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Autore: lamialadradilibri    03/05/2013    2 recensioni
( TITOLO PRECEDENTE : KILLER PER AMORE )
Emily Parker.
Jake Frost.
Kate Blanco.
Tre ragazzi , storie diverse , diverse fini.
E' che , se nella vita inizi male , finisci peggio.
Non sempre , però ...
DALLA STORIA :
Uccisi solo una guardia. Jake non abbatté più nessuno, e mi passò la pistola. Ma non posso dire d'averlo ucciso io sola, quell'uomo, perché fu Jake, abbracciandomi da dietro, a premere con me il grilletto.
Fu magico, non per la morte, ma l'abbraccio. La fedeltà, la fiducia.
Un intreccio di amore , morte , indecisione , paura ... Questo è "in the end"
( AVVISO : In questa storia sono presenti descrizioni più o meno crude di omicidi / cadaveri / suicidi )
♥Detto ciò, vi auguro BUONA LETTURA : )
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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♥Ciao!, ho già aggiornato, visto?? :')

 

CAPITOLO 5

 

Fammelo uccidere, TI PREGO

 

{Un sogno puo' diventare un incubo? Ti prego, non lasciarmi, che questo mondo e' un universo d'orrore}

 

Jake sfliò dalla tasca una pistola, e me la passò. -Dio, non c'avevo pensato.-

-A cosa?-, mormorai, fissandola. Luccicava tra le mie mani, e non potevo crederci. Era così idiota, davvero? Mi aveva dato l'arma, l'oggetto per poter scappare. ''Meglio così.''

Stavo già alzandogliela contro, quando disse, secco: -E' già qua. Ed è lui che dovete uccidere.-

Cosa? Il mio cuore galoppò, impossibile da fermare. Anche Kate, in piedi vicino a me, trattenne il respiro. Guardai i cocci a terra, ed il sangue di Alex.

Déjà-vu.

 

Il sangue di Michele gli aveva macchiato la camicia, e colava giù, candido. Alex mi guardò, quasi ridendo: ''Oh, si'. Ora la cambierò'', mormorò, pulendosi con un fazzolettino.

 

-Cosa? È lui?-, sussurrai, guardando il corpo tramortito.

-Sì, perché?-

-Jake... Tu, insomma,- sussurrai. -se è lui, ti aiuterò.-

L'odio in me era forte, molto forte.

Così forte che alzai la pistola – in fondo che c'era di difficile? Un “bum” e via – e la puntai alla testa dell'uomo, di Alex.

Una mano però, mi fermò. Jake. “Cosa?”

-No! Non così!-, mi disse; e levò gli occhiali.

Oh, mio dio”. Che occhi; blu, magnetici, attraenti, una trappola adesca ragazze. Così feci due più due, potendogli vedere il viso: aveva la mia età.

-Non così,- continuò, senza sapere ciò che mi frullava in testa. -Qui è lui il capo, capisci? Non si può... Moriremmo. MORIREI.-

La mia mente andò in tilt. Ora che avevo un'arma mi sentivo più potente, sentivo di potergli dire ciò che pensavo. E poi “bum” e via. -No, no! Lui ha ucciso il mio ragazzo, morirà ora, ADESSO; e lo decido io, non m'interessa ciò che dici-

Jake mi fissò, cercando forse di capire se ciò che dicevo era la verità. Io non riuscii, non resistetti a quello sguardo, e così abbassai il mio, imbarazzata. ''Gliel'ho detto,'' mormorai nella mia mente; Kate tremò, vicino a me, e mandò un gemito di paura.

-E' la verità?-

-Come potrei mentire su ciò? Come? Lui...- le lacrime sgorgarono fuori. Però ero felice: voleva dire che Michele era ancora lì, con me, vicino. -Come! Lui è... è morto, e...-

Jake mi fissò dall'alto e non commentò altro se non: -Non qui. Appena uscirà.-

-Quanto ci vorrà?- domandò Kate, ora determinata, convinta dalle mie lacrime.

Lui la guardò appena, -Non lo so!- sibilò, con furia -Anche giorni.-

Giorni.

Ottimo! Saremmo rimaste lì giorni, ad aspettare, quando ciò che volevamo – dovevamo, e volevo – fare, si poteva compiere lì. Un “bum” e via.

Alzai la pistola, e misi un dito sul grilletto.

Freddo. Come il corpo di Michele.

Freddo. Come le lacrime di sua madre.

Freddo. Come la voce di sua madre che mi chiedeva ''dov'è?'', addossandomi tutte le colpe.

Freddo. E solo uno sparo, solo un ''bum''.

E così sarei stata felice. Sì, felice.

 

JAKE.

La ragazza cominciò a piangere, e mi rivelò cose scioccanti di sé. -Lui ha ucciso il mio ragazzo!-, disse. Ed io, che non l'avevo calcolata più che una cosa fino ad allora, aprii gli occhi.

Li aprii, e vidi lacrime, le sue, sgorgare copiose.

-Quanto ci vorrà?-, domandò l'altra, un'insulsa ragazza tutta truccata, tutta finta, tutta superficiale. O così mi sembrava.

''Quanto ci vorrà! E che ne so! È un pazzo, Alex!”, pensai. Ma non dovevo mostrarmi così debole, né con loro né con nessuno. Così, mi passai una mano sulle guance, ragionando. Ma poi, la voce mi uscì con furia.

In quell'istante, la ragazza alzò la pistola, con determinazione. La puntò ad Alex, e appoggiò il dito sul grilletto. La fissavo, in trance. “E' bellissima,” pensai.

E poi rinvenni. Afferrai la pistola – perché gliel'avevo data? Mica doveva difendersi, cristo – e la presi a me. -CHE CAZZO FAI??- urlai, furioso. Così ci metteva tutti in pericolo, già avevo ferito il miserabile, ed era troppo, qui. -Non mi ascolti? La prossima volta, sarà...-

-Nella mia testa, sì, lo so-, ringhiò, feroce. E capii: l'odio per Alex in lei c'era ancora, forte.

''Meglio così, porterà certamente a termine il compito.”

Mi guardò, con occhi pieni di critica e speranza.

-Lo ucciderai, non preoccuparti.-, la rincuorai quasi! -Solo, non qui.-

Lei annuì. -Usciamo, vi ho preso un po' da mangiare.-

Sì, ero proprio un gentiluomo, quella sera.

Puà. Stronzate”.

Le porsi un pacchetto, ma rifiutò. Mangiò tutto l'altra, mentre ci dirigevamo alla Baracca. Lì saremmo stati al sicuro.

-Ciao, Carlo!-, salutai il barman, che era mio amico, infondo, ma anche un seguace di Alex, e perciò non avrei esitato ad ucciderlo, in caso.

La Luna splendeva, in quella sera triste.

 

 

 

FINE CAPITOLO.

 

Grazie d'aver letto :))

Ti prego, fammelo uccidere!”, ecco spiegato. È così profondo l'odio di Emily, no? Spero di sì.

Che ne pensate?... :D

RECENSITE!!!

 

  
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