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Autore: Sylvia Ruth    05/05/2013    1 recensioni
Il cuore di Dave Gahan si è fermato per tre minuti... Questa è cronaca...
Ma se non fosse tutto qui?
Se la sua morte fosse stato solo un nuovo inizio?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo n. 29

"Parli da solo?" Wolly è sbucato dal nulla.
"Vedi altro che potrei fare?"
"Kit, Kit..." Lo rimprovera bonario. "A lui basta avere una matita ed un notes ed è a posto per giorni interi...Ti va la mia compagnia?" Estrae dalla tasca un mazzo di carte.
"Perchè no?" Accetterebbe qualsiasi proposta, purchè gli levi il pensiero costante di Dave.
"Zecchinetta?" Ride all'espressione della sua faccia. "Mi dimentico che sei troppo giovane."
*Ha parlato il vecchio!*
"Conosci il Black Jack?"
"Questo sì."
Wolly si sfrega le mani. "Quando a mano?"
"Niente soldi. Punti o..." Ha scorto alcune scatole sul tavolo. "...fiammiferi. Non ho il vizio del gioco." Amadeus grugnisce di disdetta. "Averlo saputo... Mi sarei infilato in tasca il mio GameBoy..."
"Game... Boy?" Chiede incuriosito.
Martin mima con le mani le dimensioni. "Un congegno elettronico con una marea di giochi diversi... E' comodo. Va a pile, lo tieni dove ti pare e... mi permette di mantenere agili le dita."
"Chitarra o piano?" Comincia a distribuire le carte.
"Entrambi, anche se preferisco da sempre la chitarra."

Martin non sa quante mani si susseguono, ma il suo avversario sì. D'un tratto raccoglie le carte e si alza.
"Tornerò più tardi. Ti conviene cercare di dormire qualche ora." Estrae da un baule un piumino imbottito ed una pesante coperta. "Con questi quel rudere è più comodo."
Segue il suo consiglio e poco dopo cade in un dormiveglia agirato. Una mano posata sulla sua bocca gli fa aprire gli occhi. *Wolly.*

"E' ora." Martin con un gesto scosta la coperta. "Prendi quel corridoio alla tua destra, in fondo vedrai una luce. Potrai vedere ed ascoltare ogni parola, ma... GIURAMI..di mantenere il più assoluto silenzio. Non un rumore, non un fiato...meno che mai un grido. Evita più che puoi di muoverti... Rischi di mandare tutto il nostro lavoro a puttane." Lo avvisa. "Dave non deve accorgersi della tua presenza. Hai capito bene?"

Martin annuisce. Con i nervi tesi inizia ad avanzare in punta di piedi. *Per fortuna ho la mania delle scarpe con la suola di gomma.* Che ore saranno? Alza il polso. Il suo orologio d'oro è sparito!
Un chiarore lo dirige. Si ritrova a spiare nello studio deserto di Kit. *Il quadro della donna velata è una spioncino truccato.*


La porta si apre ed entrano Kit e Jafar.
"Ti ringrazio per l'aiuto."
"Tutta esperienza per quando arriverà il mio." Cominciano a sistemare poltrone e sedie. Quattro dietro la scrivania e una davanti.

*Come per un esame o...*

"Che devo fare con lui? Ho cercato, inutilmente a quanto sembra, di fargli capire che splendida occasione sta buttando via..." Kit si prende la testa tra le mani, sconfortato. "Io davo retta a Giuliano."
Jafar ride. "Certo, come no! Lo hai rapinato al primo incontro tentando di ammazzarlo. Pure io sono stato una bella gatta da pelare per mio padre.  Eravamo due teste calde e c'è voluta tutta la loro pazienza per raddrizzarci... Vuoi la mia opinione? Quando abbiamo incontrati i nostri maestri la differenza di età era ben visibile. Tu... eri giovane come oggi e Giuliano era quasi un vecchio... Poi il contrario. Se vi è mai capitato di sembrare due coetanei avevate già passato più di una vita in comune..."

Martin scuote la testa. Non riesce a credere alle sue orecchie. Stanno parlando di... reincarnazione? Che idea assurda!

"Mentre tra me e Dave... Me ne sono accorto solo quando non mi sono potuto opporre alla sua volontà."
"Sicuro di non sbagliare tacendogli i nostri interi poteri? Ho meno anzianità di te ma..."
"Deve ancora accettarsi ed è già abbastanza confuso. Lo metterò al corrente piano piano, quando gli serviranno..."

