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Autore: VooJDee    03/05/2013    7 recensioni
Jamie ha sedici anni, fa uso di droga e scompare da Quantico dove vive con suo padre, marine degli stati uniti. La squadra di Gibbs nel cercarla si troverà coinvolta nel difficile mondo delle droghe e della prostituzione, cosa che metterà a dura prova il carattere dell'agente Leeroy Jethro Gibbs. 
Intanto Tony e Ziva intraprendono una relazione segreta e cercano in ogni mondo di nasconderlo a Gibbs. 
 
Gibbs si sedette accanto al marine: “Non ha pensato che potrebbe.. essere morta per un’overdose?”
“No.” Lo disse con fare sicuro: “Me lo sentirei se fosse morta. La mia bambina è viva, nelle mani di qualche spacciatore, magari aveva dei debiti con qualcuno.. però è viva, io lo so. Insomma.. è una cosa che i padri sanno. Lei ha figli, agente?”
“..Sì”
“E allora capirà che intendo. La prego, trovi la mia  Jamie e me la riporti a casa.”
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L’odore degli ospedali non era mai piaciuto ne a Gibbs ne a Ziva, che stavano da un ora fermi in corridoio. Finalmente un medico si avvicinò a loro, con una cartellina in mano.
“L’abbiamo ripulita, sembra aver reagito abbastanza bene. Aveva preso una quantità di pasticche troppo elevata, l’avete trovata giusto in tempo, se non avessimo agito subito il suo cuore avrebbe ceduto senza alcun dubbio.”
I due agenti ascoltarono attentamente le parole del dottore prima di raggiungere Helen Bird, la giovane madre di Jessika. Gibbs allungò la mano: “Sono l’agente speciale Gibbs, e lei è l’agente David.”
La donna rimase qualche secondo in silenzio, scrutando sua figlia dalla finestrella che dava sulla stanza: “Suo padre è in Iraq, tornerà fra tre mesi e partirò io. Le nostre due figlie non ci vedono praticamente mai insieme nello stesso momento, ne soffrono molto, ma.. non avrei mai immaginato che Jessika prendesse droga.”
Ziva le sfiorò un braccio con la mano: “Non si giustifichi con noi, non siamo qui per giudicare. Vogliamo solamente trovare Jamie e riportarla a casa da suo padre.”
“Credete che abbia a che fare con la droga?”
Gibbs scrollò le spalle: “E’ possibile. Parleremo con Jessika e vedremo cosa sa.”
Spinse la porta fino ad aprirla e s’addentrò nella camera. La ragazza, dal letto, rivolse loro uno sguardo preoccupato: “Siete qui per arrestarmi?”
I due agenti si rivolsero uno sguardo complice: “No, non vogliamo arrestarti. Vogliamo trovare la tua amica Jamie.”
Lei annuì appena, e spostò lo sguardo verso le sue mani, iniziando a giocarci: “Va bene.”
“Voi due siete uscite insieme quella sera. Perché hai mentito a suo padre?” chiese Ziva, cauta.
Gibbs intervenne: “Magari hai qualcosa da nascondere.”
Quella si girò di scatto e li guardò storto: “Io non ne so niente, ok? Non le avrei mai fatto niente, è la mia migliore amica.”
“Beh..” provò Ziva, avvicinandosi cautamente al letto: “magari avevate preso qualcosa, eri confusa, lei ha fatto qualcosa che ti ha fatta arrabbiare.”
“Assolutamente no!” sbottò Jessika.
Gibbs annuì: “Jessika, noi lo scopriremo con o senza di te. Solo che se ce lo dici tu possiamo mettere una buona parola con il giudice.”
Il suo sguardo si fece sempre più atterrito: “Giudice?! Io non ho fatto nulla!”
“E allora perché hai mentito a suo padre?” ribatté l’agente anziano.
Lei si bloccò e sembrò rifletterci: “Io.. ho avuto paura.”
“Avanti, Jessika. Raccontaci tutto di venerdì notte.”
La ragazzina si sistemò i capelli biondi, e iniziò a giocherellarci, poi inspirò a fondo prima di iniziare a parlare.
 
