi essere stato solo tu. Solo tu saresti così incompetente!»
Dopo essermi sentito urlare addosso da lei, mi sentii in realtà molto sollevato. Non sembrava trattarmi in modo differente dal solito dopo l'evento della sera prima.
Poi con un gesto mi chiamò più vicino. «Vieni qui. Ti faccio vedere come si fa.»
Haruhi, che prepara il tè? Iniziai a chiedermi se avevo infine perso la ragione. Mi avvicinai con cautela mentre prese alcune delle foglie che non avevo usato e iniziò a preparare il tè come si deve.
«Non credevo che ti avrei mai visto farlo,» dissi.
Haruhi incurvò lo sguardo. «Solo perché scelgo di non farlo al club non significa che non lo sappia fare.»
«Magari dovresti. Da' una pausa ad Asahina-san una volta ogni tanto. Cavoli, potresti anche metterti il vestito da maid già che ci sei.» Non potevo credere di averlo detto per davvero. L'immagine di Haruhi con indosso il costume si fece strada nella mia testa senza permesso. Il pensiero di lei che si comportava come Asahina-san... whoa, è troppo...
«Assolutamente no. Mikuru ha il suo ruolo nella Brigata proprio come tutti gli altri. Nessuno ha il permesso di battere la fiacca, mai!»
«Una volta non mi avevi detto che l'avresti indossato?» Ecco che ricomincio! Ma cos'avevo che non andava!? Perché non potevo stare zitto? Quell'immagine era ancora lì. E continuava a darsi il cambio con l'immagine del bacio di stanotte. Iniziavo a sentirmi davvero a disagio.
Haruhi ignorò la mia domanda e finì di preparare il tè. Verso una tazza ad entrambi. Presi un sorso e... era buonissimo! Quasi buono quanto quello di Asahina-san. Figuriamoci. Haruhi sa fare tutto... be', tranne dirigere un film... ma questo non glielo direi mai.
Guardai Haruhi mandare giù il tè istantaneamente. Non riuscirò mai a capire come faceva a farlo senza scottarsi bocca e gola. Sicuramente non le permetteva di gustarsi il tè. Poco dopo, entrò Naru-san e si fece subito contenta nel vedere che c'era del tè pronto.
«Oh, è stata Haru-chan a prepararlo?» Si diresse verso il tavolo ed esaminò il sacchetto di foglie. «Oh, queste sono foglie costose. Del tipo premium. Chiunque le abbia comprate deve davvero saperne qualcosa sul tè!»
Sorrisi per l'entusiasmo di Naru-san. «È un regalo di un amica del nostro club. È diventata decisamente l'esperta di tè.»
Si versò una tazza e prese delicatamente un sorso. «Wow, è davvero buono, Haru-chan. Hai reso giustizia a queste foglie.»
«Grazie, mamma,» disse Haruhi, accettando il complimento come se fosse cosa da poco. «Vado a darmi una lavata.» Poi lasciò la cucina e tornò di sopra.
«Quindi avete qualcuno che prepara il tè al vostro club?» chiese Naru-san.
«Già.»
«Wow, dev'essere fantastico poter bere un tè così meraviglioso mentre state leggendo!»
Sbattei le palpebre, confuso. «Leggere? Non faccio questo al club. In effetti solo uno di noi legge davvero tutto il tempo.
Anche Naru-san sbatté le palpebre per la confusione. «Davvero? Oh...» Poi se ne andò, lasciandomi perplesso su che diavolo stesse dicendo.
Dopo esserci entrambi lavati e dopo aver mangiato, Haruhi ed io eravamo un'altra volta alla ricerca di un posto dove potessi trasferirmi. Dato che il trovarmi un posto mio fu un completo disastro, sperai che diventare un coinquilino mi avrebbe dato più successo.
Camminando verso il primo appartamento, cercai di fare il mio meglio per non guardare troppo Haruhi. Ogni volta che lo facevo, le immagini della notte scorsa ripiombavano nella mia testa sopraffacendomi. Le sue labbra... il suo sapore... dannazione, dovevo fermarmi. Ero davvero tentato di chiederle di non venire, ma siccome ero praticamente stato io a chiederle di unirsi, sapevo sarebbe stato sgarbato cambiare idea. Per non parlare del fatto che di sicuro Haruhi avrebbe detto la sua.
