[110 parole]
Camminare
«’o-chan.» Naruto si reggeva sulle gambe sottilissime e infantili, perfettamente immobile e con gli occhi, velati leggermente di tensione, fissi sul papà che arretrava di qualche passo. «’o-chan» ripeté, più forte.
«Dai, Naruto-chan, vieni.»
Le braccia si slanciarono in avanti, e il bambino tentò di raggiungerle ora che sembravano più vicine, allungando, di riflesso, le sue. Notò, accigliato, che, quand’era avanzato, quelle si erano fatte più distanti. Si fermò.
«’o-chan» disse ancora, lamentoso.
«Ma ‘o-chan è qui, vieni.»
Inizialmente, Naruto non parve intenzionato a muoversi. Poi, in un istante, scattò in avanti, rapidissimo, e se Minato non l’avesse afferrato per sotto le braccia, sarebbe anche caduto.
O strafaceva o nulla.
E’ molto puccia! *_____*
I genitori che insegnano ai figli a camminare sono uno spettacolo che, personalmente, adoro. *O*
Mi sono accorta che, spesso, mi affanno a cercare di essere sempre originale al cento per cento, però, certe volte, servono anche queste scene più quotidiane – credo. :)
Spero vi sia piaciuta! *O*
PubblicitàOcculta: se vi interessa un'altra raccolta drabbles familiare ---> Tempo di vacanze sennò, ignorate quest'ultimo rigo. :)