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Autore: Mon    09/05/2013    3 recensioni
Una delle cose che, invece, Laura adorava del suo lavoro, era quella di poter andare ai concerti e poterli vedere da una posizione assolutamente privilegiata. Stare al fianco del palco e vedere allo stesso tempo la band che si esibiva e il pubblico che cantava tutte le canzoni a memoria era una delle cose che la emozionava maggiormente.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Gambler'
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Laura bussò alla porta, cercando di fare il più piano possibile. Aspettò che Nate andasse ad aprire, tenendo lo sguardo basso e dondolandosi sulla punta dei piedi. Quando finalmente la porta si aprì, alla ragazza mancò il fiato per un attimo. Nate l’aveva accolta indossando solo un asciugamano legato in vita, i capelli erano bagnati; aveva appena finito di fare la doccia. Laura lo squadrò e lui si mise a ridere. «Cosa pensi di fare? Stai lì fuori o vuoi entrare?»
«Si, entro!» rispose, velocemente.
Nate si spostò da davanti alla porta, facendola passare, poi se la richiuse alle spalle. Laura appoggiò la sua borsa su una sedia poi si girò verso il ragazzo. Non fece in tempo a farlo che già si ritrovava stretta tra le braccia di Nate e lui avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza.
«Sorpresa di vedermi così?»
Laura deglutì. «Non devo averci fatto una bella figura quando hai aperto la porta...» disse la ragazza, arrossendo e abbassando lo sguardo.
Nate le diede un tenero bacio sulla fronte e disse: «Non è vero. È la stessa mia reazione quando io vedo te...»
Il ragazzo prese il viso di Laura tra le mani e lo sollevò leggermente; i due si guardarono intensamente e lei si perse nel verde degli occhi di lui; era una di quelle cose di Nate a cui non sapeva resistere, insieme alla sua voce. Le labbra di lui si posarono su quelle di Laura; dapprima fu un semplice bacio delicato, poi Nate spinse Laura verso il letto. Lei si lasciò cadere e il ragazzo le andò sopra, puntellandosi con le mani e guardandola negli occhi.
«Posso toglierti questa bella maglietta di Jim Morrison?» chiese il ragazzo, sorridendo sornione.
Laura ricambiò il sorriso. «Se non lo fai mi arrabbio!»
Nate le sfilò la maglietta, scendendo poi a baciarle delicatamente la pancia, arrivando fino all’attaccatura dei suoi jeans. I suoi capelli bagnati sfioravano la pelle di Laura, che lasciò che il ragazzo le slacciasse i pantaloni e glieli togliesse. Quando Nate ebbe gettato i jeans sul pavimento tornò a guardare Laura negli occhi.
«Non ho intenzione di dormire stanotte...» disse lui. Fissò intensamente la ragazza e poi sussurrò: “Lay your clothes down on the floor, close the door, hold the phone, show me how no one’s ever gonna stop us now”
Laura venne percorsa da un brivido. Nate le aveva appena canticchiato all’orecchio un pezzo della sua canzone preferita. «Baciami!» rispose lei, prendendo il viso del ragazzo tra le mani e tirandolo verso il suo.
I due cominciarono a baciarsi, presto anche i restanti vestiti di Laura andarono a fare compagnia ai jeans della ragazza, sul pavimento, proprio come suggerito da Nate qualche istante prima. La stessa sorte toccò anche all’asciugamano che ancora il ragazzo teneva legato in vita. Fecero l’amore, una, due, tre volte, poi si addormentarono esausti.