Il mio umore era ovviamente quasi trasparente, dato che ad un certo punto Haruhi si voltò verso di me quasi infastidita. «Che diavolo hai che non va? Ti stai comportando in modo un po' strano.»
Sicuramente doveva pensare che io fossi addormentato durante la faccenda della sera prima. Figuriamoci. Sentii improvvisamente il bisogno di prendermi gioco di lei, se non altro per farle capire che non era stata tanto scaltra quanto pensava. «Ho fatto questo sogno così strano, 'stanotte.»
Haruhi si fermò un momento quando lo dissi. «Davvero? Cos'hai sognato?»
«Ero in questa stanza buia. E c'era questa ragazza, lì dentro. E l'ho vista sgattaiolare verso di me e poi baciarmi. E per qualche ragione, non potevo fermarla.»
Il viso di Haruhi iniziò a diventare diverse gradazioni più bianco. Un ovvia quantità di ansia poteva essere vista nella sua espressione. Le stava bene. Ciò che aveva fatto era tecnicamente assalto sessuale. Ripensandoci, assalto sessuale è quello che aveva già fatto parecchie altre volte prima con Asahina-san. «Capisco... sei riuscito a vedere chi era?»
«Non riuscivo a distinguerla. Era troppo buio.»
Haruhi sembrò recuperare un po' di calma dopo quella frase. «Be', è solo un sogno, quindi lasciatelo alle spalle.»
Sospirai. Avrebbe semplicemente finto che nulla era successo? Magari era quello che avrei dovuto fare anche io. Già, era esattamente ciò che avrei dovuto fare. La notte precedente avevo scoperto che Haruhi provava dei sentimenti per me... okay, forse l'avevo sempre saputo, ma ora non potevo più mentirmi al riguardo. Ma sapete cosa? Non avevo bisogno di farlo. Le piacevo... e allora? Non si era dichiarata a me o cose di questo genere. Ero sicuro che se mi fossi comportato come se nulla fosse accaduto le cose sarebbero tornate com'erano prima, e la mia vita sarebbe potuta rimanere non troppo complicata. Fino a che non si fosse dichiarata, non avrei dovuto riconoscere i suoi sentimenti. Proprio così, e iniziavo già a sentirmi meglio. Il consiglio di Haruhi era giusto alla fine...
Quel bacio stava ancora invadendo la mia mente però... magari lasciando passare un po' di tempo se ne sarebbe andato...
Riuscimmo quindi ad arrivare al primo appartamento. Premetti il pulsante del citofono ed aspettai. Dopo un minuto, non avevo ancora ricevuto risposta. Premetti nuovamente... ancora nessuna risposta.
«Magari non è in casa,» disse Haruhi.
Premetti un'altra volta e aspettai. Infine, qualcuno rispose. «Chi è?»
«Ciao, sono qui per il vostro annuncio sul giornale. Stavate cercando un coinquilino?»
Poco dopo, ci fu dato l'accesso all'edificio. Arrivammo all'appartamento dell'annuncio. Dopo aver bussato, ci rispose un tizio estremamente nerd ed estremamente obeso che dall'odore dava l'idea di non essersi lavato da un po' di tempo.
«Scusate, di solito non sono sveglio così presto.»
Presto? Stava sveglio tutta la notte? Cosa diavolo faceva per tutta la notte?
Poi guardò direttamente verso Haruhi, e gli occhi gli uscirono dalle orbite. Credo di aver anche visto una piccola scia di bava uscirgli dalla sua bocca incrostata di patatine. «Oh mio dio, aspetta qui!» Corse velocemente dentro casa per qualche secondo, senza nemmeno importarsi di lasciarci entrare. Tornò subito dopo con un cellulare e iniziò a scattere foto ad Haruhi. «Wow, sei proprio una bomba!»
Dopo circa la quarta foto, Haruhi si infastidì di ciò che stava facendo. «Piantala! Chi ha detto che potevi scattarmi foro!?»
Smise di scattare foto ma continuò a fissarla. «Potresti, tipo, vestirti in cosplay1 per me?»
A questo punto, ero già piuttosto seccato del suo comportamento da maniaco e sapevo già che non avrei mai potuto vivere con lui. «Mi farò vivo...»
Prima che iniziassi ad andarmene, Haruhi era riuscita a prendergli di mano il cellulare. Lo gettò quindi a terra e lo calpestò. «Così impari!»