Silenziosamente sono entrati Mata Hari e Mozart. "Jafar..."
"Mia cara..."Le sfiora la mano con un bacio.
"Amico caro... Serio sembri un altro."
"Passiamo al concreto?" Maggie lo interrompe. "Ho voglia di sfogarmi."
"Povero Dave." Mormorano i due.
"Qui l'unico che può sfogarsi sono io, se fosse il caso. David è il MIO discepolo ed è MIO dovere fargli entrare del sale in quella zucca." Le indica di sedersi e lei obbedisce, imbronciata.
"Amadeus... Portalo giù."

Pochi minuti dopo Dave appare. "Che bella combriccola!" Ironizza. "Quattro immortali schierati... Finirò pure io in mezzo ai beduini?"
"SIEDITI!" Gli impone Kit. "Ne avrei una gran voglia, ma per il MONDO Dave Gahan non può sparire di colpo... Così." Schiocca le dita. "Quindi..."

Il tono in cui ha scandito la parola fa rabbrividire Martin. Dave invece sembra sfidarlo.

"Spiegaci perchè hai distrutto la vita di due persone che DICI di amare..."
"Non ho distrutto la vita di Jennifer e di Martin." Protesta.
"Nemmeno quella di TUO FIGLIO?" Contrattacca duro Kit. "Sai cosa si prova a non avere un padre e hai intenzione di lasciarlo..."
"Gradualmente... Mi ricorderà come una figura vaga..." E' evidente che per lui pensare questo sia un tormento. "Che altro POSSO FARE?"
"Continuare a vivere come stai facendo." Risponde Wolly.
"MENTENDO A TUTTI?" Grida disperato.

Martin si porta una mano alla bocca e vi affonda i denti, per non urlare e controllare se non sta sognando. Tutto gli risulta incredibile ed inaudito. Tutto, tranne il dolore di Dave.

Jafar interviene a calmare gli animi. "Dave, Kit. Ognuno di noi si è posto gli stessi interrogativi. Ripensate alla vostra prima rinascita... Maggie, ricorda quella mattina... Il plotone schierato, la benda... Il dolore quanto i proiettili ti hanno colpito... Kit... L'agguato, le pugnalate di cui hai le cicatrici, il tuffo nell'acqua gelida e puzzolente... Wolly, la malattia, la febbre che ti divorava... Avete creduto che la vostra vita fosse finita ed invece..."

Martin ascolta e dubita della sua sanità mentale.

I tre si guardano e rivivono quegli ultimi attimi.
"Dategli il tempo di abituarsi, di accettarsi. Si è scoperto un immortale e, in aggiunta, poco dopo, addirittura Angelo della Morte... Scoperta che mi ha fatto tremare i polsi e, scommetto, pure per te non è stata una passeggiata." Kit annuisce. "Se per noi l'idea di perdere chi amiamo ci sconvolge, per lui è intollerabile." Gli posa una mano sulla spalla. "E' un bambino impaurito... Deve imparare. Passo dopo passo." Con due dita lo costringe a guardarlo. "Dave... sai che hai davanti a te una strada... lunga, lunghissima. Questo lo hai capito. Sta a te trasformarne una parte nella VOSTRA. Cammina con chi ti sta a cuore. Fianco a fianco... Anche se solo per un breve tratto..."
Dave lancia uno sguardo ferito intorno. "Li ho colpiti in quelli che sapevo essere i loro talloni di Achille... Per disgustarli... Per renderli furiosi nei miei confronti..." Dice con uno sforzo.
"Nessuno dei due è furioso, piccolo."
*Perchè Maggie sogghigna?*
"Delusi, feriti... ma assolutamente non furiosi. Te lo assicuro." Wolly, per un secondo, guarda dritto verso il nascondiglio.
"Hanno assistito commossi al tuo intervento e..."
"Si sono iscritti come donatori..." Aggiunge Jafar. "E questo..." Si picchietta l'indice al naso. "... mi dice che il reparto riceverà molto presto una generosa donazione, oltre la tua."
"Anche Andrew? Dopo sua sorella..."
"E' crollato addosso ad un'infermiera, ma non ha tentennato." Gli conferma. "Ora decidi... Se avessi il potere di riportarti indietro... Confesseresti il tuo cambiamento?"

Martin prega che lui acconsenta. Vuole... Deve sapere di che diavolo stanno parlando.

