Come ho detto gia' nei commenti, inizio ringraziando tutti coloro che hanno letto e soprattutto coloro che hanno commentato questa ff e mi scuso per il ritardo con cui pubblico questo capitolo. La storia si sta sviluppando in modo del tutto indipendente da come l'avevo concepita all'inizio. Hisoka e Illumi sono personaggi estremamente indisciplinati e per di piu' mi stanno suscitando sentimenti molto forti che mi prendono molto. Come se non bastasse c'e' qualcun altro che sta timidamente posando i suoi occhi tristi in questa storia. Ma non vi anticipo nulla, arrivera' tra un bel po'... Per ora... enjoy!

I miei occhi incrociano quelli di Hisoka mentre si siede a terra, passando una mano sulla ferita per far magicamente sparire il sangue, c’e’ l’accenno di un sorriso beffardo nelle pupille scure, ma mi accorgo che Killua deve averlo colpito piuttosto forte.
Mi accascio vicino a lui e osservo il taglio, non e’ profondo, l’ha preso di striscio e prontamente vi appoggio la mano sopra e attivo il nen per rimarginare la ferita. Quel ragazzino e’ un pericolo per chi ha attorno. Mi chiedo che razza di educazione gli abbiano dato i suoi.
Illumi, che sembra essersi ripreso dall’inebetimento che lo aveva colpito si china a sua volta.

- C’e’ tutto? – chiede cercando di fare un po’ d’ironia – Mio fratello non si e’ portato via qualche tuo organo vero? -
- Naa, nulla di fondamentale, mi ha appena sfiorato – replica Hisoka
- E meno male che mirava in basso! Papa’ ha insegnato a Kill a levare il cuore agli avversari senza sporcarsi di sangue…
- Oh ma io non ce l’ho il cuore – replica riacquistando il solito tono disinvolto – io sto in vita per dispetto, non te l’hanno detto?
Nostro malgrado ci mettiamo a ridere, un po’ per la battuta un po’ per la scena che si figura nella nostra mente, tre assassini, in un modo o nell’altro, legati da strani sentimenti che nemmeno conoscono a fondo, seduti su un tappeto a far battute, mezzi nudi, dopo aver rischiato di morire per mano di un dilettante. O quasi.

-In ogni modo, Illumi, tuo fratello e’ pericoloso – dico a un certo punto – seriamente, non ha autocontrollo, appena ti vede sbarella e appena sbarella cerca di togliere dal mondo il primo che gli capita a tiro. Va bene che siete una famiglia strana, ma l’educazione non si usa piu’?

Illumi sposta la mano dalla spalla di Hisoka al mio ginocchio e inclina la testa di lato, in quell’espressione che mi fa tanta tenerezza.
- Himi, a Killua e’ stato insegnato a provare piacere nell’uccidere, ma e’ andato via prima che il suo addestramento fosse finito. Non ha imparato a distaccarsi da se stesso, non ha imparato che uccidere non ha nulla a che vedere con i sentimenti personali, che e’ solo un lavoro, come il facchino o il dottore. Non ha imparato a dominare la sua furia. Perche’ credi che abbia tentato di riportarlo a casa? Perche’ credi che mi preoccupi per lui? E’ un ragazzo buono, come io non sono mai stato, come nessuno Zaoldyeck e’ mai stato, ma e’ anche una mina vagante.

Rimango stupita dalle sue parole, un po’ perche’ non avevo mai sentito il mio amico fare un discorso cosi’ lungo e perche’ non mi aveva mai spiegato le vere ragioni del suo morboso interesse per il fratellino.

- Anche all’esame di Hunter e’ successo lo stesso vero? – domanda Hisoka, mentre si rialza da terra – tu non l’avevi affatto ipnotizzato, ha perso solamente il controllo…
- Io ci avevo provato a ipnotizzarlo, ma per farlo ritirare dall’esame. Lui ha resistito al mio nen ed ecco quello che e’ successo.

Hisoka guarda il fianco ferito, che ha ormai smesso di sanguinare e fissa i suoi occhi azzurri nei miei.

- Non lo dico spesso alle persone, ma grazie. Mi hai curato questa ferita in maniera esemplare.
- Figurati, tu mi hai salvato la vita, probabilmente, anche se la cosa mi lascia perplessa… - ironizzo
- Ti stupisce? – domanda
- Un po’ – replico – in fondo tu stesso dici di non avere un cuore…
- Ma sai che io sono un bugiardo!– ironizza – comunque ce l’ho e mio malgrado devo ammettere che anche io, forse, ogni tanto agisco spinto da questo organo inutile, ma, – il suo sguardo diventa minaccioso – se racconti questo a qualcuno, temo dovro' ucciderti con le mie mani, intesi? Oh e lo stesso vale per te Illumi… - butta li’, con voce melliflua.
Lo Zaoldyeck ed io scoppiamo a ridere
- Va bene, va bene – diciamo assieme.

Illumi raccoglie si guarda intorno per un momento, come a valutare la situazione e si passa una mano sul mento, pensieroso.

- Faranno storie per il sangue sul tappeto? – chiede
- Eccome – rispondo – come minimo manderanno gli addetti della sicurezza e faranno un sacco di domande, quindi e’ meglio pulire prima che la cameriera passi. – termino.

Illumi mi guarda un attimo.
- Ok, ma forse e’ meglio che vada a cercare mio fratello, prima che ammazzi qualcuno sul serio.
- Forse e’ meglio che lo vada a cercare io, tu lo innervosisci solo con la tua presenza, oltretutto non sei proprio un maestro di diplomazia. Cerchero’ di calmarlo e di convincerlo a chiarirsi con te – termino prendendo una giacca e le chiavi della suite di Hisoka – ma ho bisogno di una cosa nella tua stanza.
- Non vorrai mica…?
- Certo. Ma lascero’ manette e fruste dove stanno – replico ridendo, mentre la porta si chiude alle mie spalle, impedendomi di vedere le loro facce.