Stranamente, non si arrabbiò. Invece, sorrise come un maniaco omicida. «Oh mio dio, sei fantastica!»
Ne avevo abbastanza. Mi stava davvero facendo arrabbiare, e non me ne fossi andato presto, l'avrei ridotto male. Afferrai la mano di Haruhi e iniziai a trascinarla indietro verso l'ascensore.
«Lasciami andare, Kyon!» protestò. «Voglio prenderlo a calci in faccia!»
«Meglio di no. Potrebbe piacergli.»
Haruhi sbatté le palpebre. «Giusto.» Poi guardò le nostre mani strette l'un l'altra e arrossì prima di lasciarmi andare. «Chi ti ha dato il permesso di prendermi la mano in quel modo!?»
«Cosa? Tu mi prendi e mi trascini in giro tutto il tempo.»
«Questo perché sono il capo della Brigata! Tu sei solo un membro inferiore! Essere il capo mi dà certi privilegi!»
Come infilarti nella stanza della gente mentre dorme e baciarla senza permesso? Dannazione, l'immagine era ancora nella mia testa!
«Come vuoi,» dissi. «Vado al prossimo posto.»
Il posto successivo era piuttosto lontano considerando che eravamo a piedi, quindi prendemmo l'autobus alla stazione lì vicino. Una volta arrivati, andammo in un'altra serie di appartamenti. Questi non erano chiusi a chiave, così potemmo entrare e andare direttamente alla porta di chi affittava l'appartamento.
Dopo aver bussato, alla porta ci rispose una donna dai capelli biondi. Un donna di bell'aspetto se è per questo. «Posso aiutarvi?»
«Sono qui perché hai un annuncio riguardo un coinquilino.»
Sorrise e aprì la porta. «Oh, bene! Entrate!»
Haruhi ed io entrammo nell'appartamento, e notai che il posto era... molto femminile. I muri erano colorati di rosa, c'erano orsacchiotti di peluche sistemati su degli scaffali contro la parete del sopggiorno, e l'intero posto aveva una fragranza floreale. Se dovessi essere onesto... lo odiavo. Iniziai a pensare che si fosse confusa e che avesse pensato che fosse Haruhi quella che si doveva trasferire.
«Quindi, hai capito che io sono quello che chiede di essere il coinquilino, giusto?»
«Oh, certo. L'hai già detto una volta, giusto?»
«Solo per essere sicuri...»
La donna sorrise divertita verso di me. «Io sono, sai, completamente okay nell'avere un ragazzo come coinquilino e altro.» Poi mi guardò dalla testa ai piedi per poi passare ad Haruhi. «Voi due state insieme?»
Haruhi incrociò le braccia e si voltò, emettendo un rumoroso grugnito.
Mi grattai la nuca nervosamente, avendo la sensazione che le cose potessero andare molto male velocemente se non sarei stato attento. «Uhm... no. Potresti darci un minuto da soli?»
Dopo che la donna annuì, feci un gesto ad Haruhi per chiamarla a parlare fuori dall'appartamento. «Hai qualcosa contro di lei?»
Haruhi guardò da un altra parte prima di rispondere. «Oh, no. Perché dovrei? Se vuoi trasferirti con lei, vai pure.»
Mentiva in modo davvero palese. Iniziai subito a preoccuparmi che se avessi accettato di trasferirmi da lei era il modo più veloce di far arrabbiare Haruhi e mettere il mondo in pericolo. E poi, non mi sentivo a mio agio nel trasferirmi con una ragazza che non conoscevo.
Tornai dentro l'appartamento e sorrisi garbatamente alla donna. «Credo che questo posto non vada bene per me. Mi dispiace.»
«Quell'altra ragazza non ti lascia, eh?» chiese la donna. «Non dovresti lasciarla comandarti in quel modo. Non hai detto che non stavate assieme?»
È più complicato di così. Non hai idea di cosa possa accadere se si arrabbia.
Poi si avvicinò a me ed iniziò a sussurrarmi. «Dimenticati di lei. Un ragazzo carino come te potrebbe fare di meglio.»