McGee batteva veloce sui tasti, analizzava attentamente i tabulati telefonici della giovane scomparsa. Improvvisamente arrestò il suo lavoro, e rimase in attesa. Qualcosa non andava, c’era troppo silenzio. Si voltò si scatto verso la scrivania di Tony, sicuro che stesse architettando qualche scherzo o che fosse andato a prendere del caffè ma, stranamente, lo trovò proprio alla sua scrivania, fermo immobile a fissare il vuoto davanti a lui. O forse non era il vuoto che fissava.
Guardando meglio, in effetti, colse che non fissava affatto il vuoto ma la bandierina israeliana che colorava il portamatite di Ziva.
“Tony, che diavolo stai facendo? Provi una tecnica di telecinesi?”
Quello sembrò risvegliarsi dallo stato di profonda meditazione in cui era caduto. Si voltò verso il collega e scattò in piedi: “No, pivello. Pensavo.”
“Tu sai pensare?”
“Molto divertente, McSimpaticone. Pensavo a cosa potrei indossare stasera.”
Quello scrollò le spalle: “Stasera?”
Tony rise: “Esco a bere qualcosa con una donna, stasera. Una bella, bellissima donna.”
“Buona fortuna..” sussurrò quello, tornando al suo monitor.
“Oh, beh..” Tony sembrò emozionarsi: “Grazie pivello.”
“Non a te, Tony. A lei.”
 
“Siamo uscite a fare shopping, quando improvvisamente ha ricevuto una chiamata. Era il suo ragazzo, che la cercava. Voleva vederla, passare del tempo con lei. Mi chiese di andar con lei, disse che era l’occasione giusta per presentarci, ma io ho rifiutato. Non mi piace il suo ragazzo.”
Ziva annuì: “Lo conosci?”
“No..” sospirò: “Ma lei una volta è andata a scuola con un occhio nero. Ha detto di aver sbattuto alla porta ma non mi fidai. Sapevo che era stato lui.”
“Sai per caso come si sono conosciuti?”
Lei sospirò: “Sì.. tre mesi fa Jamie ha proposto di prendere delle pasticche per dimenticare i nostri problemi. Lui divenne il nostro spacciatore. E’ sempre stata lei ad andare a comprare la droga, ce la dividevamo e mettevamo insieme i nostri soldi per comprarla. Poco dopo loro si misero insieme..”
Gibbs annuì, segnando tutto sul taccuino. La ragazza si asciugò qualche lacrima: “Si erano visti centinaia di volte da soli, non pensavo sarebbe successo così. Quando suo padre è venuto a casa mia quella sera ho avuto paura, non volevo mi facesse domande sul suo ragazzo.. quindi ho mentito. Ho provato a chiamarla tantissime volte ma il telefono era sempre spento. Forse se fossi andata con lei ora non sarebbe scomparsa..”
L’angente le posò una mano sulla spalla, stringendola appena: “Oppure staremmo cercando due ragazze anziché una sola. Non incolparti di questo, Jessika. E’ per questo che hai cercato di ucciderti, oggi?”
Lei scosse il capo: “Non ho cercato di uccidermi. Avevo delle pasticche di scorta per quei giorni in cui non potevamo comprarle e.. sapevo che a breve le polizia sarebbe venuta a casa.. e ho provato a far sparire tutta la droga. Non avevo pensato che sarei potuta finire in overdose.. mi dispiace.”
 
Ziva salì in macchina e chiuse con vigore lo sportello, poi si concesse un sospiro. Erano passati quasi quattro giorni da quando Jamie era sparita e, se i suoi calcoli erano giusti, o era morta e il suo corpo era in qualche cassonetto oppure il suo ragazzo la teneva in ostaggio per qualche ragione.
Anche Gibbs salì in macchina qualche minuto dopo: “Ho detto a sua madre di starle vicina.”
“Bene..” annuì la donna: “Comunque il numero di cellulare di quel bastardo dovrebbe apparire nei tabulati telefonici di Jamie, no?”
“Sì.. torniamo in ufficio, magari intanto DiNozzo e McGee hanno trovato qualcosa.”
Gibbs girò la chiave nel quadro, ma prima che potesse partire il suo telefono squillò: “Agente Gibbs.”
Agente sono Michael Callegan. E’ successa una cosa, devo parlarle, subito!
 
   
 
 
Spazio autrice:
Okay, eccoci col secondo capitolo :) Sarà Ziva la bella, bellissima donna di cui parla Tony? Chissà chissà u.u Ok, oltre questo, chi sta seguendo la Season 10 capirà in quale stato di ansia starò fino al 14 Maggio, aiuto mi faranno venire qualche infarto, credo. Nel frattempo vi annuncio che nel prossimo capitolo scoprirete qualcosa che forse non vi aspettate. Un bacio, VooJDee. ♥ 
   
 
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