"Avevo intenzione di farlo con... mia madre..." Si scruta le mani, scosse da un violento tremito. "In Marocco ho capito che vivere al mio fianco significa correre dei pericoli." La paura, la nausea gli chiudono la gola. "Se con me ci fossero stati Jenny o... Jack... Jim avrebbe potuto avvelenare loro..."

*Veleno? Jim?*

"Dimenticalo." Kit agita la mano, per scacciarne il ricordo. "E' dei rari che si è rivelato una cimice, una piattola... Ne capitano uno o due per secolo. Abbiamo imparato a nostre spese che i nuovi nati vanno guidati, anche loro malgrado." Si china verso di lui, le mani sui braccioli. "Ti prego... Quando trovi qualcuno che ami e che ti ama... non pensare a cosa sei... o che li perderai... VIVILO! Con intensità, con passione. L'amore, quello vero, quello sincero è raro da trovare. Ci si confonde, ci si sbaglia... Lo hai già imparato a tue spese... Quanto sentirai il cuore battere forte, all'improvviso; quando il sangue scorrerà caldo nelle vene... Per un viso, per una voce... Segui il tuo cuore che ti ordina VAI!... Buttati. Non esitare. Fosse per una settimana, un mese... ne varrebbe sempre la pena. La gioia, il dolore per noi... per tutti... sono indivisibili." Cade all'indietro, esausto.
Gli altri annuiscono con vigorosi cenni.
Dave è tentato, ma esita, esita ancora. "Per ritrovarmi a piangere la morte di un figlio trent'anni dopo la sua morte?" Si pente all'istante. "Scusami... Scusatemi..."

Maggie si avvicina e gli molla un violento ceffone. Martin, nel suo nascondiglio, scatta come se lo avesse ricevuto lui.

"Nessun genitore vorrebbe essere costretto a piangere un figlio, ma succede ogni giorno. Mi avevi quasi convinto... QUASI! Sei un EGOISTA!!"
Dave si strofina la guancia dolorante e cerca di aprire bocca.
"Pensi solo a te. Non te ne frega NIENTE delle sofferenze di Jenny, di Martin... Di Andrew, che dovrà cercare di rimettere insieme i cocci... E Jenny? Le auguro di trovare un uomo migliore." Gli fa il verso. "E se, dopo la tua bella pensata, si fosse messa in testa che  non è abbastanza donna e che si deve accontentare..." Dave è costretto ad indietreggiare dalla sua furia. "... dei rifiuti, dei rottami, delle fregature... Dalle braccia del padre di James alle tue... Bel guadagno! Almeno questa volta non si ritroverà con un ricordino in pancia."
Dave nega con forza. "Lei non è come la stai descrivendo. E' forte. Non si piega alle avversità... Combatte..."
"Povero illuso! Diteglielo anche voi." Gli volta le spalle.

"Avete entrambi ragione. Anche la quercia più robusta si può spezzare sotto una violenta burrasca. Jenny è riuscita a mascherare il suo stato d'animo a Jimmy, ma non agli occhi di Simon. Perchè credi sia piombato in clinica? Mi ha svegliato e mi ha detto..." La voce gli si spezza. "... che gli ricordava il comportamento di Francine. Quando partivo per una missione pericolosa... Si fingeva calma, sorrideva davanti a me... Poi correva nel suo salottino e... si sfogava. Lei aveva deciso di... E' stato Martin a... farla restare e a non scappare a... New York."
"Ma... Martin?" Sospira lui incredulo.
"Si è inginocchiato, le ha stretto le mani e le ha assicurato che tu l'ami, chiedendole di non partire." Gli conferma Wolly. "Non ha esitato un secondo."
Dave ora è circondato.
"Se avessi qui Martin... Se Jenny apparisse, sveglia... Avresti la forza, il coraggio... di confidarti?"
"Ho il vostro permesso?" Chiede, con un groppo in gola. "Posso veramente rivelare i nostri segreti?"
"Non pensare a noi... Dai retta a quello che ti suggerisce il tuo cuore."
Dave abbassa la testa, confuso, combattuto, dilaniato.

*Di di sì... Rispondi di sì...*

"SI'!"

Ha sentito bene o lo ha solo immaginato?

Maggie si è spostata dalla porta, lasciata socchiusa e prende per mano una figura...
"Jennifer?" Esclamano allo stesso tempo.
Kit gli appare davanti, con un ampio sorriso e lo attira dentro.
"Mart... Martin??"
"DAVID !!" Gridano tutti vedendolo scivolare a terra, privo di sensi.
   
 
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