Non ebbi il tempo per rispondere. Vidi un piede volare a pochi centimetri da me e scontrarsi con il viso della donna. Volò direttamente contro il pavimento, rimbalzando una volta, e perdere conoscenza vicino il divano. Era svenuta. Sentii quindi una forza sovrumana venire applicata al mio colletto mentre venivo trascinato fuori dalla stanza e poi fuori dall'edificio degli appartamenti. Non fu fino a che fummo usciti che dissi nulla.
«Perché diavolo l'hai fatto? Questa è pura aggressione! Vuoi essere arrestata?»
«Non potevamo fidarci di lei, Kyon! Era completamente una civetta2
Mi colpii la fronte la mano, sentendomi piuttosto esasperato dal suo comportamento. «Stavo per dirle di no. Non volevo comunque trasferirmi con lei.»
«Non hai notato con quanta energia ti stava venendo incontro, Kyon!? Nemmeno ti conosceva, e già ci stava provando con te! E in ogni caso è inadeguato che un ragazzo si trasferisca da una ragazza con cui non è impegnato in una relazione!»
La fissai intensamente dopo questa sua frase. Ci vollero solo un paio di secondi perché realizzasse l'ipocrisia delle sue parole.
«Be'... Nel nostro caso è diverso perché noi ci conosciamo già... e poi viviamo insieme ai miei genitori, quindi va bene... Sta' zitto.»
Sospirai profondamente prima di decidermi a riprendere a camminare. A quel punto non ci sarebbe stato modo per trasferirmi da quella ragazza...
Erano le quattro in punto. La giornata era stata un altro disastro dato che ancora non avevamo trovato un posto decente dove potessi trasferirmi.
Il terzo posto era una casa. Una casa che era l'abitazione di un quasi spaventoso, radicalmente devoto Cristiano. Il Cristianesimo ha solo una ridotta fetta della popolazione di adoranti, ma ebbi la sensazione che la vasta maggioranza di questi non sono strambi come quel tizio. Era moltro frustrante parlarli dato che ogni parola che usciva dalla sua bocca era qualcosa riguardo come Gesù mi amava, e che non l'avessi accettato sarei andato all'inferno. Ora, non saprei come avrei reagito se avessi incontrato un tizio del genere prima di aver conosciuto Haruhi, ma dato che avevo speso circa ogni giorno della mia vita accando un essere onnipotente, trovavo l'idea di un qualunque dio invisibile un pochino deridibile. Ci volle poco perché ce ne andammo.
Il posto successivo era un appartamento che era abitato da un altro studente del mio stesso liceo. In effetti era nella stessa classe di Koizumi, cosa che mi fece inizialmente pensare che fosse un arrogante so tutto io. In realtà fu abbastanza gentile, ma il vero problema fu durante l'intero tempo in cui stavo parlando con lui. Sapete, Haruhi continuò a fissarlo minacciosamente per tutto il tempo. Era ovviamente già ben coscente della reputazione della Brigata SOS e dei suoi membri, e stava iniziando ad innervosirsi. Finì per dirmi che c'erano altri che erano già interessai nel trasferirsi da lui, e che le cose non avessero funzionato con loro allora mi avrebbe richiamato.
Sicuramente non mi avrebbe mai chiamato...
Alla fine, due delle persone che avevo incontrato erano dei pazzi completi che non vorrei mai più incontrare, e anche se gli altri due non erano tanto male, Haruhi aveva sabotato qualunque possibilità a mio favore. Mi stavo decisamente pentendo di essermela portata dietro.
Noi due decidemmo quindi di tornare a casa dato che avevamo già finito la lista di posti che volevo controllare. Inoltre stavo avendo fame e speravo di farmi una merenda veloce per riuscire ad arrivare fino alla cena. Quella sera sarebbe stata Medio Oriente, giusto? Sarebbe stato interessante.
Proprio quando arrivai alla porta principale, fui accolto da quella che al momento era la persona che meno mi piaceva in tutto il mondo.
«Hai qualcosa da fare, Kyon-kun?» chiese Oruki.
Oh, fantastico. Cosa voleva adesso? «Non proprio.»
«Pensavo che oggi sarebbe un'ottima giornata perché noi due andassimo al dojo a fare un po' di esercizio. Che ne pensi?»
