Fanfic su artisti musicali > Bruno Mars
Segui la storia  |       
Autore: PeterJRaf    07/05/2013    2 recensioni
La vita è davvero imprevedibile.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
9° Capitolo



Con un movimento veloce liberai il mio braccio dalla stretta di Peter. Ci guardammo pochi secondi negli occhi in completo silenzio rotto dal rumore della macchina in funzione. 
Senza emettere verso mi misi in macchina e chiusi la portiera. Peter rimase sul marciapiede impassibile, lo guardai fino a quando il taxi non girò l'angolo. 
Sospirai posizionando la testa di Lea sulle mie gambe, incominciai ad accarezzarle i capelli osservando i quartieri di Los Angeles dormire.  
Dopo un bel pò arrivammo a Beverly Hills e dopo circa cinque minuti al nostro Hotel. Mi girava la testa e non vedevo l'ora di mettermi sul letto. 
Dopo aver pagato il tassista presi sotto braccio a Lea e la trascinai fino alla nostra stanza. Una volta passata la soglia le tolsi le scarpe e la misi a letto. 
B:Peter -Sussurrai sedendomi sul divano nel salone.
Bevvi velocemente dell'acqua mischiata con una pillola di aspirina. Velocemente pensai ai nostri baci, furono solo e semplicemente accostamento di labbra ma quando avvenne il mio cuore mi batteva come se volesse aprirsi un varco nel petto e fuggire via. 
Il mio cuore diceva di fidarmi e il cervello il contrario. Mi strinsi la testa fra le mani avendo una gran confusione. Mi alzai lentamente e mi andai a mettere a letto. 
 
?:Puttanella, svegliatii.
Sentii qualcuno strattonarmi, sbarrai di colpo gli occhi focalizzando l'essere vivente di fronte la mia faccia.
B:Buongiorno Lea. 
L:Oggi, Neve, andiamo a fare shopping. Mi sento frizzante.
B:Lo sei sempre, dammi cinque minuti. Ho un mal di testa terribile, che ore sono?
L:Le dieci e mezza, io ho già mangiato. 
Mi sedetti sul letto e lentamente mi alzai. Mi posizionai la mano sulla pancia, sentii un dolore quasi insopportabile. 
Corsi in bagno e vomitai e velocemente mi buttai sotto il caldo getto d'acqua. 
Mi appoggiai con la fronte contro le mattonelle della parete della doccia, lasciando che l'acqua calda mi scorreva sul corpo mi aiutasse a smaltire rapidamente la sbornia della sera prima. L'aspirina non aveva fatto molto effetto. La stridente suoneria del telefono invase la vaporosa intimità del bagno ''Via!'' gridai, ma l'apparecchio continuava a suonare fino all'inserimento della segreteria telefonica.
Una voce femminile iniziò a parlare:''Amore, sono la mamma. Tutto bene? Ti sei dimenticata di chiamarmi, fammi sapere se sei viva. Ciao''
Abbassai la manovella della doccia cessando la fuoriscita dell'acqua. Mi avvolsi con un piccolo asciugamano l'intero corpo e mi incominciai a guardare allo specchio. 
All'improvviso sentii Lea urlare il mio nome, dovevo muovermi.
Velocemente mi asciugai ogni parte del corpo, mi asciugai i capelli e poi mi vestii. 
B:Sono pronta.
L:Bene, andiamo. Farai colazione più tardi.
Annuii.
La giornata era ventilata e le nuvole promettevano pioggia. Lea entrava in ogni negozio che trovavamo e non ne usciva senza aver comprato qualcosa. 
Verso l'una e mezza decidemmo di andare a mangiare qualcosina e appena trovammo un negozio italiano Lea ci volle entrare. 
Dopo aver ordinato incominciammo a parlare dei nostri obiettivi a lungo termine. Non mi era mai capitato di pensare al futuro, non mi preoccupava. Avrei deciso tutto al momento, non era il mio forte fare ''progetti''.
B:Sinceramente non so cosa vorrò fare da grande e tu?
L:Vorrò insegnare letteratura italiana in una delle scuole più importanti di Los Angeles.
B:Perchè proprio qui?
L:Mi sono innamorata di queste strade e tu -indicandomi con il dito- verrai con me.
B:Certo. 
I nostri discorsi furono interrotti dall'arrivo di un cameriere con le nostre ordinazioni in mano. Dopo aver pranzato continuammo la nostra giornata dedicata interamente allo shopping e verso sera ritornammo a casa, stanche nel aver mantenuto moltissime buste tutta la giornata. 
Mi misi a letto, guardai più volte lo schermo del cellulare in attesa di un suo messaggio. Dalla porta vidi entrare Lea in pigiama, si mise vicino a me e gli raccontai cosa successe la sera prima con Peter. 
L:Dagli un ultima opportunità, una sola.
Presi nuovamente fra le mani il cellulare.
L:Fallo.
Andai nella rubrica e andai nella ''P''. Posizionai il dito sopra il pulsante verde. ''Forza Neve. Ce la puoi fare'' mi ripetei più volte ad alta voce.
Alla fine feci come mi disse il cuore e dopo un pò sentii la sua voce. 
P:Pronto?
B:S-Sono Neve.
P:Ciao, sentimi scusami per l'altro giorno. Te lo dovevo dire con più calma e..
B:Zitto ok? Vogliamo vederci?
P:Certo, dove?
B:Vienimi a prendere.
P:Ok, mi preparo subito.
Così la chiamano terminò.
L:Ora ti devo trasformare in una bomba sexy.
Abbozzai un sorriso.

-Fatemi sapere cosa ne pensate attraverso una recensione e spero che vi sia piaciuto. Grazie a tutti quelli che la leggono <3-
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bruno Mars / Vai alla pagina dell'autore: PeterJRaf