***

Il sole filtrava attraverso le finestre e un raggio si andò ad appoggiare esattamente sul viso di Laura; lei girò la testa di scatto, poi aprì gli occhi. Aveva ancora sonno, non era certamente pronta per alzarsi. Si tirò a sedere sul letto; era leggermente indolenzita, ma sorrise. Si alzò e, cercando di fare il più piano possibile, si diresse verso la sua borsa, vi armeggiò dentro per poi trovare finalmente il suo cellulare e guardare l’ora. Erano circa le 9 di mattina. Ripose il cellulare nella borsa e tornò a letto, infilandosi nuovamente sotto le coperte e accoccolandosi vicino a Nate, che ancora dormiva. Era poggiato su un fianco, lo guardò respirare regolarmente, passò i suoi occhi lungo il profilo del suo viso poi respirò profondamente. Aveva cominciato a pensare a quello che sarebbe successo di lì a qualche ora. Si sarebbero dovuti dire addio.
Prese delicatamente un braccio di Nate e se lo mise attorno alla vita, stringendosi poi vicino a lui. Chiuse gli occhi, sperando di potersi riaddormentare, ma fu praticamente inutile; ormai era sveglia, quindi decise di rimanere in quella posizione, cercando di godersi gli ultimi momenti tra le braccia di Nate.
Quando il ragazzo aprì gli occhi, la prima cosa che Laura fece fu regalargli un sorriso. Nate parve apprezzare; si stiracchiò e sorrise alla ragazza di rimando. I due si fissarono per qualche secondo, senza dire nulla, poi Nate tirò Laura a sé e le diede un bacio sulla fronte. La tenne stretta, passandole una mano delicatamente sul suo braccio, mentre lei, con un dito, disegnava piccoli cerchi sulla pelle di lui.
«Mi piace quando mi fai le coccole...» disse Nate, dopo un po’.
«Potrei dire la stessa cosa...» rispose Laura, appoggiando la testa contro il petto del ragazzo e sfiorandolo con un bacio delicato.
Nessuno dei due voleva spostarsi da quella posizione, nessuno dei due voleva uscire da quel letto. Farlo avrebbe significato doversi salutare; nessuno di loro era pronto. Non si resero conto del tempo che passava, accoccolati l’una nelle braccia dell’altro. Ciò che li portò alla realtà fu il terribile suono del cellulare di Nate.
Il ragazzo imprecò, girandosi di scatto per prendere il telefono. Si mise a sedere sul letto e rispose.
«Cosa cazzo vuoi Andrew?» ringhiò il ragazzo.
Dall’altra parte ci fu un attimo di silenzio, poi la voce del tastierista si fece sentire, timida. «Nate, veramente è ora di andare...»
«Che ore sono?»
«Quasi le undici...»
«Fanculo! Mi preparo e arrivo!» disse, uscendo di scatto dal letto.
Laura sapeva che era arrivato il momento di salutarsi. Lo guardò mentre si vestiva, mentre buttava tutte le sue cose nella valigia velocemente, mentre lei era ancora nel letto, appoggiata con la schiena al morbido cuscino.
Quando Nate finì di fare tutto, si girò di scatto verso di lei, si avvicinò al letto e si chinò vicino al suo viso.
«Io odio questi momenti...» disse, avvicinandosi alle labbra di Laura.
«Nemmeno io li amo troppo... » rispose lei, sussurrando e guardando le labbra di lui.
Si baciarono intensamente e quando si allontanarono entrambi si scambiarono un sorriso.
«Non ti dimenticherò, mi dispiace che debba finire tutto qui...» disse Nate.
«Non sarà facile nemmeno per me dimenticarti, ma lo sai meglio di me, sarebbe impossibile tra di noi...»
«Lo so...» rispose, tristemente, il ragazzo.
I due si fissarono ancora per qualche istante poi Nate si girò, prese la sua valigia e si diresse verso la porta.
«Ciao Laura...»
«Ciao Nate...»




Ciao a tutti! Allora, eccovi il nuovo capitolo, uno di quelli che mi piace di più, anche se è un po' triste. 
Comunque, grazie a chi ha commentato, grazie a chi ha aggiunto la storia tra le preferite. Grazie davvero a tutti, sembro ripetitiva, ma non mi stanco di ripeterlo, perché non pensavo che questa storia potesse piacere a qualcuno. 
Vi annuncio che fino a lunedì sarà impossibile praticamente accendere il pc, ho tre giornate di fuoco. Sabato ho un pranzo con degli amici che mi terrà occupata tutta la giornata, domenica la comunione di mia cugina, ciò significa niente tempo per la storia. Spero lunedì di poter continuare. In tutti i casi, buon weekend a tutti.
Al prossimo capitolo. 
Mon.

  
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