Esercizio? ESERCIZIO? No! Assolutamente no! Il dolore, il trauma e l'umiliazione che avevo provato l'ultima volta che abbiamo fatto dell'esercizio rimarranno per sempre impressi nella mia mente. Preferirei di ricevere un migliaio di tagli con la carta. Preferirei venire frustrato fino a che la mia pelle non fosse diventata dura. Preferirei bere un gallone della bevanda di proteine di tua moglie mescolato con il mio terribile tè. Accidenti, preferirei morire. Ovviamente, non sarei stato così diretto nel parlargli.
«Ah, mi piacerebbe moltissimo, Oruki-san, ma credo di essermi fatto male al ginocchio camminando per la città, quindi...»
Non riuscii a finire la frase. Prima che me ne accorgessi, fui preso il colletto e trascinato direttamente nella macchina di Oruki, ovvia indicazione che non aveva ascoltato una sola parola di quello che avevo detto. Dannazione, la sua forza era ridicola. Era molto più forte di qualunque altro uomo della sua stazza.
Quindi noi due fummo di nuovo sulla strada verso il Dojo del Destino. Guardai dalla finestra con disperazione, coscente che la mia sofferenza non era ancora iniziata...
Poi Oruki mi sorprese iniziando una conversazione. «Quindi, come è andata la ricerca?»
Doveva riferirsi alla ricerca per un posto dove stare. Risposi controvoglia. «Orribilmente. Due erano dei pazzi, e gli altri due... be'... sua figlia ha leggermente rovinato qualunque possibilità che avessi di trasferirmi da loro.»
«Allora non portarla con te la prossima volta che cerchi,» disse Oruki. Era proprio i tipo di persona che andava direttamente al punto.
«Se non gliel'avessi chiesto, mi costringerebbe comunque.»
«Dille di no,» disse. «Non è che state insieme o qualcosa del genere... veeeeeeroooooo!?»
Il modo in cui aveva fatto la domanda faceva sembrare che qualunque risposta che non fosse "no, signore, non stiamo insieme" sarebbe risultata nella mia morte immediata. Ovviamente, avrei detto la verità comunque, quindi non ci fu ragione perché io non dicessi ciò che voleva sentire.
«Noi non...»
«E allora qual è il problema?»
«È complicato.»
«In che modo?» chiese Oruki in un tono che era per metà curiosità e metà fastidio.
Sfortunatamente, non potevo dirgli la verità. Avrei voluto. Mi sarebbe piaciuto vedere il suo sguardo mentre gli dicevo che sua figlia aveva il potere di manipolare la raltà in un battito di ciglia e che farla arrabbiare era il modo migliore per far finire la suddetta realtà in un istante. Avrebbe creduto che io fossi pazzo, e magari lo sono. In ogni caso, potevo sempre dirgli una mezza verità. «Renderebbe la mia vita miserabile le dicessi di no.»
«Sei completamente sottomesso,» disse Oruki in tono di sufficenza. «Lascia che ti dia un piccolo consiglio. Se vuoi il rispetto dalle donne, dovrai imparare a dire di no una volta ogni tanto. Sopratutto se è una ragazza che ti piace. Nessuna ragazza vuole un ragazzo che non ha palle.»
Grazie per quel meraviglioso pezzo di consiglio non voluto. Lo terrò a mente. Non è che non l'affrontassi mai, in ogni caso. Era solo che dovevo scegliere le mie battaglie con cura. A volte, dovevo arrendermi...
Poi Oruki cambiò discorso. «In ogni caso, che tipo di libri leggi?»
Trovai la domanda in qualche modo strana, e tirata fuori dal nulla. «Uh... be', mi piace leggere manga.»
«Idiota! Ho detto libri! Dimmi qual è stato l'ultimo libro che hai effettivamente letto.»
Pensai alla domanda più intensamente che potei. Ad essere onesti, era passato molto tempo dall'ultima volta che avevo effettivamente letto un libro. Mi ricordai poi del libro che Nagato mi aveva dato più di un anno fa. «C'era questo romanzo fiction che un'amica mi ha dato. L'ho letto circa un anno fa.»
Oruki rimase in silenzio dopo che l'ebbi detto. Sembrava in profonda contemplazione. Iniziai a sentirmi molto confuso. Ricordai ciò che aveva detto Naru-san in quella stessa giornata. Perché mi chiedevano riguardo libri così all'improvviso? Poi decisi di lasciar perdere la questione. Sono i Suzumiya, dopotutto. Chi diavolo sa cos'hanno in testa?
