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Autore: _Ery1999_    07/05/2013    1 recensioni
Avete litigato ancora. E tu sei stanca, Hermione. Perché ogni volta ti senti sempre più sfinita, sempre più logorata nel profondo. Come con un buco nero in corpo che ti divora l’anima. Vi siete annientati ancora, con più foga stavolta, con più rabbia. E tu ti senti cattiva in questo momento, ti senti un mostro. Perché sei riuscita a distruggerlo di nuovo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Mirtilli

 
Non hai mai saputo e mai saprai né come né perché vi ritrovaste sulla torre di Astronomia. A parlare. Semplicemente parlare. Fu una conversazione insulsa, leggera, spoglia di qualsiasi importanza. Eppure c’era qualcosa in quei momenti, in quel buio, in quei silenzi, che ti intrigò in modo del tutto irrazionale. Faceva caldo, quella sera, e il cielo era limpido, nudo ai vostri occhi spenti.
“Quante stelle...”constatò lui all’improvviso, spiazzandoti. Rimanesti in silenzio, consapevole che anche il minimo suono avrebbe rovinato quell’istante così maledettamente perfetto. Non era stata una frase romantica, una di quelle che un ragazzo sussurra nel cuore della notte stringendo a sé la sua innamorata per donarle un bacio sulla fronte. No. Niente di tutto questo. Il suo tono era rimasto perfettamente gelido, composto, nessuna emozione era trapelata dalle sue parole. Ma ad Hermione Granger sembrò che quelle parole rappresentassero un qualcosa che tra lei e Draco Malfoy non c’era mai stato. Un silenzio che non annunciasse tempesta. Uno di quei silenzi in cui si è in pace col mondo e con se stessi. Uno di quelli in cui l’unico desiderio è l’eterno. E allora fu l’inizio. E fu la fine.
  
 
Avete litigato ancora. E tu sei stanca, Hermione. Perché ogni volta ti senti sempre più sfinita, sempre più logorata nel profondo. Come con un buco nero in corpo che ti divora l’anima. Vi siete annientati ancora, con più foga stavolta, con più rabbia. E tu ti senti cattiva in questo momento, ti senti un mostro. Perché sei riuscita a distruggerlo di nuovo.
“Non sei altro che uno schifoso Mangiamorte” parole che ti riecheggiano ancora nella testa e nel cuore e per cui ti vergogni profondamente. Ma l’orgoglio... l’orgoglio prima di tutto. Ricordi ancora il suo volto, i suoi occhi già umidi, le sue labbra deturpate dal dolore e le tue dal disprezzo. Lo stesso disprezzo che non ha abbandonato la tua espressione neanche dopo. Mentre una lacrima solcava la sua pelle diafana, e tu ti sentivi morire. Sei sparita in silenzio, lasciando dietro di te una scia di spine invisibili.


Spine che gli avevano perforato il cuore.
 
 
La Sala Grande è colma di studenti che si abbuffano e ridono e scherzano e bisbigliano fra loro. Tu odi quel chiasso, da sempre portatore di forti emicranie che però non ti impedisce di dedicarti ai tuoi amati libri. O ai tuoi amici. Quegli stessi amici che quest’anno non sono lì accanto a te. Forse è anche per questo che cerchi qualcuno da distruggere. Perché ti senti irrimediabilmente sola.
Percepisci il suo sguardo penetrarti la schiena ma continui a gustare la fetta di torta ai mirtilli che giace nel tuo piatto. Adori quel dolce. Il suo profumo ti riporta a lui. E a quella notte sulla torre di Astronomia. Quella notte che benedici e maledici allo stesso tempo, perché sai di non essere felice eppure non vuoi che tutto finisca. Lui è l’unica cosa che ti costringe a sopravvivere senza esplodere. Ti asciughi le labbra e ti alzi, evitando di incrociare i suoi occhi che ti provocano, che ti sfidano, che sai far brillare e spegnere con una repentinità allarmante. Vuoi che la nuova Hermione sia così.


E così sei.
 

- Che cosa vuoi? – ti ha seguita. Si siede di fronte a te nella Biblioteca deserta. Non vuole che vi facciate vedere insieme, e a te in fondo sta bene così.
- Sai benissimo cosa voglio Mezzosangue -
- Se vuoi che mi scusi, sappi che il tuo tempo qui è perso -
Non tollera che qualcuno gli parli così, tanto meno tu. Si alza di scatto e ti inchioda la testa al legno freddo del tavolo. Le tue narici si riempiono di aroma di mirtilli e della carta vecchia e ingiallita dei libri che stavi leggendo prima che lui ti interrompesse.
- Allora... Mezzosangue – sibila a denti stretti, facendo pressione con la mano destra sulla tua nuca.
Trai un respiro profondo ma non riesci a mantenerti calma. La bacchetta è a portata di mano.
- Stupeficium – Draco viene scaraventato ai piedi di una libreria a circa tre metri da te. Lo vedi cercare la bacchetta nelle tasche della divisa.
- Accio bacchetta – una seconda arma ti vola tra le mani. Hai vinto tu. Lo sai. Lo sa. Ancora.
Nei suoi occhi vi si legge l’umiliazione, l’impotenza, la rabbia. E tu godi e lo schernisci di questa sua debolezza. Non sai nemmeno tu il perché. Forse perché infondo ti ama troppo e tu ne approfitti. Tu giochi e manipoli costantemente i suoi sentimenti come fossero fantocci nelle mani di un burattinaio. Stavolta però ti spingi troppe oltre.
- Cosa c’è, Malfoy? Ti si è scoperto il Marchio? – mantieni un ghigno sul volto, ma il rimorso comincia a corroderti e a dilaniarti. Abbassi e alzi lo sguardo cercando il suo, ma appena i vostri occhi si scontrano qualcosa dentro di te si spezza. Sicuramente in un gesto involontario, lo vedi stringersi spasmodicamente l’avambraccio sinistro. E’ finita, Hermione. Vorresti ammettere di aver esagerato, di aver sbagliato. Vorresti addirittura dirgli ciò che non gli hai mai detto... che lo ami. Un qualcosa di apparentemente così scontato e banale ma che per una come te e uno come lui significherebbe tanto, troppo. Continua a guardarti e tu ti senti persa, in balia dei tuoi stessi errori.
Non dice niente, rimane in silenzio. Non sai se per la troppa rabbia o per il troppo dolore. Si allontana e il tuo cuore gli corre dietro, lo raggiunge, la tua mente ti proietta in un’immagine con voi due che vi baciate, come avete fatto tante volte. Ma resti ferma. Perché sai che adesso è troppo tardi. E la solitudine ti schiaccia, così come i rimorsi. Cerchi di non piangere, ma le lacrime spingono e scivolano sulla tua pelle arrossata. Non sai che anche lui sta piangendo adesso. Eppure si mostra forte con i suoi amici in Sala Comune, fingendo un atroce mal di testa pur di rintanarsi nella sua stanza. E i ricordi tornano a galla nelle vostre menti.


Mentre vi chiedete perché amarvi debba essere così difficile.
 

 
 
Angolo Autrice...

Eccomi tornata con questa nuova one-shot! Diciamo che è stata la prima volta che ho portato in una delle mie fic anche un po’ della mia vita... Fatemi sapere come l’avete trovata! Orrenda, piacevole, illeggibile... Qualsiasi parere va bene. Vi prego lasciatemi un commentino però.
Vostra,

_Ery1999_
  
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