Quando arrivammo al Dojo, fui nuovamente spogliato e rivestito contro la mia volontà. Poi Oruki mi ordinò di fare esercizi di preparazione che inclusero corsa, sit-up, flessioni, up-down, squat-thrusts e altri atroci e stancanti attività. In ogni caso, stavo facendo solo io queste cose. Che tu sia dannato, Oruki! Ricordo che avevi specificamente implicato che anche tu avresti fatto esercizio...
Oruki iniziò quindi a cercare di insegnarmi alcune delle cose che insegna alle sue studenti riguardo la difesa personale. Mi mostro come identificare e usare i vari punti di pressione sul corpo (invece di semplicemente usarli su di me). Mi mostrò quindi alcune prese di sottomissione che erano facili da imparare. Ovviamente, la mia stanchezza mi rendeva difficile prestare attenzione, facendo che Oruki mi urlasse contro.
«Dovresti essere più grato, dannazione! Ti sto dando lezioni di autodifesa gratis! In genere chiedo diecimila yen per questo!»
Non avevo mai chiesto delle lezioni per l'autodifesa, gratuite o meno! Credo semplicemente che ti piacesse farmi soffrire.
Una volta finito, tornammo a casa. Una volta arrivato, collassai sul divano, completamente svuotato di ogni energia. Dannato quell'Oruki!
Dopo un po' Naru-san arrivò con qualcosa da bere. «Ho pensato che saresti stato assetato dopo tutto quel lavoro.»
Quel dolcissimo sorriso di Naru-san. Era davvero bello che almeno una persona che viveva in quella casa aveva almeno un po' di compassione. Decisi di chiederle perché Oruki mi odiava tanto.
Sbatté le palpebre confusa a quella domanda. «Oruki non ti odia.»
Davvero? Allora ci ero proprio cascato, ero convinto che mi odiasse.
Naru-san sorrise con tutta la sua innocenza. «Direi l'opposto. Credo che ti stia prendendo in simpatia.»
Alzai il sopracciglio nella sua direzione, ovvio segnale che non le stavo credendo. «Cosa?»
«L'ho notato ieri, quando ti ha chiesto di guardare la partita di baseball. Non l'avrebbe mai fatto se non gli piacessi.»
Iniziai a massaggiarmi le braccia, ancora tese dagli esercizi di poco prima. «Ha un modo piuttosto curioso di mostrare che gli piace qualcuno.»
«È sempre stato piuttosto grezzo in quel senso. È fatto così.»
«Riesce anche a capirsi con sua figlia certe volte.»
Naru-san si fece silenziosa, come se stesse contemplando qualcosa dal passato. Sembrava quasi triste, anche se teneva ancora quel sorriso. «Non c'è un giorno che passa in cui non penso a come quei due si siano separati.»
Sbattei le palpebre sorpreso. «Cosa? Erano vicini un tempo?»
Annuì. «Oh sì, davvero molto. Prima che entrasse alle medie erano inseparabili.» Si alzò dal divano, si diresse verso uno scaffale e prese quello che sembrava essere un album di foto. Iniziò a sfogliarlo fino a che non raggiunse una particolare selezione di immagini. «Sembrano meravigliosi insieme. Tieni, guarda.»
Mi diede l'album. C'erano parecchie immagini di Haruhi da bambina insieme a suo padre. C'erano foto mentre giocavano a prendersi. Ce n'era un'altra in cui correvano lungo una spiaggia. Probabilmente quella che risaltava rispetto alle altre era una semplice immagine di Haruhi e suo padre sorridere davanti alla fotocamera mentre si abbracciavano. Era un'immagine molto rincuorante ed era probabilmente una delle poche volte in cui avevo visto Haruhi sembrare genuinamente felice. Anche suo padre, se è per questo. Dovevo anche ammettere che Haruhi era una bambina davvero adorabile.
«Quando divenni incinta, Oruki sperava che fosse un maschio. Quando il dottore ci disse che sarebbe stata una femmina, fu molto deluso. Ma quando alla fine nacque, non penso che si sarebbe potuto trovare in tutto il mondo un padre più orgoglioso.»
Le restituii l'album quando ebbi finito di guardarlo. Ebbi improvvisamente il bisogno di guardare delle mie vecchie foto. Peccato che tutti gli album di foto erano oramai con la mia famiglia al nord...
«Poi cosa successe?»
Il sorriso di Naru-san iniziò a svanire lentamente al punto di non essere più un sorriso. «Iniziò a cambiare tutto quando Oruki decise di portare tutta la famiglia ad una partita di baseball. Non so quale fu il problema, ma qualcosa, in quella partita... la cambiò...»
Giusto. Haruhi mi ha raccontato di quella partita di baseball. Mi disse di tutte le persone che aveva visto e di come l'avessero fatta sentire insignificante3. Fu a quel punto che Haruhi decise di fare qualunque cosa fosse in suo potere per poter essere più unica possibile, così che potesse risaltare rispetto alle miliardi persone che abitano questo mondo e poter dire che lei era quella differente. Se solo avesse saputo quanto era effettivamente divertente...
Naru-san continuò con la sua storia. «All'inizio pensai che forse era solo triste perché la nostra squadra aveva perso, ma con il passare del tempo, divenne ovvio che era successo qualcos'altro. Smise di apprezzare tutto quello che facevamo insieme, dicendo che erano noiose. Iniziò a fare un sacco di cose strane a scuola una volta arrivata alle medie. Hai mai sentito parlare di quella volta in cui aveva disegnato quelle strane forme all'interno della proprietà della scuola?»
Annuii a quella domanda. Eccome se ne avevo sentito parlare. Ero là. «Ne ho sentito parlare da uno dei miei compagni di scuola che era nella stessa classe di Haruhi alle medie. Si infiltrò nella scuola e usò uno dei traccialinee per scrivere uno strano messaggio.» Non le avrei osato dire che in realtà ero io quello che aveva disegnato lo strano messaggio4.
«Oruki non è mai stato più arrabbiato con lei quanto quella volta in cui lo ha scoperto. A quel punto iniziò a trattarla in modo differente. Diventò molto più severe. La costrinse a praticare arti marziali e prendere lezioni di pianoforte. Continuava a spingerla a fare attività extra scolastiche. Fece qualunque cosa gli venne in mente per impedirle di fare cose strane. Ma non funzionò. All'inizio, non riuscivo a capire perché lei stesse cambiando. Pensai che avesse infine raggiunto la fine della fase in cui era giù di morale, ma in seguito realizzai che il club a cui si era unita l'aveva rimessa sul binario giusto. Doveva aver finalmente incontrato delle persone meravigliose che le diedero la possibilità di essere di nuovo la vecchia sé stessa. Persone mravigliose come te, Kyon-kun.» Guardai una lacrima caderle lentamente sulla guancia e scivolare giù mentre sorrideva. «Grazie, Kyon-kun... per aver salvato mia figlia...»
Era così incredibilmente moe5! Aveva quel tipo di moe materno per il quale una piccola percentuale della popolazione maschile era infatuata. Non riuscii a non sorridere di rimando. Accidenti, avrei voluto che sua figlia potesse essere dolce quanto lei...
Poi Naru-san controllò nervosamente l'ora. «Oh, dovrei andare a preparare la cena. Oggi tocca al Medio Oriente! Non vorrei rovinarla!» Corse quindi in cucina. Continuai a rilassarmi per qualche minuto mentre aspettavo cena.
Per cena, quella sera, ci servì falafel fritti e tahini serviti con pane pita. Un'altra volta mi ritrovai pù acculturato di sempre, anche se devo ammettere che iniziò a mancarmi la cucina giapponese. Fortuna che il giorno successivo sarebbe stata la serata con cibo giapponese.
Mentre sparecchiavamo, Haruhi mi chiese se avevo fatto i compiti. Le dissi con riluttanza che li avevo dimenticati.
«Idiota! Perché non li hai fatti ieri invece di leggere una stupida rivista!?»
Okay, ammetto che avrei dovuto farli allora, ma non ero dell'umore adatto.
«Basta scuse! Li farai non appena abbiamo finito qua! Non lascierò che i tuoi voti bassi rovinino la reputazione della...» La sua voce si fece molto più bassa. «..Brigata.»
Trovai strano che Haruhi parlò della Brigata con una voce così bassa. Normalmente la annunciava con chiarezza a voce molto alta. Non importa... ero sicuro che non fosse nulla di importante.
Dopo aver finito, presi la mia cartella e iniziai a fare i compiti in cucina. Di solito non era un problema, ma Haruhi insistì nello stare sopra la mia spalla tutto il tempo. Lei aveva già fatto i suoi compiti, quindi doveva solo assicurarsi che i miei fossero giusti. Questo significa che dovetti sopportare circa un'ora di abusi verbali mentre continuava a sgridarmi ogni volta che sbagliavo una risposta. Avrei probabilmente finito nella metà del tempo se li avessi fatti da solo. Almeno alla fine potei dire di avere capito tutto il materiale.
Dopo aver finito i compiti e averli ritirati, iniziai a tornarmene nella stanza. Mi fermai a metà strada quando vidi Oruki e Naru-san seduti sul divano a guardare un
film. Naru-san era abbracciata a lui, senza prestare davvero attenzione al film.
«Ti amo, ti amo, ti amo!»
Oruki sembrava imbarazzato quando lo disse. «Lo so, lo so. Non c'è bisogno di dirlo un milione di volte.» Mise il braccio attorno a sua moglie comunque prima di guardare verso di me. «Cosa stai guardando?»
Mi scusai rapidamente e tornai alla mia stanza. Non riesco nemmeno ad immaginare come possa un uomo antipatico come Oruki avere qualcuno come Naru-san. E lei aveva anche detto che mi aveva preso in simpatia. Aveva sicuramente un modo strano di farlo vedere. Ma di nuovo, è il padre di Haruhi, quindi credo che non fosse poi una cosa così strana.
Per quando riuscii ad arrivare finalmente alla mia stanza, era ormai tardi, quindi decisi di andare subito a dormire. Stranamente, trovai molto difficile riuscire ad addormentarmi. Il motivo era perché mi era tornata in mente la notte precedente quando Haruhi... mi aveva baciato... Il pensiero continuava e continuava a tornarmi in mente, non importa quanto provassi a dimenticarlo. Quando fu abbastanza tardi perché più o meno tutti dovvessero essere a letto, mi aspettai quasi di vedere Haruhi riprovare a infilarsi nella mia stanza per farlo di nuovo. E per qualche motivo, parte di me voleva che fosse così. Che diavolo c'era che non andava in me!? Questo era stupido...
Non arrivò mai nella mia stanza quella notte, però...
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1. Con "cosplay" si intende il travestirsi come un personaggio dei cartoni, fumetti, anime, manga, film, etc. In inglese, "to cosplay" è spesso utilizzato come verbo. In queste occasioni, "cosplay" come verbo non indica solo il vestirsi come personaggio (etc.), ma indica anche (con un po' d'ironia) il travestirsi in generale.
2. Haruhi parla di "civetta"... in tutta onestà, si parlava di "ragazza dai facili costumi", solo che viene utilizzato un termine che non indica esattamente questo. Insomma, un po' meno "brutale".
3. La partita di baseball è una faccenda molto importante dato che è il motivo per cui Haruhi, nel primo arco di eventi narrato da Tanigawa, fa... tutto quello che fa. Lo potete ritrovare nella puntata cinque della prima serie, nel primo romanzo oppure nel secondo volume del manga.
4. Allo stesso modo, la faccenda del traccialinee e dello strano messaggio è anche importante. Il romanzo in questione non è uscito in Italia (nel tempo in cui scrivo), in modo simile la scena dell'anime non è arrivata da noi, trattandosi della prima puntata della seconda serie, che è inedita in Italia (sempre nel tempo in cui scrivo). Come consolazione, possiamo vedere la scena del terzo volume del manga, che è uscito...
5. Moe indica in genere un personaggio (il più delle volte femminile) che per un motivo o per l'altro è molto adorabile. Questa non è l'esatta definizione, solo quanto basta per capire la scena, ma qualcosa mi dice che non avete bisogno della definizione per capire cosa significa.

Ciao a tutti! Questo capitolo è decisamente meno incisivo del precedente, ma se non altro la scena in cui Naru racconta del passato di Haruhi.. è almeno un po' toccante, dal mio punto di vista. Continuate a prestare attenzione...
detto questo, vi devo davvero chiedere scusa! Il capitolo è uscito con diversi giorni di ritardo... vediamo se riuscirò a recuperare! Mille scuse ancora!
Detto questo, non ho aggiornamenti particolari per voi (a parte il fatto che sono super impegnato!), per cui alla prossima!
  
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